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Autore: Nanek    14/06/2014    32 recensioni
Tratto dalla storia:
«Dovrei farti arrabbiare più spesso se il risultato finale è fare l’amore con te» le sussurra, facendola arrossire come non mai, mentre le bacia ancora le labbra, avvicinandosi a lei, avvolgendola in un abbraccio.
«Pensi davvero quello che hai detto?» le chiede ancora, alludendo a quella confessione: lei farebbe davvero l’impossibile per lui? Lei… vorrebbe davvero una famiglia? Con lui?
«Non mi piace dare aria alla bocca Cal, quello che dico lo penso davvero» dice decisa, baciandogli il petto.
«Pensi anche che io sia un cretino?» ridacchia lui, accarezzandole la schiena.
«Sì, a volte sì» confessa lei, stringendolo a sé «Soprattutto quando flirti con quelle tutte “tette e culo” e zero cervello» lui alza gli occhi al cielo.
~
*Questo è il sequel di “So Out Of Reach”, suggerisco la lettura di questa storia per poter capire i vari intrecci ;) La trovate nel mio profilo ;) Buona lettura ;) *
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=CZSa3Vz4yGg :)
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13

If you don't know

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I want you to want me this way,
And I need you to need me to stay
If you say that you don't feel a thing
If you don't know, let me go.


«Cal!» le sue braccia gli cingono il collo, il suo sorriso sincero lo accoglie «Da quanto che non ti vedo, mi sei mancato, sai?» la voce di lei che gli arriva all’orecchio, quella voce così dannatamente sincera, perché lei è davvero felice di avergli appena aperto la porta di casa sua, lei, dopo due mesi o forse più, senza vederlo sente davvero la sua mancanza, sente davvero quella nostalgia che di solito colpisce gli amici.
«Mi sei mancata anche tu, June» risponde a quell’abbraccio il moro, accennando appena un sorriso, nella testa il caos.
Ha letteralmente girato per le vie di Sidney come un pazzo, al volante della sua macchina, ha corso come un disperato per arrivare il prima possibile lì, a casa Hemmings, pronto ad affrontare lui, Luke, senza essersi minimamente preparato qualcosa da dire: doveva arrivare lì e basta, niente altro.
«Lune però non…» cerca di dire June, ma lui la blocca «Devo parlare con Luke» spiega velocemente, mentre lei annuisce appena, facendolo entrare in casa.
«Lui e Lune… hanno appena litigato» dice June in un sospiro «Lo fanno troppo spesso in questo periodo, il problema è che… lei esce per fargli un dispetto e… non torna mai prima dell’alba» lo guarda, gli occhi blu che mai ha visto così preoccupati «E so per certo che non viene da te, la cosa… mi fa paura» ammette, mentre Calum l’avvolge ancora, come a volerla rassicurare, sussurrandole che Lune sa quello che fa, rassicurando June che lui la conosce bene, sentendo una strana sensazione all’altezza del petto nel dire quelle parole.
Raggiungono insieme il piano superiore, raggiungono la camera matrimoniale dove Luke è disteso sul letto, intendo a giocare con Philip, l’aria divertita mentre prende tra le braccia il piccolo, gli fa il solletico, ride con lui, eppure sia June che Calum, scorgono quegli occhi azzurri persi nel nulla, persi in pensieri lontani, persi in Lune che per l’ennesima volta gli si rivolta contro.
«Luke, Philip: guardate chi c’è!» annuncia felice June, richiamando l’attenzione dei presenti, i quali smettono di dimenarsi e voltano lo sguardo su di lei e poi su Calum.
«Zio!» lo chiama il piccolo, correndo sulle sue gambe e facendosi prendere in braccio «Piccolo Hemmo! Ma quanto cresci in due mesi?» gli accarezza i capelli biondi, mentre Philip lo avvolge in un abbraccio, il tutto sotto gli occhi fulminei del “Grande Hemmo” che non esita a fulminare con lo sguardo l’ultimo arrivato.
Ma, fortunatamente, June conosce fin troppo bene quegli occhi.
