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Autore: RobyLupin    16/06/2014    6 recensioni
[3+1, Malec, no spoilers oltre Città di Vetro]
Tre modi in cui Magnus e Max avrebbero potuto conoscersi, e un funerale.
"La prima volta che Max incontrò uno Stregone aveva nove anni e mezzo e si era perso."
Genere: Angst, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Max Lightwood
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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E questa è la fine – sul serio, stavolta. Questa storia mi mancherà – scriverla mi ha provocato un'altalena di sentimenti contrastanti da non sottovalutare, ma gh, lo rifarei domani <3

Ringrazio chiunque abbia letto, commentato e messo questa storia tra le preferite/ricordate/seguite – siete l'ammmore. <3

Grazie a Flavia per la betatura e l'incoraggiamento, e per avermi fatto intendere di voler leggere ancora di Max – cosa che farò, perché lui e Magnus sono meravigliosi e gli voglio bene <3 Tanto <3

Spero che il finale sia degno delle aspettative. See ya! :3

 

 

 

 

 

Hidden Track – How it should have gone

Quando Alec aveva detto che avrebbe presentato Magnus alla sua famiglia, se fossero usciti vivi dalla battaglia di Alicante, non stava scherzando. Contando poi che due giorni prima aveva dato spettacolo nella Sala degli Accordi baciandolo davanti a Shadowhunters e Nascosti venuti da ogni dove, fargli conoscere i suoi genitori e Max era solo una formalità, giusto? Giusto. Ciò non significava che l'idea non gli mettesse ansia. Aveva quindi deciso di trascorrere la maggior parte della giornata prima dei festeggiamenti per la vittoria fuori casa, sperando di recuperare il sangue freddo prima del grande evento.

Che stai facendo?”

Alec si voltò, la porta d'uscita già aperta davanti a sé, e trovò Max che lo fissava incuriosito, le maniche troppo lunghe della maglia arrotolate fino al gomito, gli occhiali in bilico sul naso. Sulla testa aveva ancora una fasciatura dove Sebastian l'aveva colpito pochi giorni prima. Alec strinse i denti, maledicendo quel bastardo.

Esco.”

Vai da Clary?” pareva improvvisamente interessato. Alec trattenne una smorfia: perché tutti i ragazzi della sua famiglia parevano pendere dalle labbra di quella ragazza?

No, Max. Vado a trovare Magnus.”

Lo Stregone?” chiese, eccitato. Almeno non era solo un'ex-Mondana che ultimamente sembrava spuntare ovunque ad affascinarlo; era già qualcosa, suppose.

Proprio lui,” e non seppe cosa gli prese in quel momento per dire le sue parole successive, ma di punto in bianco sentì se stesso domandare: “Vuoi venire?”

L'urlo entusiasta di Max venne probabilmente sentito anche in Antartide.

 



Hai combattuto con Magnus durante la battaglia, vero?”

Camminavano da circa un quarto d'ora per le strade di Alicante, il sole del mattino ormai alto gli faceva socchiudere gli occhi per proteggerseli. Max era stato insolitamente calmo durante quel tempo, e Alec non era stupito che avesse esaurito la pazienza.

Sì,” confermò, gettandogli un'occhiata, osservando la sua reazione: Max era stato lasciato in ospedale il giorno della fine della guerra, e quindi aveva finito per non essere presente al suo outing pubblico. Il che era un peccato, aveva detto Isabelle poi, perché era una cosa che sarebbe probabilmente stata ricordata per anni e anni; Max si sarebbe mangiato le mani quando avesse saputo di esserselo perso, aveva aggiungo con un ghigno.

Ignaro di avere una sorella decisamente sadica, il bambino continuava a guardare davanti a sé, sorridendo. Teneva la mano di Alec più per abitudine che per vero timore di perdersi nella folla quasi inesistente di Nephilim che li circondava – Alec si chiese se fosse paranoico, o se sguardi straniti e poco amichevoli venissero davvero lanciati in sua direzione di quando in quando.

Che cosa fantastica!” stava intanto dicendo suo fratello; Alec si impose di concentrarsi su di lui e ignorare il resto. “Combattere con il potere di uno stregone! Dev'essere stato favoloso! Avrei voluto farlo anch'io! Peccato fossi ancora ricoverato! Come se ce ne fosse stato bisogno, stavo benissimo!”

Non avresti comunque combattuto, Max, sei troppo piccolo. Avresti dovuto passare sul mio cadavere.”

Max sbuffò.

E comunque non è che sia stato granché entusiasmante: un sacco di gente morta in dieci minuti scarsi che sono sembrati un'eternità,” sospirò, e si chiese se fosse normale sentirsi molto più vecchio di quando erano arrivati in città solo pochi giorni prima. “Davvero, le guerre sono sopravvalutate.”

Suo fratello parve rifletterci attentamente per qualche secondo, poi disse: “Ma combattere con uno stregone, Alec! Uno stregone!” pareva trovare il concetto estremamente importante, e non capiva come Alec non potesse essere d'accordo con lui. “Cielo, avrei tanto voluto provarci! Credi che potrei chiedere a Magnus di farsi fare la runa di Clary, quando porterò i marchi?”

Stavolta Alec rise, scuotendo la testa.

Puoi chiederglielo,” concesse.

Sono tuo fratello! Non mi dirà di no,” alzò lo sguardo verso di lui, gli occhi grigi improvvisamente pieni di dubbio. “Non lo farà, vero? Avete combattuto insieme, siete amici, no?”

