Cast Twilight, 'Blind Love: quando l'amore segue la via della voce' di FallinStar su EFP Fanfiction

BLIND LOVE: QUANDO L’AMORE SEGUE LA VIA DELLA VOCE

Anteprima Capitolo 1

KPOV

i sogni non sempre si realizzano.
Ma non perché siano troppo grandi o impossibili.
Perché noi smettiamo di crederci.

( Martin Luther King )

Per tutta la mia vita questa frase è stata un esempio da seguire, una sicurezza in mezzo a tante incertezze,una goccia d’oro nell’ oceano blu illuminato dai raggi del sole. La cosa buffa è che lo conosciuta per caso, in un momento di noia, infelicità, sdraiata sul mio letto in camera mia abbracciata al mio cuscino preferito,e i quaderni sparsi in disordine fra le lenzuola e le fredde mattonelle del pavimento color roseo come la buccia di una pesca matura sull’albero in una mattina d’estate. Lo so perché avevo una maglietta dello stesso colore regalatami da mia madre per il mio sedicesimo compleanno. L’ho sempre odiata. Quel colore non mi si addiceva per niente, ma la indossavo per far piacere a mia madre e non per far concorrenza alla moda di quegli anni che, di gran lunga, la preferivo più di qualunque altra cosa al mondo, tranne per tappezzare i buchi di un vero amore che tarda ad arrivare … e io su queste cose sono molto impaziente e curiosa nel conoscere un ragazzo che mi apprezzi per quello che sono non per quello che ho: una fattoria e dei genitori che hanno fatto di tutto per far comparire sul tavolo qualcosa da sgranocchiare nelle ore diurne e per farmi studiare in una scuola di un discreto livello dove potevo avere dei voti alti senza fare sforzi estremi; infatti, sono stata la prima della classe per tutti i tre anni del liceo e oltre.
Ero una secchiona perché non avevo tanti amici, quindi gli unici svaghi che possedevo erano i compiti e i libri: quei meravigliosi testi di letteratura di vario genere che, sotto a i miei occhi, si trasformavano in parole sensuali, smussate in piccoli fotogrammi in movimento che, messi insieme, formavano le storie a capitoli tra le mie mani che toccavano delicatamente la copertina che ogni giorno mi facevano sorridere, anche se raccontava faccende tristi o deprimenti … io mi sentivo bene perché, in loro compagnia, era tutto più semplice: ti creavi un film nella mente che durava fino al giorno seguente se chiudevi il libro e non leggevi più fino alle prime luci dell’alba, quando la curiosità fremeva nella mia testa e si chiedeva: “come finiva il capitolo?, l’intreccio avrà incontrato la fabula tanto attesa? O sarà soltanto una descrizione dell’avventura e dell’amore rievocato dal protagonista verso la protagonista secondaria che, però, ha un ruolo cruciale nella storia?”. Per scoprirlo bisognava leggere il libro ed io, davanti alla piccola e grezza finestrella della mia camera con l’aiuto di piccoli spiragli di sole e il silenzio che ancora incombe sull’intera fattoria, saziavo la mia immaginazione con altre parole trasformate in ologrammi.

Ma adesso è tutto cambiato …

Il lettino dell’ospedale è il mio futuro. Ferma, immobile, intoccabile dagli altri e irraggiungibile da me stessa; tanta fatica per costruirmi la mia vita e in pochi secondi per distruggerla … in quel momento una luce bianca e un rumore assordante sono stati la via per la mia salvezza.