17/06/2014
3 recensioniL’ultimo giorno.
Sono distesa sull’erba del Prato, Peeta è accanto a me, come sempre, ma questa cosa so che non durerà ancora per molto.
Siamo vecchi ormai, i nostri due figli sene sono andati di casa già da anni, ci vengono a trovare ogni domenica, ma l’ultima visita risale a un paio di mesi fa, hanno da fare con i loro, di bambini. E poi ora che Cinna, il maggiore, si è trasferito definitivamente nel Distretto 2, con sua moglie, Catnip Howtorne, la figlia del mio vecchio amico Gale, il suo maschietto, non credo che verrà così tante altre volte. Invece Primrose è un po’ più attaccata a noi ha deciso di non andare a vivere così lontano con la sua famiglia, si e trasferita nel 13, dove molte persone sono andate ad abitare, ormai anche quel Distretto ha ripreso vita, così come il 12 dopo il bombardamento.
Peeta tossisce e le sue labbra si colorano di rosso, mi avvicino di più a lui, in modo da sentire il calore che emana che mi fa sentire protetta. Gli stringo la mano e lui mi guarda, non mi sono abituata al Peeta di adesso, ha gli occhi stanchi e sono colorati di un lilla chiaro sotto la congiuntiva, i suoi capelli si sono colorati di un bianco candido. Accarezzo le vene gonfie sopra la mano, le sue dita tremano involontariamente, non per paura, ma perché gli anni si fanno sentire e gli provocano l’instabilità delle ossa. Prende il suo fazzoletto dalla tasca e si tampona le labbra. Rabbrividisco, quel gesto lo faceva Coriolanus Snow, l’ultimo presidente di Panem. Però il freddo non rimane per il ricordo di una delle persone che odiavo di più, resta perché Peeta è vecchio, non voglio che se ne vada, non ora.
-Non voglio perderti, ragazzo del pane.- gli sussurro in un orecchio, appoggio una tempia sul suo collo, una lacrima mi scende dall’occhio sinistro.
Peeta raddrizza a fatica e con il mio aiuto la schiena all’albero dietro di noi, io lo imito e lui mi circonda con un braccio le spalle. Solo il pensiero di lasciarlo ma fa singhiozzare, ho passato la mia vita con lui e non vivrò il resto senza- Ti amo.- non gliel’ho mai detto, lui resta sorpreso nel sentirmi dire quelle due parole. Mi bacia sulla fronte e sento le sue labbra ruvide appoggiarsi su di essa- Ti amo, ragazza di fuoco.-
Anche lui non me lo ha mai detto, eppure sentirglielo dire mi rende così felice, se ce lo fossimo ripetuti a vicenda forse sarebbe stato meglio, saremmo felici entrambi. Il dolore si accumula troppo in fretta, non c’è più spazio dove metterlo.
Non posso sopportare tutto questo, tolgo il suo braccio con delicatezza e lo guardo impietrita, con gli occhi gonfi di lacrime. Stacco la schiena dalla corteccia del nostro albero e gli prendo le mani, il suo sguardo è già distante.
-Resterai con me ancora un po’: Vero o Falso?- gli chiedo disperata, usando il metodo di quando era stato depistato a Capitol City.
Lui sorrise- Falso. Resterò SEMPRE con te.- accarezza con una mano la mia treccia di capelli grigi che, insieme all’altra, scivola fino a toccare l’erba verde del Prato.
E con il mio viso come ultimo ricordo, chiude gli occhi per l’ultima volta.
Non lo vedrò più cucinare il pane o fare le torte per me o per i nostri figli, o per il forno del Distretto. Nessuno mi abbraccerà più quando mi sveglierò dai miei incubi, i ricordi delle persone che mi stavano a cuore e che sono morte, gli ibridi che mi attaccano nella mia mente mentre dormo, le Ghiandaie Imitatrici non ripeteranno più quelle quattro note, ma il suo nome, lo grideranno nei boschi.
Non voglio la promessa di una vita insieme, o i fiori che mi portava quando tornava dal forno o magari i baci che mi rubava quando eravamo ancora giovani.
Voglio solo passare un altro giorno con il mio Peeta.
NOTA D’AUTRICE: Mentre scrivevo questa One shot Everlark giuro che stavo piangendo, soprattutto nelle ultime righe. Mi dispiace se non vi è piaciuta o se volevate un altro finale, ma ho scritto questo racconto per far capire quanto Katniss amasse Peeta.
