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Autore: lilyhachi    17/06/2014    5 recensioni
(Isaac Lahey; one shot; spoiler 3x24)
Ti sei chiesto spesso come sarebbe stata la tua vita se non fossi mai nato sotto il nome di Isaac Lahey.
Forse saresti stato sotto una stella diversa, una buona stella.
Forse avresti visto il sole e non la pioggia.
Forse non ti saresti nascosto dietro i tuoi occhi lucidi e smorfie imbarazzanti.
Forse non avresti sentito l’acqua assassina aumentare, superando il tuo busto e il tuo collo, mentre tu annegavi, rammentando i volti di tutti coloro che sono andati via.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Isaac Lahey, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Because I don't have anyone'
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Sound of falling rain
 
 
“And it will steal your innocence but it will not steal your substance.

But you are not alone in this and you are not alone in this.
As brothers we will stand and we’ll hold your hand”.
(Mumford and Sons – Timshel)
 

Le gocce d’acqua fredda scorrono sulla tua maglia, già completamente zuppa, e il tessuto nero ti aderisce addosso sempre di più, soffocandoti mentre cerchi di respirare.
L’acqua ti circonda ancora una volta ma non è come esservi immerso.
C’è sempre stata quella sensazione dolorosa di oppressione che ti attanagliava le viscere ogni volta che ti ritrovavi immobile, lasciando che le gocce d’acqua ti colpissero.
Acqua: fidata compagna di tutte le tragedie che si sono susseguite nel corso della tua vita.
Lei ti è sempre stata accanto, con una mano poggiata sul braccio e una spalla offerta per cercare un conforto che da solo non eri in grado di trovare.
Lei è stata lì quando hai detto addio a tuo padre, quando il suo corpo era adagiato sul marciapiede e l’oscurità era calata su di esso, come la pioggia che scorreva imperterrita su di lui, forse per consacrarlo, forse per lavare via il sangue, il tuo sangue, ancora incrostato sulle sue mani, quelle mani che più volte ti avevano colpito senza rimorsi.
La pioggia sembrava volerlo ripulire, magari per cancellare tutto il male che ti aveva fatto.
L’acqua era lì quando hai deciso di salire quei gradini che ti hanno avvicinato alla morte, quella immensa scalinata fatta di ghiaccio e braccia che ti spingevano giù.
L’acqua era lì quando hai percorso le strade di Beacon Hills con un borsone tra le mani, il cuore ridotto ad una poltiglia e qualche pezzo di vetro ancora conficcato nel petto.
L’acqua era lì quando sei entrato in camera di Scott: gli occhi bassi e le dita tremanti, un po’ per il freddo un po’ per la paura di essere cacciato, in cerca di aiuto, in cerca di qualcuno che ti tendesse la mano, in cerca di un Camden che hai perso anni fa, in cerca di una guida.
L’acqua c’era sempre stata, confortandoti e uccidendoti al tempo stesso.
Ti eri lasciato andare, avevi permesso che ti trascinasse sempre più giù.
Ti sei chiesto spesso come sarebbe stata la tua vita se non fossi mai nato sotto il nome di Isaac Lahey.
Forse saresti stato sotto una stella diversa, una buona stella.
Forse avresti visto il sole e non la pioggia.
Forse non ti saresti nascosto dietro i tuoi occhi lucidi e smorfie imbarazzanti.
Forse non avresti sentito l’acqua assassina aumentare, superando il tuo busto e il tuo collo, mentre tu annegavi, rammentando i volti di tutti coloro che sono andati via.
Allison è stata l’ultima e non le hai detto addio, come non lo stai dicendo ora.
In effetti, non sei mai stato bravo con gli addii: il solo pensiero bastava per mozzarti il respiro e far sì che il tuo corpo venisse scosso dai fremiti, portandoti a fondo.
Eppure, adesso quella sensazione non c’è più, è svanita, forse insieme ad Allison: si è lasciata lentamente trasportare via dall’acqua, sempre più lontano.
