Anime & Manga > Saint Seiya
Ricorda la storia  |      
Autore: Uff_san    09/08/2008    4 recensioni
Due uomini, due esseri umani uniti da un singolo filo del Fato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Autore: Uff_san, nel tempo libero Kanon di Gemini
Genere: Introspettivo
Personaggi Principali: Kanon di Gemini, Radhamanthys della Viverna

Rating: Verde
In proposito: Due uomini, due esseri umani uniti da un singolo filo del Fato.
Disclaimer: I personaggi non mi appartengono e sono di Masami Kurumada.

Cose: Sě. Ecco. Non ho intenzione di dire alcunché. Voglio solo informare per chi fosse interessato che questa non č una storia slash. Quindi se non vi interessa piů passate oltre, nessun rancore e amici come prima. Per il resto dedico tutto ciň a Wonderland che mi ha contagiato col morbo Saint Seiya e in particolare alla Ele.

Fato Tessente


Lui era l’uomo che aveva ingannato gli dči - che aveva ingannato una dča. Lui era stato motore e principio delle sciagure a venire, pedina d’una futura e maestosa partita a scacchi.
Osservava l’orizzonte tra le sbarre che gli facevano da prigione. Aveva provato a spezzarle, quelle sbarre, giŕ talmente tante volte che ormai gli dolevano le mani al solo pensiero.
Era stato privato di tutto, e benché quasi felice del risultato ottenuto, dell’aver osservato il volto del fratello traslato in quel demone che era ormai affiorato in superficie, si sentiva troppo distrutto nel corpo per riuscire a provare ancora qualcosa che andasse oltre un vago piacere, distante nel suo esistere: aveva fame, ora, di cibo vero. Quanti giorni erano passati dentro a quella prigione di roccia eterna? Troppi.

Egli era l’uomo che aveva servito gli dči - che aveva servito un solo dio. Egli si stava preparando e addestrando, pedina per una futura e maestosa partita a scacchi.
Apprezzava il lusso e non disdegnava le comoditŕ, se c’erano. Ma soprattutto amava le cose belle.
Era consapevole di possedere tutto, e nonostante questa sua condizione si era sentito insoddisfatto, da bambino, infelice nel ritrovarsi con un potere di cui non conosceva l’origine: aveva avuto fame, allora, ed era stato saziato. Quanti giorni erano passati da quando gli era stata rivelata la sua alata malvagitŕ a cui si era presto e felicemente arreso? Mai abbastanza.

*

Aveva ingannato gli dči – due volte.
Ed era cosě stato sconfitto; negli abissi marini la disfatta lo consumava.

Aveva servito gli dči – un solo dio.
Ed aveva sconfitto cosě la morte; negli abissi degl’inferi l’oscuritŕ lo temprava.

*

Aveva ingannato gli dči – una dča l’aveva salvato.
Aveva servito gli dči – un dio l’aveva salvato.

Lui li aveva ingannati e combattuti.
Egli li aveva serviti e aiutati.

Lui era ora il bene.
Da sempre egli era il male.

Uno era ora giustizia.
Da sempre l’altro era dolore.

Due pedine d’una maestosa partita a scacchi.

*

Si erano incontrati, finalmente.
L’uno aveva ingannato gli dči – due volte; fratello rinnegato, Generale Marino, ormai Santo d’Oro.

L’altro aveva servito gli dči – un solo dio; bambino infelice, Spettro, adesso Gigante Infernale.
Finalmente si erano incontrati.

*

Infine avvenne lo scontro.

Quando si tese, dipanato da una tela sconosciuta, il doppio filo del Fato tessitore, fulgore e tenebra si levarono assieme ed assieme si spensero.


Allora, per un istante,

piů le stelle non risplendettero
e l'inferno non fu piů cosě oscuro.

Avvenne infine lo scontro.

*

S’estinsero quindi in infante vagito di due stelle neonate.
S’estinsero quindi in terribile pianto d’una morte abissale.
S’estinsero quindi per la gloria di dči due uomini, umani, che dal Fato eran stretti.

E guardavano il Cielo quei Santi che Giustizia innalzava;
e pensavano all’Ade gli Spettri che la Morte serbava.

*

Aveva ingannato gli dči – una dča l’aveva salvato.
Aveva servito gli dči – un dio l’aveva salvato.

Lui s’era sacrificato per la dča ingannata.
Egli s’era sacrificato per il dio servito.

Due pedine, riverse, d’una maestosa partita.

Aveva ingannato gli dči – due volte.
E tutto era finito.


Aveva servito gli dči – un solo dio.
E tutto era finito.

*

Essi erano gli uomini che avevano ingannato e servito gli dči.

Dolorosi deliri una volta sprezzati riportavano ora ad uno spegnersi fulgido in una fede riavuta. Era stato privato di tutto e nel nulla era stato salvato.

Certezze radicate nel profondo nell’essere lo avevano portato a morire in un buio turbinio di fede gloriosa. Sapeva di aver posseduto tutto ed era stato salvato nel nulla.

Nell’ultimo istante di vita i due uomini osservarono il volto del nemico, e negli occhi dell’altro videro non giŕ la sua, ma l’anima propria.

E compresero, intravidero quel filo che mani immutabili avevano teso e che stava venendo alla fine tagliato.
Il doppio filo d’un Fato tessitore.

*

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Uff_san