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Autore: Rowena Ollivander    13/08/2008    9 recensioni
Era ormai passato quasi un mese da quando avevano litigato, tutti e tre. Quasi un mese da quando Ron era uscito dalla loro tenda per non tornare più. Quasi un mese dall’ultima volta che aveva visto Hermione sorridergli, sinceramente felice.
I dolori e le confessioni di Hermione ed Harry. Ci sarà qualcosa in grado di ridare loro un motivo per sorridere? 
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa fan fiction l’ho completata quest’inverno quand’ero in settimana bianca, ascoltando praticamente solo le canzoni più dolci di Avril Lavigne (Innocence, When you’re gone, Keep Holding on). Ma ad oggi vi consiglio di leggerla anche ascoltando  “Open Eyes” degli Snow Patrol

Per due coppie tenerissime e per il dolore di Harry che forse non è stato tanto manifestato dal salvatore del Mondo magico.
Dedico questa mia creazione al mio ragazzo, Ale che ama tanto questa fan fiction e che mi sopporta sempre nei miei momenti creativi e di crisi. Grazie amore.
Buona lettura!

Keep Holding On

Appoggiato al mobile della cucina Harry osservò Hermione: gli dava la schiena, seduta su di una poltrona mentre era intenta a cercare ne “Le storie di Beda il Bardo” qualcosa che potesse aiutarli.
Era ormai passato quasi un mese da quando avevano litigato, tutti e tre. Quasi un mese da quando Ron era uscito dalla loro tenda per non tornare più. Quasi un mese dall’ultima volta che aveva visto Hermione sorridergli, sinceramente felice.
Sospirò, ripensando a tutto ciò che era successo nel frattempo: l’attacco a Godric’s Hollow, la paura, la tristezza che non riuscivano più a scivolare via da lui, e non più nemmeno da lei.
Prese le due tazze di the caldo che aveva preparato e le si avvicinò in silenzio. Si sedette sul divano, vicino a lei e le posò la tazza sul tavolino di fronte a loro. Abbassò lo sguardo e prese a fissare il liquido ambrato mentre ripassava ciò che si era riproposto di dirle.
- Hermione, io e te dobbiamo parlare. - disse seriamente, alzando lo sguardo.
- D’accordo. Di cosa? - chiese tranquillamente, chiudendo il libro e posandolo sul tavolo. Prese tra le sue mani la tazza calda di the e lo guardò.
- Di Ginny. - Hermione parve stupita. Era da quando erano partiti che non ne parlava più ed anche se aveva accennato qualcosa quando il ritratto di Phineas Nigellus aveva parlato della sorella del suo migliore amico, non aveva accennato di volerne mai parlare con lei, aveva preferito tenersi tutto dentro. Ma soprattutto non riusciva a capire il perché di una scelta così improvvisa.
Lo esortò annuendo ad andare avanti e fra un sorso di the e l’altro Harry cominciò ad aprirsi con lei dopo tanto tempo dall’ultima volta.
- Io... non ce la faccio più Hermione. Mi manca, mi manca dannatamente. Mi manca tutto di lei, il suo profumo, il suo volto, il suo sorriso, tutto. Non so che darei per rivederla, per riaverla qui con me. E sta andando sempre peggio, man mano che passa il tempo. Io... alla notte quasi non dormo. Penso e ripenso a lei, a quando eravamo felici, a quando tutto questo era lontano da noi. -
Un sorriso amaro uscì dalla bocca di entrambi; non era mai stato davvero distante quel conflitto, avevano solo imparato a convivere con la consapevolezza che un giorno sarebbe successo.
