Anime & Manga > Occhi di gatto/Cat's Eye
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Autore: Mercury_3_2_93_    10/06/2014    0 recensioni
Frutto di un sogno che ho trovato esilarante O.o ho deciso di farne una storia STRAMBA , non è nulla di serio e troveremo le nostre tre sorelle con problemi quotidiani e con i loro furti , ma dovrebbe essere più una cosa divertente !!
Genere: Comico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ormai da quando le cose con Yan si erano sistemate del tutto , la vita di Sheila , Tati e Kelly  poteva riprendere alla normalità.
<< Squilla il telefono Kelly vado io >>
Quella mattina il silenzio nel locale solo una chiamata poteva romperlo :
<< Pronto ? Qui il bar occhi di gatto.. Ah.. Matthew che bello sentire la tua voce , si si sto bene , lo so che hai molto lavoro  e che non riesci a liberarti..Io ti aspetto sempre  >>
Sheila fece un sorriso premendosi la mano sul petto , al che Kelly sorrise felice per sua sorella.
<< Cosa c’è ? Il poliziotto migliore al mondo non può venire neanche oggi ? >>.
Chiese con una nota di sarcasmo nella voce la più grande delle sorelle , Sheila non le rispose e riprese a pulire il locale.
Nel frattempo Tati era riuscita ad entrare in classe prima che il professore facesse l’appello , e che si accorgesse del suo ritardo.
<< Tati ? Ma che hai fatto al viso ? >>
La voce della sua compagna di banco richiamò la ragazza che osservava con aria irritata fuori alla finestra.
<< Nulla , questa mattina mentre correvo per non far tardi un ragazzo in moto mi è venuto addosso , che sfacciato.. Non ha neanche chiesto scusa >>
Disse la mora battendo un pugno sul banco , al che la voce del professore richiamò tutta la classe sull’attendi.
<< Ragazze.. Quando avete finito di fare salotto.. vedete di salutare anche voi il nuovo alunno >>
Disse con acidità la professoressa, tutte si azzittimmo all’istante e un attimo dopo entrò in classe il nuovo arrivato.
Alto, occhi verdi acqua marina e capelli neri come la notte.
Era bello, ed era il ragazzo della moto, Tati riconoscendolo lo guardò con aria di sfida.
<< Tu ? >>
<< Io ? >>
La mora si avvicinò sfidandolo con lo sguardo.
<< Chiedimi scusa immediatamente per avermi fatta cadere avanti l’entrata di scuola >>.
<< No >>
<< Cosa ? Sei un vile.. Chiedi scusa >>
<< Obbligami >>.
Certamente entrambi avevano un bel carattere, allora Tati si voltò per tornare al suo posto mentre i compagni la guardavano divertiti.
La lezione procedette lenta e stressante, ma Tati continuava a fissare con aria irritata quel nuovo arrivo.
<< Ehi, quando hai finito di guardarmi vorrei anche sapere il tuo nome >>
Sussurrò il moro sorridendole, Tati gli fece la linguaccia sussurrando a sua volta.
<<  Neanche per sogno >>.
<< Mh bene ragazzi, visto che la mia lezione non v’interessa siete pregati di uscire fuori.. SUBITO >>.
Il professore si era accorto del mormorio dei due ragazzi, per questo aveva deciso di cacciarli dalla classe, non ammetteva che durante le sue lezioni qualcuno parlasse.
<< E’ colpa tua >
<< A me pare il contrario >>
Tati sfidò per l’ennesima volta quel ragazzo.
<< Allora.. I tuoi sanno di aver cresciuto un maschiaccio come te ? >>
<< Non ho i genitori >>
Rispose con freddezza Tati, non sapeva neanche lei perché gli stava dando corda.
<< Scusa, non sapevo.. >>
<< Tu non sai niente di me.. Lasciami perdere, sicuramente sei uno di quei ragazzini viziati che la mamma e il papà si coccolano e gli danno quello che vogliono >>
Provocò Tati.
<< Qui ti sbagli.. Vivo in una casa troppo grande per un figlio diciamo unico, si dico così perché i mie genitori hanno sempre favorito mia sorella maggiore, lei è quella più intelligente che ora frequenta l’università per diventare dottore, poi c’è il nanerottolo che mi sta attaccato come un mollusco, a lui va ancora alle medie ma presto diventerà un abile calciatore se lo sentono.. E poi vengo io, la pecora nera della famiglia.
Non ci sono mai a casa ma le poche volte che i miei ci tornano hanno sempre da ridire su di me >>.
Concluse lui con un sorriso beffardo sul viso.
<< Tu invece ? Con chi vivi, con degli zii ? Famiglia adottiva >>
<< Vivo con le mie sorelle maggiori, gestiscono un bar chiamato cat’s eye e io avvolte do una mano.. Il bar è anche la nostra casa >>
Concluse Tati arrossendo nominando le sue sorelle, lei stravedeva per Sheila e Kelly, erano tutto per lei erano le persone che più rispettava ed era orgogliosa di essere la sorellina minore di entrambe.
<< Ah capisco.. Una noia vero ? io odio i miei fratelli non li sopporto proprio.. Penso che tu non veda l’ora di andartene da quell’inferno e vivere sola vero ? >>
Tati guardò con disprezzo quel ragazzo viziato e odioso, come poteva solo pensare certe parole ?
