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Autore: Cinzia_72    09/06/2014    5 recensioni
IL MIO PROSEGUO DI PAP 2
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Camilla Baudino, Gaetano Berardi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta
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....è notte....
Una di quelle notti dove il freddo è talmente pungente da farti male. Davvero male.
Ma forse non è per colpa della temperatura che l'uomo sta così male. Forse è davvero qualche altra cosa che lo fa stare così a disagio. Forse è il suo abbigliamento, decisamente elegante ma assolutamente non adeguato alla temperatura esterna. Forse è il fatto che piuttosto che tornare al residence  con un taxi  o con la macchina d'ordinanza,  ha preferito tornare a piedi per smaltire quel po' di vino e quel po' di alcool  bevuto durante il congresso della polizia.
" Dovevo mangiare qualcosa maledizione. Anche se ho bevuto poco, resta il fatto che comunque non ho toccato cibo e ora mi sento uno schifo. Cavolo quanto sto male!"  Pensa furioso con se stesso. "Ma forse non è neanche colpa del vino se mi sento così. E' questo  schifo di città. Bella e gelida come un freezer di ultima generazione classe A : funzionale, ottimo nel refrigerare di tutto, grande e capace, ma assolutamente gelido e inumano."  Si stringe a se stesso, rendendosi conto che l'abito e il cappotto che indossa, è totalmente inadeguato per la temperatura gelida della notte."Ho freddo dannazione, troppo freddo. Voglio andarmene a letto, anche se so benissimo che non riuscirò a chiudere un occhio, com'è di consuetudine ormai. E stanotte, ne sono sicuro, sarà peggio che mai.
Tutta colpa di quel collega di ROMA. Appena ci siamo messi a parlare dei luoghi della capitale che abbiamo "bazzicato" entrambi, ho sentito il solito orribile gusto metallico salirmi in bocca. Quel sapore che ormai conosco fin troppo bene. Quel sapore che ho provato  quando sono partito da Roma e anche quando l'HO SALUTATA PER L'ULTIMA VOLTA DAVANTI CASA SUA, senza poterla abbracciare e baciare come avrei voluto....e come sono sicuro, anche lei avrebbe voluto fare. Stava male come e peggio di me, ma non poteva fare altro che andarsene verso il portone di casa,  da dove la figlia la stava chiamando dalla finestra. 
Ma  perché è dovuta andare così?!? E poi perché non mi ha più chiamato. Certo non l'ho fatto neanche io. Ma solo perché avevo, e HO, una paura fottuta di NON sentire da parte sua quella sofferenza nella voce, che mi rivelerebbe il fatto di  non mancargli assolutamente....e di venire a scoprire invece che vive benissimo anche senza il sottoscritto di mezzo.  Di scoprire appunto, che lei sta tranquillamente continuando a fare la sua vita di sempre, anche senza di me. Certo che se mi accorgessi davvero, anche solo dalla sua voce, di essere soltanto ormai un ricordo passato, come può esserlo né più e né meno un caro e vecchio amico, mi ammazzerei sul serio. NO...NO…Non deve ASSOLUTAMENTE accadere. Non voglio neanche pensarci a una cosa del genere"Scuote violentemente la testa nel disperato tentativo di scacciare questo pensiero. "Ecco perché non la chiamo. Ecco qual è la cosa che mi mette più paura in assoluto. La certezza di capire che per lei sono soltanto un "qualcosa di passato". Questa paura addirittura supera la voglia immensa di risentirla, anche solo per momento. Anche perché ormai, sono sicuro di non sbagliarmi. Altrimenti perché in questi cinque mesi di lontananza, non mi avrebbe fatto nemmeno una telefonata, una lettera o anche solo una cartolina?!? Tante volte mi sembra come se la mia parentesi a Roma con lei, non fosse mai esistita veramente". Sente la testa scoppiargli di domande che ormai , ogni giorno che passa, diventano sempre di più incalzanti e senza  risposta....e sbotta ad alta voce incurante che sia l'una e mezza di notte. "BASTA  GAETANO! Cerca di fartene una ragione cazzo. Sembri un adolescente idiota, mollato dalla sua compagna di banco al liceo. Stai diventando davvero troppo vecchio ormai, per renderti così ridicolo e patetico."

