Libri > Colpa delle stelle
Segui la storia  |      
Autore: hemmoschannel    14/06/2014    9 recensioni
Io, Van Houten, non sono forte come lui, io sono solamente quella granata che è stata innescata, ma non è scoppiata provocando danni esterni intorno a sé. Io sono scoppiata dentro quando lui ha esalato l’ultimo respiro.
NB. questa storia fa parte della serie "All of this glitterin' stars"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Augustus 'Gus' Waters, Hazel Grace Lancaster, Peter Van Houten
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
- Questa storia fa parte della serie 'All of this glitterin' stars'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Caro Van Houten,
si chiederà del perché stia qui a perdere il mio tempo a scrivere questa lettera, che forse mai leggerà. Il fatto è che da quando Gus è morto non riesco a far altro che continuare a rigirarmi il suo libro nelle mani... ed ora lo so. Un’imperiale afflizione non è un libro, no: è Gus. Un’imperiale afflizione è Augustus Waters, il ragazzo dal sorriso sexy, senza una gamba, quello che mi ha dato il mio piccolo infinito. Lui. La mia stella nell'universo, che non ha voluto unirsi in una costellazione troppo ordinaria.
Ora ho capito, quel libro non ha un vero e proprio finale, perché io posso costruire il finale di quella storia. Posso decidere se lasciare che Gus tracci il suo segno su di me, oppure andare avanti dimenticandomi di lui. E io, Van Houten, ho deciso: voglio che Gus lasci il suo segno, voglio che lui mi lasci una cicatrice perenne nel cuore, ma credo l’abbia già fatto.
Van Houten, io pensavo di essere la granata, quella che col suo ultimo respiro avrebbe distrutto tutto quello che la circondava, invece ad innescare il dolore è stato Gus. La sua esplosione ha dato vita a cumuli di macerie nel mio cuore. E, tra quei pezzi infranti, c’è il suo segno: il ricordo di lui. Lui è lo squarcio nella materia, il fiore tra le rovine. Lui è Augustus, l’amore di Hazel Grace. Lui è la corsa che mai potrò portare a termine.
E, Van Houten, lei mi crede quando dico che Un’imperiale afflizione sia la vita di Augustus, vero? Sto cercando ancora la fine di quel libro, ma non la trovo. Augustus è andato via, è scivolato dalle mie mani e io non vi trovo una fine. L’ho cercata tra le pagine di quel libro che sotto il mio tocco leggero si sbriciolava, ma  negli spazi bianchi tra una parola e l’altra, dove l’inchiostro non macchiava la carta, vedevo solo lui. Tra quegli spazi bianchi vedevo Augustus e no, Van Houten, non sono pazza, lo giuro.
Ho provato a cercare una fine anche tra le note delle sue canzoni preferite, ma anche lì, sempre con la stessa nostalgia, ho trovato solo che il suo nome che riempiva i silenzi di quelle melodie. E mentre ascoltavo quelle canzoni sentivo come uno strano peso che picchiava sul petto, ma non erano i miei polmoni che stavano esalando l’ultimo respiro, era Gus che mi chiamava, ne ero certa.
Van Houten, io provo a cercare una fine alla vita di Gus, ma non la trovo.
Io ero la granata, dovevo essere io a scoppiare e a portare il caos con me. Invece no. E lei sa bene quanto possa far male, vero?
Gus ha innescato una guerra, una guerra che dovrò combattere da sola, capisce?
Io, Van Houten, non sono forte come lui, io sono solamente quella granata che è stata innescata, ma non è scoppiata provocando danni esterni intorno a sé. Io sono scoppiata dentro quando lui ha esalato l’ultimo respiro. Alcuni dicono che sia più facile camminare tra le granate che passeggiare tra le macerie, ma sa cosa le dico? Che non è vero, si sbagliano. Io le macerie le porto dentro, mi distruggono, è difficile conviverci, ma sopravvivere alle granate, beh, è ancora più complicato se proprio tu sei la bomba che rischia di uccidere. Sono una bomba inesplosa, ma dentro di me c’è una battaglia continua di granate che scoppiano e ad innescarle è stato proprio Augustus. Mi dica, caro Van Houten, dove si trova la mia possibilità di poter essere qualcuno? Non voglio più essere quella granata innescata, ma mia scoppiata. Io voglio essere una persona vera, una persona che sappia camminare tra le macerie senza provocarne delle altre. Una persona che, tra i resti di quella battaglia, sappia camminare a testa alta.
E quindi, caro Van Houten, mi dica come finisce Un’imperiale afflizione, perché io un finale alla vita di Gus non ve lo so dare, né spiegare. Vi prego, mi dica come va a finire, perché voglio dare un finale anche alla mia di vita.
Lei non lo sa, ma io ogni notte sogno Gus che mi parla, e sa cosa mi dice?
Mi sussurra “Hazel Grace, scusami, la granata ero io” e no, non è okay questa volta. Io voglio sapere come andrà a finire: anche io scoppierò? O forse mi spegnerò lentamente, senza crear danno?
Mi dica, Van Houten, potrò trovare una risposta nelle stelle? E forse quella costellazione che, ogni notte, brilla fuori dalla mia finestra, può essere stata creata dall'esplosione di Augustus? Perché, infondo, lui non voleva essere una piccola stella che faceva parte di una costellazione ordinaria, lui semplicemente voleva essere la Costellazione, con la C maiuscola.
Io ci credo, ne sono convinta... e lei?
Lui aveva promesso che il nostro okay sarebbe stato il nostro piccolo per sempre; e quando guardo quella costellazione io dentro di essa vi vedo un piccolo, seppur scontato, per sempre.
Quindi, caro Van Houten, io cercherò ancora un finale a quella storia, anche se per trovarlo dovrò scavare nelle macerie perché, chi lo sa, tra quei cumuli vi troverò un fiore che sta per sbocciare e io lo so già, quello sarà Augustus Waters, la mia cicatrice sulla pelle, il mio per sempre che ha avuto una fine.

Hazel Grace Lancaster,
la granata innescata, ma mai esplosa.
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Colpa delle stelle / Vai alla pagina dell'autore: hemmoschannel