<< Ti sbagli, io rimarrò con le mie sorelle per sempre se necessario.. Sto bene con l’oro non mi fanno mancare niente e si prendono cura di me >>
<< Che peso inutile che sei.. Sicuramente ti rompono spesso.. Dai saranno delle vere scocciatrici anche l’oro.. >>
Il giovane non finì di parlare perché il palmo della mano di Tati si scontrò contro la sua guancia ora in fiamme per il dolore.
<< Ma come ti permetti ? >>
<< Solo.. Solo perché tutti ti odiano non è detto che anche agli altri debba essere uguale. Forse il vero peso sei tu.. Le mie sorelle non ti permetto di offenderle in alcun modo o te la vedrai con me. Chiaro ? >>
Il ragazzo strinse i pugni fino a farsi venire le nocche bianche, poi preso dall’orgoglio si avvicinò a Tati spingendola, a sua volta lei lo afferrò per la maglia tirandolo verso di te, in conclusione i due caddero contro la porta dell’aula aprendola e finendo stesi a terra nella classe, il professore che prima li aveva mandati via urlò indignato di correre dal preside.
                                                            *********
Tati guardava il pavimento da ore, non sapeva come comportarsi in quella determinata situazione, era la prima volta che veniva mandata dal preside e che le sorelle maggiori venivano avvisate del comportamento poco educato usato da lei, Sheila e Kelly avrebbero dovuto chiudere il bar per correre da lei a scuola e parlare con i professori.
Mentre con aria arrabbiata e ancora con le lacrime agli occhi Tati guardava lo sguardo disinvolto e scocciato del ragazzo, un sola domanda riuscì a fare.
<< Come ti chiami ? >>
Il ragazzo guardò Tati confuso per la domanda, poi decise di risponderle ma prima di lui una voce femminile e arrabbiata gli venne incontro urlando il suo nome.
<< Mamoru ! >>
<< Tati ! >>
Insieme  a quella voce, Tati riuscì a riconosce quella di sua sorella Sheila.
<< S-Sheila, mi spiace io.. >>
La sorella di mezzo sorpassò persino la donna più grande di lei di soli due anni e si avvicinò a Tati abbracciandola forte.
<< tutto bene vero ? >>
<< Si, ma non ti hanno detto che è successo ? >>
Sheila scosse il capo, l’avevano chiamata al bar per dirle di correre a scuola perché era successa una cosa a Tati, ma non avevano spiegato il motivo, per questo era corsa da lei tutta preoccupata dicendo a Kelly di rimanere al bar e non preoccuparsi.
Il silenzio della stanza venne interrotto dal rumore di uno schiaffo, Sia Tati che Sheila si voltarono a guardare la scena, Mamoru si premeva la guancia arrossata e con odio fissava quella che doveva essere la sorella maggiore.
<< Suzue-nee >>
Sussurrò con disprezzo.
<< Sei uno stupido ragazzino, che hai combinato ? Ti rendi conto che ho dovuto lasciare la lezione per venire a scuola per i tuoi casini ? >>
<< Nessuno ti ha detto di venire >>
La rimproverò lui beccandosi un altro schiaffo, Tati a quella scena non poteva crederci ora capiva perché Mamoru odiava la sua famiglia, le sue sorelle non l’avevano mai picchiata, tranne un volta per una lite avvenuta tra lei e Sheila, quando Tati rimproverò ad entrambe che non la consideravano mai, e allora quello schiaffo le aveva fatto bene le aveva aperto gli occhi, era stata una sciocca le sue sorelle per lei facevano di tutto per la sua felicità, per questo motivo Tati strinse la manica della maglia di sua sorella, cercando in lei il conforto necessario.
<< Mamoru.. >>
Suzue stava per schiaffeggiarlo ancora, ma Sheila s’intromise tra i due.
<< Ora basta, stai esagerando >>
<< Che vuoi ? So io come trattare mio fratello >>
Disse Suzue toccandosi i capelli ricci e castani.
<< Però non c’è bisogno di picchiarlo cos’ tanto >>
Continuò Sheila fissando i due fratelli che a malapena si guardavano in faccia, calò il silenzio che poi venne rotto dall’arrivo del preside della scuola.
L’uomo notando la tensione nella stanza disse subito dell’accaduto, poi decise di mandare i due ragazzi a casa e il giorno dopo per punizione avrebbero dovuto pulire le classi dopo la lezione.
< Ti è andata bene sorellina >
Sussurrò Sheila dopo essere uscite da scuola, Tati poggiò la testa sulla schiena della sorella.
<< Scusa >>
Sheila non rispose, guardò di sott’occhio la sorella che sembrava tremare.
<< Scusami se a causa mia vi ho dato dispiacere, non succederà più >>
Sheila sorrise dolcemente e si voltò ad asciugare gli occhi di Tati con il pollice, le baciò la fronte.
< Va tutto bene, non piangere più ok ? >>
Tati sorrise e si asciugò gli occhi con il braccio, non sapendo di essere fissata da Mamoru che poco dopo la superò con la sua moto rossa, i loro occhi s’incrociarono per un breve istante.

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