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Autore: Nanek    12/06/2014    16 recensioni
Dalla quinta volta in poi, però, ho portato la mano dietro la tua testa, ti ho tenuto attaccato a me, ho preso il coraggio necessario ad allungare quei baci che duravano neanche un secondo, quei baci che sembravano quelli che le mamme danno ai bambini, quei baci che li volevo sentire, dannazione.
Ho schiuso le labbra e ho passato la lingua tra le tue labbra, ho chiuso gli occhi e non ho osato allontanarti da me, nonostante le mie guance stessero diventando rosse da far paura.
Ti ho sentito sorridere in quel sesto bacio, ma il tuo non era un sorriso compiaciuto, il tuo era un sorriso divertito.
Il settimo bacio lo hai ricambiato appena.
L’ottavo bacio: hai portato le tue mani sul mio viso.
Il nono bacio: hai pure mordicchiato il mio labbro inferiore, facendomi perdere lucidità.
Il decimo e ultimo bacio è stato perfetto, è durato a lungo, è il mio ricordo preferito che custodisco dentro di me.
Ma tu sei Ashton Irwin e io Gwyneth Logan.
Tu sei bello e impossibile e io non sono mai abbastanza.
«Se avevi bisogno di lezioni di baci bastava dirlo, sorellina: chi è il fortunato?»
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mai abbastanza

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You didnt listen
You didnt hear me
When I said I want more 
I got no more 


 
A volte vorrei essere esattamente come tutte le altre.
Sai qual è la cosa più brutta che le ragazze si sentono dire dalla persona che amano?
Nel 99.9% dei casi è “Non mi piaci” o “Non sei quella che voglio al mio fianco”.
A volte vorrei davvero sentirti dire queste parole, perché credo che con il tempo la mia ossessione nei tuoi confronti se ne andrebbe, perché il tempo mi sarebbe amico e il mio orgoglio mi manderebbe avanti a suon di calci sul sedere.
Eppure, io sono letteralmente fottuta.
Perché a differenza delle altre, la cosa che più mi fa male e che tu mi continui a ripetere è “Sei la mia sorellina”.
Vaffanculo.
Io e te non siamo neanche lontanamente imparentati, ti ho conosciuto alla tenera età di cinque anni e non sai quanto rimpiango quel giorno.
Io non sono tua sorella, come tu non sei mio fratello, tu sei un idiota e sei pure più piccolo di me, e ti permetti di chiamarmi “Sorellina”.
Vaffanculo di nuovo.
Il bello è che non so neanche perché io stia ancora qui a dedicarti ogni mio pensiero, non so perché io continui a pensare a te e al tuo essere così imbecille, continuo a riempire la mente dei tuoi sguardi, dei tuoi sorrisi, dei tuoi abbracci e delle tue fottute fossette, faccio letteralmente esplodere il mio cuore ogni volta che penso a te, e da pensieri teneri e dolci, passo alla rabbia e alla delusione, passo dalla voglia di abbracciarti e sentire il tuo profumo alla voglia di ucciderti, di riempirti di sberle, anche se mi guardi con occhi da cucciolo abbandonato.
Vaffanculo, vacci davvero, stupido Irwin.
Ma ti rendi conto di quanto miserabile io sia a causa tua?
Ma ti rendi conto di quanto la mia vita sia rovinata a causa tua?
Le ho provate tutte, lo giuro, ho provato ogni cosa pur di farti svegliare da quello stato di idiota e rincoglionito cronico, ma niente è mai bastato, ma niente ti ha fatto dubitare dei miei sentimenti per te.