- Con lei mi sento... completo ed ora è tutto così... distante. E mi fa quasi paura quando ci penso, non sentire più così nitidi i ricordi che ho di lei. Sai, - sorrise forzatamente - quasi non ricordo più com’era baciarla, il suo sapore. Il nostro ultimo bacio è talmente lontano nella memoria che non sono nemmeno sicuro di ricordarmi l’immagine giusta di quell’istante. Sto cedendo, Hermione, sto cedendo. Anche se sembro così distaccato e sicuro, dentro ho il cuore che mi scoppia e... Non ce la faccio più, non ce la faccio proprio più. Ogni tanto... mi viene voglia di mollare tutto e tornare da lei, fuggire da tutto e da tutti, ma so che sarebbe inutile e soprattutto non sarebbe giusto. Solo... Non so più che fare, Hermione.- Affondò la testa tra le mani, reprimendo lacrime e singhiozzi che prepotentemente spingevano per uscire. Ma non doveva, non poteva cedere seriamente a quel modo o sarebbe stata veramente la fine.
Hermione gli accarezzò un braccio ed i capelli
- Oh Harry... non dire così. Vedrai, ce la faremo e presto potrai tornare a riabbracciarla. -
Harry alzò lo sguardo, scettico, mentre notava che nemmeno sul viso della sua migliore amica brillava la convinzione di ciò che stava dicendo.
- Lo so, lo so che ti manca. Manca tanto anche a me... - Ma non finì la frase. Harry sapeva che non si stava riferendo a Ginny - ... ma dobbiamo farci forza. Dobbiamo stare uniti e continuare a lottare. In fondo lo stai facendo per salvarla, per salvare una vita con lei. I tuoi sforzi non sono vani, per questo non puoi permetterti di mollare. Dobbiamo sostenerci a vicenda, Harry, ci aiuterà ad andare avanti. Insieme ce la faremo. - Hermione strinse di più la mano del suo migliore amico e questa volta il suo volto era serio e sicuro, anche se non poteva nascondere il velo di paura che era entrato ormai a far parte di entrambi.
Harry la guardò sorridendo lievemente e ricambiò la stretta - Hai ragione, Hermione. Grazie per essermi stata ad ascoltare. Non ce la facevo proprio più. -
Lei contraccambiò il sorriso e fece per prendere ed andare così a lavare le tazze ormai vuote di the, quando Harry la fermò, tenendola per un braccio
- Aspetta. Adesso tocca a te. -
La ragazza lo guardò perplessa, risiedendosi
- A me? E di cosa dovrei parlarti io, scus... - - Di Ron. - la interruppe lui serio. Sapeva quanto ne aveva bisogno, ma non lo avrebbe mai ammesso. Per quello le aveva voluto dimostrare quanto faceva bene sfogarsi, facendolo per primo lui.
Hermione si irrigidì e si sciolse dalla presa di Harry - Non c’è assolutamente niente da dire. -
Harry si fece più avanti, sospirando; sapeva che non sarebbe stato facile - Senti Hermione, non ti farà stare meglio tenerti tutto per te. Te lo posso assicurare. -
La ragazza rise nervosamente - Ma io sto già bene. Sto benissimo. Non ho niente per cui sfogarmi. È abbastanza grande da prendere le sue decisioni da solo e io la sono per accettarlo. Può fare quello che vuole, a me non interessa. - rispose alzandosi.
- Oh piantala, Hermione. -
- COSA?! Piantala tu! Io non ho bisogno di parlarne perché non c’è un bel niente di cui parlare! Lui è il mio migliore amico. Ha fatto quello che ha fatto. Ci sono stata male, d’accordo, mi sembra anche normale. Ma adesso basta, si va avanti. Chi se ne frega. Avrei fatto la stessa cosa anche con te. -
Harry sbuffò sarcastico - Non credo. -
- Come dici prego?!?! -
- Dico che non avresti reagito così se le parti fossero state invertite. - Anche Harry si era alzato in piedi e anche lui cominciò ad alzare la voce. Hermione lo guardò incredula e furibonda allo stesso tempo.
- Ma sei impazzito?! Certo che ci sarei stata male, e tanto anche! Mi sarei comportata nello stesso identico modo!! Siete i miei due migliori amici! Il rapporto che ho con voi due è uguale! -
- Oh andiamo Hermione, non è mai stato uguale tra te e me come tra te e lui. Fra di voi c’è qualcosa di più... -
- COSA?! Non è assolutamente vero!! -
Harry la guardò più serio che mai, mentre la rabbia montava anche dentro di lui.
