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Autore: Roro9    18/06/2014    3 recensioni
Il mio nome non è "Destiny, Hope, Faith". Non sono bella da mozzare il fiato. I ragazzi non mi sbavano dietro. La mia vita è un casino. Forse nella mia storia vi rispecchierete. Il mio nome è Sara, e questa non è la solita FanFiction.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il mio nome è Sara, ho sedici anni e vivo in Italia. Sono una ragazza comune, ho una famiglia, degli amici e vado a scuola. Sono innamorata da due anni di un ragazzo, e questa cosa mi sta uccidendo.

Estate, finalmente. Avevo atteso tanto questo momento, ora potevo sentirmi libera dalla scuola e da tutto quello che essa comporta. Come al solito ero rimasta tutto il giorno nel mio letto con le cuffie ad ascoltare la mia canzone preferita: Just Feel Better.  Nonostante quella canzone mi riportasse alla mente bruttissimi ricordi, mi ostinavo ancora ad ascoltarla.
FLASHBACK
Accesi la radio e c’era proprio quella canzone. Stavo piangendo nel bagno. Nessuno mi capiva. Guardavo le mie gambe e mi sembravano troppo grandi, la mia pancia non era abbastanza piatta, il mio seno era troppo piccolo. Non riuscivo a trovare qualcosa di buono in quell’errore, che ero io.  Avevo fame, ma non potevo mangiare. Restai distesa sul pavimento con gli occhi che mi bruciavano dalle troppe lacrime, senza pensare, senza muovermi. Rimasi lì per due ore a fissare il vuoto.  “Just Feel Better” … ascoltavo attentamente la canzone che pronunciava le parole: “Faccio qualsiasi cosa per sentirmi meglio” Ed era fottutamente vero. Cercavo di andare avanti, ma niente e nessuno poteva capire la voragine che pian piano si apriva dentro di me.
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Ritornai alla realtà, e cercai di scacciare quei ricordi dalla mia mente.  Quel periodo non era ancora passato, ma ci stavo lavorando su. Andai avanti con la playlist ed ecco, “Shine on” di James Blunt. Il cuore batteva forte. Non appena iniziò la base musicale, ecco i suoi occhi invadermi la mente.  Color nocciola, gli occhi più belli e profondi che io avessi mai visto. Le sue labbra, così ben disegnate e rosee, così delicate e perfette. I suoi capelli, neri come la pece, sempre perfettamente raccolti in un ciuffo che gli dava un’aria sbarazzina. Il suo petto, così grande e ben scolpito … chiunque avesse avuto la fortuna nella sua vita di attaccarsi al suo torace, si sarebbe sentito protetto per sempre. Sembrava un dio greco, così meraviglioso, con quel suo sorriso che mi faceva vibrare l’anima. Il suo nome: Zayn Malik. Ogni volta che qualcuno lo pronunciava sentivo un brivido lungo tutta la schiena. Era il migliore amico di mio fratello, Johnatan. Un vero rompiscatole. Aveva preso il nome da mio nonno, nato in America, ed io da mia nonna, residente qui in Italia. Non era affatto giusto, avrei tanto voluto avere un nome americano anch’io.
Mi tolsi le cuffie e uscì dalla mia stanza. Mio fratello era in compagnia di Zayn al piano di sotto. Passai davanti allo specchio per controllare se fossi in ordine.  Quello che vedevo non mi piaceva. Capelli castani e ondulati, spesso arruffati, mi ricadevano sulle spalle in modo disordinato. Tentai di dar loro una forma accettabile, ma niente. Il mascara era colato un po’ e stonava con i miei occhi verdi. Si lo so, gli occhi verdi sono bellissimi, ma non i miei. Non mi piacevano affatto, anche se tutti dicevano che erano molto belli. Io non ci avevo mai creduto, non riuscivo davvero a trovare qualcosa di carino in me. Tolsi con un po’ di ovatta il trucco sbavato e ripassai il mascara. “Perché ti dai tanto da fare? Sei sempre un disastro!” Nella mia mente echeggiavano queste parole, e per poco non mi scendeva una lacrima. Mi allontanai da quello specchio che mi aveva sempre provocato tanti dolori, e scesi al piano di sotto. Avrei tanto voluto uscire dalla finestra anziché passare dinanzi a loro, ma purtroppo noi esseri umani abbiamo inventato le porte. Cercando di essere più silenziosa possibile mi avvicinai. Il mio cuore ebbe un sussulto: eccolo, seduto sul divano a giocare alla play con quel cretino di mio fratello che non sapeva ancora della mia cotta per fortuna, altrimenti mi avrebbe rovinato la vita. Era così bello … aveva un giubbotto di pelle nero, una maglietta bianca che metteva in risalto i suoi muscoli, un paio di jeans scuri e delle blazer grigie. Sembrava perfetto anche vestito comunemente, con una semplice T-shirt e dei jeans.