Ti ricordi il diciottesimo di Michael? Ti ricordi come mi sono vestita?
Io, Gwyneth Logan, con una minigonna.
Una minigonna, dannazione!
Minigonna e tacchi alti, minigonna, tacchi alti e una canottiera che lasciava fin troppo all’immaginazione degli altri e niente alla tua.
Io, che mi sono conciata come un’autentica sciacquetta, sotto consiglio di quell’idiota di Calum, io che non ho mai messo così tanto mascara e ombretto nero come quella volta per poter dare un tocco speciale ai miei occhi verdi, io che con quel rossetto rosso mi sentivo ridicola e non a mio agio, ma che secondo la maggior parte dei presenti mi stava d’incanto, io che, porca puttana, odio i tacchi e le vesciche mi hanno torturata per decenni, li ho indossati solo per te.
Mi sono conciata come una di quelle cretine che frequenti tu, mi sono vestita in quel modo solo per poter essere guardata da te come una ragazza e non come la tua migliore amica che ti diverti a chiamare sorellina, dannazione.
E ti ricordi che mi hai detto?
Quella tua boccaccia è riuscita solo a farmi arrivare le lacrime agli occhi, ho sentito un nodo in gola che non scendeva più, quanto avrei voluto piangere dal nervoso non lo sai, stupido Irwin.
Me lo ricordo sai, mi ricordo ogni singolo dettaglio.
Mi hai vista entrare, hai spalancato gli occhi, ti sei avvicinato e mi hai sfiorato i capelli lisci, portandomeli dietro all’orecchio.
Fino a quel momento, ho pensato che forse un briciolo di speranza ci potesse essere per me.
Ma poi «Chi è il fortunato che ha fatto breccia nel cuore della mia sorellina?»
Ma vaffanculo Irwin.
La voglia di colpirti con una scarpa era davvero all’estremo.
Ti ricordi quel sabato notte a casa di Luke? Quando ci siamo ubriacati come dannati, eravamo così andati che saresti pure riuscito a guardarmi in modo diverso: o almeno lo speravo.
Mi ricordo sai, che siamo usciti di casa per prendere una boccata d’aria, lasciando gli altri dentro, siamo usciti solo tu e io, e mi hai preso la mano, hai intrecciato le tue dita alle mie e io stavo morendo lì, senza neanche che tu te ne accorgessi.
Quanta birra avevo in circolo, quanto coraggio che scorreva insieme all’alcool nelle vene.
«Ti amo, Ashton» ho detto sinceramente, e tu sei scoppiato a ridere, rispondendomi con quel «Ti amo anche io, da morire, sorellina» e ti sei disteso per terra.
Credo di non essere mai stata così coraggiosa in vita mia come quella volta: mi sono distesa sopra di te, quella notte avrei tentato il tutto e per tutto, dannazione.
«Baciami, Ash, per favore» pure supplicarti, sono davvero caduta così in basso?
«Domani ti bacio, lo prometto» mi hai risposto, scoppiando a ridere come se io fossi un comico.
«Baciami ora e domani» ho insistito e tu ti sei avvicinato, come se fosse la cosa più semplice al mondo: hai unito le tue labbra alle mie e, quando ti sei allontanato, hai riso ancora.
Non mi sono mai sentita così umiliata in vita mia.
Il giorno dopo, tuttavia, ti sei ricordato che dovevi baciarmi di nuovo, e io mi sono illusa ancora una volta, io sono arrossita nel sentirti dire «Vieni qua, ti devo baciare», ho iniziato a farmi trecento castelli in aria, ho pensato davvero che lo stessi facendo perché iniziavi a provare qualcosa per me.
Ma tu sei Ashton Irwin, mica il principe azzurro.
«Quanti baci vuoi?» mi hai chiesto in un sorriso, mentre io sprofondavo davanti alle tue fossette.
«Uno» ho risposto, e tu hai sbuffato «Te ne do dieci di baci, non uno» e in quell’istante ho pensato che fossi ancora brillo dalla nottata precedente, il tuo tono divertito non era sparito, le mie poche speranze andavano sgretolandosi ad ogni centimetro che spariva tra le mie labbra e le tue.
Mi hai baciato dieci volte.
Hai unito le tue labbra alle mie dieci volte, allontanandoti e riavvicinandoti, quasi troppo velocemente.
Dalla quinta volta in poi, però, ho portato la mano dietro la tua testa, ti ho tenuto attaccato a me, ho preso il coraggio necessario ad allungare quei baci che duravano neanche un secondo, quei baci che sembravano quelli che le mamme danno ai bambini, quei baci che li volevo sentire, dannazione.
Ho schiuso le labbra e ho passato la lingua tra le tue labbra, ho chiuso gli occhi e non ho osato allontanarti da me, nonostante le mie guance stessero diventando rosse da far paura.
Ti ho sentito sorridere in quel sesto bacio, ma il tuo non era un sorriso compiaciuto, il tuo era un sorriso divertito.
Il settimo bacio lo hai ricambiato appena.
L’ottavo bacio: hai portato le tue mani sul mio viso.
Il nono bacio: hai pure mordicchiato il mio labbro inferiore, facendomi perdere lucidità.
Il decimo e ultimo bacio è stato perfetto, è durato a lungo, è il mio ricordo preferito che custodisco dentro di me.
Ma tu sei Ashton Irwin e io Gwyneth Logan.
Tu sei bello e impossibile e io non sono mai abbastanza.
«Se avevi bisogno di lezioni di baci bastava dirlo, sorellina: chi è il fortunato?»
Quella tua dannata boccaccia.
Quel tuo dannato cervello inesistente.
Vaffanculo Ashton Irwin, vaffanculo e restaci, perché neanche con un bacio non hai capito che il “fortunato” eri tu.
Sai che cosa mi ha consigliato Michael?
Di provare a portarti a letto, così magari ti svegliavi fuori.
Ma sai cosa gli ho risposto?
«Sarebbe capace di dirmi: se avevi bisogno di lezioni di sesso bastava dirlo, sorellina, chi è il fortunato?» e Michael è scoppiato a ridere, si è rotolato per terra perché preso dal divertimento allo stato puro, si scusava mentre rideva, ma non riusciva a smettere.

