Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Black Firework    17/06/2014    3 recensioni
Nella grande era dei pirati, molti uomini partono per mare alla ricerca di fama, onore e ricchezza.
I pirati, personaggi simbolo di quest'epoca, persone straordinarie guidate da sogni e libertà al solo scopo di realizzarli e dimostrarli, conquistano le acque oceaniche distinguendosi.
Tra di loro, diversamente, due piratesse solitarie, senza ciurma ma solo legata tra loro, si fanno conoscere nel grande mondo: due valchirie, guerriere,che sostenendosi a vicenda, sono divenute temute anche dai più alti piani della Marina e del Governo Mondiale.
Una, la perfetta visione della combattente, solare, esuberante e con un occhio sempre puntato davanti a sé, l'altra la pigrizia personificata, riflessiva e con un'abilità per l'osservazione fuori dal comune: insieme formano una coppia unica nel suo genere, che sconvolgerà Vecchio e Nuovo Mondo, e tutte i fronti che li compongono!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eustass Kidd, Nuovo personaggio, Trafalgar Law, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Fight

-È uno scandalo!- urló con chiaro disprezzo Bea mentre fissava le carte da poker spalmate sul piccolo ponte della barchetta; due fronti che differivano chiaramente, una vinceva spudoratamente, anche se ormai si era stancata anche di quello, e l'altro che sbuffava tra le sue carte che a stento mettevano su qualcosa.
Guardò indignata l'ennesima pessima mano della sua compagna di viaggio:- Dimmi che lo fai apposta... Insomma è la millesima volta che perdi!- Luna si massaggiò stanca la palpebra, guardando con un leggero stupore l'opera della sua personale dea bendata, che sicuramente aveva dato le dimissioni. Scosse la testa e raccolse le carte:- Non lo so... A volte veramente mi meraviglio persino io... Non ci faccio nulla!- si alzò poi in piedi e prese una piccola borsa e infilò in una delle tasche il mazzo, andando a far compagnia ad altri suoi parenti.

Bea si stiracchiò piano:-Ora che si fa? Altro giro di scala quaranta? Oppure hai qualcosa di più carino?- chiese allegra, come se il star ferma a maneggiare carte non l'avesse intorpidita per nulla, ma la sua compagna la pensava in tutt'altro modo.

 Luna sbadigliò e mosse l'indice a destra e sinistra:- No mi spiace, ma io con i giochi legati alla sorte ho chiuso... Bea non ho fortuna!- ammise sconsolata e si sedette di fianco al suo zaino da cui estrasse un quaderno e una penna. Bea sbuffò contraria:- Ma non è possibile che in tutti i giochi tu perda!- -Non sono io! Sei tu che vinci sempre!- ribattè la bionda prima di iniziare a tracciare dei segni sul quaderno.
Bea sospirò e si andò a sedere di fianco a lei:-Ma senti, dovevi proprio conoscere il passato di quella ragazza nel locale?- chiese inquisitoria, calcando sulla parola "conoscere". La sua compagnia non staccò gli occhi dal quaderno:- Bea era nei guai e sapevo di base che sarebbe successo poi... Del resto anche tu potevi risparmiarti dal liberarla- le rispose, accentuando particolarmente il "liberarla". Si guardarono, complici l'uno dell'altra, scoppiarono a ridere, finché l'ennesima ondata di noia coinvolse la riccia:- Che due palle però! Sta terra non arriva manco a pagarla!- 


Gli occhi di grandine di Luna si alzarono dal quaderno:-Bea? Datti una calmata... Manca poco alla terra ferma. E poi se sei tanto ansiosa, vai là volando!- ribattè :- No, se anche ci riuscissi poi che direbbe la gente a vedermi? Poi vorrebbe sapere che mi porto dietro e toccherebbero la mia roba, ma la mia roba non si sfiora! Quindi no resto qua... Ma devo trovare qualcosa da fare...- 


Bea si appoggiò col gomito a un bordo della barca, giochicchiando con una delle ciocche color mogano, sperando in un illuminazione; la quale non tardò ad arrivare. Si alzò di scatto in piedi e si sporse a prua, fissando il mare aperto:- E ora che ti è preso?- chiese confusa Luna, che aveva riposto il quaderno per assecondare la sua compagna di viaggio:-Luna! Guarda là! Nave scarlatta, arredamento esterno Punk Rock, jolly roger a teschio rotondo... che ti dice?- chiese quasi retorica la mora in preda a un attacco di eccitazione, come una bimba a Natale. 