«Philip andiamo a preparare da mangiare, così lo zio si ferma con noi» propone June, come se sapesse già il verdetto di quell’incontro, mentre il bambino annuisce e, senza fare storie, raggiunge il piano inferiore con la madre, lasciando Luke e Calum soli, la porta chiusa ed un silenzio ad avvolgerli.

Calum si siede sulla sedia davanti al letto, Luke si mette nuovamente disteso, con la schiena contro la testiera del letto e le braccia intrecciate sul petto, in attesa, lo sguardo fisso sugli occhi marroni dell’amico, la bocca serrata e nessuna intenzione di cominciare il discorso.
Calum sospira a fondo, sospira e i suoi pensieri vanno a cercare qualcosa di giusto da dire, i suoi pensieri non sanno da che parte iniziare, eppure, di cose da dire ne avrebbe davvero tante: ama Lune, non riesce a vivere senza di lei, si sente uno schifo, vuole portarla via con sé, vuole vivere con lei, vuole avere un futuro con lei, vuole lei e nessun’altra la mondo, poco gli importa di quello che pensano gli altri.
«Ti ricordi quando mi hai raccontato di aver baciato June?» la sua bocca riesce a far uscire solo queste parole, cogliendo alla sprovvista Luke, che si limita ad inarcare il sopracciglio.
«Dove vuoi andare…» cerca di dire, ma Calum lo blocca.
«Rispondimi» la sua voce è decisa.
«Sì, me lo ricordo, e allora?» Luke risponde con tono strafottente, mantiene lo sguardo serio ma, Calum, risponde con un sorriso.
«Eri tutto rosso quando me l’hai detto, avevi un’ansia dentro… non vedevi l’ora di dirmelo, non potevi tenerlo solo per te» continua il moro, mentre il biondo continua a non capire il suo intento.
«Non sai quanto sia stato difficile, per me, non poterti raccontare della prima volta che ho baciato Lune» e questa frase fa irrigidire Luke, Calum si morde la lingua: lo uccide, lo brucia vivo, lo tortura, ne è certo.
«Non credo di volere i dettagli» dice freddamente, facendo scivolare Calum in un altro sorriso, perché non ci crede così tanto, perché Luke potrebbe essere una donna su queste cose, è una specie di pettegola mancata, lui stesso lo sa bene.
«L’ho baciata con lo stesso affetto che provavi tu quando hai baciato June, o forse di più, perché sapevo perfettamente con chi avevo a che fare» trattiene il respiro per troppi motivi: perché i ricordi lo invadono, perché Luke è diventato tutto rosso in viso, perché ha una paura folle di essere colpito ma, soprattutto, ha paura di non essere capito.
«Ti ricordi quando Ashton è venuto a sapere di voi due? Il giorno dopo, quando June è andata all’Università e tu sei venuto da me, invece di andare a dormire, quella mattina che lei ti ha scritto “L’importante siamo noi” e sei arrossito come non mai?» Calum non sa esattamente cosa sta facendo ma, il suo cervello, nonostante sia completamente andato, sta dando risultati degni di nota.
«Sì Calum, mi ricordo ogni cosa di June, di noi insieme, queste domande sono stupide e insensate» la voce trema un po’, le guance arrossiscono leggermente, gli occhi azzurri non riescono più a reggere lo sguardo di Calum: Luke sta cedendo un po’.
«Eri così felice, perché a lei importava solo di te, di te e nessun altro. Eppure, alla fine non è stato davvero così» aspetta che l’amico lo guardi «Mi ricordo le tue parole, mi ricordo le tue lacrime quando sei tornato dall’aeroporto senza di lei» deglutisce, perché il solo pensiero gli fa venire il magone «Mi ricordo quel sussurro, “Mi ha lasciato, hanno vinto gli altri”, credo sia stata la cosa più brutta che io abbia mai sentito, più brutta di “Voglio il divorzio”» Luke si morde il labbro «Ma mai brutta quanto “Mi sbagliavo, non mi hai mai amata davvero, sciocca ventenne sognatrice che sono”» e si blocca, perché quelle parole sono davvero troppo dure da dire, quelle parole gli fanno abbassare lo sguardo, gli occhi marroni che sentono le prime lacrime arrivare.
