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Autore: Julia of Elaja    12/06/2014    2 recensioni
Queste parole sono scritte da chi non ha visto più il sole per amore di lei.
Io le ho trovate in un campo di fiori, sopra una pietra c'era scritto così:
"Ho difeso il mio amore".
Liberamente ispirata alla canzone "Ho difeso il mio amore" dei Nomadi.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Triangolo, Violenza
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Ho difeso il mio amore



 
Chi dice che l'amore sia qualcosa di meraviglioso?
L'amore è sofferenza, è peccato, è tristezza.
L'amore è dolore.
E questa storia ve lo racconterà.


 
"Queste parole sono scritte da chi
non ha visto più il sole per amore di lei".


 
Un uomo camminava, in un campo di papaveri rossi.
Rossi, come il colore del sangue che era caduto su quel terreno, imbibendolo e rendendolo fertile.
Ma a quale prezzo?
Una vita era stata spezzata proprio lì, tra quei fiori.
O, forse, più di una.
L'uomo camminava e il vento carezzava i suoi lunghi capelli ramati; fissava l'orizzonte con sguardo perso, contemplando la bellezza di quel paesaggio.
Le nuvole correvano in cielo, facendosi sempre più cupe e minacciose; forse la pioggia sarebbe scesa di lì a poco.
Ma il sole continuava a splendere; i suoi raggi entravano e uscivano dalle nubi e ancora illuminavano la terra.

E l'uomo camminava, a testa alta, innamorato della bellezza della natura.



 
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Io le ho trovate in un campo di fiori
sopra una pietra
c'era scritto così:
Ho difeso il mio amore.

 
L'uomo si fermò all'improvviso; avanzò sicuro tra i fiori per poi bloccarsi nuovamente alla vista di una grande pietra, posta lì al centro di quel campo colorato.
Incise nella pietra, appena visibili, c'erano cinque parole:
Ho difeso il mio amore

 
C'era una data
l'otto di Maggio
Incisa appena sotto, correva un'altra scritta: Otto Maggio.
Chi giaceva lì nella terra?

 
Lei era bella, era tutta per lui.
Poi venne un altro, gliela strappa di mano
Cosa poi sia successo... lo capite anche voi.

 
 
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L'uomo si chinò a terra e per qualche istante rimase lì, in ginocchio, a contemplare la pietra; il sole ora non riscaldava più la terra, le nuvole lo avevano coperto completamente e il vento che soffiava si era fatto più insistente.
Era il dramma della gelosia, quello che quel campo di papaveri raccontava; quando l'amore diventa ossessione, quando si perde il lume della ragione.
Il pensiero dell'altro che diventa morbosa passione, la voglia di averlo solo per sé.
La paura di perderlo.
Il timore di trovarlo tra le braccia di un altra persona.
La follia che dilaga nella mente e nel corpo, che fa perdere il raziocinio alla vista del tradimento.
Una giovane vita era stata spezzata.
E un'altra l'aveva seguita.
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Questa è una storia che finisce così,
sopra una pietra che la pioggia bagnò.
Son tornato, una notte, e ho sentito una voce.
Un grido di un uomo che chiedeva perdono.

 
 
Quell'anima tormentata riposava sotto la terra, sotto quella pietra segnata dal tempo.
Aveva difeso il suo amore, ma a quale prezzo?
Al prezzo di due vite; quella di una giovane donna e... la sua.
E il grido di tormento si udiva nel vento che ululava sempre più forte; l'uomo si alzò e andò via, camminando contro le raffiche che, impetuose, cercavano di spostarlo.
E ancora il vento ulula, nelle notti, e porta con sé una voce.
La voce di un uomo che non si dà pace e che continua a gridare, con il cuore spezzato:

 
Ho difeso il mio amore.
 


N.d.a.

Questa one-shot è nata oggi, ascoltando una canzone dei Nomadi che a me piace molto.
Racconta di un uomo che, avendo scoperto la sua amata con un altro uomo, un seduttore che l'aveva convinta a tradire il suo grande amore, perse ogni lume e uccise la donna.
Ma il rimorso per ciò che aveva compiuto era straziante; così decise di uccidersi, per poterla raggiungere nella morte e chiederle perdono per ciò che le aveva fatto.
Non so perché ma questa storia mi ha ispirata moltissimo e ho voluto usare il testo della canzone per unirlo alle mie parole e dar vita a questo breve racconto.
Spero sia stata di vostro gradimento!
Alla prossima


Julia

 
   
 
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