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Autore: Verdeirlanda    10/06/2014    2 recensioni
Storia scritta per la "Da Vinci's demon's week" organizzata dal Gruppo dello Smatto Selvaggio Rinascimentale.
Piccole storie ispirate al mondo di Da Vinci.
Un sogno inquietante e un avvertimento sconvolgono il sonno di Vanessa...
Genere: Avventura, Mistero, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Giuliano Medici, Leonardo da Vinci, Nico, Vanessa, Zoroastro
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Angolo dell'autrice:
Storia scritta per la "Da Vinci's demon's week" organizzata dal Gruppo dello Smatto Selvaggio Rinascimentale. 
Questa storia potrebbe contenere spoiler per coloro che non hanno ancora visto la seconda stagione di Da Vinci's demons, siete avvisati. ^^
Buona lettura!
VerdeIrlanda 



Vanessa aprì gli occhi. Si era coricata nel suo letto a palazzo Medici, viveva lì da quando aveva rivelato a Lorenzo il Magnifico di aspettare il figlio di Giuliano. Ma dopo un istante si accorse di non essere nella sua camera. Si mise a sedere di scatto, si guardò attorno. Ma dove sono? Dopo un momento si rese conto di essere su una nave. Si alzò in piedi, chiedendosi come fosse finita lì. Uscì dalla stanza che sembrava essere la cabina del capitano, la nave era insolitamente immobile nel solcare le onde, fuori era notte, la luna piena illuminava il ponte deserto. Nemmeno un marinaio, impossibile, si disse.
"C'è nessuno?" chiese, poi ripeté la domanda a voce più alta, arrivando fino all'albero maestro. Vicino al parapetto scorse una figura che le dava le spalle, alta, inconfondibile nella sua giacca dai cento rattoppi blu e rosso scuro.
"Zo!" chiamò lei, sorrise, se c'era il suo amico Zoroastro su quella nave era al sicuro.
"Vanessa." le disse senza voltarsi, c'era un tono diverso, quasi aspro.
"Zo...tutto bene?" chiese Vanessa avvicinandosi, lui rimase immobile "Zo...mi fai preoccupare..."
Zoroastro si voltò, la ragazza rabbrividì. C'era qualcosa di diverso in lui, il volto era cupo, arcigno, e un sorriso inquietante segnava le sue labbra: "No cara. Va tutto bene."
Vanessa si fermò, spaventata: "Zo...dove siamo? Cosa succede?" 
L'uomo scoppiò a ridere, dalla cintura estrasse un lungo pugnale e si avvicinò a lei.
Vanessa spalancò gli occhi e indietreggiò: "Zo, che vuoi fa..." 
A quelle parole Zoroastro scattò verso di lei cercando di colpirla, la ragazza urlò e scansò il colpo: "Cosa stai facendo! No, Zo, no!"
Lui cercò di colpirla ancora, lei scappò gridando aiuto.
Dietro di lei Zo rise di nuovo: "È inutile che scappi, non puoi fuggire!" 
Vanessa scese sotto coperta, chiedendo aiuto a gran voce, ma nessuno le rispose. Zo doveva essere impazzito, era sotto l'effetto dell'oppio, o chissà cos'altro.
Vide una stanza, guardando dentro vide Leonardo seduto a un tavolo, studiava dei fogli. Vanessa corse da lui: "Leo! Leo aiutami, Zoroastro è impazzito!"
"Come impazzito?" chiese lui senza nemmeno guardarla.
"Mi ha rincorsa con un coltello! Credo che voglia uccidermi..." rispose respirando profondamente.
"Oh." disse Leonardo, si alzò dalla sedia e la guardò "Ma certo che vuole ucciderti." 
Vanessa si portò una mano alla bocca, anche Leo aveva lo stesso sguardo cupo e inquietante di Zoroastro, e anche lui brandiva un pugnale nella mancina.
"Leo...Oddio cosa sta succedendo?" gridò lei.
"Non lo hai capito Vanessa?" disse Leonardo avventandosi su di lei.
La giovane corse via, girò attorno alla scrivania e si infilò in un'altra stanza, da lì raggiunse un corridoio stretto.
Nella sua testa c'era la più assoluta confusione, che diavolo era successo? Perché volevano farle del male? Devono essere impazziti, non c'è altra spiegazione.
Mentre scappava qualcuno la afferrò, la strattonò tanto forte da farla cadere a terra.
