Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: tamaky    11/06/2014    0 recensioni
Ciao a tutti, sono nuova del settore, e questa è la mia prima Fic. La storia proviene da un mio sogno e ho deciso di scriverla per condividerla con gli altri.
Racconta di Angeliche che di punto in bianco si ritrova in una nuova scuola e andando più avanti con le sue avventure, scoprirà dei misteri che avvolgono la scuola speciale.
Spero che vi piaccia, un saluto da Roma un bacione da tamaky.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 6
-Angeliche svegliati
Sentendo quella voce che mi chiamava scattai, e aprii subito gli occhi e notai che non ero più nel mia stanza allora con gli occhi feci una panoramica della stanza per cercare di capire dove mi trovavo ma non lo capii pero ero certa di trovarmi ancora nell’istituto. Sentii il cigolamento della porta allora mi girai all’istante, e davanti a quella porta c’era una persona che mi mandava sempre brividi di freddo e una sensazione di terrore
-ciao angeliche finalmente ti sei svegliata, stavo pensando di svegliarti io in qualche modo hahahaha.
-Alexander cosa vuoi? E dove mi trovo?
-stai tranquilla ti trovi nella mia stanza, avevo sentito che dopo il nostro incontro non riuscivi a spiccicare parola e volevo capire come mai
-sei stato tu a farlo??
-no piccola il mio potere e di far fare alle persone ciò che voglio ma in quel preciso momento a te non avevo dato nessun ordine.
Non capisco <di cosa stava parlando in quel momento era lei che non voleva muoversi non era di certo Alexander che gli aveva detto di non farlo> ma appena si formulai  quella domanda incominciai a pensare alle volte che avevo visto Elia curarmi senza usare medicine oppure a Mike che sprigionava una forza intorno a mani e piedi ma in questo momento non posso distrarmi Alexander si sta avvicinando e io non so cosa fare. Allora Angeliche salto giù dal letto e corse il più veloce possibile alla porta ma Alexander fu più veloce
-dove vuoi andare piccola?
-lasciami andare Alexander.
-o piccola non mi chiamare Alexander noi siamo amici chiamami Alex oppure Sasha.
-noi non siamo amici e poi ancora non mi hai detto perché mi trovo in camera tua.
Alexander mi si avvicino e i prese il mento tra le dita per farmi alzare il viso allora in quel preciso momento avverti ancora quel senso di gelo non sapevo cosa fare allora i lanciai un calcio in mezzo alle gambe, Alexander crollo a terra dolorante e scappai dalla stanza ma non sapendo dove andare girai a caso per cercare in tanto per scappare da quello stare in sua compagnia non mi metteva altro che brividi in quel preciso momento sentii una mano sulla mia spalla che mi giro con forza mandandomi a sbattere contro il muro.
-e cosi ci ribelliamo mio piccolo angelo ti dovrei punire per avermi dato quel calcio ma visto che non potrei mai mi basta che mi dici “o Alexander scusa giuro che non lo faro più ti prego perdonami”.
-non lo dirò mai.
-io invece credo proprio che lo dirai mio caro angelo.
Intanto che finiva di parlare si stava avvicinando sempre di più a me, avevo le mano bloccate dalle sue e il corpo premuto contro il muro dal suo.
-Alexander mi stai facendo male lasciami
Ma non mi ascolto oramai il suo viso era vicinissimo al mio non feci in tempo a realizzare cosa stava succedendo che le sue labbra, tentavo di staccarmi da lui ma e piu forme di me cosi appena si stacco per vedere la mia reazione mi mollai un sberla in pieno viso allora riuscii a liberarmi dalla sua presa e scappai di nuovo ma nella mia testa sapevo che mi avrebbe ripresa se non trovavo la via di uscita; sentivo dei passi dietro di me allora mi nascosi dietro a una statua che si trovava in un corridoio sentii quei passi che si avvicinavano sempre di più
-Angeliche dove sei? Vieni fuori non ti faccio niente
Ma non sentendo nessun segno di vita e andò via, allora io uscii dal mio nascondiglio e mi diressi dalla parte opposta di dove era andato lui, trovai una porta e uscii finalmente copi da che parte del campo mi trovavo e nello stesso momento vidi apparire Elia, Mike e Jack che mi correvano in contro ma qualcosa mi bloccava dal polso nella mia testa mi dissi <no di nuovo>.
-guarda, guarda chi ci sta Angeliche i tuoi amici
I ragazzi si fermarono e allora Mike si fece avanti.
-lasciala stare Alexander
-e perché mai guarda con che viso di paura mi guarda
Mi stringeva talmente tanto il polso che pensavo che me lo avrebbe staccato, ma Maki inizio a correre verso di noi, e allora lancio uno dei suoi pugni ma Alexander lo avito saltando in aria e portandosi dietro pure me, e mentre rimettevamo i piedi a terra Alexander scoppio in una risata agghiacciante
-hahahaha!! e tu mi colpiresti con Angeliche che sta tra le mie braccia, non e da cavalieri
-parli tu di cavalleria ma intanto la usi come scudo in modo che io non possa attaccarti al pieno della mia forza
-ti correggo io non la sto usando come scudo ma come garanzia che tu non mi faccia niente
-VIGGLIACCO
Allora Mike riandò all’attacco, ma stavolta Alexander invece di schivare il colpo lanciò me addosso, caddi addosso a Mike che mi guardo preoccupato ma appena si accorse che non avevo niente mi lascio nelle mani di Elia e Jack mentre lui correva dietro ad Alexander io lo guardai andare ma ero preoccupata per lui
-Ange sei ferita cosa ti a fatto quel mostro???
-niente state tranquilli dobbiamo andare ad aiutare Mike
Ma Elia obbietto e mi prese in braccio mentre Jack sarebbe a dare un occhiata e nel caso Mike avesse bisogno di aiuto.
Arrivammo nel nostro dormitorio Elia mi adagio sul divano e incominciò a guardare fuori dalla finestra si vedeva che era preoccupato per i suoi amici ma non volava allo stesso tempo lasciarmi sola ma neanche a fini di fare questa affermazione che dalla porta entrarono sia Mike che era sostenuto da Jack, allora io automaticamente andai verso di loro, aiutando jack a sostenere Mike che adagiammo sul divano.
-Elia, Alexander non so cosa gli a fatto ma dopo aver lasciato voi sono andato da lui lo trovato distesso al suolo cosi
-Elia
Era Mike che dal divano cercava di dire qualcosa
-cosa c’è amico
-Ange sta bene vero
Allora elia si sposto per far guardare con i suoi occhi che stavo li incolume, appena elia si sposto io caddi hai piedi del divano e stringevo la mano ad Mike che crollo dal sonno 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: tamaky