Film > La bella addormentata nel bosco
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Autore: ALEXIANDRAisMe    08/06/2014    2 recensioni
Raccolta di tre One-shot, varie combinazioni con i personaggi=
1# ONLY HUMAN: La scelta di Malefica dopo il suo ultimo confronto con Re Stefano.
Dal testo: “Speravo sul serio che tu fossi diverso dagli altri umani..”
2# ONLY LOVE: Il vero amore di Aurora, basta seguire il cuore.
Dal testo: "Sono una regina adesso, dovrei scegliere un vero principe come consorte, per il mio regno capisci? Ma tu mi hai insegnato a scegliere il vero amore."
3# ONLY YOU: L'imperfetto lieto fine, la morte non è un inizio.
Dal testo: "Ho perso tutto Fosco, non ho più Aurora, non ho più Stefano, non ho più te.."
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Aurora/Rosaspina, Malefica, Re Stefano
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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1# ONLY HUMAN

- Mia signora.. – la voce di Fosco, accanto a me, cattura la mia attenzione. Non me ero neanche accorta di averlo trasformato in un umano.
Gli rivolgo la mia attenzione e lui ricambia lo sguardo. – Fosco, parliamo un po’.. –
La sua espressione di fa scocciata – Sapete quanto odio questo aspetto e voi, per una ragione del genere, me lo avete fatto assumere. Amate così tanto prendervi gioco di me? –
Era un uomo ma il quel momento sembrava un uomo nano, come si chiamano? Cuccioli? No – Bambino! – sorrido trovando la parola – Però i bambini sono fastidiosi, tu invece sei tenero.. –
Il suo viso, contornato da quei lunghi capelli nero corvino, diventa rosso. La chiara reazione di un corpo umano all’imbarazzo. – Non dite cose così, potrei fraintendervi.. – borbotta, sembra offeso e forse lo è davvero. È così difficile capirlo.
- Cosa ti disturba, della fattezze umane che ti ho donato, ancora non lo capisco! – dico, prendendolo forse in contropiede. Insomma, non è un segreto, basta guardarlo. Sarebbe un esemplare stupendo e rispecchia benissimo, con la sua grazia e il suo atteggiamento, l’essere che in realtà è. Un bellissimo corvo, elegante e misterioso, un animale unico nel suo fascino. – Sei bellissimo. –
- No, l’uomo non è bello. L’uomo tradisce, mente. In quanto corvo sono orgoglioso e ho una morale. Voi siete la mia signora e io mai vi tratterò come una di quelle fecce che voi in passato avete amato! –
Quello stupido pennuto.. era geloso?
Era così diverso da lui. Se Stefano fosse stato un animale  sarebbe stato un merlo, simile al corvo ma corrotto e infimo, cosa che all’apparenza proprio non si direbbe.
Eppure anche se io mi ero lasciata ingannare da così tanta falsa bellezza credeva che ora, dopo quello che avevo subito, ci sarei ricascata? Che soffrissi ancora per quel male che mi era stato fatto?
- Secondo te perché ti ho scelto? – gli chiedo.
Lui sposta lo sguardo in basso, l’attenzione improvvisamente catturata dai suoi piedi scalzi. Vedo che si sforza per mantenere un tono neutro mentre risponde – Avevate bisogno delle mie ali, siete stata sempre sincera al riguardo.. vi serviva qualcuno di fidato.. –
- Ho chiesto perché ho scelto te, stupida cornacchia, non a cosa mi servivi! – sbotto, spazientita.
Alza lo sguardo di scatto, irato – Non chiamarmi “cornacchia”! Sono la specie volatile femminile che più odio al mondo! Sono fastidiose, rumorose, senza un minimo di grazia e.. –
- E..? – lo esorto a continuare, divertita.
- E le loro ali non sono belle, non come le vostre.. – dice, con tono basso ma deciso ora.
Arrossisco, non so se in reazione a lui o alle sue parole.
Fortunatamente il suo sguardo non è su di me ma su tutt’altro luogo, perciò ho il tempo di riprendermi, senza dare nell’occhio, e dire con il mio solito tono di superiorità – Si, in effetti le mie ali sono bellissime. –
Ricordando quei lunghi diciassette anni, in cui le ali mi erano state tolte dal Re, un brivido mi aveva attraversato la schiena. Già allora ebbi un incredibile coraggio ad andare avanti e l’unica forza che mi aveva spinta da principio era la vendetta e la presenza di Fosco al mio fianco.
- Mi chiedo a cosa servo io, adesso, allora? –
Mi sporgo e passo una mano fra i suoi capelli – Il tuo umore oggi è veramente pessimo, dovresti rilassarti un po’. –
- Sei tu che volevi parlare con me, no? Stiamo parlando. –
