'Watanka, piccola mia'
“E'
innamorato di te”
“Davvero?”
domando incredula, le lacrime continuano a spingere per uscire.
“Sì,
è innamorato, sei la sua piccola, dice”
risponde Toni
accennando un risolino tra le lacrime.
Riesco
quasi ad immaginarmi il viso del napoletano, bagnato di lacrime ed
arrossato, ma con il sorriso, il suo sorriso benevolo e amichevole,
lo stesso con cui raccontava le storie ai bambini malati.
“Toni?
Ci sei?” lo richiamo dopo qualche minuto.
“Sì”
“Digli
che... Che per me è la stessa cosa, che anch'io... Beh, hai
capito.
Poi dì a Cris di mangiare qualcosa, di farlo per me e
ringrazia Vale
per le belle parole e Leo per l'allegria... E per la parrucca. Toni,
io ti ringrazio per tante cose, sei stato così gentile e
simpatico
con me e con i bambini, sei una persona fantastica” concludo,
le
lacrime hanno iniziato a scorrere sulle mie guance senza fermarsi.
“Sì,
sì, lo farò!”.
Dopo
un po' non sento più la voce di Toni, Rocco mi sorride, io
lo guardo
terrorizzata senza capire cosa stia succedendo.
“Rocco,
tu senti Toni?” gli chiedo, sperando che anche lui non senta
nulla.
“Sì,
Maggie, tu?” mima lui con le labbra facendosi serio.
“Rocco
non sento nulla”
“Maggie...”
Spalanco
gli occhi, Rocco mi stringe le mani e mi abbraccia, le sue esili
braccia attorno al mio corpo mi fanno percepire la debolezza e la
forza di quel bambino, la forza nel combattere, nel sopravvivere in
un limbo tra vita e morte, la forza di aspettare, pazientare.
“Non
è un buon segno”.
Dopo
un po' mi sento debole, mi stendo sul bordo della piscina con la
testa appoggiata sulle gambe di Rocco, una mano ciondola nell'acqua,
poi si fa tutto improvvisamente buio e silenzioso.
“Siamo
tutti qua, riuniti per lei, lei che non ce l'ha fatta, la cattiveria
era troppo grande, il mondo era ingiusto per una ragazza
così
fragile, ha resistito a tante cose, ma alla fine ha ceduto”
recita
il prete toccando l'altare bianco della Chiesa dell'ospedale.
La
bara di Maggie è in legno, coronata da fiori colorati,
intorno a lei
ci sono tutti i suoi amici, le persone che le sono state accanto nel
periodo in ospedale.
C'è
Leo.
Il leader dei Braccialetti Rossi, gli occhi arrossati e le lacrime
che scorrono imperterrite sulle guance pallide del ragazzo, i
singhiozzi si confondono con quelli delle altre persone, stringe la
parrucca di lunghi capelli neri raccontando la sua storia, Maggie
era speciale.
C'è
anche Cris,
che
stringe una mano del Leader. La ragazza fissa il basso, il volto
quasi completamente coperto da un velo e da una sciarpa, ogni tanto
si strofina le guance con la manica di una felpa nera, prima di
entrare in Chiesa e sedersi al suo posto ha mangiato, sorprendendo la
psicologa e i dottori, Maggie
l'aveva aiutata.
Vale
stringe un foglio, si intravede un
soldato, un militare
vittorioso che abbraccia la sua famiglia, come se avesse appena vinto
una battaglia, il suo sguardo triste, spiazzato, fissa un punto nel
vuoto, mimando con le labbra una preghiera per la sua amica,
per Maggie, che non aveva vinto la battaglia.
Toni,
c'è anche il Saggio del gruppo. Tiene per mano un bambino,
uno dei
tanti presenti alla cerimonia insieme a Piera. Il piccolo vorrebbe
una storia del napoletano, ma in lacrime non può spiegare
che gliene
racconterà una dopo, alla fine, che si trovano in un posto
pieno di
persone tristi per una ragazza, per
Maggie che ha lasciato il segno anche nei più piccoli.
Rocco
recita a memoria una preghiera ancora
nel suo limbo,
nella sua piscina, nella sua solitudine, urla come se potessero
sentirlo, sta vicino a Maggie,
come per farle compagnia, nonostante
abbia vissuto con
lei gli ultimi attimi.