- Ora basta, Hermione. Piantala di fare la bambina. -
- La bambina?!? Io sto facendo la bambina?! Sei tu che ti inventi le cose! Non è mai stato diverso il bene che voglio a Ron da quello che voglio a te! -
- Sì invece! Tra voi due c’è sempre stato qualcosa di più, sempre, dal primo anno che ci siamo conosciuti! -
- Ma cosa stai dicendo? Non è vero!! -
- Ah sì?! Davvero?! - le urlò quasi in tono di sfida. Hermione annuì vigorosamente, convinta, con le mani ben salde sui fianchi.
A quel punto Harry sputò fuori tutto, aumentando il tono di voce, già alto, ad ogni frase.
- Bene. Allora: primo anno. - cominciò, iniziando a tenere il conto con le dita - “Cavallo in H3” ti ricorda qualcosa?! Stavi per mandare a puttane tutte le nostre ricerche ed i nostri sforzi, compreso il sacrificio di Ron, per andare da lui!! Eri terrorizzata all’idea che gli fosse successo qualcosa di grave! Se non avessi avuto la prontezza di riflessi di chiamarti, tutto sarebbe stato inutile. -
Hermione tentò di replicare ma Harry la interruppe prima
- Secondo anno. Appena sei stata depietrificata ti precipiti verso di noi. Salti al collo a me, stringendomi forte, ma quando stai per farlo con lui, entrambi vi bloccate. Vi fissate per un po’ e poi lui ti tende la mano e ve la stringete. Questa non è una cosa da puri e semplici amici! -
Ancora una volta il ragazzo non le permise di parlare
- Terzo anno. Non crederti che nessuno mi abbia mai detto che hai stretto la sua mano quando hai avuto paura alla lezione di Hagrid! Ed eri preoccupatissima per lui dopo che abbiamo visto Sirius azzannargli una gamba a quel modo. Non lo hai lasciato un attimo dopo!! -
Di nuovo Hermione cercò di farsi valere sorridendo convinta della propria risposta, ma invano
- Oh e adesso arriva il bello. Quarto anno. Quando sono arrivate le ragazze di Beauxbatons non so quante volte avrai litigato con Ron perché le stava guardando!! Ma soprattutto il Ballo del Ceppo. Non farmi ripetere tutto quello che è successo quella sera perché lo sai quanto e meglio di me. Solo tre parole: Krum, tu e Ron. Non vi siete rivolti la parola per settimane!! -
Hermione sentì qualcosa fare breccia nella sua sicurezza e le gambe le cedettero, anche se quasi impercettibilmente, ma nonostante tutto la rabbia prevaleva ancora
- Quinto anno. Dopo ogni singola riunione dell’E.S. aspettavi sempre lui per andare sotto il mantello dell’invisibilità e tornare così a due a due alla Torre di Grifondoro. E poi io non ho ancora capito quale sia il tu ricordo felice per evocare il Patronus. Generalmente è strettamente legato alla forma che assume e la tua è una donnola. A weasel*. -
La ragazza sentì le proprie difese cominciare a sciogliersi come neve al sole e le lacrime cominciarono a pungerle prepotentemente gli occhi, mentre la rabbia diveniva dolore sempre più forte pian piano che si rendeva conto che tutto ciò che Harry diceva era vero.
