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Autore: Carm    10/06/2014    9 recensioni
Elisabeth studentessa modello,vita ordinaria fatta di sere davanti alla tv ,si concede una sera di follia,una sola per festeggiare un bel voto all'esame tanto temuto
Una sera che cambierà per sempre la sua vita,una sfida contro il destino,un tentato stupro,un salvatore dagli occhi di ghiaccio,l'affascinate e pericoloso Jack Stone.
Jack è un assassino,un ladro,uno spacciatore,frequenta puttane e gioca d'azzardo.
Ma se due mondi opposti si incontrassero,cosa succederebbe? Se subentra l'odio e il dolore? Se arrivasse l'amore? Se lui la volesse? Se lei resiste e scappa e poi torna e ritorna?
Entrambi in balia del destino e dei sentimenti,nulla può sfuggire al cuore.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il lavoro procede a gonfie vele e mi sento finalmente appagata.
I bambini sono adorabili e mi vedono come un'amica, questo mi permette di capirli meglio.
In realtà c'è Adam, ha dodici anni ed è orfano, i genitori sono morti in un incidente stradale e nessun parente al mondo.
Con lui ho faticato parecchio, mi ha spesso riempito di parolacce e mi ha mandato più volte a quel paese, ma ho stretto i denti e finalmente abbiamo legato.
Mi ricorda tantissimo Jack con le sue paure e il suo scudo a proteggerlo dal cosmo, ha anche gli occhi azzurri cielo e l'aria impaurita, forse per questo ho preso tanto a cuore la sua situazione.
"Dottoressa".
Alzo lo sguardo e vedo Adam che si dondola sui talloni"Ciao"sorrido.
"Non volevo disturbare"rimane sull'uscio imbarazzato.
"Entra"gli indico la poltrona di pelle e chiude veloce la porta alle sue spalle"Siediti"dico con dolcezza.
"Grazie"si sistema la t-shirt dei Simpson e si aggiusta i capelli biondi.
"Volevi parlarmi di qualcosa?"domando.
"Forse"abbassa lo sguardo sul pavimento.
"Quando vuoi, sono qui"incrocio le braccia divertita e mi appoggio allo schienale.
"Okay"annuisce e intanto si da un'occhiata in giro"È il suo fidanzato?"fissa la foto sulla scrivania.
"Si chiama Jack, tra ventitré giorni ci sposiamo"confesso.
"Auguri"sorride"Deve essere davvero fortunato".
"Perché?"chiedo curiosa.
"Perché lei è bella e brava"arrossisce.
"Ti ringrazio, sei davvero un cavaliere"gli pizzico la guancia.
"Prego"comincia ad agitare le gambe che ancora non toccano terra.
"Allora stanotte hai fatto ancora quel brutto sogno?"prendo una penna e un foglio bianco.
"Si"annuisce"È stato più reale"spiega.
"In che senso?"mi appunto qualcosa.
"Ho sentito il calore del fuoco e l'urlo di mamma"comincia a tremare.
"Tranquillo"gli vado accanto e istintivamente lo abbraccio, scoppia a piangere e qualche singhiozzo lo fa sussultare"È tutto finito"sussurro cullandolo.
"Mi mancano"ammette e finalmente lo dice ad alta voce, per mesi ha fatto finta di nulla, come se non gli importasse della morte dei suoi genitori.
"Lo so, ma loro si trovano in un posto migliore e ti sono vicini ogni giorno, non ti lasceranno mai"lo consolo, anche se le parole sono inutili dinanzi al dolore.
"Non si sono dimenticati di me?"ha gli occhi colmi di lacrime e le guance arrossate.
"No, ti ameranno per sempre"gli accarezzo i capelli.
"Grazie dottoressa"tira su col naso.
"Vuoi una bella fetta di torta?"gli sistemo i capelli con le mani.
"Al cioccolato"precisa.
"Chiedo un permesso, tu aspettami qui"mi alzo.
"Permesso?"domanda confuso.
"Vieni a casa mia e conosci Jack"sorrido e anche lui lo fa.
"Grazie ancora"si asciuga il viso con la manica della maglietta.



"Non è etico"era la decima volta che lo diceva.
"La prego, Adam è molto fragile"cerco di pignorare la mia causa.
"Mrs Tresir ribadisco la mia posizione a riguardo"abbassa lo sguardo su alcuni documenti.
"Ed io ribadisco la mia posizione, Adam verrà a trascorrere il pomeriggio da me"dico solenne.
"Verrà adottato e lei non può prendersi tanto a cuore un ragazzino"sibila.
"La prego"congiungo le mani e lo supplico.
Sbuffa e si toglie gli occhiali"Dovrebbe fare l'avvocato"alza lo sguardo al soffitto e so che sta per cedere.
"Faccia uno strappo alle regole"continuo.
"Okay, ma per le otto deve stare nel suo istituto"mi addita con l'indice e mi trattengo dall'abbracciarlo .
"Sarò precisa"lo saluto in fretta.


