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Autore: Clotild    08/06/2014    0 recensioni
Blaine ha 20 anni, è arrivato il momento di andare al'università. Così lui e la sua migliore amica si trasferiscono in un'altra città per poter studiare. Blaine non vuole vivere solo, quindi si trova un coinquilino con cui dividere un appartamento. Ma questo coinquilino non è un ragazzo qualsiasi...
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Capitolo 3- Giorno 3 “COSA?!” La voce di Kate mi perforò il timpano dell'orecchio sinistro, al quale avevo appoggiato l'Iphone. “Hai permesso a George di infilarsi nel tuo letto e di baciarti il collo e la spalla? Sei pazzo?” “Perché?” chiesi ingenuamente. “Perché gli hai praticamente confessato che sei gay! Blaine, sveglia! I ragazzi etero non baciano sul collo altri ragazzi e non si infilano nel letto degli altri, e soprattutto non permettono ad altri di farlo!” Aveva ragione. “Sì, ok, è vero. Sono gay.” Finalmente ero riuscito a dirlo senza vergognarmi! “Lo so benissimo. Ma lui non dovrebbe saperlo. Farà di tutto per mettersi con te e tu diventerai il suo schiavetto! Ti prego, non assecondarlo!” Mi stava supplicando. Se Kate lo sapeva perché lui non avrebbe dovuto saperlo? Sospirai rumorosamente. “Non ti sei innamorato di lui, no?” Oddio. Questa domanda no... “Ma figurati!” Per fortuna eravamo al telefono e non poteva vedermi o si sarebbe accorta di quanto fossi arrossito. Dall'altro capo del telefono si sentì la voce di Brian. “Devo andare. Passo di nuovo stasera con Annah.” Sbuffai a sentirla nominare. “Ciao cucciolo.” disse mandandomi un bacio. Chiusi la telefonata. George, che stamattina era rimasto insolitamente tranquillo, entrò nella mia stanza all'improvviso sbattendosi la porta alle spalle. “Ora di pranzo!” mi urlò nell'orecchio “io e te soli...” Eccolo che si avvicinava. Cercai di evitarlo ma averlo così vicino mi piaceva da impazzire. Si avvicinò e infilò una mano nei miei ricciolini castani, scompigliandoli più del dovuto. “Stasera vengono ancora Kate e Annah” dissi per cambiare argomento. Averlo così vicino mi agitava moltissimo. “Mmmh, bene. Ci sarà da divertirsi.” “Sei gay.” gli ricordai. “Anche tu.” mi rimbeccò. “Non è vero.” Sì che lo eri, Blaine. Odiavo mentire. Bene, perfetto, ero arrossito come uno scolaretto. “Come no? Ieri sera non ti sei certo ritratto al mio bacio!” “Era solo un bacio sul collo!” sussurrai. “Ma i ragazzi etero non se li fanno dare da altri ragazzi.” concluse con semplicità. Che palle! Le stesse cose che aveva detto Kate! Mi lasciai ricadere di peso sul letto e fissai il soffitto. Sentii George appoggiarsi sopra di me e trattenni il fiato. Avevo le sue labbra a due centimetri dalle mie... Puntai gli occhi nei suoi specchi verdi. Si avvicinava. Il suo odore mi stava facendo impazzire. Poi, proprio quando stavamo per baciarci, disse: “Ti piacerebbe eh, Blaine?” L'incantesimo si ruppe. “Vaffanculo” dissi levandomelo di dosso e spingendolo via. “Dai, piccolo, vieni qui.” Mi tirò verso di sé ma lo spinsi via. Era proprio questo che intendeva Kate. Non volevo essere trattato così. ***************** La doccia mi aveva schiarito le idee. Questa sera sarei stato gentile e sorridente con tutti e non avrei parlato a nessuno (neppure a Kate!) di quello che era successo stamattina. Ero in boxer e stavo cercando i miei pantaloni quando quel serpente si infilò nella mia camera senza esser visto. “Quanto sei sexy...” la sua voce sussurrata al mio orecchio. Le sue mani percorsero il mio petto nudo. “Vai via” dissi con il poco fiato che avevo. “Zitto. Fatti guardare. Che bel culetto!” disse squadrandomi tutto. “Piantala!” Cercai si spingerlo fuori ma lui iniziò ad accarezzarmi le braccia. “Da quanto tempo non lo fai?” mi chiese. Ma che idiota! Si infilò nel mio letto. Lo avevo appena rifatto. “Vattene! Ho appena sistemato!” Lui in risposta mi tirò verso di sé e io gli caddi sopra. “Divertiamoci un po'.” Lo lasciai divertire (ossi baciarmi il collo e il petto) poi, quando stava per iniziare il divertimento vero, mi alzai di scatto dal letto. Avrei tanto voluto rimanere però. Mi piaceva come George