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Autore: Mini GD    12/06/2014    3 recensioni
Alicia e Will, un amore ostacolato dal tempo, dalle circostanze. Un amore che può ancora esistere.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Continuo a chiedermi se è la cosa giusta, se non me ne pentirò. Il mio è il desiderio di aprire uno studio mio o di prendere le distanze dalla felicità?
Tutto è Will qui, alla LockhartGardner. E’ grazie a lui che ho ricominciato a praticare a distanza di 13 anni, dopo che diversi studi mi avevano scartato. Sono la signora Florrick, sono circondata da scandali sessuali, e dalla campagna governativa di mio marito sono diventata la Santa Alicia, che ha perdonato le infedeltà, che gli è rimasta accanto nonostante tutto.
Non so più cosa è meglio per me, se vivere la passione che c’è tra me e Will, o rinunciarvi per conservare il mio matrimonio, per amore dei miei due figli.
Grace, la mia bambina, ogni sera prega, convinta della sua fede. Io non so a cosa credere e resto a guardarla. Forse potrei chiedere un po’ di chiarezza in questo vortice di azioni e reazioni, scandali, voci e guerriglie. Potrei, ma non sarei sincera come lei, che prima di andare a letto, dedica i suoi pensieri ad una preghiera per i suoi cari.
Eli continua a chiamare, ma non posso dedicarmi a lui e alle manifestazioni che vogliono che io sia presente in quanto moglie del governatore. Sono un avvocato e devo difendere gli interessi dei miei clienti e queste sono distrazioni che non posso permettermi. Soprattutto adesso che sto per lasciare questo studio, più mi mostro disponibile con i clienti, più loro vorranno seguirmi alla “FlorrickAgos”.
Sto rubando dei clienti ai miei amici e capi? Forse, ma è così che si procede e ci si evolve.
“Alicia, ho bisogno di te. Ora.” È il messaggio che è rimasto in segreteria. Tra le chiamate di Eli c’era una di Will; mi ha cercata. Avrà bisogno di una mano per il caso di omicidio. Lui è convinto che il cliente sia innocente, io non vedo nulla che lo scagioni. Lui lo sa, il mio difetto è che non riesco a fare bene il mio lavoro se non sono convinta di fare la cosa giusta. Per me, evitare la prigione ad un assassino non è la cosa giusta.