"Merda!" esclamò quando batté la fronte sul legno duro, non svenne ma per qualche istante la testa le girò e vide tutto nero, percepì che due braccia la stavano girando facendola appoggiare la schiena per terra. Quando la vista le tornò vide una figura sopra di sé, la sentì seduta sulle sue cosce. Alla luce delle lampade appese al soffitto riconobbe i capelli biondi e ondulati di Nico, i suoi occhi azzurri, e poi quel sorriso crudele che aveva visto sul viso di Zoroastro e Nico.
Fece per alzarsi ma il ragazzo la spinse giù: "Dove credi di andare?" 
"Nico!" strizzò gli occhi, le facevano male "Ma cosa sta succedendo?"
Cercò di divincolarsi, lotto con lui, cercò di graffiarlo ma il ragazzo era incredibilmente forte, come è possibile, è un mingherlino! Eppure lui riuscì a tenerla bloccata a terra: "Non lo hai capito?"
"Cosa diavolo devo capire? Cosa? Lasciami Nico! Lasciami!"
Nico rise, alla sua risata si aggiunsero quella di Leonardo e Zoroastro, li avevano raggiunti.
"Bel lavoro Nico!" si complimentò Leonardo.
Zo si inginocchiò alle spalle di Vanessa e con le mani le afferrò i polsi, bloccandole le braccia per terra sopra la testa, Nico scese dalle gambe della ragazza e si mise sulle sue caviglie, bloccando le gambe della ragazza.
Vanessa si divincolò, urlò, non capiva cosa stesse accadendo, lo chiese più e più volte, gridando e imprecando, ma ottenne solo risate di scherno come risposta.
"Guardatela come si divincola, sembra un lombrico!" rise Zoroastro.
Leonardo si mise a fianco della sorella, nella mano reggeva il coltello, lo fece dondolare sopra di lei: "Da dove comincio?" chiese.
Vanessa gridò: "Cosa vuoi farmi? Ti prego...il mio bambino...non farmi del male...Sei impazzito?" 
"Scegli Vanessa, cosa vuoi che tagli per primo?"
La ragazza cercò di scalciare, di inarcarsi per fuggire ma Nico e Zoroastro la tennero più saldamente.
"Per l'amor di Dio Leo! No, ti prego, cosa vuoi fare?" chiese con voce tremante "Lasciatemi!"
"Allora?" chiese di nuovo Leonardo.
"Ma perché? Perché lo stai facendo? Ti prego, non..." singhiozzò Vanessa.
"Maestro, potreste iniziare con le dita."
"Troppo banale Nico."
"Leo, inizia dalle tette. Mi sono sempre piaciute le sue belle tette sode." suggerì Zoroastro.
"Ma sei fuori di testa?" Vanessa lo guardò negli occhi, il viso di Zo era proprio sopra il suo "Ti prego...no, Zo, perché mi volete fare del male? Oddio...lasciami andare..."
Lui le sorrise: "Oh sarà solo per un attimo vedrai, solo un istante di atroce dolore e poi finirà tutto." 
"Zo, ti prego..." guardò Leonardo, Nico "Vi prego...no, non...pensa al mio bambino Leo! Ti supplico." 
Ma l'artista nemmeno la ascoltava: "E sia, inizierò dal seno. E se vuoi Zo potrai tenerne uno tu per ricordo." sorrise all'amico.
Vanessa a quelle parole iniziò ad urlare, a divincolarsi, a strattonare per liberarsi.
"Giù giù! Tenetela giù e bella ferma, altrimenti il taglio sarà imperfetto!" ordinò Leonardo.
Nico per un istante allentò la presa sulle gambe per distendercisi sopra, Vanessa approfittò di quel momento per dargli un calcio fortissimo sullo sterno, il biondo rantolò e cadde a terra svenuto. Con una mossa veloce inarcò la schiena e riuscì a dare una ginocchiata in faccia a Zoroastro, che istintivamente le liberò le braccia. La ragazza strisciò di lato, balzò in piedi e corse via.
Scese una scala di legno e si ritrovò nella stiva. Sentì dei passi alle sue spalle, cercò una via di fuga ma la stiva non aveva altre uscite. Si nascose dietro uno scaffale, trattenendo il respiro.
Qualcuno scese le scale, era Leonardo, riconobbe la sua voce: "Vaneeessa...dove sei tesori..." i suoi passi si fermarono, evidentemente si stava guardando attorno "Su forza, vieni fuori..." riprese a camminare, i suoi passi si fecero veloci "...vieni fuori...ADESSO!" le urlò rovesciando con un colpo lo scaffale dietro al quale si era nascosta.
Vanessa imprecò e corse via, purtroppo davanti a lei c'era solo il muro, nessuna via d'uscita.