«Calum…» lo chiama il suo amico, lui lo sente che si sta alzando dal letto, lo sente avvicinarsi piano, lo sente che lo sprona a sedersi sul letto, mentre le sue braccia gli cingono le spalle.
«Tu non sai che vuol dire tutto questo, Luke» la voce flebile del moro ricomincia a farsi sentire «Tu non sai che significa mentirti, non sai che significa non poterne parlare con nessuno perché lei è tua figlia, perché io sono solo un quarantenne disperato di una famiglia, sono solo la persona più sbagliata per lei» stringe un po’ i pugni.
«Io so che lei merita più di questo, qualcosa di meglio, migliore di me» alza gli occhi, fa indietreggiare le lacrime, non darà voce ai suoi sentimenti con le lacrime, non in questo caso «Eppure, io non riesco a vivere al pensiero di lei con una persona diversa da me, una persona che non potrà mai capirla come la capisco io, una persona che non la sfiorerà mai con lo stesso amore che provo io» gli occhi di Luke hanno paura a fissare quelli di Calum «Io la amo, lei per me non è “Lune, la figlia del mio migliore amico”, lei è Lune e basta, lei è l’unica persona che voglio al mio fianco» la sua decisione è data dall’adrenalina che si sta impossessando di lui, adrenalina che deve durare almeno un altro po’, deve riuscire a finire quel discorso.
«Ho rinunciato a lei perché tu e la tua amicizia siete la cosa più importante che ho» Luke lo guarda «Ma la tua amicizia… non può colmare il vuoto che lei mi ha lasciato, tu non sai quanto mi odio per questo, perché tua figlia è la causa delle mie sofferenze, tua figlia, la figlia del mio migliore amico» deglutisce «Ma se per averla dovrò andare contro di te… mi dispiace Luke, ma lo farò: l’importante siamo io e Lune, e nessun altro» una fitta all’altezza del petto del biondo, quella dannata frase che gli si rivolta nuovamente contro.
Luke sospira e, nel farlo, si lascia scivolare un sorriso sulle labbra, un sorriso tenero rivolto al moro, che lo guarda con aria interrogativa, un sorriso che lo porta a stringere Calum un po’ di più, per poi chiedere «Ti ricordi cosa mi ripetevi sempre quando stavo con June?».
«Rincitrullito? Idiota? Innamorato? Ti ho detto tante di quelle cose, Luke» lo deride il moro, facendolo ridacchiare appena, facendogli scuotere la testa.
«Sia quando stavamo insieme di nascosto, sia quando tutto è stato scoperto, tu mi dicevi sempre “Se il vostro amore è forte, chi è la gente per ostacolarvi?”» Calum ricorda quelle parole, tanto che va a completare la frase «“Sii forte Luke, siete destinati a stare insieme”…» e si blocca, la paura si impossessa di lui, perché la parte finale di quella frase è troppo pericolosa da dire, in questa situazione.
Ma, Luke, sospirando ancora e portando lo sguardo verso il pavimento, si decide a completarla «“Io ti appoggerò sempre, in ogni tua decisione, tu sei il mio migliore amico e io voglio solo vederti felice”» Calum non osa respirare, quasi trema, che succederà ora?
Luke non sa da che parte guardare, i suoi occhi vanno dal pavimento al soffitto, le sue mani si sono intrecciate tra di loro e si muovono nervosamente, i denti che mordono il labbro inferiore, continui sospiri profondi si impossessano di lui, quello che sta per dire gli costa parecchio, gli costa ammettere di non essere stato l’amico che Calum meritava davvero.
«Mi sono fatto prendere dalla rabbia e dalla gelosia, ti ho additato come puttaniere che approfittava di mia figlia, ho sostituito il tuo volto con quello di un estraneo, togliendoti l’unica cosa che ti rende felice davvero» dice quasi velocemente, ma Calum sente ogni singola parola «Non sono stato l’amico che tu sei sempre stato per me, sono stato un emerito stronzo, ho fallito come amico e pure come padre» si morde ancora il labbro, è così nervoso.
«Ma non è vero, Luke, non dire così, Lune e Philip ti vogliono bene, non fare la vittima ora» quasi lo deride il moro, dandogli una pacca sulla spalla, accennando un sorriso che il biondo non ricambia: Luke è serio, non sta scherzando, si sente davvero una persona orribile.
