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Autore: Seele    09/06/2014    15 recensioni
Harry e Louis si separarono solo allora, come riprendendosi dal loro momento perfetto. George lanciò loro un'occhiata, sbadigliando ancora.
“Stavate pomiciando?” borbottò, stropicciandosi un occhio. “Di prima mattina?”
Frankie si sedette accanto al fratello, posando le caviglie sopra al tavolo e bevendo un sorso del caffé del padre. “Loro pomiciano sempre, George. È la loro specialità.”

||Parents!Larry||Parents!Ziam||
Sequel di You're every line, you're every word, you're everything. Non è necessario averla letta.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Lights and Dreams



Harry aveva appena compiuto ventiquattro anni; si aggirava per l'orfanotrofio tenendo Louis per mano, mentre entrambi lanciavano occhiate intorno in cerca del bambino giusto, quello che sarebbe stato il loro.

Oppure, una bambina; Harry voleva tanto una femminuccia, mentre Louis avrebbe preferito un maschietto a cui insegnare a giocare a calcio, a cui far fare pugilato, invece di tutte quelle tenerezze che Harry avrebbe dedicato a una bimba.

Si separarono solo per qualche minuto, dedicandosi da soli alla loro ricerca. Erano passati esattamente nove mesi da quella promessa, da quel che si erano giurati l'un l'altro facendo l'amore.

Avevano cambiato casa, ne avevano comprata una più grande con tanto di giardino, e l'avevano riempita di giocattoli che probabilmente non sarebbero mai stati usati tutti. Non riuscivano a smettere di sorridere.

La signora che dirigeva l'orfanotrofio, che li aveva accolti all'entrata, era sembrata entusiasta di vederli. Le capitava spesso di vedere coppie di tutti i tipi desiderose di adottare; e sapeva, per esperienza, che in una famiglia bastava l'amore per crescere bene e felicemente.

Harry e Louis avevano sempre sognato una famiglia tutta loro. Louis, dal canto suo, perché non aveva mai fatto veramente parte di una famiglia vera; Harry perché ne aveva sempre voluta una propria.

Non lasciando perdere l'idea di una bambina, Harry si avvicinò a una bellissima bimba bionda. Aveva i capelli lunghi e ricci, gli occhi scuri e la pelle chiara.

Si preparò ad esibire uno dei suoi migliori sorrisi, quando si bloccò istantaneamente.

Una bambina, poco più grande di quell'altra, aveva i capelli corti e castani, gli occhi marroni e la pelle dorata; sembrava imbronciata, mentre comandava a bacchetta le altre bimbe, ordinando loro di ridarle la bambola con cui stava giocando.

Harry rise solo a vederla, rendendosi conto che aveva qualcosa di simile a Louis, qualche tratto che la faceva somigliare a lui. Si avvicinò a lei, divertito dalla smorfia teneramente arrabbiata sul suo viso.

Ciao, piccola!” la salutò, sorridendole. La bambina, a vederlo, perse la sua espressione infastidita e sgranò gli occhi scuri. “Come ti chiami?”

Sono Frankie” rispose lei, tutt'altro che timidamente. Anzi, sembrava sveglia anche se piccola.

Quanti anni hai, Frankie?” le domandò ancora Harry, facendo apparire le consuete fossette ai lati della bocca. Lei sembrò fare un veloce calcolo mentale, poi espose le mani con le dita a segnare il numero.

Quattro anni. E mezzo!” trillò, alzando il viso come a dimostrare superiorità. “Sono la più grande in questo gruppo; questo vascello è mio, sono un pirata!” esclamò, con enfasi.

Ti va di partire all'arrembaggio con noi, Frankie?”

Harry si voltò a sentire quella voce conosciuta, incontrando gli occhi di Louis che sorridevano felici alle sue spalle. Sorrise anche lui, contento nello scoprire che non era l'unico ad adorare già quella bimba.

Gli occhi di Frankie scintillarono. “Davvero? Io?” chiese, indicandosi.

Proprio tu!” rise Louis, abbassandosi alla sua altezza per scompigliarle i capelli. “Io sono Louis, e e lui è Harry. Puoi fare il capitano, se sali sulla nostra nave.”

Ci sto!” annuì animatamente la bambina, sorridendo entusiasta.

Harry e Louis si scambiarono un'occhiata felice; probabilmente, la più contenta di sempre.


****


Frankie rivelò presto di avere un carattere tutt'altro che semplice; strillava per qualsiasi cosa, teneva il broncio, non ubbidiva mai e si comportava da maschiaccio.

Harry e Louis lo capirono sin dal primo giorno, quando non appena il più giovane le propose di dipingere le pareti della sua camera di rosa lei scoppiò a piangere e si dimostrò veramente offesa.

Insomma; Louis la adorava.

Erano gli ultimi giorni dell'estate, per cui la iscrissero ad una scuola materna appena in tempo per non farle perdere l'anno. Era un tipetto sveglio, un po' prepotente, che faceva piangere i compagni e rispondeva male alle maestre, ma Louis non mancava mai di darle il cinque e scompigliarle i capelli.

Crebbe in fretta, ora addormentata e finalmente tranquilla tra le braccia di Harry, ora intenta a giocare a calcio con Louis. Se da una parte lo faceva disperare, dall'altra Harry si sentiva terribilmente felice a vedere sua figlia e Louis giocare assieme.