Ma lui non accennò nemmeno ad abbassare la voce
- Sesto anno. Lui ha scoperto che hai baciato Viktor Krum e un paio di giorni dopo è finito con quella vacca stupida di Lavanda Brown. Hai pianto per settimane e settimane, non riuscivi nemmeno a stare nella stessa stanza con loro. Senza contare i canarini che gli hai scagliato addosso!! -
Non riusciva più a sopportarlo, a sopportare il peso di tutte le cose che sentiva. La disperazione che era dentro di lei la stava facendo impazzire. Non voleva ascoltare, non voleva stare ancora male come la sera che lui era andato via, non voleva sentirsi morire di nuovo. Così si tappò le orecchie e cominciò a scuotere la testa da un parte all’altra per perdere ogni sillaba che usciva dalla bocca del suo migliore amico, ma lui non accennava a smettere, anzi alla fine urlò più che mai
- E quest’ anno!! Tutti i miglioramenti che avete fatto! Siete stati più vicini, vi siete capiti di più, eravate più... intimi! Per non parlare di quella notte a Grimmauld Place, quando vi siete addormentati mano nella... -
- ADESSO BASTA! SMETTILA!! - lo interruppe con forza Hermione con la voce spezzata dal pianto e dalla lacrime che sgorgavano ormai a dirotto. Tutta la disperazione che teneva nascosta da tanto tempo venne fuori in una volta. Cadde poi, quasi, come morta tra le braccia di Harry, come se l’avessero svuotata completamente di ogni cosa.
Harry la fece sedere nuovamente sulla sua poltrona, mentre lui tornava sul tavolino di fronte a lei; il volto di lei appoggiato sulle sue gambe, mentre le proprie mani continuavano ad accarezzarla.
- Oh Harry... - le lacrime non smettevano un attimo di uscire - Perché se n’è andato? Che cosa ho fatto di sbagliato? -
Harry avvicinò il suo volto a quello della sua migliore amica; il tono di voce dolce e comprensivo
- Hermione... Tu non hai fatto niente. Anzi, tu hai cercato di fermarlo, di farlo ragionare... -
- Sì, ma non è servito a niente, no? - disse sarcasticamente tra i singhiozzi - È stato tutto inutile, Harry. E adesso lui è andato via e mi ha lasciata così, dopo tutto quello che c’è stato tra di noi... Hai ragione, Harry. Hai ragione su tutto, dalla prima all’ultima cosa che hai detto. Non è mai stato uguale, mai. Io... non lo so perché, ma ogni volta che c’è lui, ogni volta che lo vedo io mi sento... completa. Capisci? -
Harry le sussurrò un debole - Sì - sorridendole comprensivo, ma non riuscì a nascondere un velo di amarezza pensando che quella era la stessa cosa che lui aveva detto di Ginny qualche minuto prima.
- Io... io credo di amarlo, Harry. Lo amo, ne sono sicura. E ora che lui non c’è più mi sento così sola. Che cosa ho fatto di male per meritarmi questo? -
Il ragazzo le sollevò il viso affinché i loro sguardi si incrociassero
- Hermione non dire queste cose, tu non hai fatto nulla per meritarti il dolore che stai passando. Non è stata di certo colpa tua se lui... se ha fatto quello che ha fatto. Semplicemente avevamo tutti idee diverse. Ma non puoi addossarti questa responsabilità. tu non ne puoi niente, è stata una decisione sua. -
Hermione gli sorrise amara tra le lacrime
- Già, ma adesso io come faccio senza di lui? -
- Non lo so, non lo so proprio, Hermione... - le disse attirandola a sé.
Lei lo strinse forte, mentre i singhiozzi pian piano diminuivano
- Mi manca tanto Harry. -
- Anche a me. Ora però cerca di dormire un po’, d’accordo? Faccio io il primo turno. -
La ragazza annuì, staccandosi da lui e asciugandosi le ultime lacrime dal viso
- Harry? -
- ...?... -
- Grazie, per tutto. - Harry le sorrise dolcemente e fece per alzarsi, ma un gran rumore di urla indistinte e dei passi in avvicinamento, fuori dalla tenda li paralizzarono entrambi.
E così alla fine era successo. Li avevano trovati. Ad entrambi mancò un battito ed Hermione strinse forte la mano del suo migliore amico, mentre cercavano tutti e due una soluzione per venirne fuori. Harry stava sudando freddo. Non doveva finire così, non intrappola come i topi. Ma cosa avrebbero potuto...
