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Autore: lamogliediPaddy    11/06/2014    0 recensioni
Sua moglie Rebecca invece ha un legame molto bello con i figli, e in particolare con Paolina. Se li porta dietro quasi tutte le volte che esce e se lui le propone di fare un viaggio senza di loro lei rifiuta. Gli capita di invidiarla, per questo. Ci sono momenti in cui anche lui vorrebbe avere un figlio prediletto, qualcuno che fosse come lui e che a lui guardasse per diventare qualcosa di meglio. Un essere umano verso il cui futuro nutrirebbe un interesse speciale, che andasse oltre l'apprensione che deriva dall'essere semplicemente padre, un futuro che un giorno diventerebbe il centro del suo
Genere: Generale, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Novecento/Dittature
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- Questa storia fa parte della serie 'Non si stava così male.'
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Mio padre è chiuso nel suo studio da nove giorni: troppi. Mamma è preoccupata, i miei fratelli sono troppo piccoli per sapere cosa fare e chiamare i vicini è fuori questione; dopo i numeri fatti da papà nell'ultimo anno non è proprio il caso di fare altro rumore. Perciò ha chiamato me anche se, a parte chiedere a mio marito di sfondare la porta, nemmeno idea ho idea di come agire. Da quando sono sposata avrò visto papà una quindicina di volte e anche prima non avevo con lui tutta questa confidenza. So che genitore è, ma quanto alla persona...

Quando ho saputo di Vittorio ho immaginato che l'avrebbe presa male ma non immaginavo questo, pensavo che avrebbe pianto più che altro.  Deve averla presa peggio di quanto pensassi. Io ho assistito al funerale comunque, naturalmente per obbligo: non si sa chi l'abbia ammazzato, perciò tutto il paese si è sentito in dovere di partecipare per dimostrare di  essere innocente o ignaro. È stata una cerimonia pacchiana*: canti, bandiere, marce... E la bara aperta per tutto quel tempo, che orrore con quella bambola di cera coperta di fiori. Vittorio non aveva un aspetto vitale neanche da vivo, figurarsi a un giorno e mezzo dalla morte.  Ci ho parlato poche volte a casa dei miei e ho avuto l'impressione che fosse un po' tocco: ti parlava con quella vocetta monotona e ti fissava fino a che non gli prendeva una specie di spasmo alla bocca. Non aveva per niente l'aria del picchiatore o di uno che prende una donna a forza, però così dicevano e probabilmente era vero. Eppure aveva una fidanzata... Un po' sciapa poveretta, ma chi se lo pigliava quello.

La vicina mi è piombata in casa nove giorni fa senza neanche bussare, cosa che mi ha scocciata non poco perché stavo facendo l'uncinetto e siccome sono negata, se vengo interrotta finisco per annodare tutto e dover buttare via i miei centrini storti. La notizia però valeva il centrino: avevano trovato Vittorio ferito per strada erano corsi a chiamare mio padre, solo che quando lui era arrivato Vittorio non era ferito ma stecchito, e anche da parecchie ore. Così è andato via senza dire una parola. Poi mamma mi ha detto che non ha parlato neanche a casa ma ha preso le scale e  si è chiuso nel suo ufficio. Apre uno spiraglio di porta solo per far passare il vassoio col pranzo e la cena ma per il resto non collabora molto.

Mamma non vuole che far sfondare la porta e le ore passano.  Decido di fare un estremo tentativo e scrivo un biglietto per papà, glielo passo sotto la porta: sopra c'è scritto che Luigi è suo figlio ed è ancora vivo, e di mostrare un po' del coraggio che lui e quell'altro predicavano. La porta si apre quando sono già in giardino.

 

Paola, tuo padre forse ha smesso di dare di matto. Se Dio vuole si torna alla normalità.

Bella roba Dalia.

Allora sposati e vattene ahahah

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Ebbene si: all'inizio la gente comune trovava i primi funerali fascisti teatrali e pacchiani, perchè troppo diversi da quelli stadandard e formali. ** TU CHE mi fai salire a manetta il contatore di alcuni capitoli senza commentare: mi metti ansia. Magari stai leggendo qualcosa che ti ha preso male? Dammi un segno

   
 
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