mi baciava, come le sue labbra mi sfioravano rapide e veloci e il suo respiro accelerava. “Torna qui.” Il suo era un ordine. Lo avevo fatto arrabbiare. “Te lo scordi, bello.” aggiunsi per canzonarlo. Legge del contrappasso! “Voglio farlo con te.” Non risposi. Lo faceva solo per farmi cedere. Non volevo essere il suo burattino. Questo dimostrava che fra i due il più forte ero io. Misi un paio di pantaloni neri, leggermente attillati, abbinati ad una camicia bianca leggera. Tornai in salotto e lui mi seguì. “Vuoi che ti chieda scusa per stamattina?” “Vorrei solo essere trattato con più rispetto. Non sono un bambolotto.” “Già, tu sei molto più sexy.” Lo fulminai con lo sguardo. “Sono serio!” “Non ho un ragazzo da un sacco di tempo...” Dove voleva andare a parare? “E quindi vuoi approfittarti di me?” “A te non dispiace.” Avrei voluto ribattere ma il suono del campanello ci interruppe. Mentre stava passando mi diede una pacca sul sedere e disse: “Sii gentile!” Era insopportabile! Annah, Kate, Brian e Barbra entrarono nella stanza. Barbra era un'amica di Kate che frequentava la sua accademia e aveva studiato al nostro stesso liceo. Era simpaticissima e io l'adoravo. Con la scusa di conoscerla George ci costrinse di nuovo a giocare a quello stupido gioco di ieri, obbligo o verità. Mi sentivo di nuovo un liceale. “Cosa pensi di Blaine?” chiese Barbra a George. La domanda fu innocente, la risposta un po' meno. “Ha un bel culetto!” rispose lui, come se fosse la risposta più ovvia. Arrossii violentemente. “Il tuo è di sicuro meglio!” commentò Annah giuliva. “Ma smettila!” le sibilai. Ero inviperito. “Non essere geloso!” rispose lei fraintendendo. Che bello, ora anche lei insisteva sulla storia della gelosia! “George, come fai a conoscere Brian?” Non era il mio turno ma non m'importava. Era da un po' che volevo saperlo. “Obbligo.” rispose lui arrossendo lievemente. Brian e Kate arrossirono ed evitarono di guardarsi, fissando il pavimento. George avrebbe dovuto scegliere verità! “Ok. Obbligo eh?” Volevo smascherarlo. “Dì ad Annah ciò che hai detto ieri sera su di lei!” “Cioè?” Faceva il finto tonto. “Che è una zo..” “Zona molto erogena il tuo collo!” disse lui interrompendomi di colpo. Lei squittì dall'eccitazione e iniziò a baciargli il collo. Non ce la facevo più. Quando lei si staccò il mio livello di sopportazione scese ancora di più perché lui le chiese: “Annah, tesoro, rimani a dormire qui stasera?” OH. MIO. DIO. “Certo!” rispose lei raggiante. *********************** “Non può dormire qui!” sbottai. “Dormire... faremo sesso.” “Sei gay, George. Gay!” Stavo urlando. “Posso farmi anche le ragazze se voglio.” Io e George, con la scusa della fame, ci eravamo rintanati in cucina a discutere. Questa volta l'aveva fatta grossa. “Lei non dorme qui, fine. È anche casa mia!” “Lei non dorme qui ad una condizione.” Alzai gli occhi al cielo. “Ammetti di essere geloso.” “Di cosa, scusa?” “Di me ed Annah, ovvio.” “Non solo sei un pervertito ma anche uno scocciatore!” Lui rise. “Almeno non sono geloso.” “Neanche io.” Si avvicinò e fece aderire il suo corpo contro il mio. Deglutii a fatica. “Sono geloso.” Sul viso gli comparve un'espressione soddisfatta. “Sono geloso di come la tratti, delle attenzioni e le gentilezze che le fai. Con me non fai così.” La soddisfazione sparì dal suo volto. “Bene, l'ho detto. Lei stanotte non dormirà qui.” conclusi. “Astuto, molto astuto.” commentò lui. Con quest'ultima frase uscimmo dalla cucina. Per tutte le persone che leggono la mia storia, innanzitutto, grazie! E poi, cercate di recensire un po' ahaha :) Mi scuso per non aver aggiornato prima ma ero impegnatissima con la scuola, ma ora dato che è (fortunatamente!) finita prometto di aggiornare più spesso. Inoltre mi scuso per come vengono pubblicati i capitoli, sono scritti malissimo, con tutte le frasi appiccicate, senza un minimo di spazio. Scusate, ma EFP me le pubblica così e non capisco il perché :( Buona lettura! <3 p.s. Le parti sottolineate sono i pensieri diretti di Blaine, che lui stesso formula al momento (per chi non l'avesse capito)
  
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