"Quanto manca?"chiede Adam al mio fianco.
"Eccoci"parcheggio alla svelta nel primo posto disponibile.
Mi trottella dietro come un cagnolino fedele, ha insistito per mettersi una camicia azzurra e le scarpe nuove.
"Siamo al terzo piano"entriamo nell'ascensore e pigio il tasto esatto, immediatamente la gabbia metallica si mette in moto con uno strano rumore.
"Il suo fidanzato lo sa?"domanda.
"No, gli facciamo una sorpresa"le porte si aprono e svelta prendo le chiavi dalla valigetta di pelle marrone.
"Amore"spunta Jack che mi bacia al volo, con fin troppa passione e per un attimo mi dimentico di essere in presenza di un minore.
"Tesoro"lo scosto dolcemente"Abbiamo ospiti"mi giro ed indico il dodicenne alle nostre spalle"È un mio amico"spiego.
"Un tuo amico?"domanda stranito, mentre osserva il ragazzino.
"Salve mi chiamo Adam Sandth"allunga la sua manina e Stone ricambia la stretta.
"Ciao sono Jack"dice titubante e si vede che non ha capito nulla.
"Adam entra, mica vuoi restare sul pianerottolo?"scherzo e fa qualche passo avanti.
"Permesso"dice prima di accomodarsi in salotto.
"Parlo un momentino con Liz"mi trascina in cucina e socchiude la porta"Amore mio, chi è quello?".
"Un mio paziente"mi siedo sulla penisola.
"Perché si trova a casa nostra?"chiede ancora.
"È rimasto orfano e credo che abbia bisogno di affetto"prendo una mela dal cesto e l'addento.
"Okay, ma avevo in mente una bella sorpresa"brontola.
"Cioè?"alzo un sopracciglio.
"Io, te e del buon sesso"incrociai le braccia.
"Jack, non essere egoista"balzo giù"Comportati bene"lo avviso.
Sbuffa e pesta i piedi per terra, tra Adam e lui, non so chi sia il bambino.
"Eccomi"mi siedo al suo fianco"Vediamo dei cartoni animati?"propongo e lui annuisce.
Prendo il Cd di Pinocchio e lo infilo nel DVD, ben presto il plasma viene riempito dal castello della Disney.
"Hai fame?"spunta l'uomo di casa con un pacco di popcorn e una lattina di coca.
"Grazie Signor Jack"risponde cordiale .
"Chiamami Jack"precisa e si siede accanto a lui, mentre amabilmente si dividono la ciotola grondante di palline bianche.
Hanno lo sguardo puntato sullo schermo e sembrano così simili che mi viene da piangere, sicuramente colpa del ciclo imminente.
Immagino un figlio nostro, le nostre serate trascorse a giocare con i puzzle o quegli stupidi giochi per neonati, le notte in bianco, i pannolini da cambiare e le pappine da comprare, eppure sono felice al solo pensiero.
Vedo Adam che cerca di tirare la linguetta di metallo della lattina e il mio fidanzato che rapido lo aiuta, come se fosse la cosa più naturale da fare.
A metà visione noto che il ragazzino si è addormentato con la testa sulla spalla di Jack, che lo guarda dolcemente, anche se ha l'aria smarrita.
"È un bel bambino"mi fissa con gli occhioni ghiaccio.
"Ti assomiglia"spengo la televisione.
"L'ho notato anch'io"annuisce"Liz, voglio un figlio da te"si sporge a baciarmi a stampo e sorrido contro la sua bocca.
"Stavo pensando alla stessa cosa"ammicco.
"Ci tocca fare tanto sesso"dice malizioso.
"Più di quello che facciamo? Vuoi consumarmi?"rispondo divertita.
"Molto di più"mi fa l'occhiolino"Porto Adam nella camera degli ospiti"lo prende in braccio e scompare nel corridoio.
Intanto decido di mettermi ai fornelli e preparo la cena, ci tocca mangiare ad un orario decente, se voglio rispettare la regole imposta dal direttore.
"Come sono morti i genitori?"mi passa l'insalata.
"Incidente d'auto, lui era in macchina con loro, i pompieri hanno dovuto tagliare la lamiera per tirarlo fuori "spiego.
"Ha il mio stesso sguardo di allora"sussurra"È così solo"mi accarezza un braccio.
"Troverà qualcuno che lo adotterà e così avrà finalmente una famiglia"lavo i pomodori con l'acqua fredda.
"Speriamo"apre il terzo cassetto in basso e prende la tovaglia arancione.
Il tempo passa tranquillo, ci dividiamo le mansioni come al solito, così mentre cucino, lui apparecchia la tavola per tre persone e mi fa uno strano effetto.
Un urlo rompe il silenzio e subito lascio cadere il coltello per terra e mi dirigo verso la camera da letto.
"Mamma, papà"grida Adam, mentre si muove frenetico nel letto"Tornate"singhiozza.
"Adam sono qui"mi sdraio al suo fianco"Tranquillo"gli bacio la fronte e mi stringe.
"Dottoressa"borbotta.
"Sono qui"ripeto.
"Anche i miei genitori sono morti"nella penombra vedo Jack sedersi sul materasso a gambe incrociate come se fosse un adolescente e non un trentaduenne.
"Davvero?"scatta a sedersi anche il mio piccolo paziente.
"Si, tanto tempo fa"continua.
"Ti mancano?"domanda.
"Mamma tantissimo"spiega"Era una brava donna".
"E tuo padre?".
Vedo che sussulta e si rabbuia, dopo tanto tempo il passato bussa alla sua porta e non è mai semplice affrontare i fantasmi.
"Era strano, ma un tipo apposto"deglutisce un paio di volte e gli sfioro la gamba, in questo momento ha bisogno di me.
"Anche mio papà era un tipo apposto"sorride un pochino e si getta tra le braccia di Jack, che all'inizio rimane sorpreso e poi ricambia.
"Dai campione"gli scompiglia i capelli biondi"Andiamo a mangiare"lo prende sulle spalle.
Ci ritroviamo tutti a tavola con una bella porzione di cibo nei piatti e qualche risata di sottofondo, il mio futuro marito racconta qualche barzelletta facendo ridere di gusto Adam.
"È ora"dico poi, mentre sparecchio veloce la tavola.
"Vorrei tanto vivere qui per sempre"dice sincero ed ho un colpo al cuore.
"Puoi tornare tutte le volte che vuoi"risponde Jack.
"Davvero?"sorride raggiante.
"Ti aspetto domani, giochiamo alla playstation"gli bacia la fronte e andiamo via.