...................

È arrivato al residence. Ha solo voglia di buttarsi sotto la doccia e poi di andarsene a letto. Vuole solo dormire e basta. E assolutamente dormire senza sognare....PIU’ CHE ALTRO SENZA SOGNARLA.
Il portiere alla reception  lo saluta con solita gentilezza, e forse con un po' di preoccupazione nel vederlo così "rintanato" dentro il suo cappotto. Ormai si conoscono da mesi e sono quasi diventati amici. Il vicequestore, in pochi giorni, ha fatto cadere subito quel muro che divide un dipendente d'albergo da un cliente.
  • Dottore, ma con questo freddo è venuto a piedi dal congresso? – Gli chiede immediatamente l'inserviente in un italiano più che corretto.
  • Tranquillo Viktor, sto bene. E poi avevo proprio bisogno di un po' d'aria fresca per riprendermi. –
  • Aria fresca?!?!? Dottore siamo a fine novembre e ormai altro che aria fresca, si gela di notte a quest'ora. –
  • Sto bene tranquillo, credimi. E ti ripeto che avevo davvero bisogno di una camminata all'aria "tiepida  di novembre". –  Scherza Gaetano ridendo   – E  dato che per questa sera ho già pagato pegno,  ascoltando tutte le chiacchiere dei presenti al congresso e riuscendo tra l'altro a capirne solo la metà, sai che ti dico, ora me ne vado a letto. Notte Viktor. – Conclude e si avvia verso l'ascensore.
  • Un momento dottore. C'e' un messaggio per lei.  – Lo blocca il portiere.
  • Un messaggio!?! – Chiede Gaetano con stupore e con la solita vecchia speranza che ogni volta lo assale.
  • Mi dispiace deluderla dottore, ma il messaggio non viene dall'Italia ma da un telefono locale. –
  • Credo proprio che ormai mi conosci già troppo bene Viktor. – Risponde sorridendo Gaetano. – Cosa dice questo messaggio allora? –
  • È arrivato questo pomeriggio dottore. Io ancora non ero in servizio.  L'ha preso Al e mi ha detto  che oggi verso le 17.00, hanno lasciato un messaggio per lei,  dalla reception  dell'albergo Ramada Prauge, quello che sta vicino alla stazione per capirci. E gli hanno  detto inoltre, di recapitarlo con assoluta  urgenza. –
Il portiere da il foglio a Gaetano, che lo legge incuriosito.  "Per il Dott. Gaetano Berardi. Si prega di chiamare il num. 222 220.... A QUALSIASI ORA. / camera 2111 - Hotel Ramada Prauge City Centre”. –
  • A  qualsiasi ora?!? Non hanno lasciato detto nient'altro? –
  • No dottore, mi dispiace. L'unica cosa su cui sono stati categorici però, è il fatto di far chiamare questo numero "a qualsiasi ora", sia del giorno che della notte. –
  • Vabbè. Ora però  amico mio   se non ti dispiace, io vado a farmi una doccia, perché mi sento a pezzi. Notte Viktor. A domani. –
  • Buonanotte dottore. – 

    ..................................
 