Papà” lo chiamò una volta la bambina, con le mani ancora sporche di colori e la testa bassa. Harry si voltò verso di lei, occupato a cucinare la cena; Louis non era ancora tornato a casa dal lavoro, ed era uno dei pochi momenti di pace.

Dimmi, tesoro” le sorrise lui, mettendo in mostra le fossette e lasciando perdere i fornelli per qualche secondo. Frankie guardò in basso con aria colpevole.

Mi dispiace se non sono una brava bambina” borbottò poi, gli occhi già pieni di lacrime.

Ma no, piccola, certo che sei una brava bambina!” si affrettò a consolarla Harry, abbassandosi alla sua altezza. “Sei solo molto vivace, tutto qui.”

Non è vero!” strillò lei, gettandosi tra le braccia del padre e scoppiando a piangere. “La maestra ha detto che sono un terremoto!”

Lo sei, amore” ridacchiò Harry, con l'unico risultato di farla singhiozzare ancora più forte. “Ma è proprio quello che ci piace di te.”
La bimba alzò il viso, affondato nel petto del padre. “Davvero?”

Certo! Cosa ce ne facciamo di quei bambini noiosi e ubbidienti?” scherzò Harry, facendo il vocione e facendola ridere tra le lacrime. “Vogliamo solo bambine disordinate e testarde in questa famiglia!”

In quell'esatto momento Louis aprì la porta dell'ingresso, mettendo piede in casa. “Sono tornato!” annunciò, ritrovandosi subito addosso Frankie, attaccata come un polipo umano alla sua gamba.

Ciao anche a te” rise, accovacciandosi davanti a lei per baciarle una guancia. La guardò in viso per qualche secondo. “Perché hai pianto?” chiese immediatamente, preoccupato.

Harry li raggiunse e sorrise. “Credeva che noi volessimo una bambina dolce e gentile.”

Louis si finse sbalordito, comprendendo quale fosse stato il problema. “Una bambina dolce?” ripeté, facendo una smorfia schifata che fece ridere sua figlia. “Gentile?” continuò, e la bambina saltellò divertita. “Ma noi vogliamo un pirata!” esclamò, scatenando il chiasso in casa, tra le urla felici della bambina e lui che la entusiasmava ancora di più, al pari di un suo coetaneo.

Harry sospirò, tornando a cucinare la cena e preparandosi mentalmente alle solite lamentele dei vicini.

Ovviamente, senza riuscire a trattenere dal sorridersi.


****


Tesoro, dovresti mettere giù i gomiti quando mangi.”

Josh spalancò gli occhi blu, annuendo. Si concentrò per non sbagliare più.

Starò attento” fece deciso, continuando a tagliare la carne con difficoltà. Zayn gli lanciò uno sguardo colmo di tenerezza.

Da' qua, piccolo, ti aiuto io” gli sorrise, prendendo il suo piatto e tagliando la carne al posto suo. Il bambino sorrise, mentre Liam passava a Zayn un coltello pulito.

Josh poteva vantarsi di avere i genitori più educati del mondo; certo, ogni tanto se papà Liam mancava era papà Zayn a fargli l'occhiolino e a dirgli di non sistemare la stanza, ma lo avevano reso il bambino più gentile di tutta la scuola elementare. Era anche molto timido, per cui si era affezionato prima a Liam e poi a Zayn, che era stato un po' più lento ad aprirsi e a considerarlo veramente figlio proprio.

Quando lo avevano visto qualche anno prima, all'orfanotrofio, non avevano avuto dubbi sin da subito. La sua era una storia triste, una ragazza madre lo aveva abbandonato in ospedale subito dopo averlo partorito, e Josh aveva dovuto aspettare per due anni, prima di essere adottato; poi loro lo avevano incontrato, e i suoi occhioni azzurri li avevano subito conquistati.

Louis e Harry erano ufficialmente diventati gli zii, ed ogni tanto erano loro ad occuparsi di Josh. In qualche modo suo figlio sembrava traumatizzato dopo un pomeriggio passato con loro, ma Liam preferiva non sapere niente. La casa era in disordine, Harry si passava le mani fra i capelli con aria disperata e Louis era sempre sporco di colore o roba da mangiare. Zayn non aveva dubbi sul fatto che il suo migliore amico fosse ancora un casinario senza limiti.

Una volta, portando Josh a fare una passeggiata fuori, loro figlio era tornato a casa in lacrime e con le ginocchia sbucciate. Per fortuna, ci avevano pensato Zayn e Liam a rassicurarlo.

Ti sei solo sbucciato, tesoro, non è nulla” sorrise Zayn, posando un cerotto sul suo ginocchio dopo avergli disinfettato la ferita. “So che lo zio Louis è un ciclone di prima categoria, ma prima o poi metterà la testa a posto.”

Ha venticinque anni, Zayn” sbuffò Liam.

Che c'entra? Noi abbiamo fatto prima di lui, tutto qui!” scosse la testa Zayn, facendo l'occhiolino a Josh mentre battibeccava con il marito. “Comunque” riprese un secondo dopo, pensieroso, mentre Josh tastava con un polpastrello la ferita nascosta dalla garza, “credo stiano pensando anche loro di adottare.”

