Anime & Manga > Puella Magi Madoka Magica
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Autore: Alisa Sato    10/06/2014    2 recensioni
Il mondo creato da Madoka sta procedendo con calma, siamo al 22 Febbraio, ovvero il giorno del compleanno di Homura che quel giorno compie 16 anni, ma qualcosa turba la ragazza.
Viene invitata a casa di Mami, assieme a Kyoko per passare un pomeriggio insieme, rendendo così la ragazza sospettosa e in allerta.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Homura Akemi, Kyoko Sakura, Mami Tomoe
Note: OOC | Avvertimenti: Bondage
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Bastava una scusa per risolvere quella discussione inutile, ma quella ragazza non ne voleva sapere nulla. Era sempre stata così: scontrosa e menefreghista; voleva solo sfruttare Madoka. Non voleva che lei le si avvicinasse e, ogni volta, era una fatica farla ragionare.
Quel giorno, ovvero il suo compleanno, Mami la stava aspettando fuori da scuola insieme a Kyoko, che stava mangiando i soliti Pocky, che teneva in mano una busta.
<< Buongiorno Akemi-san. >> Le fece uno dei suoi soliti sorridi falsi e Kyoko la salutò con la mano.
<< Buongiorno a voi, Tomoe Mami e Sakura Kyoko. Vi vedo bene. >> Iniziò a incamminarsi verso l'appartamento di Mami, con le altre che le venivano dietro, e ascoltò in silenzio i discorsi delle due maghe alle sue spalle.
Non che odiasse Mami, ma la conosceva da moltissimo tempo, e sapeva che alle volte si comportava da ipocrita. Anche lei lo aveva fatto, quando ancora Madoka non era una divinità.
Entrarono dentro casa e posarono le borse sul divano, Mami si diresse in cucina, mettendosi ai fornelli per cucinare, mentre lei e Kyoko parlavano. Era normale che le ragazze si sentissero a casa loro, Mami le aveva invitate tante volte, anche quel giorno.
<< Ehi, Homura, sbaglio oppure oggi è il tuo compleanno? >>
<< Non ti sbagli. Oggi compio sedici anni. >> Disse con freddezza, mentre dalla cucina apparve Mami, con una torta alle fragole e del tè come accompagnamento, in un vassoio.
<< Buon compleanno, Akemi-san. >> La stanza si oscurò, propagando il buio più completo, a parte il flebile barlume della candela, che stava sopra la torta.
Homura si guardò intorno, ansiosa, sentendo poi il rumore della porta, che si apriva e chiudeva poco dopo. Vide solo il collo di Mami riflesso dalla luce della fiammella.
Non capiva cosa stesse succedendo: il perché Sakura Kyoko era andata via e il motivo del buio intorno a lei, anche se non era sicura se la rossa era veramente andata via; quindi si alzò.
<< Che intenzioni hai, Tomoe Mami? >> Indietreggiò e sentì la fredda parete del muro, vedendo il viso poco illuminato della bionda. Notò sul suo volto un sorriso.. perfido, maligno. Sentì un rumore provenire dalla ragazza.
<< Non dirmi che hai paura, Akemi-san. >> Rise e posò la torta, che aveva in mano, e vide il suo sguardo, deciso. Homura ebbe un brivido lungo la schiena e si strinse contro il muro.
Il cuore le batteva a mille, a causa di quello che succedeva; non si era mai sentita così vulnerabile come lo era in quel momento.
<< Non dire scemenze, perché dovrei avere paura? >> Cercò di essere impassibile come sempre, ma la sua voce la tradì; l'altra se ne accorse e fece un ghigno. “Dannazione!”
<< Oh? Ma tu guarda … >> Si avvicinò a lei e le sussurrò all'orecchio. << Se quello che dici è vero, allora perché stai tremando? >> Homura sussultò, quando le disse così. Mami spostò di poco la tenda, per far sì che entrasse un minimo di luce, e vide il viso della ragazza leggermente rosso.
Homura guardò di lato, mentre vide di sfuggita il braccio dell'altra maga bloccarla al muro, sentendo il suo respiro sul collo, uno dei suoi punti deboli.
<< Togliti di dosso. >> Disse con durezza, stringendo i pugni lungo i fianchi.
<< Cosa c'è? Ti da per caso fastidio che qualcuno, che non sia Kaname-san, ci provi con te? >> Homura scattò come una molla; andò su tutte le furie, puntandole una pistola contro e posizionandola sotto il mento della ragazza, mentre la fissava male.
<< Non ti azzardare a dire mai più una cosa del genere, chiaro? >> Mami la guardò con diffidenza e poi le prese il polso, spostando l'arma da lei e avvicinò il viso al suo.
<< Non mi fai paura. >> Prese alla sprovvista Homura quando la bloccò, con i suoi nastri gialli, nelle mani e nei piedi, bloccandole anche la bocca.
Homura rimase ferma e la guardò con aria di sfida; ma, conciata com'era, non poteva fare nulla.