“Scusa se non ti ho risposto, ma Eli mi ha tartassato di chiamate e non avevo intenzione di partecipare a nessuno dei suoi eventi o lasciare interviste. Come posso esserti utile?” Immagino la faccia dello stratega politico di mio marito che si danna nel rintracciarmi e mi scappa una risatina. Tra me e Will è rimasto un bel rapporto amichevole, anche dopo quello che era successo.
“Dove sei ora?” Sento il rumore di macchine, probabilmente è bloccato nel traffico.
“Sono ancora allo studio.” Guardo l’ora. Sono le 22.08, è tardi, ma qui non c’è un vero orario, più si lavora, più ore fatturabili devono essere pagate.
“Perfetto, sono nelle vicinanze. Puoi chiedere a Kalinda se ha trovato il fascicolo che le avevo chiesto?”
“Certo. Solo questo?”
“Sì. Fatti trovare nel mio studio con quel fascicolo, ho necessità di discuterne con te.” Sta frenando, il rumore del motore si sta affievolendo.
“Okay. A tra poco” attacco. Mi guardo intorno cercando di capire da cosa nasce questo senso di inquietudine. Scuoto la testa e lascio il mio ufficio per recarmi da Kalinda, l’investigatrice dello studio.
“Eccoti Alicia” mi anticipa. Mi stava aspettando?
“Ciao. Mi hanno mandato per un fascicolo” rispondo mentre prendo dalle mani di lei ciò che Will mi aveva chiesto.
“Quando gli dirai che te ne vai?” sorride appena. Sembra quasi tutto studiato. Che mi sia persa qualcosa?
“Il prima possibile. Sto cercando le parole adatte.”
“Non basta indorare la pillola per renderla più facile da digerire. Ma chi sono io per darti consigli?”
Già. Anche lei mi ha tenuta nascosta una bugia che mi ha ferito. Con il tempo mi sono lasciata alle spalle il fatto che la mia migliore amica, prima di conoscermi, ha passato una notte con mio marito e ho cercato di ricostruire il nostro rapporto affettivo. Non sono brava in questo, a dire il vero.
“Sono situazioni diverse.” Riesco solo a dire questo “Passa una bella serata Kalinda” aggiungo, sorridendo per alleggerire la situazione.
“Anche tu, Alicia” sussurra il mio nome, mentre vado via.
Sono nello studio di Will. E’ grande e ha delle ampie vetrate che mostrano l’esterno.
Perché ci mette tanto? Doveva solo prendere l’ascensore, come può impiegare più di 5 minuti?
“Non farlo. Non andare via da me” E’ alle mie spalle. Ero talmente sovrappensiero che non ho sentito la porta aprirsi. Sa tutto, sa che lascerò questo studio per fondarne uno mio. Mi sento male, nella mia testa non ero riuscita ad immaginare una situazione simile. Non mi sono preparata.
“Will… lo faccio per il mio matrimonio.” Sono spontanea, è la cosa che mi riesce meglio, sia in tribunale che nella vita di tutti i giorni, sempre se riesco a trovare un po’ di tempo per questa cosiddetta “normalità”
“Sei ancora in tempo, puoi cambiare idea.” Gli sto rivolgendo ancora le spalle, non riesco ad affrontare il suo sguardo. Chiudo gli occhi e prendo un bel respiro.
“Ormai gli ho detto sì. Non torno suoi miei passi, mantengo le promesse.” Cerco di essere risoluta, concisa. Kalinda mi aveva avvisato, è sempre un passo avanti a me. “Come fai a saperlo? Era un segreto.” Aggiungo.
“Tua madre. E’ venuta a parlarmi di questo.”
“Mia madre?” Ma sapeva che era un segreto, perché mi ha tradita?
“Mi ha fatto aprire gli occhi Alicia. Non andare via, non rinnovare le tue promesse nuziali, lui ti ha ferito già abbastanza.” Mi volto.
Le promesse. Non era per lo studio, ma per le promesse che devo rinnovare con Peter. In questi ultimi mesi ci siamo riavvicinati, riscoprendo l’amore che ci aveva legati, quasi 20 anni fa. Ma, a dire il vero, non saprei se quel sentimento era un riflesso della mia moralità, come dice mio fratello.
“Will, io.. ho degli obblighi, ho dei figli che non voglio far soffrire.” Avanza verso di me. Sono talmente coinvolta emotivamente che potrei dire che vedo i suoi occhi lucidi.
“Abbiamo sbagliato sempre tutto io e te. Non abbiamo saputo cogliere i momenti giusti. Anche due anni fa, quando andava tutto bene, ci siamo lasciati andare ancora una volta.” Ha le sue mani tra i miei capelli e un sorriso amaro dipinto sul viso.
“Ho una famiglia, non posso distruggerla.” E’ quello che riesco a dire, ed è l’unica scusante che ho. In questo momento mia madre potrebbe dire che faccio di tutto per non essere lei, che ha cambiato più volte marito. Ma… forse non c’è un ma, forse hanno ragione Owen e la mamma.
“E la tua felicità? Il tuo finale felice?” Chiudo gli occhi per non guardarlo.
“Sei tu” gli sussurro mentre lo abbraccio. Lo stringo forte per paura di me stessa. Delle mie idee di donna, madre e moglie.
Quando sciolgo l’abbraccio sono intrappolata nel suo bacio, che ho sognato da quando ci siamo dati l’ultimo fuggente nel mio studio, interrotto bruscamente dalle mie paranoie, dalla definizione di errore.
“Non andare, non rinnovare una promessa che non è stata mantenuta.” Il suo respiro è sul mio collo, sento che sto per cadere nella sua trappola.
“Ho bisogno di progetti Will. Dammi un progetto sulla quale basarmi.” Gli domando ancora una volta. Solo che, a differenza di quasi quattro anni fa, gli sono accanto, non da un telefono. Non sono sotto le luci dei flash, non sotto gli occhi di giornalisti pronti a rovinarmi sui loro articoli. Sono tra le sue braccia e penso che non ci sia posto migliore di questo.
“Il mio progetto è che ti amo.”



- Ho sempre voluto dedicarmi a un qualcosa per questa serie. L'adoro, davvero tanto. Forse non sarà una one shot, però preferisco non fare promesse, dipende dalla scia dei pensieri. Un affettuoso bacio♥

 
  
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