Poveri figli” rise Liam, raggiungendoli nel bagno. Josh era seduto sulla lavatrice, Zayn stava sistemando in un armadietto il disinfettante.

Ho paura di zio Louis” piagnucolò il bambino, aprendo le braccia perché il padre lo accogliesse tra le sue. “Urla sempre e mi fa venire il mal di testa.”

Ci pensò su qualche secondo. “Mi diverto quando sono con gli zii” continuò, “ma solo finché non mi faccio male.”

La pensavo così anche io, quando giocavo con lo zio Louis da piccolo” ridacchiò Zayn. “Oh, ti faccio vedere una cosa!” continuò, ricordandosi di qualcosa. Si tirò leggermente su la maglietta, lasciando intravedere una cicatrice su un fianco.

Guarda, io e lo zio stavamo giocando quando ero di qualche anno più grande di te. Mi sono fatto male, mi hanno portato in ospedale, mi hanno messo i punti e allora ho giurato che non avrei mai più giocato con lui” raccontò, per poi ridere. “Ovviamente non ho mai tenuto fede alla parola data.”

Josh osservò con occhi sgranati quella ferita. “Non voglio andare in ospedale” mormorò spaventato.

Non ti preoccupare” rise Liam. “Per fortuna c'è lo zio Harry.”


****


C'era un bambino che rideva sempre, fino a quando stava con i propri genitori; poi diventava timidissimo. Frankie sperava di non doverci avere niente a che fare, ma quando un uomo dagli occhi gentili e i capelli castani lo spinse leggermente verso di lei, seppe che le sue speranze erano scomparse.

Di' ciao a Francesca, Josh” lo incitò suo padre. Il bambino rimase in silenzio, gli occhi azzurri che la guardavano incerti.

La bambina sbuffò. “Mi chiamo Frankie, non Francesca” replicò piccata, facendo ridacchiare Louis alle sue spalle. Josh le porse una mano, come i suoi genitori gli avevano insegnato a fare.

Io sono Josh” rispose finalmente. “Possiamo diventare amici.”

No, sei troppo timido!” sbottò la bambina, facendo nascondere Josh nel petto dell'uomo accovacciato dietro di lui.

Ero sicuro che tua figlia sarebbe stata una piccola bulla, Lou” sospirò l'altro, in piedi. “Josh è timido, devi insegnarle a essere più gentile.”

Indovino da chi abbia preso, Zay” lo prese in giro lui. Zayn alzò gli occhi al cielo.

Lee, adesso Frankie sarà più educata” intervenne Harry, rivolgendosi all'uomo che teneva ancora Josh tra le braccia. Frankie gli lanciò un'occhiataccia, ma con la sua consueta dolcezza Harry la convinse a riprovarci.

Mi chiamo Josh” ripeté il bambino, ancora più intimidito. Frankie strinse la sua mano.

E io sono Frankie” si presentò nuovamente. “Ti piace giocare ai pirati?”

Preferisco-”

Allora è perfetto, vieni!”

Zayn fu tentato di correre in soccorso del figlio, già scomparso con Frankie che lo tirava insistentemente per un polso, costringendolo a fare quello che voleva. Louis, al contrario, aveva uno sguardo davvero orgoglioso.

Non è colpa sua” rise Harry, troppo abituato a scene di quel tipo per disperarsi ancora.

Frankie viveva con loro solo da poche settimane, ma era già diventata un terremoto; aveva un anno in meno di Josh, ma sembrava la più grande a causa del suo modo sicuro e sfacciato di comportarsi. Josh invece era stato adottato quattro anni e mezzo prima, e da quando aveva iniziato la scuola elementare si reputava proprio un ometto.

Ma, come previsto, la giornata finì con Josh in lacrime e Frankie che strillava arrabbiata.

Tale padre, tale figlia” sospirò Liam. Louis lo prese come un complimento.

Venite a cena da noi, domani?” propose, tutt'altro che toccato. Zayn e Liam si lanciarono una veloce occhiata d'intesa.

Oh, no, domani davvero non possiamo...” inventò Liam, “abbiamo ospiti e-”

Che problema c'è?” lo interruppe Louis, un sorriso inquietante sulle labbra. “Veniamo noi da voi!”


*****

Frankie tirò un calcio da sotto il tavolo a Josh. Questi rimase perfettamente tranquillo, seguendo il consiglio di Liam.

Reagisci!” protestò la bambina, dopo qualche altro tentativo. Josh alzò gli occhi su di lei, fingendo noncuranza.

Oh, mi spiace, non ti stavo ascoltando. Cos'hai detto?”

A Frankie quell'aria gentile diede ancora di più sui nervi. Si alzò in piedi sulla sedia e cominciò a urlare, stringendo i pugni e lanciando un grido acuto.

Liam si voltò verso di lei, ma Harry fu il primo a zittirla. Le prese un polso, tentando di farla tacere.

Tesoro, torna a sederti” le chiese gentilmente, ma la bambina liberò il proprio polso dalla presa del padre e, inaspettatamente, salì sul tavolo. Josh la guardò con un misto di ammirazione e stupore.

Frankie, da brava” borbottò Harry, alzandosi dalla sedia e facendo per prenderla in braccio, ma Liam lo fermò con un cenno della mano.

