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Autore: Bianca987    11/06/2014    3 recensioni
Occhi grandi e come il ghiaccio, capelli ricci e castano chiaro, guance rosee e paffute.
Hellen era una bambina bellissima, dovevo ammetterlo, ma non capivo perché la Granger l'avesse affidata a me. Ero totalmente incapace di prendermi cura di un neonato, e non sapevo proprio come avrei fatto ad essere suo tutore fino a che la madre non si fosse ripresa dal coma.
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La guardai come se fosse l'unica cosa rimasta pura di questo mondo che cadeva a pezzi. Fissai i suoi occhi celesti chiaro, e così, d'un tratto, vi rividi i miei.
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Questa sarà una Dramione senza troppe pretese, abbastanza breve ma con una trama tutta nuova e particolarmente strappalacrime. Come si può capire dal titolo è ispirata dalla canzone "A sky full of stars" dei Coldplay.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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A Sky full of stars - capitolo 1






L'incidente







Sembrava così bella l'aspettativa di una piacevole gita al mare con gli amici. Soltanto un quarto d'ora fa, avrei giurato su mia figlia che quella fosse una giornata perfetta: il cielo limpido di fine estate lasciava che il sole fosse l'unica impurità in quella massa di celeste acquoso.
L'iniziativa era partita da me, invitando Ginny, Harry, e perfino Luna e Ron, che adesso stavano insieme.
Constatando che Ronald era il mio ex marito, potevo definire che anche dopo la rottura eravamo rimasti buoni amici, e ciò non accadeva spesso.
Avevo proposto di andarci a godere gli ultimo raggi di sole estivi, affittando una camera vicino alla spiaggia. Ma poi mi era venuto in mente quel posto così carino, dove io e i miei genitori passavano spesso l'agosto. 
Così, di comune accordo, era stato stabilito che avrebbero viaggiato su un trasporto Babbano: il treno. Io avevo detto loro che non assomigliava affatto al treno che conoscevano per andare ad Hogwarts, ma che non c'era niente da temere...
Tutti quanti ci ritrovammo alla stazione la mattina presto. Ognuno con i bagagli contenenti gli occorrenti per due giorni. 

Ron mi aveva chiesto immediatamente di sua figlia. 
"Si, tua figlia..." 
Io risposi che l'avevo lasciata con la Baby Sitter e sarebbe rimasta con lei per tutto il weekend. 
Ron aveva sempre fatto visite regolari alla piccola Hellen, di solo un anno e mezzo. Tra poco sarebbe stato il suo compleanno, e già avevo in mente un regalo da farle che le sarebbe piaciuto.
Ginny e Harry mi salutarono clamorosamente, con tanto di baci e abbracci. Lo stesso fece Luna, per niente risentita dalla questione di Ron. 

Si preannunciavano memorabili quei due giorni, o forse li stavo sopravvalutando troppo, ma il mio corpo sentiva l'esigenza di rilassarsi, di staccare un po'. 
Era dura crescere una bambina da sola, e ciò era molto stressante, anche se per il momento non lavoravo. Hellen presentava già un temperamento difficile ai pochi mesi dalla nascita, e non immaginavo come sarebbe stata la sua adolescenza. Una cosa certa però, era quella che sarebbe diventata una strega. Proprio come me.

Come sembravano calmi e beati i momenti che mi aspettavano da lì a poco, e invece adesso, eccomi qua, sdraiata sul pavimento del treno capovolto, con un rivolo di sangue che mi usciva dalla testa e mi inzuppava i capelli castani. Il vetro del finestrino era rotto, spaccato, e alcune scaglie mi bucavano la pelle, graffiandomela.
Avevo una ferita grave all'addome, provocata da un pezzo di vetro tagliente, alla quale non osavo nemmeno dare un'occhiata. 
La gamba destra l'avvertivo rotta, come il polso sinistro. 
Non riuscivo a muovere bene il collo. Forse avevo battuto la schiena.
Mi duoleva lo zigomo destro, quello poggiato sul pavimento. O forse ero il soffitto del vagone? Non ne ero così tanto sicura. Sentivo che avevo perso sensibilità al braccio sinistro, e facevo fatica a respirare, il mio battito era irregolare.
 Non chiudevo gli occhi, perché qualcosa me lo impediva, e rimanevano così, spalancati, ad osservare il terribile scenario. 
Scorgevo quello che sembrava essere Ron davanti a me, ma avevo la vista appannata e c'era molto fumo, provocato dallo schianto.
Lui era sdraiato a faccia all'ingiù. Usciva molto sangue. Non si muoveva. Non potevo fare niente, mi era impossibile alzami. Mi sentivo impotente. 
I rumori mi arrivavano alle orecchie amplificati, come se fossi diventata diventando sorda. Forse era davvero così?
Arrivò una donna, non la riconobbi perché ormai la mia vista era completamente andata. Vedevo solo rosso. Pensai che stessi morendo.
Stavo morendo e lei sarebbe rimasta sola. La mia unica stella.