Luna ci pensò su poi inarcò l'angolo della bocca e strinse la spalla a Bea: non ci voleva un genio per riconoscere quella nave, la nave di uno dei pirati che la mora più stimava e ammirava, colui su cui aveva fantasticato per molto; Eustass "Capitano" Kidd.

-Perfetto… Ci mancava giusto qualche divertimento! Ma che…!?- il guscio di noce aveva preso una spinta esagerata, aumentando di molto la velocità: Luna si vide costretta a reggersi alle sponde di legno umido per non sbilanciarsi:-Bea! Devi proprio?- chiese alla sua compagna, che aveva montato dei remi e ora pagaiava energica per raggiungere la nave.

-Si devo! Problemi? Voglio conoscere quel figo di Eustass Kidd!!- rispose energica e spinse così tanto sui remi che questi stridettero appena. Luna di risposta scosse la testa e aspettò di raggiungere la costa, dove a un porto modesto, la nave dei pirati di Kidd aveva calato l’ancora.

Mentre si avvicinavano, i contorni di una media cittadina si facevano sempre più nitidi a ogni metro che la barchetta compieva, carina si poteva definire, forse dall’aspetto troppo tranquillo, se non per le case circondate da strani paletti bianchi.

Poi c’era la nave di Kidd, maestosa, fiera e tetra, che nascondeva con la sua stazza una parte del luogo alle due ragazze. Le fiancate color borgogna, in alcuni tratti graffiate da chissà quale avventura, erano attraversate da delle finestrelle quadrate da cui sbucavano dei cannoni grotteschi, pesanti, gli alberi laccati scuri si stendevano verso l’alto, a cercare il cielo, che sia tempestoso o limpido, grigio di neve o di uragano. Sull’albero maestro, solleticata dal vento, sventolava la bandiera nera con il jolly roger dei pirati di Kidd.

Bea sorrise alla visione di quella nave, in stile heavy metal, e vicino al molo arrestò la corsa del guscio di noce, per poi scendere a terra velocemente a stiracchiarsi come si deve.

-Finalmente! Era ora!- disse tra uno scrocchio di ossa e l’altro. Luna, intanto, si stava massaggiando gli occhi per riprendere un po’ di energia per restare sveglia, e si accinse a scendere pure lei con una piccolo, che poi tanto piccolo non era ma per i suoi standard si, zaino a monospalla, lasciano il resto sulla nave, nascosto da un telo color del legno.

Bea non aspettò i comodi della sua compagna che già era partita alla carica verso l’imponente veliero, scannerizzando ogni centimetro della nave:-Bea! Non fare la guarda vetrine e sta indietro- le disse Luna ma, in qualche modo, per quanto le parlasse non veniva ascoltata e di conseguenza, fu obbligata a seguirla.

Le due si aggirarono vicino alla banchisa dov’era ormeggiata, osservate attentamente dalla macabra prua a teschio, la nave. Poi Luna si sentì strattonata da un forte braccio smanicato e venne portata di forza in un vicolo li vicino dove si poteva osservare senza dar nell’occhio l’imbarcazione: Bea, si piazzò al limite della viuzza a guardare.

La bionda mugugnò una richiesta di spiegazioni mentre si spolverava i jeans e risistemava le maniche della giacca:- Luna… Guarda là… Non è la cosa più bella che tu abbia mai visto?- disse Bea con un tono sognante; la sua compagna guardò in direzione del molo e sospirò.

Eustass Kidd e la sua ciurma stavano scendendo da una passerella posta su una fiancata del veliero: lui, la sua pelliccia scarlatta, gli occhiali da aviatore che fungevano da fascia per gli improponibili quanto caratteristici capelli rossi, il fisico massiccio e statuario, messo in mostra dall’assenza di magliette o che altro; insomma un bel vedere per chi sa apprezzare. Bea adorava quell’uomo fin da quanto ne aveva sentito parlare per la prima volta, e da quel momento lo stimava.

Mentre Bea era occupata a rifarsi gli occhi, Luna si era appoggiata al muro, rimanendo all’ombra e a massaggiarsi le tempie. Una fitta alla testa la stava colpendo in quel momento e strinse gli occhi per sopportare, tentò di chiamare la sua amica ma la voce le suonò come un rantolo.