Francesca, non sei a casa tua” prese parola, “quindi ora chiedi scusa, ti risiedi, e mangi tranquilla.”

Non mi dai ordini!” sbottò la bambina, portandosi le mani sui fianchi, ancora in piedi sulla tovaglia.

Se non lo fai, niente dolce.”
Liam era perfettamente calmo, Zayn sorrideva sotto ai baffi. “È davvero un buon dolce” aggiunse, mostrando di nascosto il pollice a suo figlio.
Frankie si imbronciò, si rimise seduta e abbassò il viso. “Scusa” sussurrò.

Liam sorrise. “Ti sei appena meritata due fette di torta al cioccolato!” le fece l'occhiolino, facendole perdere l'aria arrabbiata.

Davvero?” domandò, gli occhi scuri spalancati per la sorpresa.

Davvero” annuì Zayn, alzandosi per cambiare la tovaglia sporca e portare il dolce a tavola. “Solo per le brave bambine.”

Frankie si voltò repentinamente verso il padre. “Questo vuol dire che se faccio la brava, poi sarò premiata?” chiese, entusiasmata dall'idea.

Harry lanciò un silenzioso sguardo di ringraziamento a Liam e Zayn. “Ma certo che sì!” assicurò. Si voltò alla sua destra, cercando gli occhi di Louis. “Vero, papà Lou?” gli domandò, sapendo quando la sua opinione contasse per Frankie.

Naturalmente” accertò Louis, sporgendosi anche lui verso la bambina. “Così papà Harry smetterà di disperarsi.”

Josh cercò invano di contenere una risatina, poi guardò Frankie con aria imbronciata. “Devi smetterla anche di fare male alle persone” sentenziò.

Questo me lo devi promettere, Frankie” aggiunse Louis. Frankie esitò un secondo.

Ma loro mi fanno arrabbiare e...” si ricordò di dover fare la brava, “okay, prometto.”

Guardandosi, Harry e Louis pensarono che avevano davvero tanto da imparare.


****


Harry si svegliò nel cuore della notte, qualche mese dopo; Frankie lo stava scuotendo, mentre singhiozzava tra sé e sé.

Papà” mormorò, tirando su col naso. “Ho fatto un brutto sogno...”

Harry sollevò le palpebre, mettendosi seduto. “Che? Cosa hai...cosa hai sognato?” chiese, cercando di riprendersi dal sonno appena interrotto.

Frankie non rispose, non fece in tempo perché Louis si svegliò a sua volta e sorrise mezzo addormentato. “Vieni nel lettone!” la incitò, e la bambina non se lo fece ripetere due volte, infilandosi sotto alle coperte in mezzo ai genitori.

Harry la abbracciò subito, Frankie chiuse gli occhi sentendosi protetta, affondando il viso nel petto del padre mentre l'altro le accarezzava delicatamente un fianco.

Vi voglio bene” sussurrò, prima di addormentarsi.

Harry e Louis si sentirono scoppiare di felicità.


****


Josh era piuttosto spaventato, mentre sedeva in bicicletta e Zayn gli allacciava meglio il casco; Liam, in piedi dietro di lui, aveva appena finito di togliere le rotelle lasciandolo di stucco.

Impariamo ad andare senza” gli sorrise Zayn, spostandosi e lasciando il cortile libero, portando le rotelle con sé. Josh si voltò allarmato, trovando Liam alle sue spalle.

Pronto?” gli chiese il padre, con un sorriso. Josh scosse freneticamente la testa, ma Liam iniziò a spingere la bicicletta e lui non poté fare altro che collaborare.

Così, Joshy!” lo incitò Zayn, sorridendo orgoglioso. Josh stette attento a non distrarsi, e si concentrò talmente tanto da non accorgersi del momento in cui Liam lo lasciò solo.

Sei bravissimo!” fu la sua voce a riscuoterlo; con una breve occhiata alla sua destra, vide Zayn che correva accanto a lui, con un'altra alla sua sinistra...c'era anche Liam!

Stupito, per poco non sbandò, perdendo il controllo del manubrio. Ma Zayn lo aiutò subito, girandolo al posto suo, mentre Liam gli diceva di non smettere di pedalare.

Sorrise, fiero, quando si lasciò i genitori dietro e seppe di aver imparato perfettamente.

Posso urlare una cosa?” chiese, improvvisando una curva che gli riuscì a malapena.

Quello che vuoi, tesoro” rise Liam.

Josh prese fiato. “Sono fottutamente felice!” gridò, facendo trasalire i genitori e attirando le occhiate di qualche coppia sposata lì vicino.

Liam e Zayn compresero subito, sospirarono.

Louis. Senza ombra di dubbio.


****



Se Frankie era identica a Louis, invece George era la copia perfetta di Harry. Di conseguenza, anche a Josh fu subito simpatico.

Era più piccolo di lui di due anni ed era gentile; Frankie aveva sette anni quando entrò a far parte della famiglia, e cominciò a comportarsi da gelosa e prepotente anche con lui. Non le piaceva quando l'attenzione veniva spostata su qualcun altro.

George era la dolcezza in persona. Aveva le stesse fossette di Harry ai lati della bocca quando sorrideva, e due occhi grandi e scuri pieni di luce, pronti a stupirsi per qualsiasi cosa.

