Serie TV > Teen Wolf
Segui la storia  |       
Autore: lilyhachi    16/06/2014    0 recensioni
(Raccolta di one shots varie incentrate su Derek e Stiles; possibili spoiler)
#1: Ogni volta che si trovava dinanzi a Derek, tutti i nodi venivano “al pettine”.
#2: Si sentiva come un bambino che cercava con tutte le sue forze di imparare a camminare, ma non faceva che cadere e sbucciarsi le ginocchia. Derek era caduto così tante volte che aveva perso il conto.
#3: Le lancette dell’orologio si muovevano veloci, solo che Stiles non le guardava, non più. (AU; college)
#4: Come facevi a sapere se stavi ancora sognando?
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
http://s9.postimg.org/xoeyj90cf/ufmlltw.png
 

Prima di proseguire, ci tengo a precisare che questa ultima flash contiene spoilers sulla puntata 4x08 di Game of Thrones,
precisamente "The Mountain and The Viper".

 
IV

Dreams


“Carry your world, I’ll carry your world
”.
(Coldplay – Atlas)
 
 
Un silenzio innaturale dominava il soggiorno del loft di Derek, anche se definirlo “soggiorno” non era propriamente corretto, visto che Stiles si limitava a considerarlo come un semplice spazio aperto senza personalità e senza mobili che potessero riconoscerlo come tale.
Derek non aveva neanche tentato di proferire parola, poiché una ventina di minuti prima aveva osato parlare e Stiles si era voltato a guardarlo con un’espressione omicida di chi non voleva essere disturbato, così il licantropo aveva optato per il silenzio forzato.
Stiles lo aveva avvisato: “Prova a lasciarti sfuggire qualche spoiler, e troverai lo strozzalupo nel caffè”.
Su quello, il ragazzo era stato abbastanza chiaro prima di accendere la tv di Derek e lasciare che la puntata tanto attesa della sua serie preferita, Il Trono di Spade, cominciasse. In realtà, Derek sapeva cosa sarebbe successo, poiché aveva letto tutti i libri della saga, a differenza di Stiles che si era ripromesso di farlo in un prossimo futuro, motivo per cui Derek non perdeva mai occasione di infastidirlo, con suo enorme disappunto.
Sentiva il battito accelerato di Stiles che premeva inesorabilmente contro la cassa toracica del ragazzo, rischiando quasi di sfondarla, mentre il suo respiro si mozzava in continuazione e aveva portato le mani alla bocca, mordendo la manica della camicia a quadri per tranquillizzarsi.
Derek osservava la puntata trasmessa con una calma che riusciva soltanto ad irritare Stiles più del dovuto, mentre le mani passavano alla testa e sullo schermo La Montagna finiva al suolo, infilzato dalla lancia di Oberyn Martell.
A quel punto, Stiles balzò in piedi, incredulo ed esultante.
Derek poggiò i gomiti sulle ginocchia, allungando il busto per osservare meglio la scena: si trattenne dal ridere sonoramente per l’entusiasmo di Stiles che sarebbe stato smorzato presto.
Stiles, intanto, non si scomodò neanche a voltarsi verso il suo ragazzo, troppo preso dalla vittoria di Oberyn e dal fatto che avesse appena messo al tappeto quel bestione, al di là di ogni aspettativa.
“Vai così!”, urlò, come se fosse ad una partita. “Di’ il suo nome, bastardo!”.
Derek sollevò un sopracciglio, voltandosi verso Stiles ancora in piedi con le mani strette a pugno e il cuore che batteva sempre più forte, mentre la gioia lo invadeva: non aveva mai visto Stiles così preso, e davvero non volle immaginare l’espressione che avrebbe mostrato di lì a poco.
Quando La Montagna colpì Oberyn, trascinandolo a terra e poi sotto di sé, Derek temette che a Stiles sarebbe venuto un infarto, poiché sussultò, ricadendo sul divano e portandosi le mani alla bocca, il tutto sotto lo sguardo attento e lievemente mortificato di Derek.
Mentre il guerriero ripeteva le parole pronunciate da Oberyn, cavandogli gli occhi con le sue stesse dita, Stiles rimaneva immobile sul divano in pelle a sopperire quelli che sembravano essere gridolini e strizzava gli occhi per non assistere del tutto alla vista del sangue, delle dita che affondavano sempre di più negli occhi di quel personaggio che aveva adorato fin da subito, e dei resti di cranio sparsi.
La puntata terminò in quel modo, e Stiles rimase nella stessa identica posizione anche quando i titoli di coda apparvero sullo schermo.
“Ma perché?”, sbottò ad un tratto il ragazzo, cercando una risposta nello sguardo di Derek.
“Se tu avessi letto i libri, non avresti sofferto tanto”, lo canzonò l’altro e Stiles poté leggere il divertimento negli occhi del suo ragazzo che sembrava spassarsela alla vista di lui emotivamente e psicologicamente distrutto.
Stiles assottigliò lo sguardo, desiderando davvero riservargli un bel pugno, ma dovette riconoscere che avrebbe probabilmente perso l’uso della mano sinistra, così optò per un cuscino che finì dritto in faccia a Derek.
L’altro non batté ciglio, e lasciò che Stiles lo colpisse, ghignando.
Il ragazzo si abbandonò sullo schienale del divano, afflitto e sconsolato.
“Dimmi che tornerà in vita”, piagnucolò il ragazzo, guardandolo speranzoso.
“Stiles, non è Supernatural”, gli fece notare Derek, ricevendo uno sbuffo in risposta.
"Urge l'intervento di Castiel! Sono sicuro che potrebbe risolvere la situazione", ribattè l'altro, con voce convinta.
Derek sorrise alla vista di Stiles imbronciato a quel modo e gli si avvicinò, per poi prendergli la mano e intrecciare le dita con le sue.
Era ancora nuovo tutto quello che avevano costruito: sembravano così quotidiani e “domestici” che Derek faticava ancora a farci l’abitudine, poiché fino a qualche mese fa non avrebbe mai immaginato di condividere una serata di quel tipo insieme al petulante e logorroico Stiles Stilinski.
Guardò le loro dita strette, ricordando tutto quello che gli era capitato, tra Peter, il Kanima, Jennifer, Deucalion e infine, il Nogitsune.
Il solo ricordo di quel mostro che si era impossessato della mente di Stiles fino a consumarlo, sospinse un dubbio nella mente che già vacillava, ripetendo che quel quadro era davvero troppo perfetto per essere vero.
Forse stava sognando. Forse tutto quello che avevano portato avanti non era reale.
Eppure, non c'era un modo preciso per saperlo, magari poteva continuare a lasciare quella dolce illusione lo avvolgesse, pregando che la verità non arrivasse mai, abbattendosi su di lui come una secchiata di acqua gelida, poi ricordò qualcosa.
“Come facevi a saperlo?”, domandò Derek, tenendo lo sguardo fisso sulle loro dita.
Stiles voltò il capo verso di lui, senza capire cosa intendesse con quella domanda.
“Come facevi a sapere se stavi ancora sognando?”.
Percepì il cuore di Stiles perdere un battito nel realizzare l’entità della domanda e quasi si pentì di avergliela posta, di aver portato di nuovo a galla qualcosa che il ragazzo cercava di archiviare.
“Le dita”, rispose Stiles, portando lo sguardo sulle loro mani e cominciando a giocherellare con le dita di Derek, intrecciandole e poi distendendole come pasta frolla. “Nei sogni hai più dita”.
Derek prese delicatamente il polso destro di Stiles, lasciando che aprisse meglio il palmo, e per un secondo anche lui perse un battito, al pensiero che le dita potevano essere più di cinque. Tuttavia, le dita di Stiles non erano di più, erano cinque, non aveva più dita e non era un sogno.
Derek rilassò le spalle, riappoggiandole leggermente sul divano, mentre Stiles stringeva nuovamente la mano nella sua e sorrideva, volgendo il capo verso di lui, quasi intenerito da quel gesto. Derek era spaventato anche se non lo avrebbe mai ammesso ma a Stiles andava bene.
“E’ tutto reale”, sussurrò con convinzione.
Il licantropo si voltò verso il ragazzo, e gli sorrise, sospirando con tranquillità.

