Notte di serenità
La luce della luna che entrava dalla finestra faceva brillare la fede d'oro che Erik indossava. Teneva il capo affondato nel cuscino e i corti capelli gli aderivano pettinati e ordinati al capo. La testa di Charles era appoggiata alla sua fronte e i suoi capelli scarmigliati gli aderivano alla pelle grazie al sudore. Charles allungò il braccio facendo abbassare la spallina del maglione che indossava e strinse a sé il compagno. Dimenò la coda di lupo sotto le coperte e mugolò, facendo fremere le orecchie. Le sue gote erano rosate, le palpebre gli fremevano e sorrideva. Si sentiva provenire da fuori della stanza il rumore degli inaffiatori automatici del giardino della scuola. Sotto il braccio di Erik e quello di Charles che s'incrociavano, coperti fino al collo, c'erano tre bambini. Tutti e tre tenevano le orecchie da lupo ritte e dimenavano le code folte lunghe un indice e mezzo. Pepper teneva il capo chino e respirava regolare. I risvolti di pizzo del pigiamino erano appoggiati sulle sue gote paffutelle e le sue orecchie erano semi-coperte da ricciolini vermigli. Pietro gorgogliò, alzò il capo mantenendo gli occhi chiusi e strinse i pugni. Strofinò il capo contro il collo del genitore e sporse le labbra rosate. La gemella strinse le labbra, si agitò facendo fremere le ciglia e si appoggiò contro di lui. Con la manina afferrò il completino del fratello e lo strinse con le dita paffutelle. Erik sorrise, piegò le sopracciglia sottili. Il suo petto si alzava e abbassava regolare sotto i tre figli.
Raven si sedette sul davanzale della finestra e li guardò dormire. Le iridi dorate le brillarono e sorrise, mostrando i denti aguzzi. Alzò e abbassò ritmicamente i piedi nudi dalla pelle blu e dimenò la coda da lupo ricoperta di scaglie. Piegò di lato il capo facendo oscillare i capelli rossi e le orecchie da lupo le tremarono.
"Ora sembri tu indifeso, fratellone" bisbigliò.