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Autore: Opalix    30/12/2004    12 recensioni
Riscritta in modo più leggibile. è una storia triste, col sapore dolce e malinconico delle antiche leggende...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ALBA INVERNALE

Il freddo comincia a penetrarmi nelle ossa; vedo le mie braccia tremare, ma ormai non più sento nulla. È l’alba, una gelida alba invernale. La luce rossastra si riflette sulle gocce di rugiada sulla tua pelle… bianchissima… perfetta… gelida… gelida come questa mattinata serena di gennaio in cui hai deciso di andartene per sempre. È stato proprio da te, come al solito non potevi scegliere meglio. Un’alba meravigliosa.
Tutto è silenzio, non c’è nulla, non c’è più nulla per me ora che te ne sei andata. Ora che non posso più sentire il battito del tuo cuore… tutto è silenzio.
Mentre stringo tra le braccia il tuo corpo senza vita, mi rendo conto che ho pianto, ho pianto tutte le lacrime che non ho versato per l’intera vita, ma non riesco a chiederti perdono. Non riesco a guardare i tuoi occhi aperti, vuoti, orribilmente fissi su tutto il male che hai dovuto guardare in faccia negli ultimi istanti di vita. Codardo. Mi aggrappo ancora a te, alla tua forza. Anche da morta sei più forte di me. Mille volte codardo.
Ti stringo ancora più forte e aspetto che la morte che ti riempie allunghi la sua mano verso il mio cuore e lo faccia smettere di battere. Perché non può continuare a battere se il tuo si è fermato. Aspetto. E non ti lascio andare, non stavolta. Non prima che tu mi porti con te.
Maledetto l’essere immondo che si è preso la tua vita! Maledetto, ti ha strappata a me, in un istante, prima che potessi dire al mondo che ti amavo… Io ti amavo… Io ti amo, maledetta anche tu, cosa aspetti a venirmi a prendere? Tutto il tuo coraggio e non sei nemmeno capace di togliere la vita a chi ti supplica di farlo?!? Sono troppo codardo per vivere dopo averti visto morire, dopo aver visto cos’è la vera forza, il tuo sguardo di sfida anche quando sapevi già come sarebbe finita! Sono troppo codardo per sfidare quella bestia disumana che ha straziato la tua anima innocente e farmi uccidere come te! Fammi addormentare, mentre stringo al tuo corpo, ancora bellissimo, di una bellezza insolente perché non può un cadavere essere così meraviglioso. Fammi addormentare con te stretta al mio petto, come quelle notti che abbiamo passato insieme. Fammi dormire e non svegliarmi mai più. Sono troppo vigliacco anche per mettere fine da solo alla mia miserabile ed inutile vita.
Mi si appanna la vista. Non vedo più la realtà. Forse non esiste più. Forse hai deciso di ascoltarmi.
Mi pare di vedere il tuo viso che si china su di me, con i capelli mossi dal vento, come fuoco attorno alla tua testa… Irreale. Meraviglioso.
Mi piego sul tuo corpo sempre più immobile. Non riesco più a reggermi nemmeno in ginocchio.
Ti stringo, ancora più forte. Non ci separeranno questa volta.
Il mio sangue ha macchiato tutti i tuoi vestiti. Sento che non manca molto. Ti rivedrò? Voglio credere di si. Voglio credere che sarai li ad aspettarmi, con tutto il tuo coraggio, con la tua mano tesa, con il tuo sorriso in grado di illuminare tutto ciò che ti sta attorno. Voglio credere che avrò un’altra occasione, per dirti quello che non ti ho mai detto, per stare con te ogni istante e non lasciarti mai andare via, per proteggerti da tutto. Voglio crederci perché questa volta ho fallito miseramente… ed è devastante il pensiero che sia troppo tardi. Troppo tardi. Hanno sempre avuto un suono troppo triste queste due parole….
Tutto si fa buio… A presto amore mio… Aspettami.

Molti si sono chiesti perché in quella bellissima residenza di campagna non abitasse nessuno. Molti si sono chiesti perché qualcuno avesse dipinto sul muro la triste immagine di una donna morta, tra le braccia di un uomo inginocchiato. Molti si sono chiesti chi avesse piantato due rose rampicanti ai due lati dell’affresco…
Con gli anni le rose erano cresciute fino a raggiungersi e toccarsi, unendo i due lati opposti del muro…Un arco pieno di fiori pendenti, rossi e bianchi, pigramente mossi dal vento. Le mura della casa si erano scrostate, il dipinto era sbiadito… le due lapidi in un angolo del parco si erano coperte di muschio verde e nessuno era più in grado di dire chi fosse sepolto la sotto, né perché, ai piedi delle due pietre ci fosse un solo tumulo. Tutti però sapevano della leggenda, e c’era chi diceva di averla vista avverarsi con i propri occhi: se in Gennaio si aveva la fortuna di passare da quelle parti in una mattinata serena, si potevano vedere le rose bianche e rosse fiorire rigogliose, intoccate dal gelo dell’inverno.

La magia di un amore finito tragicamente non muore nemmeno se i nomi degli amanti vengono dimenticati. La magia si alimenta da sè e trova il modo di premiare chi non ha avuto paura di amare fino alla fine, fino alle estreme conseguenze. Le rose sono solamente uno specchio, che riflette ciò che sicuramente è accaduto ma che noi non potremo mai vedere. Draco e Ginny hanno trovato il modo di tornare insieme, così come le rose che ho piantato hanno trovato la strada per toccarsi. Quando la luce rossa del sole nascente si riflette sulla rugiada posata sui fiori, all’alba dell’anniversario della morte dei due ragazzi, le rose sembrano tutte dello stesso colore, come fiori della stessa pianta. E io credo che in quel giorno, quando mi sveglio presto per assistere al miracolo, Ginevra e il suo Lancillotto vogliano far sapere a me e al mondo che Voldemort non li ha mai uccisi veramente, perché non può morire la magia di un amore disperato. Narcissa Black Malfoy

   
 
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