Anime & Manga > Last Exile
Ricorda la storia  |      
Autore: Vitani    29/12/2004    3 recensioni
"Quanto si può soffrire, quanto dolore si può provare, io credevo di saperlo…” Lucciola riflette mentre Dio si sottopone alla prova di Agoor. Lui, quanto è disposto a dare?
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Deeo Eraclea, Lucciola
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
AGOOR

AGOOR

o

Il Desiderio

-

C’erano ancora la Lucciola e la Farfalla, stavano volando insieme nel cielo notturno, come si erano promesse, nonostante tutto, nonostante il buio che minacciava ogni volta di separarle facendo smarrire loro la strada. Erano insieme, la Lucciola e la Farfalla, ed avevano incontrato tante persone. Avevano quasi pensato di poter essere libere, definitivamente. Ma prima o poi sarebbero dovute ritornare sulla terra, in quella terra buia che, inesorabile e paziente, attendeva sotto di loro.

-

Le Lucciole vivono poco.

Così anche le Farfalle, che sentono la morte quando le loro ali diventano troppo stanche per volare in alto.

Sentivate la vostra morte, Eccellenza?

Sì.

E io ero lì.

Ero lì con voi e non potevo fare altro che guardarvi da lontano, guardarvi soffrire mentre piano piano la libertà che credevate di avere conquistato veniva sgretolata via, frammento per frammento.

In fondo voi siete come me, Eccellenza, proprio come me.

Uno schiavo.

Un servo abilmente mosso da mani altrui.

Forse voi non ve ne rendete conto Eccellenza, ma io vi osservavo sempre.

Sempre, vi osservavo.

Anche quando voi non mi scorgevate.

Anche quando non mi volevate a fianco, scacciandomi.

E mi accorgevo della vostra solitudine, del vostro bisogno d’amore, del vostro desiderio di una libertà che sapete essere solo utopica.

Come posso aiutarvi?

Esiste un modo per cui io possa farlo?

Solo ora, Eccellenza, solo ora io non riesco a guardarvi in faccia.

Non voglio vedere ciò che siete.

Io non vi conosco.

Io non riconosco questa persona che uccide, questa persona che in un’arena si sta battendo per un qualcosa in cui nemmeno crede, qualcosa come il titolo di Maestro della Gilda.

Vi rendete conto, almeno, di ciò che state facendo? O lo fate soltanto per il vostro divertimento, per soddisfare l’ambizione di essere il migliore? Lo fate solo per desiderio di uccidere?

Per cosa, Eccellenza?!

Spiegatemelo, così che anch’io riesca a capire.

Ma così…

…così io non vi conosco, Eccellenza.

Io non conosco questa persona, la persona che sta combattendo.

La persona che sta ammazzando senza pietà.

Non siete voi.

Non siete il Dio che porto nel cuore, quello che mi diede il nome.

Non siete il Dio che amo, quello a cui sono stato donato, a cui ho donato la mia vita e la mia esistenza.

Quello che mi ama, che mi considera suo amico.

Voi ora non ricordate nemmeno chi sono.

Io sono molto triste per voi.

Non avrò mai l’insolenza di dirvi: “Sono triste per voi perché non sapete che valore immenso aveva ciò che avete perso.”

Non ve lo dirò mai fino a che questa frase sarà riferita a me stesso, Lucciola.

Io non valgo poi molto.

Posso essere sostituito.

Sono un servo.

Però… tanto tempo fa, voi mi diceste che per voi sono un amico.

Che è molto, molto, molto più di un servo.

Ed io provai una gioia tale da non riuscire a quantificarla.

Perché quelle parole erano il regalo più prezioso che avreste mai potuto farmi.

E ancora, le conservo nel mio cuore come il tesoro più grande che posseggo... niente potrà togliermele, nemmeno il Maestro Delphine.

Già… io soffro per la vita che avete perso, per la libertà che avete perso, per la gioia che avete perso.

Perché voi… esistete ancora.

Siete nel mio cuore, lo sapete?

Siete nel mio cuore.

Sempre lo sarete.

E io non posso, non posso fare finta di nulla.

Non posso.

Non… ci riesco.

Io non dovrei possedere i miei sentimenti, non dovrei manifestarli.

Ma li posseggo.

Perché anch’io sono vivo.

Anche se la mia vita non ha valore, io sono qui.

E vi amo.

E sono disposto a fare qualsiasi cosa per vedervi tornare come prima.

Per voi, per il vostro bene, anch’io ucciderò.

Chiunque voglia farvi del male, dovrà vedersela con me.

Ciò che posso fare è offrire l’unica cosa che posseggo, in cambio della vostra libertà.

La mia vita.

Non vi preoccupate, Eccellenza, io continuerò a proteggervi.

Come ho sempre fatto.

E anche se quando vi risveglierete io non sarò al vostro fianco, state tranquillo.

Non sarete solo.

Con voi ci sarà qualcun altro.

E io sarò nel vostro cuore per sempre, se lo desidererete, proprio come voi sarete nel mio per l’eternità.

Voi potreste morire in questa prova, Eccellenza.

Io… sono rimasto sorpreso da questo.

Sinceramente, non avevo mai pensato alla vostra morte.

Perché… io sarei sempre morto prima di voi, Eccellenza.

Per difendervi, probabilmente.

Questo era ciò che avevo sempre pensato.

Oh, Eccellenza, non morite vi prego!

Non morite!!!

O io… senza di voi smetterei di esistere…

Sopravvivete e vi giuro, vi giuro sull’amicizia che ci lega che vi porterò via da questo Inferno.

Vi permetterò di tornare a volare come un tempo, con la gioia sulle labbra e la libertà negli occhi.

Non posso lasciarvi qui, dove a nessuno importa di voi.

Non posso, in nome dell’amore che vi porto.

Io non ho mai desiderato nulla, in tutta la mia vita.

Sono sempre stato attento solo alle vostre preghiere.

Questa è la mia prima e ultima richiesta.

Il Desiderio di Lucciola.

 

FINE

 

N.d.A. Che ve ne è sembrato di questa piccola fic? È ricollegabile a un’altra mia storia, Cho, a cui è cronologicamente successiva. Spero l’abbiate gradita!

 

Vitani

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Last Exile / Vai alla pagina dell'autore: Vitani