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Autore: ItsBettys    15/06/2014    3 recensioni
Dal testo:
“La donna si girò per guardare chi le fosse di intralcio nell'operazione. Il suo volto era coperto da una mascherina nera che lasciava intravedere gli occhi verdi contornati da folte sopracciglia scure e le labbra carnose messe in risalto da un rossetto rosso fuoco. Castle pensò di trovarsi davanti l'incarnato della tentazione. Era completamente stregato.”
Genere: Azione, Comico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alexis Castle, Altro personaggio, Kate Beckett, Martha Rodgers, Richard Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Richard Castle era un noto scrittore di gialli,ma in quel momento era solo un uomo che aveva appena ufficializzato il suo primo divorzio e cercava di annegare i pensieri con l'aiuto dell'alcol. 

Non era mai stato innamorato di Meredith, tra di loro c'era solo attrazione fisica e andava bene ad entrambi finchè lei non rimase incinta. Così Castle, ritenendola a quel tempo la cosa più giusta, le chiese la mano. Adesso che tutto era finito, si era preso l'impegno di crescere la loro figlia, Alexis, anche perchè Meredith non sarebbe stata una buona madre per lei. Era troppo irresponsabile e più interessata alla fama che a mantenere una famiglia. Per fortuna che sua madre, l'attrice Martha Rodgers, l'aiutava e infatti per un periodo Alexis sarebbe rimasta con lei negli Hamptons prima che ricominciasse la scuola. 

Castle non si accorse di essere l'unico cliente rimasto dell'Old Haunt e il barista gli disse che era arrivata l'ora di chiudere. A malicuore si alzò dallo sgabello e si trascinò fuori dal locale. Era una notte silenziosa nella Grande Mela, se non per il vento di fine estate che gli accarezzava il volto. Non c'era nessuno per strada,ma improvvisamente Castle avvertì una presenza dall'altro lato della strada. 

Un ombra oscura si trovava davanti un negozio di gioielli. Lo scrittore capì che molto probabilmente stava per essere rapinato. Prima di chiamare la polizia voleva accertarsi della sua ipotesi. Spaventato, si precipitò dietro una macchina parcheggiata davanti il negozio, da cui poteva osservare meglio il presunto ladro. 

Non era il solito ladro con il passamontagna e i modi di fare goffi. Era una figura alta e snella, coperta da una tuta nera aderente. 

Castle si rese conto che il ladro era una donna.

Si muoveva su dei tacchi vertiginosi molto provocanti e i capelli neri,
lasciati sciolti, le ricadevano sulla schiena coprendola quasi del tutto, data la lunghezza. Era una bella donna e Castle si chiese come mai stesse compiendo quel furto. Non sembrava povera a giudicare dagli abiti e dai capelli curati. Aveva sicuramente una storia complessa che l'avrebbe senza dubbio affascinato. 

Doveva decidere se avvertire la polizia o cercare di convicerla a fermarsi. E se fosse stata armata e gli avrebbe sparato considerandolo una minaccia? 
Non pensando di trovarsi davanti ad una fonte di pericolo, sicuramente rassicurato dal fatto che il ladro fosse una donna, Castle uscì dal suo nascondiglio e si posizionò vicino a lei mantenedo una certa distanza.

-"Fermati, non ne vale la pena. Se hai bisogno di soldi posso aiutarti io"- cercò di convincerla.

La donna si girò per guardare chi le fosse di intralcio nell'operazione. Il suo volto era coperto da una mascherina nera che lasciava intravedere gli occhi verdi contornati da folte sopracciglia scure e le labbra carnose messe in risalto da un rossetto rosso fuoco. Castle pensò di trovarsi davanti l'incarnato della tentazione. Era completamente stregato. 

La donna all'inizio non reagì. Si limitò a lanciargli un'occhiata furtiva dal basso verso l'alto. Infine scoppiò in una risata maligna.

-"Pensi che stia scherzando?"- la provocò lo scrittore.

La ladra si incamminò verso di lui. 
Castle rimase immobile non riuscendo a muoversi di un centimetro nonostante la sua coscienza lo spronasse a fuggire.

La donna si fermò ad un passo da lui, era così vicina che poteva ascoltare il cuore di Rick pulsare velocemente.

Gli sorrise con malizia.

-"Sei proprio niente male Richard Castle, scommetto che saresti un amante da urlo"- disse premendo leggermente le labbra sul suo collo, lasciandogli il segno del rossetto. 

-"Tu sei pazza, stammi lontano"- le ordinò spingendola via con le braccia.

Era ancora più terrorizzato adesso che sapeva che la donna probabilemente era una sua fan. 

La ladra ricominciò a ridere, per poi prendere una pietra e lanciarla contro la vetrina del negozio facendo partire l'allarme.

Si girò a guardarlo divertita e prima di correre via gli lanciò un bacio con la mano. 

Castle non fece in tempo a eleborare l'accaduto che due macchine della polizia si arrestarono davanti il negozio. Scesero due poliziotti armati cogliendolo in flagrante.

-"Mani in alto"- gli ordinarono.

Castle fece come richiesto,ma senti il bisogno di scolpevolizzarsi.

-"Giuro che non sono stato io a rompere la vetrina. Posso spiegare come è andata".

-"Certo signor Castle, adesso spiegherà tutto in centrale".

Così dicendo uno dei poliziotti lo ammanettò e lo fece entrare nella vettura. 

-"È stata quella specie di Catwoman vi dico! Non sono pazzo!"- urlò quando un agente lo portò in cella.

Dopo aver ascoltato la sua testimonianza, la polizia ostentava a credere che il ladro fosse un'affascinante donna e che avesse flirtato con lo scrittore durante un tentato furto. Era, invece, convinta che Richard Castle in un momento di sbandatezza, causato dall'alcol, avesse rotto la vetrina del negozio, senza essere intenzionato a rubare al suo interno. Infondo era ricco e non si faceva problemi a comprare un gioiello o un qualsiasi oggetto prezioso, quindi non aveva un movente. La sua storia era probabilmente pura invenzione, anche se raccontata nei minimi particolari, ma la polizia sapeva che Richard Castle era un bravo scrittore. Avrebbe dovuto trascorrere la notte in centrale, dato che la sua versione era completamente diversa da quella formulata dalla polizia.
Fortunatamente i suoi soldi oltre ad escludergli il movente gli avrebbero procurato un buon avvocato permettendogli di uscire in meno di 12 ore.

-"Agente Coleman cosa abbiamo qui?"

-"Uno scrittore che si diverte a fare il ladro di notte"

-"Io non sono un ladro"- cercò di controbattere Castle dalla cella, rimanendo di spalle ai due interlocutori.

-"Uno scrittore, eh?"- continuò l'altro.

Questo si avvicinò alla cella per osservare meglio il sospettato.

Castle, accorgendosi di una presenza vicino a lui, alzò pigramente lo sguardo, rimanendo a bocca aperta.




  
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