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Autore: TheSandPrincess    17/06/2014    3 recensioni
#4. Laughter ~ Le risate di Francis rimbalzano sulle pareti, correndo accanto a lui lungo la scalinata.
#5. Memory ~ In quel momento, per la prima volta da quando è arrivata palazzo, e con una chiarezza che la lascia completamente spiazzata, sente di essere finalmente a casa.
#1. Thought ~ Fuori piove a dirotto, ma il giardino sembra una foresta proibita, tremendamente invitante. E Mary ha così tanta voglia di sentire la pioggia che le scorre sulla pelle.
#3. Movement ~ Non vuole che Francis cambi. Non vuole che il suo cuore si indurisca, che l’anima del ragazzino che è stato lo abbandoni per sempre. Non per colpa sua.
#2. Love ~ «Tu lo sai come funziona l’amore?»
[Francis/Mary ♥]
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francis, Mary Stuart
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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 #2. Love ~
Here beside you
 
 
 







 
«Come funziona l’amore?»
La voce di Mary è un sussurro, nel silenzio della sua enorme stanza da letto, ma la vecchia Kayley smette di rimboccarle e coperte, e alza lo sguardo, sorridendole di quel sorriso tipico degli adulti, un sorriso che sembra ricordarle ogni volta quante siano le cose che non sa, e che invece loro danno per scontate.
«L’amore non “funziona”, Vostra Grazia»
Risponde la domestica, azzardandosi ad accarezzarle il capo, in uno dei rari gesti d’affetto che Mary riceve, qui a castello.
«L’amore
è»
La bimba alza le sopracciglia, senza riuscire a capire.
Vorrebbe chiedere altre spiegazioni, chiedere cosa
sia l’amore, e cosa ne sappia lei, che è invecchiata senza mai sposarsi, ma la donna le sorride ancora una volta e si allontana, dirigendosi verso la porta con il passo spedito tipico di chi è abituato a dover essere ovunque in ogni momento.




 

Mary si aggira per i corridoi, lasciando che la timida luce dell’alba le accarezzi il volto.
I suoi passi riecheggiano per il castello addormentato come colpi su di un tamburo, nonostante stia tentando di essere il più silenziosa possibile.
Non sa di preciso dove stia andando – sa solo che ha bisogno di muoversi, di fare qualcosa, di sapersi viva. Ha bisogno di cancellare dalla propria mente le immagini che l’hanno tormentata per tutta la notte, di fuggire da se stessa.
Forse è per questo che tenta di perdersi tra le mille scalinate del castello, senza riuscirci davvero.
Perché, alla fine, capita sempre davanti alla stessa porta, come attratta da una forza invisibile.
E, alla fine, non ce la fa a restare lì fuori, a scrutarne il legno e a chiedersi cosa vi si celi dietro.
Vuole vederlo, vuole parlargli, vuole sentire le sue braccia che la stringono.
Quindi, rompendo ogni indugio, mentre i raggi del sole filtrano dalle finestre, Mary spinge piano la porta della camera di Francis, e si fa strada nell’unico luogo che, forse, potrà portarle un po’ di conforto.







 
La fiamma tremolante della candela rischiara appena il buio che regna nella stanza del principe di Francia, e per un attimo Mary se chiede se non sia stato poi un errore, venire qui.
«Francis?» chiede, timida, all’oscurità che la circonda.
Solo il silenzio accoglie la sua domanda, e la bambina sta per voltarsi e andare via, dandosi della stupida, quando sente delle coperte frusciare, da qualche parte nell’enorme camera.
Dei passi le si avvicinano lentamente, e Mary aguzza la vista, nel tentativo di capire da quale direzione arriverà il suo amico.
«Cosa ci fai qui?»
Mary si volta di scatto e si ritrova faccia a faccia con un Francis sorpreso almeno quanto lei, che ha indosso solo la camicia da notte, e contorce la dita dei piedi, cercando di ignorare la sgradevole sensazione che gli procura il marmo freddo a contatto con la pelle.
«Tu lo sai come funziona l’amore?»