«Mi dispiace Cal, mi dispiace davvero» dice infine, ricevendo dal moro un abbraccio sincero, un abbraccio che Calum non ha mai vietato a nessuno, a lui in particolare: Calum abbraccia Luke felice di quel gesto, perché sente che il suo amico è tornato, perché sente una strana sensazione sul petto, una sensazione positiva che da troppo tempo non provava.
«Sono io a dover essere dispiaciuto, Hemmo. Ho combinato un casino» bisbiglia al suo orecchio, mentre il biondo scuote la testa.
«Non fare tu la vittima, adesso: sei innamorato di mia figlia, è palese, è la cosa più strana che io abbia mai sentito, cioè… boh, è strano e basta…» Calum ride al sentirlo balbettare in questo modo, ma Luke non ha ancora finito «… è strano ma… non sarò di certo io a impedirti di essere felice: io ti appoggio Calum, come tu hai sempre fatto con me; certo, non aspettarti da subito uscite a quattro dove devo subirmi le tue moine con Lune, ti conosco e so a cosa andrei incontro: all’infarto» e il moro stringe ancora più forte il biondo, colmo di una felicità immensa.
«Tu non sai quanto sono felice in questo momento» dice Calum, mentre le mani di Luke si fanno sentire sulla sua schiena, per poi guardarsi entrambi e «Guarda Hemmo che ho quasi quarant’anni, sono cresciuto per certe cose!» cerca di difendersi il moro, mentre l’amico comincia a ridere come non mai, lasciandolo con un’espressione interrogativa in volto.
«Tu che sei cresciuto? L’hai portata al Luna Park, le hai comprato un orsetto, le hai pure lasciato un succhiotto: chi, a quasi quarant’anni, fa ancora queste cose? Io no di certo, chiedi a June» lo deride, ricordando fin troppo bene quel fatto, che fa arrossire Calum come non mai.
«Volevo sembrare tenero!» si difende, colpendolo alla spalla, mentre Luke continua a ridere, per poi farsi serio tutto d’un tratto «Non farla soffrire, Calum, ricordati che hai mia figlia tra le mani, la mia piccola pinguina: se si lamenta io ti devo uccidere, è la regola del papà, l’amicizia non vale in questi casi» gli occhi azzurri di Luke guardano con fin troppa serietà quelli marroni di Calum, il quale però non ha paura, si porta una mano sul cuore, pronto a giurare in tutti i modi che si prenderà cura di Lune, sempre e in ogni occasione.
«La amo Luke e, ti giuro, non c’è nessun’altra nella mia testa e qui dentro» e Luke sorride, un misto tra tenerezza ma anche divertimento, sentire quelle parole lo fanno ridere di gusto «Sempre il solito Calum: sei da diabete» e il moro comincia a lamentarsi sul fatto che lo critica per ogni singola cosa, si lamenta e, tra un discorso e l’altro, si lascia scivolare quella frase «Continuerai a prendermi in giro anche quando avremo tanti piccoli Calum che corrono ovunque? E ti chiameranno “Nonno Luke”?» l’amico sbianca al sentire quella frase.
«Nonno Luke…» ripete balbettando, dandogli pacche sulla schiena «Meglio che tu vada a cercare Lune, prima di inoltrarci in questo argomento, c’è ancora tanto da fare, io sono troppo giovane per essere nonno!» la parola “nonno” lo turba parecchio «E non è detto che Lune ti voglia ancora» dice di getto, facendo inarcare il sopracciglio a Calum «Prima è venuto a prenderla un tipo, non l’ho mai visto, ma da quel che mi ha urlato contro sono andati in discoteca» Calum perde un battito, si sente la pressione sotto i piedi, è sull’orlo di una crisi.
«Beh? Che stai aspettando ancora? Non devi andare a riprenderti mia figlia?» lo risveglia Luke, ma Calum sembra impietrito, non si muove.
