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Autore: Delirious Rose    16/06/2014    0 recensioni
Nel suo mondo – il mondo reale così come lo vede attraverso i suoi occhi e che comprende con la sua coscienza alterata – Ariana Dumbledore è una principessa maledetta da degli stregoni cattivi a vivere per sempre in una bolla invisibile e a trasformarsi in un orrendo mostro ogni volta che l’assale una forte emozione. E come ogni principessa maledetta, aspetta che arrivi il suo Principe Azzurro a liberarla dal sortilegio con un bacio d’amore sincero.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Silente, Ariana Silente
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Note iniziali: nella parte in cui Ariana racconta, ho volutamente eliminato la punteggiatura, utilizzato un linguaggio infantile pieno di ripetizioni e, sì, un po’ sgrammaticato. Non nascondo che è anche un esperimento di flusso di coscienza joyciano. Quella di Albus è, indovinate un po', uno sfogo. Di nuovo.

Questo è quello che avevo iniziato a scrivere per il contest di Mary Black "Ossessioni e Vetri Infranti III": sarebbe dovuta continuare fino alla morte di Ariana, ma per ragioni che qualcuno sa e che non ho da spiegare in questa sede, ho dovuto ritirarmi dal contest. Solo la seconda metà della seconda parte è recente, scritta per dare una sorta di chiusura a questo frammento.

 

 

La Principessa nella Bolla di Vetro

 

il mio nome è ariana del bombo principessa del regno silente sono una principessa e sono molto bellissima come tutte le principesse e vivo in una torre molto altissima come tutte le principesse i miei vestiti sono molto bellissimi colore tempesta e colore del tramonto e colore di-cane-quando-corre ricamatissimi di fiori veri e di foglie vere e con merletti di rugiada e di brina e gli uccellini che stanno fuori facevano cip-cip quel giorno di tanto tanto tempo fa quando ero una principessa normale e volevo giocare con la mia palla d’oro zecchino ma il principe ranocchio non era allo stagno e io giocavo con la mia palla d’oro e tre viaggiatori mi hanno chiesto se potevano giocare con me non erano viaggiatori erano tre stregoni molto cattivissimi che si sono arrabbiati perché la balia mi ha detto di non giocare con gli sconosciuti e allora mi hanno fatto un sortilegio e mi hanno messo la testa in una bolla di vetro invisibile e mi hanno chiuso le orecchie e la bocca con il filo magico e diventerai un brutto mostro cattivo quando vorrai piangere molto forte oppure ti arrabbierai molto tanto e poi sono andati via ridendo e re-mio-padre ha radunato il suo esercito per punirli e farmi togliere il sortilegio ma gli stregoni erano molto fortissimi e re-mio-padre e il suo esercito non sono più tornati e allora regina-mia-madre mi ha nascosto nella torre molto altissima fuori è una bella giornata e ragazzo-delle-capre va al pascolo con bianchina e fioccodineve e io voglio tanto tantissimo uscire dalla torre e andare con lui perché gli voglio tanto bene di più di regina-mia-madre e di gran-ciambellano e una volta ho voluto avere un bacio-di-vero-amore ma ragazzo-delle-capre non è principe-azzurro e il sortilegio non si è rotto perché tutti sanno che ci vuole un bacio-di-vero-amore di principe-azzurro per rompere i sortilegi degli stregoni molto cattivi e prima ero piccola piccola ma adesso sono grande e aspetto che principe-azzurro arriva e con il bacio-di-vero-amore rompe il sortilegio e la bolla di vetro che ho in testa si rompe anche e il filo magico che cuce le orecchie e la bocca si rompe anche e così io tornerò normale e potrò andare via dalla torre molto altissima e tornerò al bel-castello-marcondirondirondello-marcondirondirondà e vivrò felice e contenta insieme a principe-azzurro come tutte le principesse e dove sei principe-azzurro è regina-mia-madre e gran-ciambellano che ti danno tante prove molto difficilissime da superare e lo so che non è facile trovare uccel-bel-verde e uccello-di-fuoco e che la fontana-di-gioventù è custodita dal brutto orco e che gli devi anche rubare gli stivali-delle-sette-leghe perché abiti molto lontanissimo e il viaggio è lungo io ti aspetto principe-azzurro quando arriverai io ti voglio conoscere molto subito e poi devo riuscire a farti innamorare di me anche se quando voglio piangere molto forte oppure mi arrabbio tanto tanto divento un mostro brutto e cattivo ti innamorerai di me devi innamorarti di me altrimenti non potrai darmi il bacio-di-vero-amore io ti aspetto principe-azzurro