Continuo a giocare con le ciocche che gli incorniciano il viso, Fosco sospira e chiude gli occhi. – Quando ti ho visto sotto la rete di quel bracconiere ho visto un mio simile. Non un corvo, non un possibile servitore ma qualcuno che avrebbe combattuto con me, per me. Sin dall’ora tu mi sei stato così devoto, mi hai fatta sentire importante, come se ne valessi la pena.. – spiego, mettendo da parte ogni forma d’ironia di cui in genere mi avvalgo.
L’ho visibilmente stupito con le mie parole e un moto di paura mi monta dentro, perché ogni volta che mi sono mostrata aperta e vulnerabile è sempre finita nel peggiore dei modi.
Non ho però messo in conto che l’uomo con cui sto parlando è Fosco, lui che mi conosce così bene e ormai sa come prendermi.
Fosco si avvicina, occupando la distanza fra i nostri visi, posando un casto bacio sulle mie labbra. - Signora, voi ne varrete sempre la pena. Anch’io vi scelsi, quando vi giurai fedeltà. – pronuncia a fior di labbra, prima di ricongiungersi nuovamente a me.
È meno delicato stavolta, con le mani cerca il mio corpo mentre le mie, entrambe ora, si perdono nella sua chioma. Sono lisci, sottili e morbidi, davvero piacevoli al tatto.
Sento una delle sue mani raggiungere la mia nuca e cercare di sfilare il copricapo. Lo aiuto e anche lui si fionda ad accarezzarmi i capelli appena sotto le corna.
Con movimenti goffi cerco di togliere la maglia dall’ampio scollo che indossa e ci stacchiamo, ansimanti, il tempo necessario per liberarlo dall’impiccio.
Mi spinge verso l’interno del trono di rovi contornato dai fiori di campo. Mentre percorro con le dita il petto, lungo la linea dell’addome per poi risalire verso le spalle larghe, lui cerca e trova un modo per spogliarmi della lunga veste. Con la poca lucidità rimastami mi concentro per chiudere quel nostro piccolo rifugio agli occhi di ciò che ci circonda. È parte della natura quest’atto d’amore, certo, ma preferirei rimanesse privato. Proprio come un segreto da custodire gelosamente, è questo che penso mentre i rovi si estendono e si chiudono intorno a noi come nell’imitazione di un bozzolo. Il nostro angolo nella foresta.
Mi stringe ancora a sé e il mio corpo si modella al suo.
- Fosco.. – mugugno, presa dall’agitazione. Lo voglio più vicino. Voglio quel calore, quell’affetto che è disposto a donarmi, scorrermi nelle vene.
- Azzardati a ritrasformarmi in corvo proprio ora e giuro che.. – geme mentre lascio una scia di baci lungo il collo.
- Non dirmi che cominci ad amare queste tue sembianze umane.. – mormoro ancora contro la sua pelle. Sospira pesantemente, più volte a corto di fiato. – Bhè, comincio a risultare utile.. – il respiro gli si blocca in gola quando una delle mie mani scende al cavallo, al di sotto dei calzoni.
- Ah si? Utile per cosa? – lo provoco.
- Senza queste mani umane non potrei toccarti.. – risponde e a conferma delle sue parole accarezza una delle mie cosce, passando dalla vita fino al ginocchio e afferrandolo - .. né avrei potuto fare questo! – continua, sollevando la gamba in modo che gli avvolgesse i fianchi. Segui lo stesso movimento anche con l’altra, in modo da circondarlo completamente, e lui si fece più vicino facendomi gemere e contorcere contro di lui.
- Sign- - inizia col dire.
- Malefica, usa il mio nome. Ora come ora non sono la tua signora. Sei mio pari, ti voglio così! – le mie parole sembravano eccitarlo fino allo stremo, tanto che veloce fece appena in tempo ad abbassarsi i calzoni alle ginocchia prima di entrare, intrattenendo le nostre bocche con un lungo bacio. Si muove.
Baci, carezze, ancora baci, i nostri nomi sussurrati.
Addormentarsi abbracciati.
 
***Siamo sulla torre per l’ultimo addio Stefano, o meglio, Re Stefano.
- Ti ucciderò, pagherai per ciò a cui mi hai condannato! – mi minacci.
Sarei io a dover pagare? Sono stati i vizi umani a spingerti lontano da me. Hai tarpato le mie ali e tutti i miei sogni per una stupida corona e un regno. Hai tradito il mio amore con un’altra donna.
Si, ho sbagliato a condannare una bambina al posto tuo.
Mi sono lasciata trascinare dalla vendetta ma ho pagato per i miei errori e ho fatto di tutto per porre rimedio, non pagherò anche per i tuoi.
- Speravo sul serio che tu fossi diverso dagli altri umani.. –
Ovviamente mi sbagliavo, non eri tu l’uomo giusto.

Angolo Autrice:
prima One-shot di tre. Malefica/Fosco con accenni di Re Stefano, tratto dalla trama di Maleficent il film uscito da poco.
Spero che vi piaccia
Alex^^
  
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