«Con che stato d’animo vado a cercarla, dopo quello che hai detto? Io sono vecchio!» si prende il viso tra le mani, mentre il biondo alza gli occhi al cielo e sospira a fondo «Se la mia bambina viene stuprata da quel maniaco drogato perché tu hai le paranoie di una donna in menopausa, giuro, è la volta buona che ti uccido» Luke si alza dal letto, solleva di peso Calum, gli alza il viso e gli schiaffeggia un po’ le guance, mette meglio la maglia che indossa e, dopo un’ultima pacca sulla schiena, «Vai ora, Hood! E non tornate tardi, io vi tengo d’occhio» afferma, mentre l’amico si dirige al piano di sotto, salutando velocemente June e Philip ed uscendo da quella casa.

June raggiunge Luke in camera, trovandolo davanti allo specchio: lo abbraccia da dietro, stringendolo forte, sentendo le sue mani che si appoggiano alle sue.
«Sei un buon padre e un buon amico Luke, andrà tutto bene» sussurra lei, mentre lui si volta per guardarla in viso, le accarezza la guancia per poi baciarle le labbra «Tu invece sei stupenda, lo sai?» e June arrossisce «Parli tanto di Calum, ma non sei da meno, mio Hemmo» lo bacia di nuovo «Sempre detto di essere fortunata ad averti con me» lui le sorride «Se non fosse stato per te, non avrei mai realizzato quello che stavo facendo a quei due. Mi dispiace June, lo dico davvero, mi dispiace per quello che ti ho urlato dietro, mi dispiace per ogni cosa, perdonami June» e lei sorride ancora, al ricordo della loro piccola conversazione di qualche ora prima, prima che Lune se ne andasse sbattendo la porta, prima che Calum arrivasse in casa loro.
«Ti amo Luke» bisbiglia ancora lei, «Anche io June» e quando le loro labbra si sfiorano ancora, il piccolo Philip li riporta alla realtà «Bleah, che schifo! Perché vi baciate?» facendoli scoppiare in una risata felice.
Le cose non potrebbero essere meglio di così.



 
Note di Nanek

Io sto ridendo per quel “Nonno Luke” XDXDXDXD
Cioè come mi è saltato in mente non lo so, ma mi sto sbregando dal ridere :D:D
Ciao a tutte fanciulle =)
Come procedono le vacanze? Spero bene, io sono sciolta tipo ghiacciolo ma sono dettagli :D
Finalmente I CAKE HANNO FATTO PACEEEEEEE <3 Quanto siete felici???? Io tantissimoooooooooooooo <3
Questo capitolo è stato molto difficile da fare, ci volevano buoni argomenti per far cedere Hemmo, non è mica facile far accettare al grande pinguino la tua storia con la sua pinguina eh U.U
Ma Calum ce l’ha fatta <3 bravo Kiwi ti stimo da morire <3
Bene, capitolo 13, mancano solo due capitoli alla fineeeeee T.T
E qualcuna di voi mi ha chiesto “il sequel del sequel”, ma daiii :D ma non vi siete rotte le scatole di questi personaggi? Ormai hanno tutti dai 40 anni in su, non c’è neanche più divertimento non trovate? :D
Domanda curiosa: vi aspettate il lieto fine? Ve lo chiedo perché devo ancora scrivere il gran finale, e boh, volevo sapere le vostre aspettative :D
Detto questo, un mega ringraziamento a tutte coloro che hanno messo la storia tra le preferite/ricordate/seguite, grazie anche alle 25 recensioni allo scorso capitolo <3 grazie davvero di cuore <3 siete davvero meravigliose <3
Quante di voi si sono già ascoltate le canzoni dell’EP? Io ^^ e sono già in fissa con Wrapped Around Your Finger: posso già avvisarvi che ci scrivo una OS in bomba, quella canzone è un’ossessione, ve lo giuro <3 quindi occhi aperti perché arriva presto :D
È mia intenzione farla su Luke, CHE NOVITà XD ma che ci posso fare?? Io sono Luke’s girl da un anno abbondante =( mi assilla quel biondo, però dai…. Se voi volete esprimere una preferenza… magari posso pensare di farla su qualcun altro di loro……. Forse.
Bene, che dire ancora? Che ci vediamo presto ;) con la OS o direttamente sabato prossimo con il 14esimo capitolo ;)
Grazie infinite per ogni cosa che fate <3
Vi adoro <3
Nanek
  
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