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Autore: Princess Kurenai    16/06/2014    2 recensioni
[AoKasa] Faceva troppo caldo, ed anche se avrebbero tutti continuato più che volentieri a giocare, alla fine dovettero arrendersi e rifugiarsi sotto la rassicurante ombra degli alberi nel pacchetto vicino al campo da basket.
Kasamatsu grondava di sudore. Pur essendo atleticamente preparato, faticava a tenere il ritmo di quei 'mostri' come Kagami, Kise e Aomine. E anche se quei tre avrebbero ripreso a giocare anche in quel preciso istante, lui si ritrovò suo malgrado a ringraziare mentalmente Kuroko e la sua 'delicatezza' - unita alla premura che Kagami era solito riservargli - che gli stavano permettendo di fare una pausa.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Daiki Aomine, Yukio Kasamatsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: A Lemon Slice
Fandom: Kuroko no Basket
Personaggi: Aomine Daiki, Kasamatsu Yukio (con la partecipazione di: Kise Ryouta, Kuroko Tetsuya, Kagami Taiga)
Pairing: AoKasa
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: SAFE
Avvertimenti: OneShot, Shonen ai
Conteggio Parole: 885
Note: 1. Pubblicità per il mio askblog Sharara ☆ Goes On
2. Praticamente quando mi è arrivato il prompt per questa fic, al posto di Wakamatsu avevo letto Kasamatsu… quindi avevo già iniziato questa altra oneshot prima di correggermiXD di conseguenza se notate qualcosa di simile è per via della mia stupiditàXD
3. Ambientata dopo la fine del manga. Facciamo qualcosa tipo cinque anni dopo XD Aomine e Kasamatsu frequentano insieme l’accademia di polizia - penso si chiami così anche in Giappone - e hanno una sorta di relazione XD
4. Non è betata! Quindi scusatemi çAç



Faceva troppo caldo, ed anche se avrebbero tutti continuato più che volentieri a giocare, alla fine dovettero arrendersi e rifugiarsi sotto la rassicurante ombra degli alberi nel pacchetto vicino al campo da basket.

Kasamatsu grondava di sudore. Pur essendo atleticamente preparato, faticava a tenere il ritmo di quei 'mostri' come Kagami, Kise e Aomine. E anche se quei tre avrebbero ripreso a giocare anche in quel preciso istante, lui si ritrovò suo malgrado a ringraziare mentalmente Kuroko e la sua 'delicatezza' - unita alla premura che Kagami era solito riservargli - che gli stavano permettendo di fare una pausa.

Arrendersi era fuori discussione anche se si trattava semplicemente di una partitella tra amici - o battaglia tra i tre idioti -, ma il suo corpo aveva bisogno di riposo se voleva arrivare almeno a fine giornata.

Si concesse un piccolo sospiro abbassandosi lentamente i calzettoni umidi, e ignorando volutamente Aomine che aveva preso posto proprio accanto a lui, recuperò dal proprio borsone un piccolo contenitore. Sentì su di sé lo sguardo del suo compagno, ma testardo continuò a fare finta di niente.

Daiki poteva anche essere il suo 'ragazzo' - o quel che era quando non erano sul campo da gioco o all'accademia di polizia -, ma in quel momento Kasamatsu lo vedeva solamente come un avversario che lo stava stracciando a basket... e Yukio suo malgrado sapeva essere fin troppo competitivo quando voleva.

Aprì il recipiente, e posando il coperchio accanto a sé, allungò la mano per prendere una delle fettine di limone che aveva preparato quella mattina - Aomine neanche l’aveva aiutato, quindi quello era un motivo più che valido per non offrire.

« Kasamatsu-senpai! Posso assaggiare? Posso?», cinguettò Kise, parandosi subito davanti a lui con gli occhi che adocchiavano il contenitore con aria quasi famelica.

Grugnì irritato, ma giusto per fare un dispetto a Daiki - che aveva a sua volta sbuffato -, assentì borbottando un: « Magari soffochi e non gridi più».