- Sei un coglione! -
- COSA?!?!?! -
- Ho detto che sei un coglione! -
Harry ed Hermione ricominciarono lentamente a respirare. Il ragazzo lasciò la mano della sua migliore amica per sporgersi dall’apertura della tenda. Quelle voci...
- Se mi avessi dato retta... -
La voce maschile sbuffò
- Tsk! Guarda che se non la pianti ti riporto dritta a casa! Posso farlo quando voglio! -
Hermione lo raggiunse subito. Ebbe la conferma dei suoi dubbi appena vide il sorriso di Harry ma voleva vedere di persona. Doveva vedere...
- Oh sì certo ti tiri indietro un’altra volta! Bene, fai pure. E cosa gli dirai a Bill** questa volta, eh? -
- Non lo so, magari la verità! Ossia che abbiamo una sorella intrattabile che ti fa saltare il cervello tutte le volte che cerchi una soluzione! -
Un sorriso sfuggì anche a lei. Non poteva essere vero, eppure non poteva essere un sogno. Lì davanti a loro, fuori dalla tenda c’erano Ron e Ginny...
- E mamma sicuramente sarà contenta di riaverti a casa. - le disse passandosi una mano fra i capelli e dandole la schiena. Ma Ginny lo costrinse a voltarsi
- Non ci pensare nemmeno! E poi sai benissimo anche tu che non cambierebbe niente! La Tana o Villa Conchiglia non mi proteggerebbero certo da un attacco di Tu - Sai - Chi! Quindi sappi che non ti libererai tanto facilmente di me, soprattutto adesso che Bill ha trovato la soluzione! -
Ron scosse la testa, stanco di quel discorso che avevano fatto tante volte
- È stato tutto un errore, fin dall’inizio. Non avrei mai dovuto lasciarti venire con me. -
- Cosa?! Non lo dire nemmeno per scherzo, sai?!! Sai benissimo meglio di me che lui riesce ad entrare nella mente di Tu - Sai - Chi e captarne le emozioni collegate a pensieri ed immagini. Tu - Sai - Chi potrebbe fare la stessa identica cosa con lui senza che se ne accorga e se pensasse a... me sarei un facile bersaglio comunque, anche se non sono più la sua ragazza perché Tu - Sai - Chi capirebbe ugualmente ciò che lui prova per me e non ci credo neanche un po’ che lui non mi abbia pensata nemmeno una volta! Tanto vale allora stare insieme finché possiamo! Quindi togliti dalla testa di riportarmi a casa! Ho diritto quanto te di stare accanto alla persona che amo!!! -
A queste parole due persone non troppo distanti era di nuovo quasi sull’orlo delle lacrime dalla gioia
- Già, anche se non credo che Hermione mi riserverà lo stesso benvenuto che darà Harry a te, no? - sussurrò Ron rassegnato.
- Beh non avrebbe tutti i torti... - rispose la sorella, abbassando anch’essa il tono di voce
- Lo so, lo so ti credi che no lo sappia? Ho fatto una cazzata, un’enorme cazzata. - fece un sorriso tirato -  E poi come potrebbe accogliermi allo stesso modo? Non sa nemmeno quello che provo per lei... -
- Ron, devi dirglielo, lo sai. È una vita che te lo diciamo io ed Harry... -
Ron non riuscì a trattenersi ed urlò di nuovo; ma entrambi sapevano che non era contro Ginny che stava gridando ma contro sé stesso
- MA COME FACCIO ADESSO, EH?!! ME LO SPIEGHI?!!!??! Dopo che ho fatto lo stronzo a quel modo, con che faccia da culo posso presentarmi là da lei e dirle che non è mai stata la mia migliore amica?!!? Che fin dal primo anno ho capito che tra di noi c’era qualcosa di diverso, qualcosa di splendidamente strano, che non riuscivo a spiegarmi?!! Che dall’estate tra secondo e terzo anno ho capito che mi piaceva perché avevo sentito da morire la sua mancanza quando siamo andati in Egitto?!?! Come faccio a dirle che da quel maledetto quarto anno mi sono accorto di essere innamorato di lei?!!? Come diavolo le posso dire che l’anno scorso sono stato un emerito idiota, un imbecille, un cretino senza palle per essere andato dalla Brown dopo aver litigato con te quella sera, quando so e sapevo benissimo che l’unica fottutissima cosa che dovevo fare era correre da lei, baciarla e dirle che l’amo?!!? Me lo spieghi?!?! Come diamine faccio, eh?!! Quindi non mi venire a dir...! - ma non riuscì a finire la frase perché qualcosa gli era letteralmente piombato addosso facendolo cadere lungo disteso sulla neve.