La donna mi scuoteva, vedevo un ombra che doveva essere la sua bocca aprirsi e chiudersi diverse volte. Urlava.
Socchiusi le palpebre e ridussi la mia vista ad uno spiraglio. Riuscivo ancora a parlare, ma non sapevo come il messaggio veniva recepito. Forse arrivava alle orecchie incomprensibile, come un farfuglio indecifrabile.
Ma ci provai.
-Date... Mia figlia... Hellen,-
Feci una pausa per riprendere fiato che mi provocò un dolore intenso alle costole incrinate.
-Draco Malfoy... Lui... Si prende cura... Di... Mia figlia.. Solo lui...- 
Feci appena in tempo a finire l'ultima parola, che sentii le mie forze vitali farsi più deboli. Il buio mi avvolse e mi piaceva. Mi sentivo sola ma protetta, da quel non so cosa che sembrava infinito. Mi lasciai andare, perché non ce la facevo più fisicamente a sopportare tutto quel dolore. 
L'ultima cosa a qui pensai prima di sprofondare nell'oblio, fu lei.


                        ***

-Io non vedo come possa reggere questo incarico, signore.-
Sospirai, fissando negli occhi il giudice.
-Sono l'ultima persona a cui affidare un figlio. Non ci può pensare la nonna?-
Il giudice che mi stava davanti, parlò sottovoce accostandomisi. 
-È stata dichiarata instabile di mente,  signor Malfoy. Non è in grado di prendersi cura di una bambina di quasi due anni, a tempo indeterminato. Capisce benissimo che no posso darle l'affidamento.-
-E... E suo marito?- balbettai.
-Morto.- asserì.

Ci fu un momento di silenzio.
-Allora gli amici? Gli altri parenti? Non è possibile! Non voglio farmi carico di quella stupida poppante!- Battei forte i pugni sul tavolo, e nella sala vuota riecheggiò lo schianto.
Il volto del giudice si indurì, e mi rimproverò con lo sguardo.
-La prego di calmarsi, signor Malfoy. Si metta a sedere.- disse lentamente. 
Io feci quello che mi era stato detto, anche se con un po' di riluttanza. Aspettai che continuasse.
-Dopo l'incidente, tutti i passeggeri del treno che si trovavano presso i primi vagoni, sono morti a causa dell'esplosione e successivamente dello schianto.-
Iniziò a passeggiare avanti e indietro, facendomi salire il nervoso addosso.
-I viaggiatori degli ultimi vagoni, sono usciti alcun miracolosamente illesi, altri lievemente feriti.-
-Si, si! Questo lo so!- sbottai annoiato. Ma come se non mi avesse sentito, questo non mi degnò di uno sguardo.

-I vagoni centrali, invece hanno avuto una ripercussione all'incidente tuttavia varia. I passeggeri che albergavano nella sezione nella quale     viaggiava la signorina Granger, sono tutti ricoverati di grave urgenza all'ospedale nella Londra Babbana.-
Seguì una pausa.
-Dato che al momento non si trovavano nel mondo magico, non abbiamo potuto impedire che la portassero via nei loro ospedali.-
Si mise a sedere e si sporse in avanti, sistemandosi gli occhiali quadrati sul naso sottile.
-L'unica uscita meno grave, se possiamo definirla così, è la signora Potter. Ginevra Weasley.-
Annuii.