ert’ dgheshi ik’neba ak’
mast’an ert’ad me
rodesats’ ch’ven vts’khovrobt’ ert’ad, me vits’i,
ra bednieri vik’nebi samudamod
ots’neba ch’ems guls
da ts’khovroben ch’emi siqvaruli
magram dartsmunebuli var, rom
is mova ch’emt’an,
da ots’neba ik’neba realobaa

 

 

Albus sbuffò, alzando gli occhi dalla pergamena: come poteva continuare a studiare con sua sorella che miagolava in quel modo? Non che Ariana fosse troppo stonata o che la melodia fosse brutta, ma ogni volta che la sentiva cantare si chiedeva che cosa significasse quell’accozzaglia di consonanti e vocali. Cercò di concentrarsi di nuovo sulla pergamena, senza riuscirci.

«Aberforth, perché non ti fai aiutare da Ariana a dar da mangiare alle capre?» chiese infine quando, esasperato, si affacciò alla finestra che dava sul giardino posteriore. «Sto studiando dei documenti molto importanti e non riesco a concentrarmi.»

Suo fratello lo guardò torvo, sfogliando lentamente una vecchia verza ingiallita. «Penso che dovresti piuttosto andare da lei, parlarle, leggerle una storia… raccontarle qualunque cavolata ti venga in mente. Ma che te lo dico a fare? A te non frega proprio niente di Ariana.»

Albus strinse le labbra, punto dall’acrimonia di Aberforth: avrebbe voluto dirgli che, contrariamente a quello che lui pensasse e soprattutto a quello che poteva sembrare, si stava facendo in quattro per Ariana, per trovare il modo per farla tornare la bambina che era stata. Il mago chiuse la finestra e tornò alla scrivania, accarezzando con la punta delle dita l’illustrazione finale de “La fontana della fortuna”.

Accoa Babu!

Si pizzicò il ponte del naso con forza, ispirando forte fra i denti, mentre l’immagine di una bimbetta alta tre mele irruppe nella sua mente, con i suoi capelli biondi tirati sulla fronte con un fiocco e i grandi occhi castani che brillavano come stelle gemelle. Albus ricordava com’era sua sorella prima dell’incidente, ricordava la sua vivacità, la sua curiosità, il modo in cui riusciva a far da paciere fra lui e Aberforth ogni volta che litigavano, l’espressione contrita ogni volta che faceva una marachella e come riuscisse a comprare il loro padre con poche moine. Albus ricordava perfettamente sua sorella, la principessina di casa, che si inventava un abito di Cenerentola o di Pelle d’Asino con una tovaglia o un lenzuolo trovato steso ad asciugare; ricordava perfettamente come lo coinvolgesse in quei suoi giochi in cui lui era ora un re ora un visir e Aberforth si trasformava in un cavaliere impavido o in un ladro poverello che trova una lampada meravigliosa. Ricordava perfettamente come proprio durante uno di quei giochi, durante un pomeriggio in cui Ariana era rimasta sola in casa con il loro padre, la tragedia era avvenuta: Albus era uscito di casa promettendole un nuovo libro di fiabe e al suo rientro aveva trovato solo un guscio vuoto con le fattezze di Ariana. Era stato quando aveva incrociato quegli occhi castani lucidi come sfere di vetro, che aveva giurato a se stesso che avrebbe fatto di tutto per riavere la sorella tanto amata.

Strofinò via le lacrime e tornò a leggere la pergamena. La lista di chi si supponeva avesse posseduto la Bacchetta di Sambuco.

 

 

Nota finale: la canzone che canta Ariana non è altro che "One day my prince will come" tradotta e traslitterata in non-ricordo-più-quale-lingua.

   
 
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