GRACE_WHITE, devastata e in lacrime :’( <3
Siamo vecchi ormai, i nostri due figli sene sono andati di casa già da anni, ci vengono a trovare ogni domenica, ma l’ultima visita risale a un paio di mesi fa, hanno da fare con i loro, di bambini. E poi ora che Cinna, il maggiore, si è trasferito definitivamente nel Distretto 2, con sua moglie, Catnip Howtorne, la figlia del mio vecchio amico Gale, il suo maschietto, non credo che verrà così tante altre volte. Invece Primrose è un po’ più attaccata a noi ha deciso di non andare a vivere così lontano con la sua famiglia, si e trasferita nel 13, dove molte persone sono andate ad abitare, ormai anche quel Distretto ha ripreso vita, così come il 12 dopo il bombardamento.
Peeta tossisce e le sue labbra si colorano di rosso, mi avvicino di più a lui, in modo da sentire il calore che emana che mi fa sentire protetta. Gli stringo la mano e lui mi guarda, non mi sono abituata al Peeta di adesso, ha gli occhi stanchi e sono colorati di un lilla chiaro sotto la congiuntiva, i suoi capelli si sono colorati di un bianco candido. Accarezzo le vene gonfie sopra la mano, le sue dita tremano involontariamente, non per paura, ma perché gli anni si fanno sentire e gli provocano l’instabilità delle ossa. Prende il suo fazzoletto dalla tasca e si tampona le labbra. Rabbrividisco, quel gesto lo faceva Coriolanus Snow, l’ultimo presidente di Panem. Però il freddo non rimane per il ricordo di una delle persone che odiavo di più, resta perché Peeta è vecchio, non voglio che se ne vada, non ora.
-Non voglio perderti, ragazzo del pane.- gli sussurro in un orecchio, appoggio una tempia sul suo collo, una lacrima mi scende dall’occhio sinistro.
Peeta raddrizza a fatica e con il mio aiuto la schiena all’albero dietro di noi, io lo imito e lui mi circonda con un braccio le spalle. Solo il pensiero di lasciarlo ma fa singhiozzare, ho passato la mia vita con lui e non vivrò il resto senza- Ti amo.- non gliel’ho mai detto, lui resta sorpreso nel sentirmi dire quelle due parole. Mi bacia sulla fronte e sento le sue labbra ruvide appoggiarsi su di essa- Ti amo, ragazza di fuoco.-
Anche lui non me lo ha mai detto, eppure sentirglielo dire mi rende così felice, se ce lo fossimo ripetuti a vicenda forse sarebbe stato meglio, saremmo felici entrambi. Il dolore si accumula troppo in fretta, non c’è più spazio dove metterlo.
Non posso sopportare tutto questo, tolgo il suo braccio con delicatezza e lo guardo impietrita, con gli occhi gonfi di lacrime. Stacco la schiena dalla corteccia del nostro albero e gli prendo le mani, il suo sguardo è già distante.
-Resterai con me ancora un po’: Vero o Falso?- gli chiedo disperata, usando il metodo di quando era stato depistato a Capitol City.
Lui sorrise- Falso. Resterò SEMPRE con te.- accarezza con una mano la mia treccia di capelli grigi che, insieme all’altra, scivola fino a toccare l’erba verde del Prato.
E con il mio viso come ultimo ricordo, chiude gli occhi per l’ultima volta.
Non lo vedrò più cucinare il pane o fare le torte per me o per i nostri figli, o per il forno del Distretto. Nessuno mi abbraccerà più quando mi sveglierò dai miei incubi, i ricordi delle persone che mi stavano a cuore e che sono morte, gli ibridi che mi attaccano nella mia mente mentre dormo, le Ghiandaie Imitatrici non ripeteranno più quelle quattro note, ma il suo nome, lo grideranno nei boschi.
Non voglio la promessa di una vita insieme, o i fiori che mi portava quando tornava dal forno o magari i baci che mi rubava quando eravamo ancora giovani.
Voglio solo passare un altro giorno con il mio Peeta.
NOTA D’AUTRICE: Mentre scrivevo questa One shot Everlark giuro che stavo piangendo, soprattutto nelle ultime righe. Mi dispiace se non vi è piaciuta o se volevate un altro finale, ma ho scritto questo racconto per far capire quanto Katniss amasse Peeta.
GRACE_WHITE, devastata e in lacrime :’( <3