-È in grado di parlare, ma ha rifiutato l'incarico con rammarico.-
-Per quale motivo?- roteai gli occhi.
- Pur essendo amica intima della signorina Granger, deve badare già  a quattro figli, e con il marito assente è comprensibile. Insomma, ha le sue ragioni.-
Silenzio. Rimuginai per alcuni secondi sulla situazione complessiva.
-E.. E quindi che vuol dire?- chiedi sforzandomi di essere gentile.
-Che lei è adesso tutore di Hellen.-
-Se io mi rifiutassi? Se facessi un passo indietro?-
-Allora credo proprio che la piccola finirebbe all'orfanotrofio.- il giudice espirò profondamente.
-Ci pensi bene, signor Malfoy.- 
Strinsi forte i braccioli della poltrona imbottita, fino a farmi diventare le nocche bianche. 
-Perché dovrebbe i portarmi di una mocciosa? Insomma, non siamo nemmeno parenti...- 
Il giudice alzò un sopracciglio.
-Non posso affermare niente, signor Malfoy, ma se la ragazza le ha affidato la tutela di sua figlia, una ragione ci deve essere.- chiosò.
-Poichè, lei non ha motivazioni per le quali declinare l'incarico, non vedo perché non voglia accettare. E infondo, noi tutti abbiamo un cuore, no?-
"io no" 
-Pensi alla piccola. Anche solo per un'attimo.-

Cosa potevo fare? Non sapevo da dove iniziare per badare ad un bambino, e francamente li odiavo. Come avrei fatto? Non c'era assolutamente modo. Punto e basta.
E poi era la figlia della Granger. Della Mezzosangue. Come le era saltata in testa quella assurda idea? 
Tuttavia, se non avessi accettato l'incarico, la colpa sarebbe stata solo e soltanto mia se fosse finita in un orfanotrofio Babbano. Mi scocciava profondamente, dovevo ammetterlo a me stesso. Quella era una situazione irrisolvibile, e non riuscivo a trovare una soluzione.

-Le scelte solo due, signor Malfoy: accetta o no?- era il giudice che mi martellava spingendomi a trovare una risposa.
-Lei crede che sia una scelta tanto facile?- ribattei io massaggiandomi le tempie.
-Non ho mai detto questo, ma non si aspetti di prendersi tutto il tempo che desidera per decidere. La bambina tutt'ora è sola.- si sistemò la cravatta. Poi, con un solo gesto, aprì il cassetto della scrivania a ne tirò fuori un modulo. 
-E questo cos'è?-
-Deve firmare qui e diventerà suo tutore fino al risveglio della Madre naturale.-
Rimasi in silenzio ad osservare il foglio che volteggiava in mano al giudice.
-Allora?- 
Io non risposi, e con aria ombrosa mi limitavo a far passare lo sguardo dagli occhi del giudice al modulo.

Lui lo avvicinò pericolosamente a quella che sembrava un trita carte magico. Fece scendere il foglio sull'apparecchio che sembrava aver voglia di sbranare il modulo. 
-Bhe, allora...- sussurrò tra sè e sè.
Ancora un centimetro e sarebbe sparito.
-No! Aspetti!- urlai.
-Si?-
-Firmo.-

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Ciao a tutte! 
Questa sarà una Fanfiction senza troppe pretese. Abbastanza corta ma intesa. Spero di avervi incuriosito con la trama che grazie al primo capitolo avete pregustato. 
Se avete qualche commento o suggerimento (ma anche critiche) potete recensire.  :) 
Il testo dei capitoli sarà più breve rispetto al consueto. 
Mi scuso in anticipo per gli eventuali errori grammaticali e di battitura!!
Spero di aggiornare presto, e grazie a chi si è soffermato a leggerla! ;)

Qui vi lascio il Link di un'altra mia Dramione, dateci un'occhiata se volete:

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2524140&i=1

Trama: 

Cosa succederebbe se Draco ed Hermione si trovassero costretti a recitare come protagonisti in un film d'amore? E se all'interno di quel film si dovesse tenere anche una parte scottante? 
Sarebbe solo odio quello sentito dai due, o nascerebbe anche qualcosa di più tenero? 
" -Tu eri nel mio cuore, Ron...- disse Hermione sull'orlo del pianto.
-Tu eri nel mio cuore, ma ti sei fatto rubare il posto. Ed è solo colpa tua-"



Un bacio,
La vostra Bia
  
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