La riccia, però sentì lo stesso e si girò verso l’amica:-Luna che hai?- chiese leggermente preoccupata. Luna, d’altro canto, lottò contro quello che era diventato un dolore forte, come un allarme che le squassava la testa, ma riuscì lo stesso a collegare qualche parola:-Bea… Spero che tu sia pronta a combattere…- il dolore le si attenuò e si rimise dritta:-Che intendi? Io sono anche pronta ma che sta succedendo?- chiese la riccia:- Una parola: Marina- tagliò corto la compagna.

 

 

Per un pirata appena sbarcato le cose importanti sono due: uno, soddisfare i bisogni assopiti dal viaggio per mare, due, non ficcarsi nei guai. Bene, Eustass Kidd si era ficcato nei guai cercando di rispondere al primo punto. Era lì, sul pontile a sgranchirsi le gambe senza che un’ onda troppo violenta lo sballonzasse o una virata troppo brusca lo spingesse verso una balaustra, che la prima notizia della giornata era che la Marina li aveva scoperti ed erano diretti nella loro posizione.

Subito il capitano si era alterato quando la notizia venne elaborata dalla sua mente violenta e sadica, poi decise subito di fare dietro-front e cercare un altro attracco.

-Leviamoci dalle palle e subito!- urlò a tutta la ciurma perché lo sentissero e in risposta l’ordine venne eseguito il prima possibile; e si sarebbe anche compiuto se i soldati non si fossero d’un tratto concentrati sul porto, fucili imbracciati e mortai al seguito.

Kidd imprecò tra i denti e chiamò a terra i suoi uomini per sgomberare il campo; una cosa che a loro riusciva abbastanza bene.

Era un normale squadrone della Marina, troppo normale forse, e strano. Il rosso non aveva nemmeno messo in dubbio l’idea che quelli fossero lì per una soffiata di chissà quale povero dannato che sarebbe finito nella sua lista nera, ma d’altro canto non immaginava ci fosse qualcosa di diverso in quegli uomini.

Se ne rese conto alla prima pallottola che lo sfiorò: un colpo di striscio, nulla di grave, se non per il leggero mancamento che percepì quando la carne del polpaccio subì l’ abrasione.

-Fottuta agalmatolite… Merdosi marine che possiate morire bruciati!- li maledì Kidd sapendo del suo rischio in battaglia.

I suoi uomini si fecero avanti al posto suo, Killer, il suo vice, in prima linea, mentre lui cercava di riprendere controllo dei suoi poteri almeno in parte, con scarso risultato.

Poi, tra gli scocchi tra lame e pelle, oltre la mischia sul pontile, alla fine della schiera dei mortai pronti al fuoco, una nuova melodia di ferro risuonò; un altro combattente si era unito alla mischia.

Sia i pirati che i soldati si erano fermati cercando di dare una spiegazione al misto di urla che si espandevano, cercando chi curioso, chi spaventato, la causa; che non tardò ad arrivare.

Una chioma bruna e riccia saettava in mezzo ai berretti dei marine, e dove passava, gli uomini cadevano come castelli di carte. Si muoveva veloce, vorticando appena tra un soldato e l’altro, e dopo ogni giro almeno uno crollava a terra. Il comandante fece puntare un mortaio verso il nuovo avversario, venuto in soccorso dei pirati di Kidd, chissà, e diede l’ordine di far fuoco. La palla percorse i metri in frazioni di secondo e atterrò. Ma poco prima dell’impatto la chioma bruna aveva letteralmente spiccato il volo e ora vorticava in aria, con una grazia e un’eleganza incredibili.

In quegli istanti, gli occhi di Kidd, ormai ristabilito, videro quel combattente e non poté che stupirsi: una ragazza, una bellissima giovane donna dai voluminosi capelli color del cioccolato era atterrata dopo quel salto di diversi metri, tenendo in una mano sola un’enorme spadone rosso dalla lama nera, dalla forma quasi grottesca e spaventosa ma affascinante.

La ragazza roteò esperta lo spadone per rimettersi in posizione e attese il nuovo colpo in arrivo. Per un attimo al rosso venne l’ansia quando lei non sembrava intenzionata a spostarsi dalla linea di tiro: poi lei portò la lama in guardia alta e con un forte fendente tagliò in due il grande proiettile, facendolo finire contro due muri distanti e, per quanto possibile, li fondette.

