Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: vennalyrion96    15/06/2014    5 recensioni
Grazie all'aiuto di Yuma, il personaggio più temuto e famigerato della prima serie di Zexal si pente delle sue malefatte e si riconcilia con il dottor Faker. I suoi tre figli attendono con ansia il ritorno del padre Byron e finalmente, dopo cinque anni di sofferenze e brame di vendetta, la famiglia Arclight è di nuovo riunita per ricominciare una nuova vita. Il ritorno nella loro vecchia villa è il primo passo voluto da Tron per dimostrare ai figli di essere tornato il padre buono e gentile di un tempo. La casa è sottosopra, sporca, malandata e buia. Ma cosa è rimasto, allora, dei tempi felici? Dopo cinque anni, cosa mai ci sarà custodito? Di sicuro, tutto ciò che c'era al suo interno ci sarà ancora, ma cosa potrebbe trovare Tron nella soffitta, in cui nessuno aveva messo piede da molto più tempo? Quale mistero si cela all'interno di un prezioso ed antico baule? Cari lettori e lettrici, se siete presi dalla curiosità, non esitate a leggere, perché non ve ne pentirete (Spero ^^). Grazie per il sostegno e buona lettura da vennalyrion96 (Sabrina)!
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Byron Arclight/Tron, Christopher Arclight/ Five, Michael Arclight/ Three, Thomas Arclight/ Four
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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~ Il Sospiro di Mnemosine ~

~ Prologo ~
Ritorno a casa (Parte 1)


 
Un grande fascio di luce iniziò a risplendere nel bel mezzo di un esteso prato ai confini della città di Heartland City. Il sole era ormai calato all’orizzonte e la sublime aura serale non tardava ormai ad arrivare. Eppure, quella che doveva essere una normale sera travolta da una lieve oscurità, per i quattro personaggi che stavano comparendo dal portale luminoso color violetto, sembrava invece che si stesse profilando la fresca e dolce luce dell’alba di un nuovo giorno.
L’alba del ritorno della loro vecchia e splendida vita.
Tutti e quattro erano in piedi, l’uno accanto all’altro e uniti più che mai nell’amore fraterno, e finalmente, anche in quello paterno.
Tutti sorridevano felici, come mai lo erano stati fino a quel momento, o meglio, fino al momento in cui Tron aveva perdonato il dottor Faker, allontanato da sé il suo ossessivo desiderio di vendetta e deciso di metterci una pietra sopra una volta per tutte.
 Il bambino mascherato, infatti, dopo la disfatta della sua famiglia, non aveva fatto altro che far soffrire i suoi tre giovani figli, i quali gli furono fedeli per moltissimo tempo non solo perché ritenevano doveroso ubbidire ai suoi ordini, ma soprattutto perché nutrivano ancora un po’ di speranza nel ritorno del loro buon padre Byron.
A questo scopo, era stato molto prezioso l’aiuto del figlio di Kazuma Tsukumo, Yuma, che dopo la sua vincita al Carnevale Mondiale di Duelli contro Tron, era riuscito a far tornare il diabolico bambino con i piedi per terra, facendolo riflettere, nell’arco di pochissimo tempo, su tutti i peccati che aveva commesso e sulle grandi sofferenze che aveva inferto a coloro che gli avevano sempre ubbidito con gran fedeltà e che avevano messo persino a rischio la loro stessa vita pur di rivedere almeno un piccolo bagliore di dolcezza negli occhi del loro padre. Fortunatamente erano riusciti nel loro intento poiché Tron, pur essendo un vinto, era infine stato in grado di giocarsi la carta vincente, quella del pentimento e del perdono, ritornando a essere quel buon uomo che era stato prima del tradimento del suo migliore amico.
Tron ricordava bene il momento in cui aveva deciso di liberare definitivamente dal suo controllo le anime dei poveri figli Michael, Thomas e Christopher e di vedere esse librare nell’aria per ritornare nelle mani dei legittimi proprietari e più avvertiva la sensazione di felicità nell’aver fatto ciò, più lui si sentiva al tempo stesso colpevole dei grandi errori che gli avevano distrutto e corroso la vita.