Ed ora quel "qualcosa" non gli permetteva nemmeno di alzarsi
- Ch...?  -
Hermione non gli diede nemmeno il tempo di capire e lo baciò sulle labbra. Subito rimase scioccato dalla situazione, ma quando un attimo dopo si rese conto che era lei, sorrise contro le sue labbra e chiuse anch’egli gli occhi ricambiando il bacio.
Istintivamente Ginny aveva estratto subito la bacchetta, pronta a combattere contro eventuali nemici, ma una voce familiare le fermò dal colpire "l’aggressore" del fratello
- Un po’ troppo impeto in effetti, ma non credo che quella possa servire. - le fece notare Harry appena uscito dalla tenda, indicandole la bacchetta.
Ginny rimase immobile, non potendo quasi credere ai suoi occhi - Harry... -
Il ragazzo continuò a mantenere una certa distanza, nonostante stesse lottando contro ogni singola fibra del suo corpo per riuscirci
- È vero? È vero quello che ha detto Bill? Puoi... insomma, il pericolo è assolutamente lo stesso? - Ginny gli sorrise sull’orlo delle lacrime annuendo - Identico... -
Harry si mosse di qualche passo verso di lei, giungendo a pochi centimetri dal suo viso.
La voglia di baciarsi era quasi incontrollabile
- E Ron... tu credi che... -
Ginny si voltò ad osservare il fratello che, ancora sdraiato a terra continuava a ridere e a baciare Hermione. Poi si girò a guardare Harry negli occhi
- Io credo di sì... -
Risero, dopo tanto tempo, di nuovo felici, di nuovo insieme. Poi Harry annullò la distanza che c’era tra loro e tornò a riassaporare il gusto quel gusto che da tanto gli mancava,che quasi non ricordava più. E in quel momento promise a sé stesso e tacitamente a Ginny che non lo avrebbe mai più dimenticato.

The End


* Volevo precisare che il vero Patronus di Hermione è una lontra ( a otter ) e non una donnola ( a weasel ). Weasel è la traduzione propria della donnola. Io però, non ricordando cosa diceva il libro e non potendolo consultare, mi sono basata sulla figura che ho visto nel film, che credevo fosse una donnola  ( mea culpa, mi rendo conto che la donnola è un po’ diversa ). Attraverso una serie di associazioni era arrivata a pensare che Hermione avesse quindi un Patronus molto legato alla figura di Ron ( weasel - Weasley; associazione tra animale e cognome comunque confermata da Sua Maestà Mrs. Rowling stessa sul suo sito ). Ci tengo quindi a precisare che questa particina è frutto della mia immaginazione e non ha nessun fondamento nel libro, come anche il fatto che il Patronus sia legato al ricordo.

** La ripetizione è voluta, quindi diciamo "corretta" perché litigano.

Rowena (Viky)


Mmm e allora?! Non sono troppo belli?!!?
L’idea che Ginny potesse essere sempre e comunque in pericolo anche lontana da Harry mi è balenata in mente per un po’. In effetti però Voldemort non è più riuscito a entrare nella mente di Harry, quindi fa un po’ cilecca quest’idea. Quindi non prendetela per seria (anche per che se non lo dice la Bowling non è corretto comunque!    ^-^) Che ne dite, me la lasciate una recensione? Piccola, minuscola, anche solo - Bella - vi giuro che mi basta!!!
Spero tanto che lily_94 legga questa ficcy perché ci tengo a un tuo commento lo sai!!!
  
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