Si, a nessuna delle persone sembrava vero, la palla di cannone si era fusa a contatto con lo spadone, come se fosse arroventato il piatto, e già prima, nell’istante in cui fendeva i Marine, la lama scottava le pelli intorno a essa.

Infine, come se nulla fosse successo, la ragazza riprese la corsa, dirigendosi ai mortai decisa con la spada pronta per un altro attacco.

Guardia bassa questa volta, assaltò i mortai, uno alla volta riducendoli in anonimi pezzi di ferro e polvere nera inesplosa. Era veramente brava, non poté dal trattenersi di pensare Kidd, osservando affascinato quel combattimento, quel corpo tornito che si fletteva e rilassava nei movimenti, le braccia che vorticavano con la spada al seguito come una vera estensione di lei.

Il comandante, per prevedere un’ ulteriore avanzata della ragazza, fece appostare dei tiratori in più punti del porto, i fucili puntati su di lei, che sembrava del tutto ignorare quel cambio di manovra e continuava invece a concentrarsi sui cannoni. L’ufficiale marine tese il braccio verso l’alto e i cani dei moschetti scattarono all’indietro, pronti a colpire; poi l’abbassò di colpo.

I grilletti scattarono e le pallottole volarono verso la ragazza, resasi conto troppo tardi della situazione, e la sorpresa le invase gli occhi fondenti, e li socchiuse, come molti su quel campo di battaglia, in attesa dell’impatto; il quale non arrivò mai.

Nemmeno Kidd credeva ai suoi occhi: le pallottole rimbalzarono sulla ragazza, o meglio, rimbalzarono su una strana pellicola blu trasparente che l’aveva circondata:-Grazie!- disse ad alta voce rivolta a chissà chi, e riprese l’assalto ma stavolta concentrandosi sui tiratori.

Ma tra i vari sbigottiti per quella svolta, Killer era quello più tranquillo e cercava una risposta a tutto quello: insomma, avevano davanti una strana spadaccina armata di uno spadone che maneggiava con la facilità di un tagliacarte ma con maestria, la lama rovente e ora sembrava che lei fosse coperta da una barriera che la proteggeva. Poi il massacratore notò che dietro, dove la mora lasciava feriti, un’altra persona stava setacciando i corpi inermi, come uno sciacallo tra le carogne, raggruppando quanto più poteva dalle tasche di pantaloni, giacca e qualunque altra cosa.

Da lì non poteva vedere molto, ma notò i capelli lunghi castano chiaro e le movenze un po’ goffe in mezzo alla mischia. Killer si chiese chi fosse quella nuova arrivata, eppure non poté distrarsi troppo, poiché una singolare fiammata rosso scuro si espanse vicino a loro, ingrandendosi e prendendo la vaga forma di tre fauci di diversa morfologia.

E il bello era che la ragazza riccia controllava quelle fiamme:- Inferno, Wild Beasts!- pronunciò col braccio ben teso davanti a sé, direzionando le “bocche” di fuoco, colpendo i soldati o mettendoli in fuga.

Ora che la situazione si era ritorta sfavore dei marine, Kidd inspirò tranquillizzandosi dai  continui sbalzi che quella mattina di sbarco lo avevano colpito, ma ancora il dubbio di chi fosse quella strana ragazza lo assaliva: quelle fiamme, simili a un potere di un qualche frutto del diavolo erano misteriose come tutto l’insieme di lei. E dopo diversi minuti, la battaglia finì con la ritirata dei marine, la ragazza si sedette a terra a riprendere le forze, e in quel momento la sua amica bionda la imitò, una volta avvicinata a lei:-Killer?- richiamò l’attenzione il rosso, ottenendola:-Io non ci sto capendo nulla, sai chi sono quelle?-.

Killer negò con il capo, anche se non smise di pensare a una possibile identità di quelle ragazze, o almeno della riccia:-Ne so quanto te, o almeno ne sapevo- il capitano lo guardò interrogativo:-Intendo che già prima ho cercato di capire chi fosse almeno quella ragazza combattente, e quando ha usato quello strano potere, come se…- ma non finì la frase che Kidd lo interruppe:-Come se avesse ingerito il frutto di Ace “Pugno di Fuoco”, ma quelle fiamme erano strane- dichiarò Kidd, subito confermato dal massacratore.

