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Autore: Charlotte_Insane    11/06/2014    2 recensioni
Lo giuro, questa è l'ultima volta che ripubblico questa storia.
Ogni volta che la inserisco sul sito, dopo 24h decido di rimuoverla, ma questa volta la lascerò, indipendentemente dal seguito che avrà.
Spero comunque che vi piaccia, aggiornerò la storia ogni mercoledì (ho già alcuni capitoli pronti, quindi sarò puntuale).
Un ragazzo coraggioso, un oscuro segreto, un regno lontano finito sotto il controllo di un tiranno, una promessa da mantenere ed un destino da cambiare.
Tu sei pronto ad unirti alla ribellione?! O chinerai la testa?!
[STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA]
Genere: Drammatico, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Slash
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Incest
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Acrucis.

I Segreti dello Stagno dei ricordi.

 


 
Chapter 1.
 



La notte scese, cupa e misteriosa, soffocando gli ultimi raggi di sole della giornata.
Un rumore sordo squarciò il silenzio.
Un lampo fece schiarire il cielo.
Un uomo esalava il suo ultimo respiro, mentre il sangue sgorgava dalla ferita che gli squarciava il petto.
La spada che lo aveva ucciso cadde a terra, Luna sbiancò in viso, pentendosi del gesto che aveva appena commesso e corse via. Scappò, lasciandosi quel cadavere alle spalle.
Solo all’alba il corpo fu scoperto.
Per tutto il regno, quello era giorno di lutto.
Il re era morto, nessun erede avrebbe preso il suo posto, quale futuro attendeva i sudditi?! Il popolo sarebbe insorto, l’anarchia avrebbe regnato.
E fu così, per più di vent’anni.
La regina aveva ucciso suo marito, ma non era consapevole, a quel tempo, di portare in grembo un bambino.
Alexander, questo fu il nome che diede al neonato, lo crebbe con amore, ma addestrandolo alla guerra ed istruendolo nelle arti magiche, che lei stessa padroneggiava.
Alexander, tanto simile a sua madre, con gli stessi occhi verdi e i capelli biondi, che teneva lunghi, con qualche ciuffo che, inesorabilmente, gli finiva sempre sul viso.
Era un ragazzo forte ed agile, ma, non conosceva il mondo oltre la piccola casa, nell’immensa foresta, dove sua madre lo aveva cresciuto.
La donna, si era rifugiata in quel luogo, preoccupata per le conseguenze delle sue azioni, ma solo in minima parte, poiché tutto ciò che voleva era proteggere suo figlio, quel ragazzo che cresceva ogni giorno di più, sotto i suoi occhi.
Di una cosa era contenta, Alexander non somigliava nemmeno minimamente a suo padre.
Ciò, bastava a rallegrare il suo animo.
Il giovane, ignorava le sue nobili origini.
Lui, figlio unico di re Dominic III e della regina Luna, figlia del precedente re Nicholas VII.
Mai, il ragazzo si era posto domande sul mondo esterno, se solo i suoi occhi non avessero visto l’orrore.
Fin da piccolo, sua madre lo aveva tenuto lontano dalla parte sud della foresta. In molti sostenevano che una sorte terribile attendesse coloro che decidevano di addentrarsi in quel luogo. Ma non era questa la preoccupazione della donna, bensì un’altra. In quel luogo si trovava un piccolo specchio d’acqua, un tempo era un bellissimo lago, ma qualcosa lo aveva prosciugato, lasciando poco o niente di quelle acque cristalline, se non uno stagno.
Lo Stagno dei Ricordi.
Tutti lo chiamavano così, perché sostenevano che quello fosse il luogo dove il passato si rifugiava, con i suoi errori, con le sue battaglie, le sue vittorie e le sue sconfitte.
Alexander evitava con cura quella zona, preoccupato per le maledizioni che portava.
In una tranquilla mattina di fine novembre, era intento a cacciare nella foresta, sua madre, come al solito, attendeva a casa il suo ritorno, da alcuni giorni pareva molto, molto concentrata nella preparazione di una pozione alquanto misteriosa per Xander, lui non conosceva molte pozioni, se non quelle che sua madre gli aveva fatto imparare quando era bambino, quelle le conosceva così bene da poterle preparare anche con gli occhi bendati.
Senza accorgersene, si era avvicinato ad un misterioso specchio d’acqua, non riusciva a riconoscere la zona in cui si trovava, segno che doveva essersi allontanato dal suo solito percorso.
Da bambino, con un piccolo pugnale, aveva inciso su alcuni alberi dei segni, per potersi orientare da solo, senza che sua madre si preoccupasse troppo.
Luna era una donna apprensiva e, dato il suo passato, aveva tutte le ragioni per esserlo.
Alexander fissò l’acqua e tese una mano sfiorandone appena la superficie, in quel momento si accorse che il suo riflesso non compariva, solo allora capì di cosa si trattava ed indietreggiò appena, vagamente intimorito da ciò che quelle acque celavano.
Si voltò, vide il sacco con le prede catturate, pensò a sua madre e alle mille leggende e storie che era solita raccontargli.
Una sera d’estate, aveva letto fra i libri di magia di Luna del luogo dove i segreti vengono celati agli occhi degli uomini, la cosa lo aveva incuriosito, aveva appena 8 anni all’epoca, si avvicinò alla madre, intenta a preparare la cena, con quel libro.
“Madre.. che cos’è lo Stagno dei Ricordi?” gli aveva domandato incuriosito, sua madre lo aveva guardato con una nota di severità negli occhi, poi gli aveva preso il volume dalle mani e lo aveva riposto con cura su un ripiano molto alto, per tenerlo lontano dagli occhi del figlio.
“A nessuno è dato sapere cosa si cela in quello stagno, anche solo toccare le sue acque può privarti di tutta la tua magia.” Aveva aggiunto poi, impassibile.
Il bambino non aveva risposto, ma, il giorno dopo, mentre sua madre dormiva ancora, aveva ripreso quel libro, era un antico manoscritto, la cui copertina era rivestita in pelle nera.
Cercò di ritrovare il capitolo che stava leggendo la sera prima, sempre più incuriosito da quella storia, ma non aveva fatto in tempo a trovarlo, che sua madre si era svegliata.
Prontamente, aveva nascosto il libro, quando sua madre se ne accorse non disse nulla, si limitò a guardare suo figlio
“Tesoro mio, cosa ti affascina tanto in quel luogo misterioso?” gli aveva domandato rassegnata, sapeva che non sarebbe mai riuscita a tenere a freno la curiosità del piccolo Xander.
 