Per questo aveva deciso di farsi perdonare ritornando a vivere serenamente con i figli nella loro vecchia villa abbandonata che si presentava imponente di fronte a loro.
"Eccoci qua, figli miei." annunciò limpido Tron, mentre faceva sparire, tramite il potere dello Stemma, la luce abbagliante del portale dietro i figli.
Tutt’attorno, il prato su cui avevano trascorso molti anni prima momenti felici era molto spoglio e gli alberi avevano perso un'enorme quantità di foglie essendo stati sottoposti ripetutamente ed ininterrottamente al crudele gelo dell’inverno o al vento violento dei cinque autunni or sono.
Quella particolare atmosfera suscitò in tutti i presenti qualcosa di così straordinario da mettere in agitazione l’animo di ciascuno con la medesima intensità, tant'è che tre ragazzi si resero subito conto, nel vedere quello scenario inquietante e malinconico, di essersi sprofondati nella più totale emozione e nostalgia.
Da quanto tempo non avevano più messo piede in quella casa, la loro casa, il loro focolare, il loro dolce rifugio?
Cinque anni…
Erano passati solo cinque anni, eppure sembrava che ne fossero passati molti ma molti di più…
"La nostra casa, quanto mi è mancata..." sussurrò Thomas e abbassando la testa.
Chris mosse il capo dal basso verso l’alto e sorrise sereno e finalmente felice.
Michael si commosse al punto da cominciare ad emettere dei singhiozzi che laceravano ma al tempo stesso riempivano di commozione il cuore di suo padre.
"Scusatemi, è che sono troppo emozionato…" confessò il ragazzo, che portò subito una mano sul viso per asciugarsi le lacrime. Quest’ultima fu però interrotta da un’altra, più grande e affusolata, quella di Chris, che si posò teneramente sulla sua spalla.
Michael si voltò verso di lui e piegò le labbra in un sorriso che fermò subito il suo pianto.
"Grazie, fratellone."
Chris gli sorrise dolcemente e domandò al padre:
"La porta è serrata. Come faremo ad entrare?"
Una foglia cadde ai piedi del bambino e un soffio di vento gli fece ondeggiare la treccia bionda.
Uno sguardo serio gli dipinse il volto mascherato.
"Penso proprio che dovrò utilizzare il potere dello Stemma." affermò.
A Michael sorse un dubbio:
"Come sarebbe? Vorresti farla saltare in aria, papà?"
"Temo di sì."
Detto ciò, invitò tutti ad allontanarsi da lui.
"Allontanatevi, ci vorrà poco, non temete."
Il vento incominciò a soffiare ancora più forte mentre Chris, Thomas e Michael facevano alcuni passi indietro per evitare di restare coinvolti nell’esplosione.
“Ora ci siamo.” pensò Tron mantenendo un’espressione serena e tranquilla.
Ad un certo punto, la sua mano si illuminò di una luce molto intensa e sul guanto bianco comparì il simbolo dello Stemma, fonte di disperazione e sofferenza, ma che in quel momento serviva per poter aprire l’enorme portone sigillato dell’abitazione.
Infatti, dopo il trasferimento dei piccoli Thomas e Michael in un orfanotrofio, Chris, nonostante la scomparsa di Byron, era rimasto ancora per un po’ di tempo nella villa, soprattutto nel periodo in cui aveva lavorato presso il laboratorio del dottor Faker. Ma con la scoperta del suo tradimento e dopo aver ritrovato il padre (il quale era già pronto a mettere in atto la sua vendetta) il ragazzo era stato costretto ad abbandonare la casa per non destare sospetti a nessuno e si era trasferito in un lontano museo abbandonato fuori città dove furono messe in atto una delle peggiori azioni della famiglia Arclight nei confronti del figlioletto malato di Faker, Hart.