Kise ridacchiò per nulla impensierito dalle sue parole - ormai era abituato alle sue minacce -, e dopo aver preso una fettina di limone la sua attenzione venne fortunatamente catturata dagli snack che Himuro aveva portato per Murasakibara, il quale non sembrava poi così felice di trovarsi li fuori sotto il sole - era sempre sorprendente l'abilità di Himuro di rigirare quel gigante con la semplice offerta di dolci e snack.

Li seguì con lo sguardo, sentendosi quasi tentato dal tirare sulla testa di Kise una scarpa quando lo sentì strillare l’ennesimo: « Kurokocchi sei cattivo!», irrigidendosi poi quando sentì Aomine muoversi accanto a sé.

A Yukio bastò poco per capire le intenzioni di Daiki - era tremendamente scontato - e senza pensarci due volte scattò subito per schiaffeggiargli la mano ed impedirgli di afferrare una fettina di limone a tradimento… ma sfortunatamente Kasamatsu fallì nell’impresa. Aomine era stato più veloce di lui nel ritirare la mano con il suo bottino.

Non riuscì a trattenersi dall’emettere un verso contrariato, e voltandosi appena puntò gli occhi su quelli dell'altro, cercando di assumere un'espressione minacciosa. Yukio però si scontrò semplicemente con il sorriso sornione che gli rivolse Aomine mentre addentava lentamente la fettina di limone come per volergli fare un dispetto.

« Gira al largo, bastardo», sbottò, stringendo i denti ed allontanando dalla portata di Daiki il contenitore. Si sentiva un idiota nel reagire in quel modo, ma era più forte di lui - era quello l'effetto che Aomine aveva su di lui.

« La sconfitta brucia, senpai?», ribatté Aomine con malizia, ben consapevole di aver toccato un dolorante nervo scoperto ed allungandosi al tempo stesso verso Yukio per prendere il recipiente.

Kasamatsu, testardo, si piegò istintivamente all'indietro premendo una mano sul petto dell’altro come per tenerlo lontano.

« Ti ho detto di non rompere, Aomine!», ringhiò, sollevando il contenitore quasi fin sopra la testa.

« Andiamo, Kasamatsu! Non te la sarai presa per davvero?!», insistette Daiki con un ghigno soddisfatto, iniziando una vera e propria lotta con il suo compagno, al quale non restò altra arma se non il cercare di colpirlo con un calcio - “ A mali estremi, estremi rimedi”, si disse.

Aomine, sicuramente abituato a quelle sue reazioni, gli bloccò la gamba con un braccio, costringendolo a sbilanciarsi all’indietro contro il tronco dell’albero. E da quella posizione per Daiki diventò estremamente più semplice bloccare Kasamatsu con il proprio corpo e raggiungere il contenitore nonostante tutti gli sforzi del più grande.

« Per caso volete un po' di privacy, ragazzi?», la voce vagamente imbarazzata ma divertita di Kagami li strappo improvvisamente dalla loro piccola disputa, e solo in quel momento entrambi si resero conto di avere gli occhi di tutti i loro compagni puntati contro.

« Siete così carini! Non è vero, Kurokocchi?», strillo Kise, cercando poi di afferrare l'altro giocatore che si dileguò puntualmente.

Le guance di Kasamatsu iniziarono sin da subito a pizzicare per l'imbarazzo - essere preso per i fondelli da Kise era decisamente troppo -, e approfittando di quel momento riuscì a tirare una gomitata sullo stomaco di Aomine per farlo allontanare.

« Giuro che ti ammazzo, bastardo», borbottò, cedendogli poi il contenitore con le altre fettine di limone che aveva protetto fino a quel momento.

« Certo», sogghignò Aomine, stupendosi quando scorse un piccolo sorriso maligno e carico di vendetta sul viso dell'altro.

« So dove dormi».

Non poteva batterlo sul campo da gioco, ma di una cosa Kasamatsu era certo: conosceva tanti altri metodi per vendicarsi.

   
 
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