Una volta Harry lo salvò appena in tempo da non mangiare il fango, dopo che sua sorella gli disse che era buonissimo e che doveva assolutamente provarlo; un'altra, Louis sgridò per la prima volta Frankie nel spiegarle che non poteva spingere così forte suo fratello in altalena, se non voleva farlo cadere. Il punto era che quello era esattamente l'obbiettivo di Frankie, per cui Harry e Louis le fecero una ramanzina con i fiocchi.

Alla fine, Josh divenne una specie di protettore di George -Liam volle vederlo come la copia esatta di sé stesso quando proteggeva Harry dai bulli già alle elementari, perché Harry era piccolo e dolce al pari di George e lui era coraggioso e responsabile proprio come Josh.

Josh sapeva come difendersi da Frankie; bastava uno spintone un po' più forte, qualche insulto sui suoi capelli e la sua natura di ragazza non tardava a risvegliarsi. Frankie non aveva paura di sporcarsi i vestiti, ma teneva ai propri capelli più che a qualsiasi altra cosa, e da quando si era innamorata di un suo compagno di classe era diventata più gentile e simpatica.

Harry ringraziò tutti i santi che finalmente avesse smesso di comportarsi da maschiaccio, pur mantenendo il suo carattere prepotente e sfacciato.

Josh e George giocavano sempre insieme, mentre Frankie iniziava a giocare con le bambole insieme alle altre bambine. Finiva sempre che si annoiava e andava a giocare con i maschi, ma era già un passo avanti.

Josh è terrorizzato da te” commentò Zayn, seduto su una panchina del parco giochi, rivolgendosi a Louis. Il quale, come da copione, alzò le spalle.

Che gli ho fatto?” chiese, fingendosi offeso.

Sei il padre di quella peste” rispose Zayn, indicando Frankie che insultava un altro bambino. Louis rise e Zayn, per quanto cercasse di mantenersi serio, scoppiò a ridere a sua volta.

Allora, se deve litigare con mio figlio, non posso farmi stare simpatica Francesca. Ma devo ammettere” e Louis sorrise, già pronto alla frase che stava arrivando, “che quella bambina è la tua esatta copia quando eravamo piccoli, e non posso non volerle bene.”
“Anche Harry ha questa teoria” fece Louis. “A volte vorrebbe mandarla a un corso di buone maniere, ma la adora.”
Indicò con un cenno del mento Josh. “E lui? Come mai è così educato?”

Tutta opera di Liam” ridacchiò Zayn. “Gli insegna a comportarsi come una persona gentile.”

In più è davvero timido” sospirò Louis. “Fagli trascorrere una settimana dallo zio Louis, e vedi come cambia!”

Zayn si rabbuiò. “Non ci penso nemmeno” replicò serio. Louis scoppiò a ridere ancora più forte di prima, tanto da far girare qualche altro genitore verso di lui.

George li raggiunse poco dopo, con gli occhi sgranati e pieni di lacrime. Louis si abbassò alla sua altezza, prendendogli il viso tra le mani e asciugandogli le lacrime sulle guance.

Georgey! Cos'è successo?” domandò, preoccupato. Attraversò velocemente il suo corpo con un'occhiata, cercando ferite o lividi.

George sembrò cedere al tono premuroso del padre, e scoppiò definitivamente in lacrime. “Frankie non mi fa salire sull'altalena!” piagnucolò. “Josh ha iniziato a difendermi ed ora per colpa mia loro due stanno litigando e-”

Il resto divenne un mormorio incomprensibile, interrotto continuamente dai singhiozzi del bambino. Louis sapeva che doveva cominciare a difendersi da sé, avendo già sei anni, ma non poté fare a meno di giustificare la sua impotenza; come al solito, Francesca si impegnava nel comandare gli altri.

Andiamo, dai” sospirò, alzandosi dalla panchina e lanciando uno sguardo apologetico a Zayn, che annuì con noncuranza, “portami da Frankie.”

George afferrò la mano che il padre gli porgeva, facendogli strada verso l'altalena. Frankie e Josh si stavano spintonando, l'una con gli occhi colmi di rabbia e l'altro con un'espressione decisa in volto.

Il parco giochi non è tuo!” protestò Josh, forte dei suoi otto anni. “Tutti devono avere il diritto di giocare. Compreso tuo fratello!”

È piccolo, potrebbe cadere” si difese Frankie. “Lo faccio per lui!”

Louis si immobilizzò, prima di prenderle delicatamente una spalla e farla voltare verso di lui. “Dici sul serio?” domandò. Conosceva sua figlia meglio di chiunque, e stavolta non stava mentendo.

Frankie si imbronciò. “Sì. Perché non mi credete? L'altra volta George è quasi caduto!”

Sta mentendo!” sbottò Josh, stringendo i pugni. George aveva smesso di piangere, e fissava la scena con occhi enormi e attenti.

Non sto mentendo!” esclamò Frankie, la voce che prendeva a tremare. “Perché non pensate che anche io possa fare qualcosa di gentile?” domandò con un singhiozzo, nascondendo il viso nelle mani. Prima ancora che Louis si muovesse per stringerla e rassicurarla, George l'abbracciò forte e le schioccò un bacio su una guancia.

Io ti credo, Frankie.” disse serio. “Grazie per esserti preoccupata per me.”