Gaetano esce dalla doccia tonificato e rinfrancato dalla serata estenuante che ha appena trascorso.
"Quanto li odio questi maledetti congressi." Pensa sbuffando,mentre si strofina i capelli con un asciugamano. "Per non parlare delle conferenze e delle varie cene di lavoro, nelle quali finisco sempre per non capirci più di tanto se non parlano almeno un po' d'inglese "decente", lingua che tra l'altro io ODIO!"
Ormai erano 5 mesi che aveva accettato il suo nuovo incarico di vicequestore qui a Praga, ma non si era mai integrato veramente.
Sia il suo nuovo ufficio, che  la sua nuova squadra, gli risultavano ancora del tutto estranei.
Il nuovo ispettore con cui collaborava, per quanto robusto ed efficiente, non aveva assolutamente "preso il posto" del suo scassatissimo e mitico ispettore Torre. E neanche gli altri membri dello staff lo avevano "conquistato". Per carità, con loro si  era creato un rapporto di stima e collaborazione reciproca, ma il clima che si respirava nel commissariato a Roma, non era neanche lontanamente paragonabile a quello dell'ufficio di Praga. E POI MANCAVA LEI.   
 "....e poi qui senza di LEI, ogni giorno è una normalissima, banalissima e noiosissima giornata qualunque." Continua a pensare sconsolato. " Che me ne faccio di cene e party se la mia IMPICCIOSISSIMA E ADORABILE PROF non è con me a  crearmi qualche rogna in più, di quelle  che già abbondano per conto loro, nella pubblica sicurezza!  Basta Gaetano…basta.  Lei non c'è e oltretutto non ti ha proprio cercato in tutti questi mesi, perciò vedi di fartene una ragione e piantala dannazione!" Sbuffa, gettando l'asciugamano per terra e tuffandosi sopra il letto, con tutto l'accappatoio ancora addosso!
Si gira sconsolato e gli occhi gli vanno sul quel messaggio appena consegnatogli dal portiere. " Chissà cosa diavolo sarà?" Pensa sbuffando. "Magari è una cosa importante e io sto qui a perdere tempo, arrovellandomi il cervello con "ricordi inutili."
Afferra il telefono e il messaggio  e compone il numero che c'è scritto sopra. "Magari è qualcuno che si trova davvero nei guai...",  continua a pensare mentre il telefono dall’altra parte comincia a squillare, "...e io sto perdendo tempo inutilmente a fantasticare con sciocchezze che ormai appartengono ad un  passato più che remoto".

...................SQUILLO DEL TELEFONO.........
  • Ramada Prauge Hotel, buongiorno. In cosa posso esserle utile? – Gli risponde un efficiente inserviente in perfetto inglese.
  • Eh...Buongiorno. – Risponde Gaetano parlando in un inglese fluente, ma odiandolo immediatamente, come gli accade sempre più spesso ormai. – Mi scusi per l'ora,  sono il vice questore Gaetano Berardi, della polizia di stato, so che è molto tardi ma ieri pomeriggio, tramite la hall del mio residence, ho ricevuto un messaggio dal vostro albergo, dove una persona che però ha lasciato solo un numero di camera, mi chiedeva di ricontattarlo  immediatamente e a qualsiasi ora. –
  • Si Dott. Berardi, in effetti  aspettavamo una sua chiamata.  Le passo subito la camera. –
  • Ma è molto tardi, sono quasi le due.  Lei non  crede  che  sia  il caso  che  io  richiami  domani mattina? –
  • Assolutamente no dottore. Abbiamo ricevuto l'ordine tassativo  di passare la sua telefonata "a qualsiasi ora".   La metto subito in contatto con la camera. Buongiorno. –
  • Ok allora! Grazie. –
.......................SQUILLO DEL TELEFONO..........una, due, tre...quattro volte.....
 
L'uomo sta per riattaccare il telefono, quando qualcuno finalmente risponde.
 