Ed
infine, per completare il gruppo più conosciuto
dell'ospedale, c'è
lui, il
Bello
del gruppo. È di fianco al prete, le mani giunte e lo
sguardo verso
il basso, le lacrime gli imperlano il viso, ma l'orgoglio vince
ancora su tutto, cerca di nasconderle. Si avvicina al microfono
asciugandosi il volto e, con la voce rauca e spezzata dai singhiozzi,
inizia a parlare.
“Chi
era Maggie? Semplicemente una ragazza fragile, timida, chiusa, troppo
debole ed indifesa per convivere con la società. Per
convivere con
delle persone cattive, delle quali io sono stato il primo. E me ne
sono pentito appena l'ho vista, la prima volta, stesa sul letto della
sua camera, con le braccia e le gambe piene di tagli e di lividi. Era
troppo ingiusta, questa vita. Non meritava nulla di tutto
ciò. Non
era mai entrata, ma era una di noi, anche lei faceva parte dei
Braccialetti Rossi. Ed ora è arrivato il momento di dirlo,
dire che
il colpevole, che la persona che l'ha fatta finire qua per la prima
volta, si è perso i sottotitoli del suo cuore, non ha dato
loro
ascolto, capendo troppo tardi di amarla e di non poterla dimenticare
mai” conclude scendendo dall'altare e posando un braccialetto
scarlatto sulla bara della ragazza, per poi accovacciarsi su una
sedia appartata.
Scoppia
in lacrime, la testa tra le gambe.
“Watanka”
urla Leo alzandosi in piedi, cercando di mantenere l'equilibrio su
una gamba sola.
“Watanka”
lo segue Cris, alzandosi a sua volta.
La
stessa cosa fanno Vale e Toni, gridando il motto del gruppo a tutta
la Chiesa: “Watanka”.
La
folla dietro di loro si aggrega, tutti insieme pronunciano la parola
strana ed inesistente senza un preciso significato, tutti che la
dicono per Maggie.
Tutti
tranne uno.
Davide
è ancora accovacciato sulla sedia, ma sta sussurrando
qualcosa,
senza farsi sentire da nessuno: “Watanka, piccola
mia”.
Maggie era così, troppo piccola e fragile per restare al mondo, aveva sofferto troppo, lei meritava una vita migliore ed il cancro gliel'aveva donata, le aveva donato la vita in paradiso.
~
...
Ora volete morta me e non Maggie, lo so cwc
No, beh. L'idea era questa, tra le note il "Drammatico" non
è inserito a caso.
Spero di avervi fatto scendere almeno una lacrimuccia, più
che altro con il discorso di Davide che non è mai riuscito a
confessare i suoi romantici sentimenti all'amata Maggie -mi sto sentendo molto
Shakespeare lol-.
Che dirvi? In realtà so benissimo cosa dirvi. E' una parola.
Sei lettere. Dai, avete capito. Grazie.
Grazie a tutti. Siete fantastici. Non ho mai ricevuto così
tanti commenti, così tanto appoggio, anzi, credevo che
questa fanfiction sarebbe stata un fallimento totale.
Ed invece è stato il contrario. Siete semplicemente watankosi ♥
Adesso è arrivato il momento dei ringraziamenti:
Grazie a chi ha
recensito i capitoli, tutti, alcuni, solo uno, grazie mille davvero a:
DreamLove_2000,
Trovatic_, bathroom, Belictioner00, debbyciao, Nenne_Payoran, lilli2,
CrisNialler, Nike_Blazer_Malik_22, la ladra di libri, vinci_trovatics,
kocchi94, HareyLouyear, Ceci235, Saretta_Justin, Greenday_99
Grazie a chi ha
messo nei preferiti: AleAzza,
Ceci235, Demis_Cupcake, gio12_watanka, Greenday_99, ineedofthem,
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voglioluke, Watanka31, _loveyoutothemoonandback_.
Grazie a chi ha
messo la fanfiction tra le seguite: boreale1d69, Chimera_lupo99,
debbyciao, dianarusso98, elil2, frappuccino098, GioSum41, kuwari,
lallala99, mepiasanolefasola, minatonamikaze, Pixel,
Sophie_mirkotrovato, Trovatic_, vinci_trovatics.
Grazie anche a
chi l'ha messa tra le ricordate: Delisabri, Trovatic_
Bene, ho finito qua. Mi mancherete tanto tanto tanto, se mi volete
contattare in privato non fatevi problemi e scrivetemi tutto quello che
volete.
where everything's nothing without you,
I'll wait here forever just to, to see you smile,
'cause it's true, I am nothing without you"
{With me - Sum 41}
la vostra _Nobody_.
Watanka ♥