Scosse la testa ripensando a quei momenti ormai lontani.
Deciso a capire qualcosa riguardo a quella storia prese la sua fida bacchetta, pensò ad un incantesimo semplice, aveva toccato l’acqua, quindi i suoi poteri sarebbero dovuti sparire.
“Lapis Vivus.” Sussurrò puntando l’oggetto verso un sasso, quello parve reagire, una crepa si formò sulla cima, e la roccia si schiuse come un uovo da cui uscì un piccolo animale simile ad un uccello, ma interamente fatto di pietra, il pulcino si avvicinò pigolando.
La mente di Xander  si annebbio, in un gesto istintivo prese l’acqua fra le mani e la fece cadere nuovamente nello stagno, dei cerchi incresparono la superficie, un riflesso comparve facendosi sempre più nitido. Vide un luogo sconosciuto, fatto di mura di pietra dove un uomo non più giovane se ne stava in piedi tenendo una spada fra le mani, dietro di lui c’era una ragazza, piangeva e aveva il volto nascosto fra le mani, ma Xander capì di chi si trattava  facilmente sia dalla folta e lunga chioma bionda, sia da una piccola croce nera incisa sulla mano pallida.
“Madre…” Sussurrò appena, continuando a guardare, le immagini che seguirono erano confuse, annebbiate, vide la madre prendere la spada dalle mani dell’uomo, trafiggerli il petto e poi fuggire.
Il riflesso svanì e le acque divennero nere. Anche la sua mente si fece buia, si alzò, raccolse il sacco e corse via, diretto verso il luogo che fino a pochi secondi prima avrebbe definito casa.
Una volta giunto sulla soglia, spalancò l’uscio, sua madre lo guardò stranita, ma lui non le diede il tempo di dire nulla, subito prese la sua bacchetta e gliela puntò contro.
“Voi! Siete un’assassina! Avete ucciso, come avete avuto il coraggio di compiere un simile gesto?!”
Le urlo conto, la donna rimase pietrificata incapace di dire qualsiasi cosa, ma consapevole di ciò che sarebbe successo di lì a poco, chinò la testa, rassegnata.
“Tesoro, tu non sai, sono tante le cose che non conosci di questo mondo.” Aveva sospirato la donna  guardando il figlio dritto negli occhi.
“Questo è perché voi, mi avete tenuto all’oscuro di tutto, segregandomi qui come un animale in gabbia, solo ora capisco il perché di tutti quei segreti, avete sempre cercato di proteggermi dal mondo esterno, ma non ho mai avuta alcuna protezione da voi.” Disse  con la voce rotta, non diede il tempo alla donna di rispondergli, se ne andò sperando di poter, un giorno, dimenticare.





Eccomi qui, non penso ci sia nulla da dire, questa storia mi fa venire sempre parecchi dubbi, ma ho scelto di pubblicarla ugualmente.
Mi farebbe piacere ricevere qualche commento, delle recensioni, che mi aiutino a migliorare e mi facciano capire se la storia sta andando nella gisuta direzione.
Grazie a tutti coloro che hanno letto e che spero mi seguiranno.
A presto e baci
Charlotte_Insane.

 
  
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