Alec non rispose finché non si fermarono davanti alla casa occupata da Magnus, un villino poco lontano dai confini della città: sapeva che le manie di protagonismo dello stregone avrebbero preferito una sistemazione più centrale, ma quelle abitazioni erano state le prime ad essere occupate dai Nephilim rimasti, quindi avevano dovuto accontentarsi. Alec sospettava che Magnus si fosse offerto di sovraintendere l'organizzazione della festa di quella sera come forma di compensazione personale.

Varcarono il cancello aperto, e Alec osservò la porta d'ingresso attentamente, cercando cosa, non avrebbe saputo dirlo, quindi s'inginocchiò davanti a Max e lo guardò dritto negli occhi. Il bambino sbatté le palpebre, perplesso, e all'improvviso gli parve tremendamente importante che anche lui sapesse.

Alec...?”

Magnus non è un mio amico,” annunciò, con foga. “Non esattamente. È il mio ragazzo.”

Max spalancò gli occhi e la mascella gli cadde. Alec deglutì il più discretamente possibile: un conto era l'idea che la sua famiglia potesse non accettarlo, amarlo di meno nel momento in cui avesse saputo che era gay; un altro era vedere quello che temeva di più diventare realtà. E con Max. Alec non avrebbe mai pensato che fosse proprio lui il primo a rifiutarlo; dopo lo stress degli ultimi giorni, non credeva sarebbe riuscito a sopportarlo.

Magnus è il tuo ragazzo?”

... Sì.”

Come Jace e Clary?”

Meno melensi, spero. Ma sì.”

Un'altra pausa. Alec stava già per chiedergli se non preferisse che lo riaccompagnasse a casa, così poi avrebbe potuto trovare Magnus e piangere come un moccioso di cinque anni perché, per l'Angelo, era molto peggio di quanto si era aspettato – quando Max fece qualcosa che non si sarebbe aspettato: sorrise, talmente tanto da fargli vedere i denti, gli occhi brillanti. Era come se i suoi genitori gli avessero appena comprato un'intera fumetteria senza una ragione, per intenderci.

Il tuo ragazzo è uno stregone? Che cosa fighissima!” urlò, e si mise a saltellare sul posto. “Oh, cielo! Oh, cielo! Oh, cielo! Jace dev'essere così invidioso! Clary è fantastica, ma un Sommo Stregone! Miseria!” si interruppe e Alec notò il fratellino fremere, come se l'entusiasmo che provava fosse troppo perché il suo corpo minuto potesse contenerlo tutto.

Sai, non credo di essere d'accordo: scommetto che quella invidiosa è Clary,” Alec si voltò verso l'ingresso, dove Magnus stava appoggiato allo stipite, osservandoli con un'espressione felina in volto. “Insomma, sono talmente meraviglioso, intelligente e pieno di qualità... Jace non può reggere il confronto, diciamocelo.”

Gli occhi di Max raggiunsero dimensioni che Alec non avrebbe mai ritenuto possibile prima che si nascondesse dietro di lui, intimidito. Magnus si chinò davanti alle gambe di Alec, e lanciò al ragazzo uno sguardo divertito prima di rivolgersi al fratellino.

Quindi tu saresti il famoso Max?”

Max si sporse oltre le ginocchia di Alec e aggrottò la fronte, confuso.

Famoso?”

Tuo fratello mi ha parlato un sacco di te,” confermò. “Mi ha anche detto che ti piacciono i fumetti. È vero?”

Altroché!” annunciò il bambino, uscendo del tutto allo scoperto. “Clary mi ha detto che mi porterà nella sua fumetteria preferita quando torneremo a New York! Sarà favoloso! Non vedo l'ora!”

Ma davvero?”

Max annuì.

Anche tu li leggi?”

Uh-uh,” annuì. “Ho una discreta collezione, in effetti. Hai mai letto Spider-Man?”

No!”

Oh cielo, bisogna assolutamente rimediare, allora! Spider-Man è f-a-n-t-a-s-t-i-c-o!”

Max spalancò la bocca e si lanciò addosso allo stregone, tirandogli la maglietta.

Voglio leggerlo subito allora! Posso? Eh? Eh?”

In teoria, Alec sapeva che avrebbe dovuto riprendere suo fratello e ricordargli di comportarsi con un minimo di educazione – e appendersi come una scimmia al braccio di Magnus non era esattamente in linea con l'etichetta, anche se lo stregone rideva di gusto, divertito come poche altre volte l'aveva visto. Razionalmente, Alec ne era consapevolissimo.

Ma, in tutta onestà, non gliene sarebbe potuto importare di meno mentre guardava il suo ragazzo e il suo fratellino parlarsi come se fossero migliori amici di vecchia data, Max che pareva trattenersi a stento dal fiondarsi in casa senza permesso – e Alec pensava fosse più perché non sapeva dove andare esattamente, piuttosto che per semplice vergogna.

Lasciò andare un respiro che non si era nemmeno reso conto di aver trattenuto, e gli vennero le lacrime agli occhi quando Magnus gli fece l'occhiolino, l'espressione ora piena di quella tenerezza che mostrava solo a lui, e iniziò a condurre Max verso la sua destinazione. Non aveva bisogno che glielo dicesse per sapere che lo stregone aveva capito quello che gli passava nella testa, e che era il suo modo per dargli il tempo che gli serviva per riprendersi.

Seguendoli e chiudendo la porta dietro di sé, si rese conto con stupore di sentirsi bene come non gli capitava da tempo.

 

 

  
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