-Non erano fiamme comuni, erano come provenienti dagl’inferi… Cazzo!- Killer si battè una mano in fronte, e intanto si avviava verso il centro del porto, dove le ragazze erano sedute:-E adesso che ti prende?- chiese confuso il rosso ricevendo uno sguardo un filo insicuro, per quanto riuscisse a sentire oltre il casco:-Kidd, so chi è la spadaccina!- disse con un tono sorpreso, come se quella scoperta non se l’aspettasse:-Beh parla allora- lo incitò il capitano.

 Killer si frugò in tasca ed estrasse un manifesto da ricercato:-Come pensavo… È arrivato stamattina e non ho dato peso alla foto ma al nome, mi incuriosiva- spiegò passando il foglio aperto al suo capitano, stralunò gli occhi davanti a cifre, parole e immagini; era lei, senza alcun dubbio, stessa spada, stesso aspetto, stessa apparenza che valeva la fama:-Si tratta Bea ”Fiamma Nera”, possiede un’abilità fuori dal comune nel maneggiare una spada arroventata da qualche potere di fuoco, Squarciaincubi, ed è una combattente senza pari, al limite tra fuori legge e supernova- finì il massacratore, quando entrambi si trovarono a qualche metro dalle due.

 

 

-Meno male che ti ho protetta da una sparatoria se no pensa come saresti ora, alla stregua di un colabrodo!- rise Luna guardando la sua amica che si fasciava con candide bende le leggere sfregature che aveva sulle braccia. In risposta Bea le imprecò contro, poi si controllò i leggins scuri strappati in alcuni punti:-Merda… Sono il terzo paio che fa la fine di straccio da buttar via- disse a tono leggermente basso, però fece spallucce e prese una particolare fodera di pelle dove ripose lo spadone e si legò con delle cinghie alla schiena:-Beh tu volevi fare qualcosa e l’hai fatta, i leggins si comprano ogni giorno quindi non preoccuparti- la calmò la bionda controllando un grosso sacchetto tintinnante dei suoi furti.

Bea non potè che darle ragione poi osservò la refurtiva:- Ma si brava! Io combatto e rischio il culo tu ti arricchisci! Sei un pessimo esempio della società…- Luna ridacchiò e la guardò divertita:- Io non combatto lo sai, poi non è che ho fatto dei gran danni, tu sei viva e sfogata, io sana e rifornita che vuoi di più?- se solo avesse saputo che la sua formidabile non fortuna avesse fatto il suo dovere, sarebbe stata zitta.

Lei non aveva notato i due pirati avvicinarsi a loro e nemmeno Bea:-In questo momento ci sono mille cose che vorrei e una di queste è rimasta imbambolata a fissarmi il culo- sbuffò, collaudando che la spada sulla schiena fosse ben posizionata. La sua amica la fissò interrogativa:-Spiegati- allora la riccia si scrocchiò le dita:-Parlo del rosso Luna, Eustass Kidd, quel figo pazzesco! Invece che combattere guardava me come uno stoccafisso- sospirò e si mise a frugare nel suo zaino, che la bionda le aveva passato alla fine della mischia. Luna d’altro canto fece spallucce e fece per bere da una borraccia, ma per poco non si strozzò a vedere dietro le spalle di Bea: Eustass Kidd aveva ascoltato tutto e ora da un espressione neutra, o almeno lo sembrava, era passato a una molto più irritata.

-Per non parlare del fatto che in battaglia è una schiappa! Sono bastati una paio di pallottole di agalmatolite per farlo indietreggiare- continuò ignara di tutto, e alle sue spalle una voce baritonale si schiarì rumorosamente costringendola a voltarsi totalmente infastidita:-E chi rompe ora…- si bloccò a vedere il capitano e il massacratore entrare nel suo campo visivo.

Dire che era stupita è poco, eppure non si mise a saltellare come era nei suoi immaginari piani, ma al contrario rimase rigida a fissare il capitano, la cui rabbia lo faceva mutare quasi di colore.

Per un momento la riccia rimase incantata da quei particolari occhi castano rossiccio, con la forma che ricordava vagamente quella di un rapace, e anche se ora esprimevano totale ira, non poté che affermare quanto fossero affascinanti.

La voce bassa del rosso però la riscosse da quel momento di trance:-Così la signorina mi sta dando della schiappa?- il tono suonava ironicamente gentile, ma si vedeva che stava trattenendo quanto più poteva della sua furia omicida. Bea non fece in tempo a rispondere che Kidd riprese:-Quindi ora mi dici… Come si permette una mocciosa di merda di dirmi una cosa del genere?!-

Ecco era scoppiato.