  • ......pronto....  –
 
Gaetano sbianca.
 L'aria gli riempie velocemente i polmoni e con la stessa velocità  gli riesce dalla bocca, impedendogli anche solo di parlare.
ANCHE SE CONFUSA E ARROCHITA DAL SONNO, RICONOSCEREBBE QUELLA VOCE TRA MILLE.
E alla fine  soltanto un leggero sibilo, che assomiglia più ad un rantolo di un animale in gabbia  che ad una voce umana,   gli esce dalla bocca.
  •  ...Ca....Camilla??!?! – Farfuglia con voce incerta.
  •  Gaetano!!!! – La voce stavolta, forse solo ancora un po' roca, esce decisa dalla bocca di LEI.
  • Camilla!?!?? – Ripete sconvolto Gaetano. – Sei proprio tu??? –
  • Si Gaetano sono io e......sono qui a Praga! –
  • Oddio, non è possibile. Sei tu e sei qui… qui a Praga! –
  • Si, sono io Gaetano! – Risponde, ridendo Camilla. – Cosa c'è, non riconosci più la mia voce. –
  • Ma scherzi Milla?!?  Ma come mai sei qui a Praga? – Chiede l'uomo con un filo di voce.
  • Sono   in  gita  con  la mia classe.  Siamo  arrivati  l'altro  ieri.    Sono  due  giorni  che  ti cerco dappertutto ! – Risponde Camilla sorridendo emozionata, nel sentire la sua voce. – Non sapevo neanche dove rintracciarti,  ma tra ieri e l'altro ieri ho telefonato a tutti i commissariati della città e alla fine ti ho trovato. – Conclude ridendo come una ragazzina dispettosa.
QUELLA RISATA CRISTALLINA, è un balsamo per le orecchie di Gaetano. Sente il cuore pulsargli nel petto alla velocità della luce. Vorrebbe gridare, saltare e arrampicarsi sul letto come un matto. La gioia che lo invade in questo momento, è qualcosa che ormai non ricordava neanche più.
  • Come stai prof? – Chiede alla fine, emozionato e confuso come un adolescente alle prime armi.
  • Io sto bene, e tu commissario come stai? – Risponde lei, avvertendo anche lei un emozione immensa, salirgli su per lo stomaco.
  • Bene. Ora sto bene. – Replica lui, incapace di aggiungere altro.
  • Ho voglia di vederti Gaetano. – Esordisce lei tutto di un fiato. – Mi sei mancato così tanto. Quando a scuola, due mesi fa, ho saputo che c'era in programma  una gita a Praga, ho massacrato l'anima a tutti i miei colleghi per convincerli a  scegliere me per  accompagnare  i ragazzi e inoltre, ho fatto carte false per riuscire a convincere Mazzeo  ad acconsentire che venissi io qui a Praga al posto di qualche altro docente...e alla fine, più per disperazione che per altro, ha accettato. –  Conclude Camilla ridendo di nuovo.
Gaetano non parla. È ammutolito per quello che ha appena sentito dalla voce di LEI..."ho voglia di vederti....mi sei mancato così tanto..."
  • Gaetano ci sei? – Chiede con un filo di voce Camilla, avvertendo la paura folle impadronirsi di lei…..“forse lui non è libero e magari preferisce non rivedermi!"  Pensa lei, sentendo il viso avvampare dalla paura di essere stata troppo impulsiva, nel cercarlo così di punto in bianco, senza avvertirlo prima.
  • Sono qui Camilla. Sono qui. E' che proprio non mi aspettavo una tua...diciamo, una tua improvvisata del genere. –
Camilla sente mancare un battito..."allora non mi sono sbagliata. Non è felice di sentirmi. Ho fatto una cretinata a venire. Lo sapevo maledizione." Pensa furente con se stessa, mentre sente mancargli l'aria.
  • Scusa Gaetano, magari avrei dovuto chiamarti prima...ma io…  – Si affretta a precisare mentre sente la bocca dello stomaco, contrarsi in un crampo di dolore.
  • Ma che dici Camilla!?!??! – Risponde  in  fretta  Gaetano,  comprendendo  in quel momento di  essere  stato frainteso. – E’ che sono talmente felice di sentirti che non riesco neanche a parlare! –
  • Tranquillo  Gaetano.  Sono  emozionata  anche  io  e  non  so  proprio  cosa  dire  in  questo momento. – Risponde lei, sospirando di sollievo e avvertendo  l'orribile sensazione di nausea e di paura, scomparire in un istante. –
  • Camilla....  – Esordisce lui, senza riuscire a continuare.
  • Dimmi... –  Risponde lei con voce incerta.
  • Voglio vederti. Devo dirti tante cose Camilla. –
  • Anche io Gaetano devo parlarti e sopratutto voglio  rivederti.  Dimmi  tu quando vuoi… –
 
 
  • VIENI SUBITO. TI ASPETTO QUI.........O SE VUOI…VENGO IO DA TE ! – 
 
  
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