All’inizio Chris aveva voluto addirittura mettere la casa in vendita, visto che non aveva più alcun ruolo nella loro vita, ma ripensandoci, aveva capito che se lui e i suoi fratelli avessero avuto la possibilità di far ragionare il padre e di farlo tornare quello che era sempre stato, probabilmente ci sarebbero tornati un giorno.
Mentre Chris era sommerso nei suoi pensieri, ad un trattò un fascio luminescente proveniente dal palmo della mano di Tron trapassò la serratura e un tremendo boato fece scuotere ulteriormente le foglie secche degli alberi e alcune finirono carbonizzate.
La porta d’ingresso, parzialmente distrutta, cadde al suolo con un gran tonfo e un’immensa nuvola di fumo coprì in parte l’esile e minuscola corporatura del bambino.
"Papà! Tutto bene?" esclamò Thomas, andandogli incontro.
Il piccolo non rispose e restò immobile.
Il figlio, sconcertato, poggiò le mani sulle spalle di Tron per poterlo girare nella sua direzione.
"Non preoccuparti, Thomas." disse limpido Chris avvicinandosi a padre e fratello in compagnia di Michael.
Thomas si allontanò bruscamente e osservò sconvolto l’ingresso della vecchia casa.
Non riusciva a credere a ciò che stava vedendo.
I suoi capelli si drizzarono e le mani gli tremarono.
"La nostra casa..."
A quel punto, Tron abbassò lentamente il braccio e lo stampo sulla sua piccola mano raffigurante lo Stemma si spense. Poi, con voce calda e gentile, disse:
"Sì. Siamo a casa, come ai vecchi tempi, figlio mio."

 
Angolino dell’autrice:
Carissimo popolo di EFP, come vedete, sono tornata a far baldoria con le mie storie folli xD Innanzitutto, ricordo a chi magari sta attendendo da diverse settimane l’aggiornamento di “Le Catene di Venere” sappiate che lo farò fra pochi giorni, visto che per il momento mi è venuta l’ispirazione per questa nuova fic, che come potete notare, ho intitolato “Il sospiro di Mnemosine”. Voi adesso vi starete chiedendo (soprattutto chi si intende di cultura greca antica e chi ha letto l’altra storia): "Ma scusa, come mai hai deciso di intitolare due storie appartenenti ad un contesto moderno come quello di Yu-Gi-Oh con nomi di divinità greche?" Ebbene, vi darò subito delle piccole considerazioni a riguardo che ritengo importanti: partendo dal presupposto che non frequento il liceo classico, io sono comunque sempre stata affascinata dalla mitologia greca :D Credo, infatti, che molte delle celebri figure divine che dominano il panorama letterario e culturale della Grecia (e perché no, anche di altre nazioni) siano molto attinenti al carattere dei personaggi delle mie storie in questione (Ad esempio, avrete sicuramente intuito, nella mia prima storia, che Venere non è altro che la personificazione vera e propria del carattere di Angelina. Per chi magari non ha colto questo particolare (anche se penso invece che tutti voi l’abbiate capito), vi informo già che lo noterete ben presto nei capitoli successivi ^_^) Mnemosine è la dea greca della memoria, madre delle famose Muse :) Questa storia, infatti, trattando le memorie passate della famiglia Arclight, ma soprattutto (e lo capirete meglio più avanti) di Tron, ho pensato che il titolo fosse perfetto. Porgo inoltre le mie scuse per il ritardo, anche se in realtà, avevo incominciato a programmare i nuovi aggiornamenti il giorno del mio diciottesimo compleanno quattro giorni fa. Ho avuto impegni di ogni genere, di tutto, insomma xD La scuola però è finalmente terminata e quindi penso di poter ritornare attiva molto presto! Concludo ringraziando tantissimo le mie sostenitrici (perché siete tutte donne, vero? xD) e vi auguro con tutto il cuore buone vacanze estive *_*
Ciao ciao :)
vennalyrion96
  
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