Sai una cosa, Ashton?
Il problema è che mi sono sempre fatta in quattro per essere guardata da te, non accorgendomi di altri due occhi intenti a fissarmi, intenti a chiedersi perché non voltavo i miei nella loro direzione, intenti ad aspettare che io mi dessi per vinta e rinunciassi a te.
C’erano occhi verdi a fissarmi da lontano, occhi verdi e capelli sempre di mille colori, occhi verdi e sorrisi nascosti, sorrisi che non ho mai osservato attentamente, ma che, francamente, sono davvero più belli dei tuoi.
Forse lui non avrà le fossette, forse lui non avrà i capelli ricci e morbidi, forse lui sa bene che quello che ho provato per te è qualcosa di davvero impossibile da superare, ma lui c’è.
Lui non confonde i miei sentimenti, lui non confonde i miei baci, lui non fraintende nulla, capta i miei messaggi, capisce quello che tento di fare, capisce che se mi metto delle scarpe alte non è per qualcuno diverso da lui.
Lui ha cervello, e tu no.
Lui non mi chiama sorellina, perché dice che «L’incesto è davvero una grande oscenità», lui ride di te e del tuo essere così imbecille, lui ride di te e mi fa sentire bene, mi fa sentire perfetta per lui.
Se con te io non “ero mai abbastanza”, lui mi fa sentire anche troppo perfetta.
Michael Clifford che supera Ashton Irwin, se lo sapessero le sciacquette che frequenti tu, non ci crederebbero neanche, eppure è così.
Lui ha saputo amarmi davvero, lui ha saputo farmi togliere quelle scarpe alte, sussurrando all’orecchio quel «Dove sono le tue ballerine?», lui ha saputo rispondere in modo decente a quel «Ti amo, Michael» che lui crede sia falso come i soldi del monopoli, ma che io ho detto con tutto l’amore che ho dentro, e lui lo sa, lo sa che non mento, ma sa anche che qualche volta ti penso.
Ti penso e lui non può bloccare i miei pensieri, ma lui se ne fa una ragione, perché i miei messaggi sdolcinati all’una di notte li riceve lui, mica te.
Perché la nostalgia che provo quando partite e siete a chilometri di distanza da Sidney, non la provo nei tuoi confronti: io ho nostalgia di Michael, dei suoi abbracci, del suo profumo, dei suoi orecchini che non cambia mai, dei suoi sorrisi, delle sue mani che cercano le mie, delle sue labbra che sfiorano ogni parte di me, della sua voce che mi scalda l’anima e non mi fa sentire stupida.
Eppure a volte ti penso, come in questo momento, ti penso e mi sento idiota a farlo, ma le note di Beside You mi ricordano te, mi ricordano la sofferenza provata in ogni tuo rifiuto, mi riempiono la mente di te e di quei dieci baci da sobri che mi hai dato, più quello da ubriachi, ma quello non conta davvero.
Eppure ti penso e sento di odiarti.
Eppure ti penso e mi auguro con tutta me stessa che tu possa rimpiangere ogni cosa, spero che tu un giorno ti sveglierai con un pensiero nuovo, un pensiero che ti porti a pensarmi e a guardarmi con gli stessi occhi di Michael, e solo allora avrò pace, solo allora sarò davvero soddisfatta della mia scelta, della mia decisione nell’aver lasciato Michael entrare nella mia vita.
Solo allora potrò essere felice, perché solo in quel momento, non mi sentirò mai più Gwyneth Logan “mai abbastanza per Ashton Irwin”.
 
 



Note di Nanek
Volevate una OS su Ashton?
Nanek vi dà la OS su Ashton u.u
Reduce da un esame di spagnolo, orale, da trofeo, perché il mio prof ha voluto far succedere l’impossibile e mi ha dato un voto che ZIO PINGUINO non mi aspettavo proprio.
La Nanek è felice, ho pure spiegato al prof che cos’è una OS :D povero lui non lo sapeva :D ma ora lo sa u.u si è fatto una cultura U.U
Che mi dite di questo Ash tonto? E di questo Michael che vince su Ash???? Non ve l’aspettavate eh ;) la verità è che…. Boh, mi diverto a far sembrare Ash come un allocco :D uno stoccafisso U.U un baccalà U.U e mi diverto da morire :D
Scusatemi se ho torturato Ash, dico davvero, ma boh… questa storia non poteva davvero finire con loro due insieme… ci sono storie che a volte sono davvero così: lui ti vede solo come una sorellina mancata, e quello è il tuo ruolo, non puoi farci molto, purtroppo.
Bene, direi che dopo questo, scappo: volevo farvi una piccola sorpresa, spero di esserci riuscita <3
Buona estate a tutte <3 ora sono finalmente libera, e sapete che significa?? CHE NANEK SCRIVEEEEE *------------* siete felici? Spero di sì :D
Grazie sin d’ora anche solo per aver letto <3 se avete voglia di lasciare qualche parolina, io sarò felicissima di leggere <3 grazie ancora <3
Nanek
 
  
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