«Perché
La voce di Mary è fragile, forse come non lo è mai stata prima, ma a lei non importa. È stanca di fingere, stanca di mettere su una facciata indistruttibile quando in realtà dietro di essa sta andando in pezzi, stanca di avere paura e di doverlo nascondere. È stanca, e basta.
«Perché sei tornato?»
La giovane regina è cosciente della nota di disperazione che le si sta insinuando nella voce, ma non fa nulla per trattenerla. I suoi palmi si scontrano con il petto muscoloso di Francis, spingendolo lontano, perché è stanca anche di vivere nel terrore di perderlo, ed è stanca del modo in cui lui le sta rendendo l’esistenza impossibile.
«Non sapevi che l'oro era avvelenato!»
Il tono della sua voce cresce, assieme alla forza dei suoi piccoli pugni, che continuano a battere contro il petto del principe, disperati.
«Eri un uomo solo contro dieci! Perché hai fatto qualcosa di tanto stupido?»
Le sue mani tremano, e stavolta è Francis a prenderle fra le proprie, nel tentativo di calmare il tremito che le scuote.
È Francis a guardarla negli occhi, cercando di farle capire che lui è lì, è vivo, e non ha nessuna intenzione di andarsene.
«Perché ti amo»





 
«L'amore funziona che due persone decidono di stare insieme per sempre, e si sposano» spiega Francis, col tono di chi la sa lunga a riguardo «ma subito dopo cominciano ad odiarsi»
Il suo volto è illuminato solo dalla fiamma della candela e, nel lungo silenzio che segue quella sua affermazione, Mary lo scruta preoccupata, alla ricerca della scintilla che gli brilla sempre negli occhi quando la sta prendendo in giro, senza però riuscire trovarla.
«Secondo te succederà anche a noi?» si azzarda quindi a chiedere, esprimendo finalmente il dubbio che quelle parole le hanno instillato nel cuore. Ed, evidentemente, deve avere un'espressione veramente terrorizzata, perché sul viso di Francis si schiude un sorriso rassicurante.
«No» le risponde, e la sua voce, nonostante sia poco più di un sussurro, sembra riempire la stanza fino al soffitto, tanto, tanto alto sopra le loro teste «No, perché noi siamo amici»
Lo dice come se bastasse quel dato di fatto a spiegare un mondo intero, ma la bimba continua a guardarlo con due occhi grandi come pozzi, e altrettanto profondi, nei quali si riflette il bagliore rossastro della fiamma, senza capire.
«Gli amici sono per sempre» aggiunge quindi lui, stringendosi nelle spalle.
E, stavolta, Mary non ha bisogno di altre spiegazioni.





Francis la bacia, e come tutte le altre volte prima di questa, Mary sente il mondo attorno a lei che si capovolge, che smette di conservare anche solo quell'apparenza di razionalità che ha invece sempre mantenuto in ogni altra occasione.
Perché l'amore non è razionale. L'amore non è qualcosa che puoi capire e studiare e analizzare. L'amore è, e basta.
E Mary vorrebbe riuscire ad esprimere tutte le preoccupazioni che quei baci tentano di cancellare dalla sua mente, ma Francis non glielo permette, rifiutandosi di abbandonare la sua bocca anche solo per un attimo.
Perché forse anche lui ha bisogno di sentirsi vivo, e di saperla viva, e anche lui ha bisogno di stringerla e non lasciarla andare, per paura di poterla perdere per sempre.
Le sue mani le scorrono lungo il corpo, la accarezzano, come la pioggia, e come la pioggia cancellano il mondo attorno a loro, assieme a tutti i suoi dubbi.
«Dimmi quando vuoi che mi fermi» le mormora, e nei suoi occhi Mary legge una sincerità che non ha mai visto in nessun altro sguardo, e che molto probabilmente riuscirà a ritrovare ancora solo nel suo.
E si rende conto che, per la prima volta da sempre, stanno correndo fianco a fianco.
«Mai»


























Yaw.

Ora, in una raccolta del genere non poteva certo mancare il finale dell'1x08. E, anche se sotto un certo punto di vista mi dispace che sia già finita, sono anche certa che dovesse finire proprio in questo modo.
Vorrei precisare che l'idea che Francis ha dell'amore è quella che gli viene data dai suoi genitori, e che sia quel «l'amore funziona che», indubbiamente sgrammaticato, sia la sua convinzione che gli amici siano per sempre sono un tentativo di mostrare il lato più infantile del principino di Francia, che viene fuori quando è messo davanti a cose che non riesce ancora a capire.
Inoltre, in questo capitolo, che è senza dubbio il più lungo di tutta la raccolta, ho cercato di richiamare in qualche modo i precedenti, di qui quel «
le sue mani tremano, e stavolta è Francis a prenderle fra le proprie», il riferimento alla pioggia e l'idea che stiano finalmente correndo insieme, e che lui si sia quindi fermato per aspettarla.
Insomma, voleva essere proprio una sorta di conclusione ad un cammino, ma non so quanto io sia riuscita in questo intento :'D
In ogni caso, spero che vi sia piaciuta (non solo questa ultima shot, ma anche la raccolta in generale) e ne approfitto per ringraziare i tanti che magari hanno letto in silenzio :)
Alla prossima Frary,

-TheSandPrincess-

 
  
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