Libri > Hunger Games
Ricorda la storia  |      
Autore: valeriaspanu    12/06/2014    9 recensioni
"In quel portico, un pomeriggio d'inverno, seduti sul dondolo dove si trova adesso, coperti con una coperta in pile e una cioccolata calda tra le mani di lei, lui l'aveva baciata una volta ed un'altra ancora, dimenticandosi per un attimo degli episodi, delle perdite e del passato.
Qualche mese dopo i baci sarebbero continuati, sarebbero diventati famelici e avrebbero fatto l'amore davanti al camino, non riuscendo ad arrivare alla camera da letto. Ma allora, non lo sapevano ancora e quei baci sapevano deliziosamente di cioccolata e di speranza ritrovata."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Nuovo personaggio, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Peeta Mellark aveva sempre goduto del portico fuori da casa sua, nelle sere fresche d'estate come quella.

Era su quel portico che osservava la ragazza dalla lunga treccia scura, quando gli avevano portato via l'amore che aveva provato nei suoi confronti, per tutta una vita, da quando aveva cinque anni. Quell'amore l'aveva dimenticato o, per meglio dire, quelle persone malvagie avevano gettato sopra quel sentimento tanto odio, tanta rabbia, fomentando la frustrazione che magari il giovane Mellark provava, non venendo corrisposto.
Ma l'aveva ritrovato quell'amore, dopotutto.
L'aveva ritrovato anche grazie a quel vecchio e strano mentore, ubriaco ma vigile, che lo spingeva nel portico spoglio al di là della strada, a bussare e portare il cibo alla "Dolcezza", distrutta dalla morte della sorella. Quanto gli mancava, quel vecchio ubriacone.
Aveva ridipinto quel portico, per dargli un nuovo colore, magari più vivo e che cambiasse la monotonia di quella casa. L'aveva dipinto di verde, il colore preferito di lei, perché in quel periodo aveva ricordato quanto l'amasse ma non riusciva a dirglielo, per paura di poterle farle male, ancora ed ancora. Doveva stargli lontana. Eppure lei ritornava, continuamente. E lui non capiva il perché, visto che era egoista ma anche testarda. Però, effettivamente, lei aveva detto che aveva bisogno di lui.
Su quel portico, lei si era presentata con delle valigie in mano, lo sguardo fiero in viso, ma anche un po' titubante, spaventato, e gli aveva chiesto se poteva vivere da lui perché lei "in quel posto non ci voglio rimanere, mai più".
In quel portico, un pomeriggio d'inverno, seduti sul dondolo dove si trova adesso, coperti con una coperta in pile e una cioccolata calda tra le mani di lei, lui l'aveva baciata una volta ed un'altra ancora, dimenticandosi per un attimo degli episodi, delle perdite e del passato. Qualche mese dopo i baci sarebbero continuati, sarebbero diventati famelici e avrebbero fatto l'amore davanti al camino, non riuscendo ad arrivare alla camera da letto.
Ma allora, non lo sapevano ancora e quei baci sapevano deliziosamente di cioccolata e di speranza ritrovata.
Su quel portico avevano messo dei tavolini, disponendoci focaccine al formaggio, limonata ed altre delizie, per festeggiare i tanti compleanni che erano passati in quei trent'anni. Lei non era convinta i primi anni, ma poi il sorriso le si dipingeva in volto ogni volta che quelle ricorrenze avvenivano.
Su quel portico, cinque anni dopo la fine della rivoluzione, il ragazzo del pane aveva guardato la ragazza in fiamme e aveva ammirato la sua pelle abbronzata dell'estate, i capelli lasciati sulle spalle, incuranti del caldo perché " a te piacciono così". Le aveva chiesto di sposarlo e lei aveva annuito sorridendo, facendo persino una battuta:" finalmente ti sei deciso, Mellark".
Su quel portico, un po' ubriachi, doveva ammetterlo, l'aveva presa in braccio e, quasi facendola cadere, l'aveva portata in casa, per tostare il pane e fare l'amore con lei sino all'alba.
Dieci anni dopo, dieci anni in cui la casa si era riempita delle loro risate e dei loro pianti e della loro storia, lei era uscita sul portico, il passo silenzioso da cacciatrice e si era seduta sulle scale, addosso un vestito estivo con una fantasia di fiori.
"Lo vuoi ancora un bambino?" gli aveva chiesto, non guardandolo in viso. Lui si era animato perché da anni aveva riposto nel cassetto quel desiderio di paternità, aprirlo significava litigare. E lui non voleva litigare con la moglie.
"Perché me lo chiedi?" aveva detto lui.
"Ho buttato tutti i cerotti." mormorò lei, la voce tremante. Rifecero l'amore davanti al camino, come la loro prima volta.
Su quel portico, lei gli accarezzò la spalla, porgendogli un test di gravidanza positivo. Lui la abbracciò e la fece volare in aria, stando attento perché erano in due in quel momento e la baciò, sino a quando lei non smise di tremare. La dovette tranquillizzare per i mesi successivi, sopratutto quando la loro piccola si mosse per la prima volta e lui dovette trattenere un grido di gioia mentre lei un grido di spavento. Salirono le scale del portico, il ragazzo del pane teneva stretta la loro piccola, la loro Dandelion, e sospirava felice vedendo che, alla fine, anche Katniss l'amava alla follia, proprio come lui.
Dandelion mosse i primi passi su quel piccolo pezzo di paradiso privato che lui aveva costruito, riparato e ridipinto, seguita, un paio d'anni più tardi, da un bambino biondo ma con gli occhi della madre.
Ora, davanti a lui, nel giardino, un bambino con gli stessi occhi ma i capelli scuri da Giacimento, stava attento alla cugina di pochi mesi che gattonava. La madre, capelli neri e occhi azzurri, si teneva le mani sul ventre e camminava con difficoltà. Pochi mesi e un altro bambino si sarebbe unito a quella strampalata famiglia. Il bambino dai pozzi grigi si alza e sorride a lui, al ragazzo del pane, anche se è un adulto da anni ormai,e lo saluta, invitandolo a venire a giocare.
Ma lui è concentrato sulla donna dalla lunga treccia grigia, ormai, che porta dei bicchieri per i nipoti e i figli, accaldati dalla giornata di luglio. Lui le sorride e le afferra un fianco, avvicinandola a sé.
- Mi piace questo portico.- le dice, sorridendole e lei ride come fa da sempre, piegando leggermente la testa a destra.
- Lo so. Lo dici sempre.-
E ti ama anche da sempre, ragazza in fiamme.
E questo, come il vecchio portico, non cambierà mai.

 





Eccomi qua, sono tornata con un altro parto della mia mente malata, scritto durante la vacanza di Monaco.
Che dire? E' una fic senza pretese ma qualcuno mi ha fatto deprimere così tanto che dovevo scrivere qualcosa di romantico!!
Quindi fatemi sapere e commentate:D un bacio!
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: valeriaspanu