Si voltò, Leonardo brandiva il coltello e aveva sul volto un sorriso soddisfatto: "Ed eccoci qui."
"Leo, ti prego, torna in te!" lo supplicò "Tu non vuoi farmi del male..."
"Certo che voglio. Voglio tagliare il tuo corpo in tanti pezzi, ti porterò via tutto ciò a cui tieni, voglio vederti soffrire." disse lui avvicinandosi.
Vanessa iniziò a piangere, non riusciva a reagire, era pietrificata: "No Leo, no ti prego...fermati! Perché dovresti farmi del male, io non ti ho fatto niente..." 
"Tu mi hai tolto tutto!" le urlò "Il tuo bambino bastardo mi ruberà tutto!"
"Sì, ora pagherai!" gridò Nico, giunto alle spalle di Leonardo sulla destra.
Alla sua sinistra comparve Zoroastro: "Soffrirai Vanessa, come abbiamo sofferto noi!"
I tre avanzarono, Vanessa quasi non riusciva a parlare. Quando i loro visi furono così vicini al suo da poter sentire i loro respiri sulla pelle lanciò un urlò stridulo e chiuse gli occhi.
Non accadde nulla, e Vanessa dopo un attimo aprì gli occhi,erano tutti spariti, era di nuovo sul ponte della nave, ma questa volta era giorno, la luce del sole le riscaldava il viso. 
C'era una figura vicino al timone, un uomo che conosceva molto bene.
"Giuliano..." mormorò, sorrise correndogli incontro.
Lui le sorrise: "Mia piccola Vanessa..." la abbracciò commosso, la baciò, le accarezzò la pancia accennata.
Vanessa gli prese il viso tra le mani, lo baciò: "Mi manchi...non sai quanto mi servirebbe avere il tuo sorriso ad illuminare i miei giorni..."
Giuliano le sorrise: "Immagino tu sia spaventata da ciò che avete visto prima, durante la notte."
"Ma cosa è questo posto? Cosa è successo, perché volevano uccidermi?"
"Qui siamo ovunque e in nessun posto, su questa nave il tempo non esiste. Ci sono solo il giorno e la notte, con il sole tutto è tranquillo, ma con il calare delle tenebre tutto può sconvolgersi e precipitare." spiegò Giuliano "Quando scende la notte vengono svelati i pericoli che ci circondano."
"Ma non è possibile che i miei amici siano un pericolo." esclamò Vanessa "Sono una famiglia per me."
"I sogni spesso mascherano la realtà quando cercano di spiegarla. E cercano di metterci in guardia, ci rivelano cose passate mescolandole al presente per ammonirci sul futuro."
"Da cosa devo guardarmi Giuliano?" chiese Vanessa.
Lui la guardò dritta negli occhi: "Fai attenzione, ci sono persone che si dichiarano amici quando in realtà non lo sono."
"E come posso riconoscere chi è sincero da chi non lo è?"
Giuliano disse qualcosa, ma lei non udì un suono.
"Chi è Giuliano? Chi devo allontanare?" chiese Vanessa preoccupata.
All'improvviso il timone iniziò a girare vorticosamente, la figura di Giuliano si fece più sfocata e la sua voce divenne flebile: "Lo capirai Vanessa...lo capirete tutti un giorno..." il rumore di un'onda che si infrangeva sulla chiglia sovrastò tutto il resto.
Vanessa aprì gli occhi, era mattina, era sdraiata nel suo letto. Respirò a fondo, ripensò al sogno che aveva fatto. Giuliano l'aveva messa in guardia, ma da chi? Era stato un sogno molto vivido, era davvero una profezia? 
Scosse la testa, probabilmente era stato un sogno causato dalla preoccupazione per la sua gravidanza e dalla nostalgia che provava per i suoi amici Leonardo, Zoroastro e Nico che erano partiti per un lungo viaggio.
E poi Giuliano, lui le mancava più di tutti. Forse era stata proprio la sua tragica assenza a incupirle i sogni.
Si alzò, infilò la vestaglia e si recò in sala da pranzo per fare colazione.
Clarice Orsini la attendeva, le rivolse il solito sorriso di convenienza: "Vanessa!" le disse "Vieni, voglio presentarti una persona che rimarrà con noi per aiutarci." 
Nella stanza fece il suo ingresso un uomo, era alto, mulatto, di bell'aspetto. L'uomo le sorrise, le prese la mano: "È un piacere conoscerVi signorina Moschella, il mio nome è Carlo de Medici."
  
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