Inutile dirlo che Adam passò un sacco di tempo con noi, mi aiutò a scegliere l'abito da sposa e sarebbe stato il nostro paggetto.
"A cosa pensi?"abbiamo appena finito di fare l'amore per la seconda  volta.
"A quel ragazzino"confessa Stone.
"È un bambino speciale"gli bacio il petto ampio.
"Voglio adottarlo, sempre se tu vuoi"si appoggia alla testiera del letto e mi abbraccia.
"Ci stavo pensando"ammetto"Ma è un passo importante".
"Ha bisogno di noi e ha bisogno di una famiglia vera"mi accarezza i capelli.
"Ci sto"annuisco"Adam sarà nostro figlio"al solo pensiero mi vengono gli occhi lucidi.
"Ti amo"borbotta lui e mi bacia con passione, trascinandomi sotto di lui e ricominciando quella danza che i nostri corpi conoscono  a perfezione.

Il giorno dopo mi sono recata al tribunali dei minori, chiedendo l'adozione legittima di Adam, all'inizio il passato burrascoso di Jack ha creato dei problemi, ma in seguito l'assistente sociale ci ha dichiarati idonei.
Dopo il matrimonio sarebbe ufficialmente diventato Adam Sandth Stone, il nostro primo bambino.
Quando abbiamo comunicato la notizia a Adam ci ha abbracciati al volo e ci ha chiesto se poteva chiamarci mamma e papà, inutile dire che siamo ambedue scoppiati a piangere.
Anche se non era sangue del nostro sangue, lo sentivamo nostro e simile a noi, ammetto che la mia famiglia non era molto d'accordo a riguardo, soprattutto mia madre che considera la cosa poco decorosa.
Ma che andassero a fanculo tutto.
"Non sono per niente d'accordo"stavo cominciando ad odiare i continui borbottii di quella donna.
"Mamma, basta"esclamai già satura.
"Stephany la prego di accettare la nostra decisione"s'intromette Jack.
"Jackson siete da poco usciti da una bufera, tra un po' sarete una famiglia e non credo siate pronti ad adottare un ragazzino problematico"si versa del vino rosso.
"Amore, credo che sia inutile interferire con le loro decisioni"papà le appoggia una mano sul braccio e si calma visibilmente.
"Okay, scusate"abbassa la testa colpevole e riprende a sorseggiare il liquido.
"Tranquilla mamma, sappiamo a cosa andiamo incontrato e siamo pronti"sorrido appena e mi ritrovo a rimuginare sulla scelta presa, forse davvero non sono pronta.
Forse non sarò mai una buona madre, di quelle precise e amorevoli.
Che stirano a perfezione le camice, preparano le merende nutrienti e conoscono tutte le marche di latte.
"Ci sono io con te"sussurra il mio quasi marito al mio orecchio, come se avesse pienamente capito le mie paure.
"Ce la faremo insieme"lo bacio sulle labbra piene e mi riserva uno dei suoi brillanti sorrisi.
"Finché morte non ci separi"dice solenne e ci credo.
Ci credo perché Jack ha la mia vita tra le sue mani.





Eccomi quaaaaaa! Sorriso e occhi a forma di cuore
Vi aspettavate il matrimonio e invece ecco una bella adozione (preciso che non conosco le tempistiche di questa procedura e quindi sono completamente inventate).
Le nozze ci saranno nel prossimo, quindi comprate un bel vestito elegante e prenotate il parrucchiere XD 
Grazie di cuore sempre!!!!!!!!
Lasciatemi il vostro parere Sorriso con occhi felici
Carm xoxo
E' un pochino corto, ma recupero con il prossimo!


Ps: scusate eventuali error
Non vedo


 
  
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