Mami se la caricò sulle spalle, mentre lei si dibatteva e, irritata, le puntò la canna del moschetto, rimproverandola. << Non muoverti. Non potrò garantire per la tua incolumità, se dovessi disobbedirmi. >> La mora si fermò e si lasciò trasportare nella stanza da letto. “La vedo male.”
La mise sul materasso e le scese la gonna, sbottonandole poi la camicia della divisa, lasciandola successivamente con solamente l'intimo di sotto.
Homura la guardò con gli occhi lucidi, stringendo tra i denti il nastro; la più grande sorrise beffardamente e si tolse tutto anche lei, lasciandosi però l'intimo. << Adesso ti faccio un bel regalo, però prima dovrai essere punita, per aver rivolto un'arma contro la tua senpai. >> Dalla mano le apparve un nastro abbastanza spesso, facendolo assomigliare ad una corda, e la fece scoccare, come faceva un domatore per avvertire la bestia. Homura la fissò con terrore, sapendo che non poteva fare nulla, cercò di liberarsi. Il risultato fu un colpo di frusta, così era per lei, sull'addome, facendola sussultare.
Mami vide i suoi occhi lacrimare e la colpì sul petto, sopra uno dei seni, facendola sussultare nuovamente. La colpì sulla gamba, che divenne rossa, e poi ancora sulla pancia, sorridendo compiaciuta nel vedere il volto della mora.
La ragazza tremò dal dolore, che le era stato provocato dall'altra, e alcune lacrime le scesero sulle gote; Mami si fermò e la guardò con dispiacere, le sciolse il nastro che le bloccava la bocca. << Akemi-san … Perdonami … >> Le toccò le labbra con le dita e poi le baciò gli occhi umidi, come quelle stesse labbra; la ragazza rimase sorpresa da tale gesto e la guardò stranita. << Mi sono fatta prendere dalla mano. Scusami tanto. >> Si alzò dal letto e si rivestì, osservò Homura e schioccò le dita, facendo svanire i nastri dagli altri della ragazza.
Homura si sedette e si mise la gonna, abbottonandosi poi la camicia, mentre fissava Mami affacciata dalla finestra. Si alzò anche lei e la raggiunse da dietro, premendole le mani sulla schiena, come la canna della pistola contro.
<< Lo sai che potrei ucciderti qui ed ora? >> La bionda annuì e poi sospirò. << Quindi posso ucciderti? >>
<< Fai quello che vuoi. >> Homura la guardò confusa, ritirando poi la pistola e si allontanò da lei, facendo retromarcia e uscendo dalla porta.
Mami osservò fuori dalla finestra, mentre vedeva l'altra maga andarsene da lì e dirigersi in qualche posto, lontano da lei.

Era passato circa un mese da quel giorno. Faceva freddo per essere Marzo e Homura sospirò, mentre stava prendendo da terra la fonte di miasma demoniaca e darla in pasto a Kyuubei, dopo aver recuperato le forze.
In lontananza notò una sagoma che conosceva molto bene, fece per andarsene, ma sentì la canna di un moschetto contro la testa.
<< E così ci rivediamo, Tomoe Mami. >>
<< Già, sembra che sia passato molto tempo, Akemi-san. >> Homura girò la testa di lato e i loro occhi si scontrarono, come i loro fucili e sorrisero.
<< Alla fine era destino, non credi? >>
<< La penso proprio come te, per una volta. >> Disse la veterana con un sorriso beffardo sulle labbra e si trasformò, iniziando a scontrarsi a colpi di polvere da sparo.
Non durò molto, infatti Homura ebbe la meglio sull'altra, che si trovava a terra, stremata ed esausta.
<< Ti arrendi così facilmente? Non è da te. >>
<< Sembra che tu mi abbia superata … Ti auguro il meglio. >> Disse questo, prima di sciogliersi il fiocco legato al colletto della camicia, facendo spuntare il cannone e urlare a pieni polmoni, con lacrime silenziose che le scendevano sulle guance. << TIRO FINALE! >> Una luce si propagò e Homura fu scaraventata dalla parte opposta, perdendo conoscenza.
Quando si svegliò, vide Kyoko in ginocchio davanti a lei, chiamandola e strattonandola, e si mise in piedi.
<< Cosa è successo? >>
<< Non lo so, dovrei chiedertelo io. Dov'è finita Mami? Era venuta qui poco fa. >> Homura si guardò in giro e non la vide, sospirò malinconicamente e si osservò le mani.
<< È andata via … Ha usato tutta l'energia che aveva ed è scomparsa, proprio come Miki Sayaka … >> Kyoko trasalì e poi strinse i pugni.
<< Maledizione … >> Il cielo si era ricoperto di stelle luminose e Homura s'incamminò verso una meta sconosciuta, ma venne fermata dalla voce della rossa. << Dove vai? >>
<< Da qualche parte. Ci si vede, Sakura Kyoko. >> La salutò con la mano e scomparì nella nebbia. “Sei stata una stolta, Tomoe Mami, ma mi mancherà litigare con te. Sorvegliaci da lassù assieme a Madoka, ora ne avremo bisogno.”

  
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