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Autore: Aout    15/06/2014    4 recensioni
Ehm, sì il tema è quello, ci siamo capiti.
Pepper e Tony, Tony e Pepper. Facile, no?
Tante diverse salse per tanti momenti diversi. Armature luccicanti, battute sarcastiche, retroscena succosi che non aspettano altro che essere letti.
Fatevi avanti e venite ad esplorare un po’ le gioie e i dolori dell'avere un fidanzato genio, miliardario, playboy, filantropo. Non è certo una cosa da tutti i giorni, no?
(Sono presenti anche one-shot Pre-Pepperony)
“Perché, ovviamente, se non fossero implicati ufficiali governativi infuriati, il gioco non sarebbe sufficientemente interessante, divertente. Non sarebbe sufficientemente alla Tony Stark.”
(Saltuariamente Fluff a palate, siete avvertiti)
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Tony Stark, Virginia 'Pepper' Potts
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Nda. È ambientata in periodi diversi, scoprirete leggendo. Volevo solo dire che stavolta troverete qualche parolaccia qui e là, chiedo scusa, ma evitarle mi avrebbe snaturato un po’ la situazione.
 

 
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Una volta pensavo di capire le persone,
ora ho capito che sono troppo strane per essere capite


Oh, ecco quella nuova. Guardala come sculetta.
Magra come un chiodo, al solito. Capelli rossi, beh scommetto che è tinta.
Il viso è abbastanza pulito... strano. Da quando Stark ha abbandonato la passione per gli occhi a panda e le labbra alla Marilyn Monroe dei poveri?
Un attimo, neanche un po’ di stacco di coscia a metà Novembre? Non vedo una gonna tanto lunga da queste parti da quando le belle gambe ce le avevo io e me la potevo permettere, anche se probabilmente ce lo ricordiamo solo io e i dinosauri. E poi... mica saranno davvero tutti chiusi i bottoni di quella camicia, vero? Qual è il trucco?
Mi si sarà ammosciato il riccone?
- Ehm, ehm.
Oddio, ha fatto in fretta ad avvicinarsi. Cos’è, con l’età comincio anche a perdere il senso della profondità, oltre ad avere quelle due dannatissime rughe in mezzo alle sopracciglia?
- Un tè caldo da portar via, grazie.
Che tono scontroso, ragazza. Hai, quanto?, venticinque anni? Aspetta di arrivare alla mia età, cara, e i motivi di incazzarti te li ritroverai ad aspettarti la mattina sul cuscino di fianco al tuo. Sempre che non siano rimasti fuori a guardare il football al bar fino a tarda notte e si siano addormentati sul divano, ovviamente.
Dio, a volte mi sembra di vivere in una vignetta comica. Giuro che stasera aspetto quell’uomo sveglia col mattarello alzato, guarda.
- Arriva subito.
Da fuori potrebbe perfino sembrare una ragazza a posto... beh, tranquilla, giovine, che da queste parti alla gente non servono tante scuse per sparlare degli altri, soprattutto a quella decerebrata perditempo di Estella.
Io lo so bene, figurati. Ora che ci penso... mmh, più che in una vignetta comica, direi che siamo in uno stupido telefilm anni '80. “La vita di una quarantenne (ma non guardate la carta d'identità), con un marito che la trascura e una collega rompipalle, gestisce il bar nell’atrio di un dei più alti grattacieli di New York di proprietà di uno degli uomini più ricchi di New York”. Sì, ci sta.
- Scusi, le dispiace fare un po’ più in fretta? Non vorrei arrivare tardi in ufficio.
- Si figuri. – in ufficio? Per far che, tesoro? Lavorare? Con Stark? Come no.
Chissà, però. Non sarai mica una di quelle illuse che crede davvero di poter essere la segretaria di quell’egocentrico psicopatico, vero? Non ne vedo una da... mai, in effetti. – Tenga, è pronto. Qui c’è il suo latte.
- Cosa le fa credere che ci voglia il latte?
Come? - Oh, faccio questo lavoro da tanto tempo, cara. Conosco i gusti dei miei clienti.
E capisco le persone. Non mi sbaglio mai.
- Beh, avrei preferito il limone, ma ormai è tardi. Grazie e arrivederci.
O almeno, di solito è così.
Interessante.
 