Frankie abbozzò un sorriso, stringendo il fratello di rimando. Louis stava quasi per cedere all'aww che stava premendo per essere pronunciato, in perfetto stile Harry.

Harry, il quale quel giorno sarebbe rimasto in pasticceria fino a tardi, e non era lì presente, al pari di Liam che era impegnato nel suo lavoro di avvocato.

Zayn era invece un insegnante di letteratura inglese, e Louis un architetto. Di solito entrambe le coppie si alternavano per accompagnare i figli al parco, in modo che si divertissero e imparassero a relazionarsi con gli altri bambini.

Josh incrociò le braccia al petto, ma sospirò vinto un secondo dopo, quando l'abbraccio dei due fratelli si sciolse. Si rivolse subito a Frankie.

Mi dispiace per non averti creduto” si scusò, sincero. Frankie stava per aprire bocca e rispondere in modo sfacciato, ma quando incontrò gli occhi del padre già pronto a rimproverarla cambiò idea ed annuì soltanto, perdonandolo.

Louis tornò alla panchina su cui era ancora seduto Zayn, intento a scambiarsi messaggini romantici con il marito come se fosse tornato ad avere diciassette anni. Louis finse una smorfia schifata, a cui Zayn rispose con una gomitata in un fianco.

Tua figlia è una bulla” commentò, come al solito.

Una bulla dal cuore tenero, Zay” lo corresse Louis, sorridendo soddisfatto.


****


George dondolava allegro le gambe, che aveva a penzoloni mentre era seduto sul tavolo della cucina; nelle mani reggeva una scodella di crema al cioccolato che era avanzata ad Harry nel preparare un dolce.

Papà sarà contentissimo” gli fece l'occhiolino Harry, voltandosi verso di lui mentre dava i tocchi finali al suo capolavoro, “vedrai!”

George nascose la mano sporca di cioccolato, ignaro di quanto fosse già pieno di crema intorno alla bocca e sulla punta del naso, limitandosi ad annuire con un sorrisone. Frankie li raggiunse in quel momento, intingendo il polpastrello dell'indice nella crema al cioccolato senza farsi problemi.

Mhh, squisita” commentò, con un verso di apprezzamento. “Hai superato te stesso, papà!”

Harry rise, ringraziandola per il complimento. “La crema è tutta vostra” continuò, “ed è inutile che fai l'innocente, George, sei tutto sporco.”

George arrossì, ma tornò con entusiasmo a mangiare quella crema deliziosa che si spartì con la sorella. Frankie aveva lasciato crescere i capelli neri ed ora li aveva raccolti in una coda disordinata, che ormai Harry non si preoccupava più nemmeno di sistemare -era uno dei mille gesti di ribellione di sua figlia.

Non appena il campanello di casa squillò, Frankie si precipitò alla porta. Harry posò il dolce sulla tavola già apparecchiata, non potendo evitare di sorridere.

Subito, provenienti dall'ingresso, i soliti schiamazzi allegri della sua famiglia fecero allargare ancora di più il suo sorriso. Anche George, con qualche difficoltà, era saltato giù dal tavolo per andare ad accogliere il padre alla porta.

Louis entrò in cucina con Frankie che gli circondava una gamba, come d'abitudine, e George in braccio che nascondeva il viso contro la sua spalla, in un gesto che gli donava sempre un perfetto senso di protezione. Louis fece per salutare Harry, ma appena entrò in cucina si zittì alla vista del dolce dall'aspetto allettante.

Sorpresa!” strillarono i due bambini, in coro, facendo scoppiare a ridere entrambi i genitori. “Abbiamo fatto tutto noi” si vantò spudoratamente Frankie, lasciando finalmente la sua gamba per mettersi seduta, imitata all'istante dal fratello.

Non vedo l'ora di provare questa fantastica torta, allora” commentò Louis, avvicinandosi al marito per ricevere il suo bacio di bentornato. “Vado a cambiarmi” sorrise, sparendo in corridoio.

Harry lanciò una rapida occhiata a Frankie e George, accertandosi che fossero tranquilli prima che il suo sorriso ottenesse una piccola piega di malizia.

Aspetta, ho messo i tuoi pantaloni dentro ad un altro cassetto, non li troverai mai se non ti aiuto...”


****


George si avvicinò con aria preoccupata a Frankie e Josh, che facevano i compiti insieme a lui in un gazebo del parco giochi.

Posso chiedervi una cosa?” domandò, timido.

Quello che vuoi” sorrise gentile Josh, in completo contrasto con il “se proprio devi” seccato di Frankie.

Avete presente quando i genitori scompaiono?” domandò, guardandosi nervosamente intorno per essere certo di non essere sentito. “Intendo quando spariscono a farsi la doccia insieme, o ci lasciano a casa di qualche amico, o mettono la musica nella loro camera e dicono di fare un pisolino...ma come fanno a dormire con il volume alto dello stereo?” fece, confuso.

Josh rosicchiò la propria penna, pensieroso. “Succede anche ai miei” commentò, cercando di trovare una risposta alla domanda dell'amico. “Penso che gli adulti siano in grado di dormire anche con la musica. Dev'essere l'unica soluzione.”

Frankie poggiò le caviglie sul tavolo del gazebo, incuriosita dalla questione, spingendo la sedia indietro e restando in equilibrio. “Non so” intervenne, colpendosi la bocca con la matita in un atteggiamento pensieroso che aveva ereditato da Harry, “però sembrano essere molto più calmi e rilassati dopo.”

