L’abbraccio di una stanza fredda
Il fumo di una sigaretta
e un sogno nato tra la polvere
e una mattina grigia e sporca
Milano a piedi, sotto questa pioggia
profuma di speranza e novità.
 
Ho fatto una promessa tempo fa.
 

Finley, Sempre e solo noi
 

 


Quel pomeriggio pioveva a dirotto su Milano.

Quando la campanella del liceo Mazzini suonò molti studenti non ne furono entusiasti. Nonostante fossero finite le lezioni per quel giorno e fosse ormai dicembre, a nessuno piaceva l’idea di tornare a casa sotto il diluvio.

Tra le poche eccezioni c’erano Matteo, Luca e i loro amici. Quel giorno i due ragazzi avrebbero avuto il loro primo provino e non ci sarebbe stato nessun acquazzone che tenesse. Ci sarebbero andati comunque, anche a costo di prendersi una polmonite.

Matteo raggiunse di corsa il suo motorino insieme a Ilaria, la sua ragazza, seguito poi a ruota da Luca e suo fratello Giacomo, che raggiunsero il loro.

“Fratellino tieniti forte!”

“A dopo socio!” urlò poi Luca rivolto all’amico, prima di immettersi nel traffico con una sgommata, sollevando uno spruzzo da una grossa pozzanghera.
 

*

 

Luca e Matteo raggiungono insieme la sala prove, dove si ritrovano tutti i giovedì, da un anno a quella parte, per suonare rispettivamente la chitarra e il basso. Non che si credano delle rockstar, però sono bravi e aspettano solo l’occasione giusta per poter finalmente suonare in una band.

Un volantino, attaccato alla bacheca degli annunci vicino alla macchinetta del caffè, attira la loro attenzione:

“Cercasi chitarrista e bassista tra i 15 e i 20 anni per formare nuova band. Per le selezioni presentarsi lunedì pomeriggio alle 15 in sala prove.”

“L’hanno attaccato due ragazzi più o meno della vostra età che vengono sempre il lunedì. Il loro gruppo si è sciolto e cercano nuovi musicisti. Potreste provare!” dice loro la segretaria che ha notato quello che leggevano.

“Certo! Questa è l’occasione che stavamo aspettando!” le risponde Matteo.

“Di sicuro non ce la faremo scappare!” gli fa eco Luca.

*
 

Roberto sbuffò esasperato.

“Dai Fabri, sono le 4, ormai non si presenterà nessuno alle selezioni!”

“Lo sai anche tu che Milano è una città incasinatissima, soprattutto quando piove! Magari arriveranno tardi …” gli rispose Fabrizio in tono speranzoso.

Davanti alla candida determinazione dell’amico, Roberto non poté fare altro che arrendersi.

“E va bene! Ma se alle 4.30 non si fa vivo nessuno, io me ne vado!”

I minuti passavano lenti. Nonostante i loro strumenti, rispettivamente batteria e chitarra, fossero lì pronti da ore, nessuno dei due aveva voglia di suonare. Se quell’audizione si fosse rivelata un fiasco, sarebbero come minimo passati mesi prima di rimettere su il gruppo, tra vacanze di Natale e impegni scolastici. E questo di sicuro gli avrebbe fatto perdere la possibilità di suonare nei bar dove si esibivano con la vecchia band, sostituiti da nuovi gruppi emergenti.

Alle 4.35 Fabrizio, ormai demoralizzato, stava per andarsene insieme a Roberto, quando entrarono Luca e Matteo, bagnati fradici e trafelati, ma sorridenti.

“Siamo ancora in tempo per le selezioni?”

“Ma naturalmente!” rispose Fabrizio entusiasta.

Roberto alzò gli occhi al cielo, ma sorrise tra sé mentre andava a sedersi alla batteria. Non gliel’avrebbe mai data vinta all’amico.

Dopo le presentazioni e le accordature degli strumenti, nel giro di pochi minuti la musica rock invase la sala prove.  Da Living on a prayer a Happy Hours, da Paradise City a Buoni o Cattivi, sembrava che i quattro ragazzi suonassero insieme da una vita.

Non avevano ancora finito di suonare che la porta della sala si aprì timidamente per fare spazio agli applausi entusiasti di Ilaria e Giacomo, che li avevano attesi nell’atrio.

“A quanto pare abbiamo già dei fans …“

“Loro sono mio fratello Giacomo e Ilaria, la ragazza di Matteo.”

“Ho capito.”

Roberto poi si rivolse sorridendo ai nuovi arrivati.

“Intanto piacere di conoscervi. Voi che dite, li dobbiamo assumere questi due?”

“Bè se non li prendete penso che mio fratello farà il depresso/incazzato per i prossimi sei mesi e mi toccherà sopportarlo a me … Non vorrete avermi sulla coscienza spero!” rispose Giacomo stando al gioco.

“Lo stesso vale per me!” gli fece eco Ilaria.

I sei ragazzi si guardarono con aria fintamente imbronciata prima di scoppiare tutti a ridere.

“Luca, Matteo, a questo punto siete ufficialmente dei nostri! Ora però bisogna trovare un nome per la band …”

Dopo qualche minuto di silenzio a Matteo venne un’idea.

“Ora siamo di dicembre, ma questa nuova avventura è un po’ come un raggio di sole in mezzo a sta merda di tempo … che ne dite di Summer Sunshine?”

“Figo, mi piace!”esclamò Roberto.

“Bene, allora da oggi noi saremo i Summer Sunshine!” dichiarò Fabrizio con tono d’importanza, prima di dare il cinque ai colleghi, in mezzo agli applausi euforici dei loro primi due fans.

In quel momento, le nuvole cariche di pioggia cominciarono a diradarsi, lasciando filtrare un timido raggio di sole, che invase la stanza.

“A quanto pare era destino … questo nome ci porterà fortuna, ne sono certo!” concluse Matteo soddisfatto.
 













Angolino dell’autrice

Buonasera gente! :)
Invece di continuare la mia long che ormai è da parecchio che non aggiorno, in sti giorni mi è presa un’ispirazione improvvisa ed è nata questa cosina … storia totalmente originale, nessun riferimento a band realmente esistenti! (Anche perché al giorno d’oggi chi è quel liceale che mette su un gruppo dal nulla provando in una saletta o un garage e suonando nei bar? Tutti a fare cover sul Tubo e a iscriversi ai talent … :P ) La canzone dei Finley che fa da prologo però ci calza a pennello! :)
Cos’altro dire, aspetto i vostri commenti! :)
Alla prossima! Barby