●●●
 
- A New York, signor Stark. Se lo ricorda New York, l’ufficio delle Stark Industries in centro, la
riunione con il personale che le avevo programmato due mesi fa e a cui mi aveva promesso di partecipare? Sì, esatto, sono lì.
Non me l’aspettavo, lo devo ammettere. Inizio a perdere colpi davvero.
D’accordo, evidentemente li stavo già perdendo da un po’.
Una decina di anni fa non avrei scommesso un quarto di dollaro bucato su questa ragazzina dai capelli rossi, per esempio. E invece adesso guardala, segretaria davvero (e non a titolo onorifico, com’erano le biondone scosciate prima di lei) e pure abbastanza competente, almeno a quanto dice quella rompiscatole di Estella, tra uno sputo di commenti acidi e l’altro.
Però non è tutta colpa mia, se non riesco più a capire le persone, eh. Sono loro ad essere troppo strane.
- Signor Stark, signor Stark. Non serve che si scusi.
Dannazione, sta’ attenta, che se lasci cadere tutte le tazzine poi devi servire i caffè nei piatti fondi.
Sì, ma, cavolo. Cioè, adesso non solo Mr. Egoismo è un super-supereroe, ma si scusa anche con le persone? Sul serio? E da quando?
- Sì, d’accordo, colpa mia. La prossima volta dirò a Jarvis di svegliarla con una cannonata. Ok, non importa. La riprogrammo per settimana prossima. Lei si goda il paintball e mi saluti Rhodey. A stasera. – Impossibile. Scommetto che non sta succedendo davvero. Forse è un’allucinazione. – Sta bene?
E smettila di fissare la gente! – Sì, tutto ok. Ecco il suo tè, qui il limone.
- Oh, grazie.
Non essere tanto sorpresa, imparo in fretta.
Relativamente parlando.
 
●●●
 
- Si trova bene qui?
Auch. Devo stare attenta, alla mia età sbattere la testa contro il bancone potrebbe rivelarsi un colpo fatale per la poca materia grigia che mi è rimasta.
- Oh. Tutto ok?
- Sì, tutto bene. Bel posto, questa Stark Tower, comunque.
Anche se non mi è chiaro perché abbiate voluto il mio stupido piccolo bar anche qui. Ma forse certe cose è meglio non chiederle.
- Sono contenta. Ho incluso nel progetto uno spazio apposito per voi. Speravo non vi sembrasse troppo piccolo.
Woah. Un attimo. Chi ha fatto cosa?
- Ehm...
- Potrebbe farmi un tè caldo? E anche un caffè lungo da portar via, grazie.
Datti una svegliata e muoviti!
Però, diamine. Ma quanto devo a questa ragazzina dai capelli rossi?
Manco mi ricordo cosa ho pensato la prima volta che l’ho vista, ma scommetto che non era niente di esaltante.
Beh, si vede che i colpi li ho persi proprio tutti, visto il pezzo grosso che è diventata.
- Tenga. Té al limone caldo come lo vuole lei. E un caffè lungo con un pizzico di cannella da portar via.
- Con la cannella?
- Beh, è come lo vuole il Signor Stark, giusto?
- Giusto.
Perché alla fine capisco anch’io, eh.




Note: Salve! È passato tantissimo tempo ma sono contenta di essere finalmente tornata :D
Torno e torno con capitolo cortissimo e stranissimo, chiedo venia.
L’idea di fondo, per intenderci, era quella di trattare da un punto di vista esterno questa relazione, ma poi il tutto si è risolto in una pura introspezione di questo punto di vista non so bene come. Spero che il testo non sia risultato troppo confuso.
Non ho molto altro da dire, spero solo di farmi rivedere presto e magari con qualcosa di più tradizionale, vedremo.
Grazie mille per aver letto, mi è mancato questo fandom :)



 
  
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