Sì, molto più innamorati, l'ho notato anche io!”


****


Harry passava lentamente le mani nei capelli ricci di George, accoccolato sul suo petto e con un'espressione pacifica in viso.

Louis, seduto qualche posto più in là sul grande divano, controllò che anche Frankie si fosse addormentata. Aveva la testa posata contro la sua spalla e gli occhi chiusi, le labbra dischiuse.

Pace.” sospirò sollevato Harry, assaporando il silenzio. “In grazia di Dio.”

Louis rise, tentando di non fare troppo rumore. “A me piace quando fanno chiasso.”

Perché non sei tu a dover riportare l'ordine in casa, Lou” ribatté Harry, lanciandogli un'occhiataccia. “Al contrario, tu li fai scatenare.”

Sono bambini” sorrise Louis, alzando una spalla sola. “È normale che debbano divertirsi.”

Bambini...” ripeté Harry, con una leggera nota malinconica. “Frankie inizierà la scuola media fra pochi mesi.”

Vuoi farmi deprimere?” lo zittì Louis. “Non è cresciuta così tanto! È solo una nostra impressione.”
Harry sorrise, divertito, e come al solito lo assecondò. “Hai ragione” scherzò, prendendolo in giro.

Mettiamo a letto questi due” lo ignorò Louis, spostandosi con delicatezza perché Frankie non si svegliasse, prendendola in braccio. Harry si sollevò lentamente, prendendo George da sotto il sedere e avvolgendogli la schiena con un braccio, lasciandolo dormire sul suo petto.

Raggiunse la stanza dei bambini per primo e accese la luce per non inciampare in qualche gioco lasciato a terra -era già successo e non era stato affatto divertente come aveva detto Louis.

Sistemò George nel letto di sotto del letto a castello, mentre Louis posò Frankie in quello più alto e si assicurò che la sbarra fosse stabile prima di allontanarsi, controllando che nel caso Frankie si fosse mossa nel sonno comunque ci sarebbe stata quella a non farla cadere giù. Poi raggiunse Harry sulla soglia della porta, che lo aspettò prima di spegnere la luce.

Si presero un istante per osservare i loro figli addormentati sotto la luce della luna, sorridendo leggermente. Poi Louis prese la mano di Harry, richiamando la sua attenzione, e posò la testa contro la sua spalla mentre andavano a dormire anche loro.


****


Papà, non riesco a correre velocemente.”

Harry controllò l'espressione di suo figlio, seduto dietro il bancone della sua pasticceria mentre lui sistemava in bella mostra delle ciambelle. George aveva i gomiti posati sulle ginocchia e un broncio adorabile sul volto.

Che ti importa di correre?” sorrise, tentando di risollevargli il morale. “Sai cantare mille volte meglio degli altri.”

Non capisci!” sbuffò George, preoccupato. “Papà...i miei amici dicono che sono grassottello.”

Harry si morse leggermente le labbra, pensieroso. In realtà, anche il pediatra aveva detto che George fosse un po' in sovrappeso.

Forse dovresti mangiare meno dolci” scherzò, adocchiando la busta vuota con cui il figlio aveva cercato di costruire una barchetta, che prima conteneva dei pasticcini.

Sì...” borbottò George, “ma a me piacciono i dolci che prepari...”

Harry non perse il sorriso. “Potresti mangiarne solo una volta o due a settimana, cosa ne pensi? Così non dovresti rinunciare, ma sicuramente correrai più veloce.”
George sgranò gli occhi. “Davvero?”

Davvero!” assicurò Harry. “Anzi, d'ora in poi sarà una regola per tutti. Dolci solo una volta a settimana!”

Harry sapeva di avere avuto un'idea degna dei coniugi Payne-Malik. Se anche tutto il resto della famiglia si fosse impegnato, George avrebbe raggiunto con più facilità il suo obiettivo, e si sarebbe anche sentito meno diverso.

Gli rivolse il palmo di una mano, su cui George sbatté il proprio, dandogli il cinque e aprendosi in un sorriso enorme. “E poi faremo una gara di corsa.”

Vincerai tu!” lo entusiasmò Harry. Quasi poteva vedere Liam annuire solennemente e mostrargli i pollici in su al suo gesto di perfetto genitore.


****


L'urlo di Frankie parve echeggiare per la casa, quando si chiuse in bagno e si tirò giù le mutandine. Harry e Louis si lanciarono subito uno sguardo d'intesa.

Papaaà!” strillò Frankie, in preda al panico, chiamando entrambi i genitori. “Papà, c'è sangue sulle mie mutandine!”

George trasalì, ma Harry lo rimise seduto sul divano con tranquillità. “Ci pensiamo noi, Georgey, non ti preoccupare. Non è nulla di grave.” lo rassicurò, prima di seguire il marito in bagno.

Frankie stava singhiozzando a dismisura, mentre Louis le spiegava che non c'era da preoccuparsi. Lo affiancò, sorridendo alla figlia per tranquillizzarla.

Frankie! Non piangere, tesoro. Succede a tutte le bambine grandi come te. Hai dodici anni, amore, è normale.”