Sei dinanzi ad un lago adesso, ma non stai affogando e l’acqua non ti sta assalendo: l’acqua non si muove, è così perfetta e immutata che ti piacerebbe scalfirla solo per divertimento.
C’è un piccolo molo in lontananza, ad ornare quella scena di pace e tranquillità.
Stai guardando Beacon Hills, la città che hai deciso di lasciarti alle spalle, ed è come trovarsi davanti a quel lago che occupa la tua mente: pensi a Scott, Derek, Stiles, Lydia…tutti coloro a cui stai dicendo un addio silenzioso, senza un sorriso, senza un biglietto. Pensi a loro mentre trascorrono la prima giornata di tranquillità.
Scorgi Lydia che si tuffa in acqua, per poi riemergere e carezzare i capelli lunghi: sorride, forse un po’ amaramente e guarda il cielo, forse per rivolgere il suo pensiero a qualcuno che potrebbe essere insieme a lei ma che mai ci sarà.
Vedi Scott seduto sul molo mentre lascia che i piedi nudi si muovano in circolo, ha i palmi poggiati sul legno, gli occhi chiusi e il viso rivolto verso il cielo limpido: sembra in uno stato di serenità, che viene prontamente interrotto da Stiles che gli arriva alle spalle, spingendolo in acqua, mentre lui ride, portandosi le mani alla pancia.
Riconosci Derek poco dietro la figura di Stiles che non sembra essersi accorto della sua presenza, e lo getta in acqua, riservandogli la giusta punizione: non ride a crepapelle come i due ragazzi e come Lydia, ma sorride impercettibilmente.
C’è una barca poco più in là, non molto grande.
Ti accorgi di una figura maschile che rema tranquilla e tremi quando capisci che si tratta di Boyd, con lui c’è Erica leggermente distesa a prendere il sole, ed Allison è seduta con un ginocchio piegato e la testa su di esso.
Ad un tratto, si voltano verso di te, avvertendo la tua presenza.
Ti sorridono, fanno un cenno con la testa e tu sai che va bene, ti stanno dicendo di andare, perché staranno bene: è il tempo giusto per farlo, è il tempo giusto per andare via da lì e non voltarsi indietro.
In questo preciso istante, l’acqua non ti sembra più tanto assassina, perché ti ha appena regalato qualcosa che non avresti mai sperato: un po’ di speranza.
“Isaac!”, Chris Argent ti chiama, mentre carica il borsone sulla sua macchina.
Ha messo fine a quella scena onirica e tu rigiri ancora la punta di freccia tra le dita, rivolgendo un ultimo pensiero alle persone che stai lasciando, sospirando.
Pensi che forse ti stai lasciando troppe cose indietro, ma sai che va bene così.
Alzi gli occhi al cielo un’ultima volta, socchiudendoli mentre l’acqua scorre ancora.
Affini i tuoi sensi per concentrarti sul suono della pioggia che cade e ti accorgi di come stia perdendo intensità ad ogni goccia, fino ad arrestarsi completamente.
Scorgi un bagliore verso l’alto, un debolissimo raggio di sole e sorridi.
Smetti di affogare e risali in superficie, sapendo che un giorno tornerai.
 
 
Angolo dell’autrice
 
Ho scritto questa cosa senza senso in una serata di noia, non so come sia successo né cosa mi abbia spinta a farlo.
Semplicemente il mio pensiero è andato ad Isaac (che novità, eh?) e ho iniziato a scrivere, senza farmi troppe domande.
Ancora non mi sembra vero che non ci sarà nella quarta stagione ma spero davvero che tornerà in un prossimo futuro, perché credo che il suo personaggio non sia stato esplorato abbastanza ma quello che ho visto fino alla 3b mi ha permesso di adorarlo e ritenerlo uno dei miei personaggi preferiti. Non so se quello che ho scritto abbia molto senso, e ho avuto anche qualche problemino per trovare un titolo adatto e una canzone che richiamasse un po’ la one shot.
Nient’altro da aggiungere: sono stata breve e concisa. Spero vi sia piaciuta.
Fatemi sapere cosa ve ne pare con un commentino, se vi va :)
Alla prossima, un abbraccio!
 
   
 
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