Stiles serrò la presa sulle sue dita, sentendo Derek che ricambiava, forse per rassicurarlo a sua volta, forse per far capire non soltanto a sé stesso ma anche a lui che quello non era un sogno, che non c’era nessuno nelle loro menti e che erano davvero insieme.
Derek guardava Stiles e vedeva l'essere umano più coraggioso che avesse mai conosciuto, qualcuno che era stato capace di rialzarsi dopo quello che aveva subito, che ancora zoppicava per ciò che il Nogitsune gli aveva fatto ma che non intendeva arrendersi.
Ricordava come fosse stato difficile i primi tempi, come avesse scorto Stiles agitarsi nel bel mezzo della notte, impaurito all'idea di chiudere gli occhi con il terrore di trovarsi ancora nei meandri bui e inesplorati della sua mente dove solo il Nogitsune era entrato.
Ricordava come Stiles avesse sentito il bisogno di essere rassicurato, ad ogni gesto e ad ogni parola.
Strinse di più la presa, quasi per fare in modo che le loro mani diventassero un'unica entità.
Non era un sogno, non lo era mai stato e mai lo sarebbe diventato.
 
 
Angolo dell’autrice
 
- il dialogo tra Stiles e Derek sulle dita e sui sogni è ripreso dalla puntata 3x24.

Finalmente ce l’ho fatta, ormai non ci speravo più.
Non ho molto da dire, mi limito solo a chiedere scusa per averci messo tanto ma purtroppo tra i vari impegni, una storia che ho concluso giorni fa e un’altra che sto portando avanti, aggiornare con regolarità è diventato un bel problemino. Ad ogni modo, spero che questa ultima one shot che chiude la raccolta vi sia piaciuta. Ho deciso di finirla al quarto capitolo perché vista la lentezza non vorrei aggiornare con tempi ancora più lunghi, quindi meglio prevenire. Magari scriverò qualche altra cosa su questi due, intanto vi lascio quest’ultima flash con dei richiami alla serie Il Trono di Spade. Onestamente, l'idea mi è venuta praticamente all'improvviso e non so quanto questa scelta sia stata saggia, ma comunque spero vi sia piaciuta.
Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate con un commentino.
Ringrazio tutti coloro che hanno seguito, letto, recensito, messo tra le seguite/preferite/ricordate. Grazie di vero cuore!
Alla prossima, un abbraccio!

 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: lilyhachi