Eppure, davanti a quella rabbia sfogata, contro ogni aspettativa, Bea non si mosse di un millimetro e sembrava che quelle parole le passassero addosso come un fievole zefiro:-Sentiamo allora… Che cosa dovrei dire a un bellimbusto che è rimasto a guardare immobile mentre questa… Mocciosa di merda…- calcò bene la parola per rimbeccare l’uomo:- Combatteva contro decine di Marines, falciava i cannoni puntati alla TUA nave e quindi si faceva la fatica mente il resto dei pirati come te stava imbambolato a fissarmi le chiappe!- lei sputò tutto fuori, incrociando le braccia al petto e fissandolo a fronte aggrottata.

A quelle parole Kidd rimase interdetto, mai nessuna le aveva ribattuto così, e questa ai suoi occhi era una mocciosa, forte come aveva notato, e per di più l’attraeva: le curve generose ben disposte, le gambe lunghe e tornite, messe in evidenza dai leggins strappati, e il viso dai lineamenti maturi, traditi dai grandi occhi da cerbiatto che ringiovanivano il tutto. Si, a Kidd quella ragazza piaceva, ne era attratto, eppure dopo quella risposta uno strano istinto omicida quello che aveva davanti era altalenante tra un perfetto esemplare di donna che avrebbe fatto sua senza pensarci due volte, oppure la sua prossima vittima a cui avrebbe tagliato la gola.

Questi pensieri si annullavano tra loro e allo stesso tempo si rafforzavano. Per la prima volta Eustass Kidd era confuso sul da farsi con una donna.

A quanto sembrò rimase senza parlare per un po’ dato che, di nuovo, la voce di Bea gli invase le orecchie:-Allora? Vuoi una foto o che?- Kidd scosse la testa:-Ma che cazzo spari? E io che ero venuto a ringraziare e mi ritrovo con una mocciosa sclerata!- ribatté.

Bea balbettò un momento colpita dal quelle parole:-Ma mocciosa a chi? Deficiente che non sei altro! A ringraziare sarà tua madre che ho salvato il culo del suo figlio cerebroleso!-

-Vuoi rogna troietta? Perché sei sulla buona strada per farti ammazzare a sangue dal sottoscritto!-

-O che paura, svengo…- il tono ironico non aiutò la poca non violenza di Kidd.

-Fai la spiritosa? Presto ti ritroverai a urlare merdosa bastarda!- si avvicinò pericoloso.

-Si certo a urlare… Non ho paura di un gorilla senza cervello scappato dallo zoo!-

-E continui?! Vuoi la guerra?-

-Si cioè…- si piantò quando notò che erano a un palmo di distanza e indietreggiò a distanza di sicurezza.

-Con uomini come te litigare o far rissa è una perdita di tempo, credevo che fossi meno stupido da come i manifesti mi avevano mostrato e invece mi sbagliavo! Fanculo io me ne vado…- disse Bea e recuperò il suo zaino e si incamminò per una strada della cittadina e poco prima di allontanarsi più di tanto sussurrò:-Lo odio-.

E in quello stesso istante anche Kidd girò sui tacchi:- Le donne così… Tutte odiose e ingestibili quasi mocciose… La odio!- e si allontanò. Rimasero lì il suo vice, ancora confuso su che fare, e Luna che ridacchiava sommessamente per quella scena, per poi rimettersi in spalla il suo zaino e avviarsi con inumana tranquillità a seguire Bea, e cosi fece Killer per il suo capitano.

-Avremo riscontri interessanti…- si disse la bionda prima di mettersi in cerca della sua amica.

 

 

 

Post  Scriptum


Ebbene... E' estate! Come regalo per l'inizio di questa stagione all'insegna dell'afa e del fannullismo (approvo quest'ultima) ecco il nuovo capitolo!

Ora c'è da dire che non ho toccato Efp fino a ora che ho pubblicato quindi perdono la mia inattività su ogni scala possibile immaginabile e con le vacanze e l'assenza di  compiti (spero....)  dovrei essere più presente... 

Tornando alla storia... Ecco Kidd! Avevo già anticipato la sua presenza e ora eccolo! E ha frantumato l'idea che Bea si era fatta di lui... Ottimo lavoro Rosso!

Per il prossimo capitolo non spoilero nulla ma preparatevi perchè ne vedrete delle belle....


                           un bacione Black Firework <3

 

 

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Black Firework