Frankie guardò entrambi i genitori negli occhi, mordendosi un labbro e tirando su con il naso. Louis aprì prontamente l'armadio, estraendone un pacchetto di assorbenti.

Non sembrava molto convinto su come sistemarlo, perciò Harry lo spedì semplicemente a prendere un altro paio di mutandine dalla stanza di Frankie e le spiegò invece cosa fossero le mestruazioni. Frankie aveva un'espressione a metà fra lo schifato e il confuso, ma ascoltò con attenzione.

Questo vuol dire che adesso sono grande?” domandò più tardi, uscendo finalmente dal bagno.

Solo un po'” rispose Louis con una risata, ottenendo l'assenso di Harry.

Entrambi i genitori l'abbracciarono, e Frankie tornò a sentirsi piccola.


****


Ammettilo, ci sei andato a letto!” esclamò Frankie, puntando l'indice contro Josh mentre il ragazzo passava la palla a George.

Josh sbuffò, ma arrossì. “Non è vero, Frankie” ripeté, per l'ennesima volta.

Non dirmi bugie. Sai che ti leggo nel pensiero.” replicò Francesca, sorridendo vittoriosa. “Vi ho visti, quando vi siete incontrati per la prima volta a scuola! Eravate in corridoio, tu e quella biondina antipatica un anno più piccola di te, del primo anno. La sua aula è accanto alla mia, e l'ho vista uscire a ricreazione per andare da te. E avete iniziato a mangiarvi a vicenda con gli occhi come due affamati!”

Josh arrossì ancora di più, aggrottando le sopracciglia. “Non sono fatti tuoi!”

George si fermò, con il pallone nelle mani e gli occhi sgranati. “È carina?” domandò, curioso.

È una bomba” sorrise Frankie, sicura di sé. “Dovresti vederla, George. Ha due tette grandi così e-”

Frankie!” sibilò Josh, in imbarazzo, mettendola a tacere. Francesca scoppiò a ridere.

Vogliamo parlare dei tuoi affari amorosi con Sheeran?” le ritorse contro Josh, cambiando subito tono. Frankie spalancò la bocca, offesa.

Ti avevo detto di non seguirci! Io e Rupert facciamo quello che ci pare!”

George alzò un sopracciglio. “Papà e papà sanno di questo Rupert?”

Frankie gli diede fuoco con uno sguardo. “Non dire niente, tu!”

Dovresti, Georgey” replicò Josh, con un piccolo sorriso da presa in giro, “tua sorella e lui stavano decisamente pomiciando.”

Francesca gli si scagliò addosso, gettandogli un pugno che Josh fermò in tempo, bloccandolo. “Ti odio, Josh!” urlò, tentando di tirargli un calcio alle parti basse -Josh riuscì miracolosamente ad evitare anche quello. George venne in suo aiuto, afferrando la sorella dai fianchi e tirandola indietro.

Non dirò nulla, Frankie” sbuffò, “però smettila di gridare come una pazza.”
“Beh, sarà meglio per te che tu non dica niente” lo minacciò Francesca, schioccandosi le dita. George deglutì preoccupato, ma notò Josh alzare gli occhi al cielo alle spalle di Frankie e si lasciò scappare un sorrisetto divertito.


****


Perché non hai voluto uscire con Lux? È così carina.”

George evitò lo sguardo del migliore amico, arrossendo impercettibilmente. “Non mi andava.”

Josh sbatté le palpebre qualche volta, allibito. “Non ti andava? È una delle ragazze più popolari della scuola e non ti andava?”

George chiuse il proprio armadietto, sbuffando. “Josh, se ti piace così tanto vai a chiederle di uscire con te, no? Tanto le piacerai di sicuro.”

Francesca li raggiunse in quel momento, onnipresente come al solito. “Lux lancia sguardi d'odio a tutti” sorrise, dispettosa, “gran bel lavoro, fratellino.”

Gli tirò una guancia, prima di afferrarle entrambe nelle mani. “Adesso tutte le ragazze della scuola cadranno ai tuoi piedi! Non sapevo nemmeno che fossi così intelligente.”

Josh gli rivolse, stavolta, un'occhiata ammirata. “Davvero lo hai fatto per questo?”

George si liberò della presa della sorella, sbuffando. “No. Assolutamente no.”

Sospirò, alzando gli occhi su Josh che lo fissava sospettoso.

A volte si chiedeva davvero come facesse a non capire.




Angolo Autrice


Agh. Open office mi si è chiuso senza salvare e ora devo rifare l'angolo autrice.

Oppure: bentornati! Mi siete mancati così tanto ♥

Questo è, finalmente, il sequel di You're every line, you're every word, you're everything, che spero di aggiornare una volta a settimana o al massimo ogni dieci giorni. Spero tanto che vi piaccia!

I figli delle varie coppie sono: George Shelley e Frankie Standford per Harry e Louis, e Josh Cuthbert per Zayn e Liam. Lo avevo già detto nell'ask dei personaggi, ma lo ribadisco.

A proposito, ecco qui il mio twitter e il mio ask . Sull' ask per i personaggi di questa storia potete far loro delle domande, proprio come per you're every!

Detto questo, spero che la storia vi piaccia. L'azione comincerà nel prossimo capitolo, comunque.

Fatemi sapere cosa ne pensate, un bacio! ♥



Seele

  
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