Poi guardai me stessa: mi veniva da piangere. Le converse bianche sporche davanti, i leggings neri neanche dovessi andare in palestra e la mia amata maglietta dei nirvana più larga di due taglie. Perché non avevo optato per un carino vestitino rosa e delle ballerine? Ero sempre un disastro. L’unica cosa che adoravo era il mio braccialetto, me l’aveva regalato la mia migliore amica e lei ne aveva uno uguale. Era color cuoio tutto intrecciato. Semplice, ma con una grande storia alle spalle. Mentre mi dirigevo verso la porta, mio fratello urlò: Sara! Vieni subito qui. Volevo sprofondare. Mi avvicinai con la faccia bollente.
-Che ti urli? Si può sapere cosa vuoi?
- Potresti portarci qualcosa da bere?
-Assolutamente no! Alza il culo e vacci tu.
- Piccola stronzetta. Ma che hai fatto? Ti sei truccata?
-Che ti interessa?
Improvvisamente sentì due occhi profondi puntare su di me. Rabbrividii.
-Mi interessa e come! Dove vai? – Disse Johnatan alzandosi
-Esco.
-A quest’ora? Non ci penso proprio. Dove vai?
- Al bar vicino alla scuola.  E ci vado punto e basta.
-Neanche per sogno! Zayn la accompagni tu per favore? Non vorrei si mettesse in qualche altro pasticcio.
Volevo sprofondare sotto terra. Ma perché non chiudeva mai la sua boccaccia?
-Si certo, perché no?- Disse mostrandomi uno dei suoi sorrisi più belli.
Si alzò e mi mise una mano sulla spalla. Istintivamente mi allontanai subito, non volevo che lui notasse il battito accelerato del mio cuore.  “Non mordo, tranquilla”- Mi disse ridendo, e io sorrisi.
Entrammo in macchina e lui mise in moto. Restai tutto il tempo a fissare quel dio greco. Lo guardavo come si guarda il mare alla fine dell’estate.  Quanto avrei voluto abbracciarlo e sentire il calore del suo corpo.
-Hey… Zayn dove mi stai portando?- Dissi notando che la strada era sbagliata
- Non ti preoccupare, è una scorciatoia- Disse sorridendomi.
“Sarà” Pensai.  Era buio e non c’era nessuno per strada. La macchina si fermò e lui si voltò verso di me sorridendomi ancora una volta, ed io mi sentii morire, ancora una volta.
Prima di scendere parlammo un po’, lo facevo ridere e la cosa mi piaceva. Sentivo il sangue bollire nelle vene, e il vento che fuoriusciva dal finestrino semiaperto mi scompigliava i capelli. Si avvicinò lentamente a me e mi spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Tremai al suo tocco.
-Sei davvero una bella ragazza, non somigli per niente a tuo fratello.- Affermò, ridendo.Risi anche io, non sapendo cosa rispondere. Di sicuro mi prendeva in giro.
Il sorriso scomparve dalle sue labbra e si avvicinò pian piano alle mie. Mi stampò un piccolo bacio lentamente, e poi si ritrasse con un ghigno. Stavo per svenire. Non capivo il motivo di quel bacio, e la mia testa era nel più totale caos. Ci avvicinammo insieme e iniziammo a baciarci prima lentamente e poi con foga, sempre più passionatamente. Accarezzavo lentamente il suo viso con una mano, e lui mi spostava i capelli. Aveva un buon sapore, proprio come l’avevo sempre sognato. Il suo profumo era buonissimo, respirai a pieni polmoni quel momento.  Mi accarezzò una gamba e mi morse il labbro inferiore.
-Ho sempre sognato questo momento.- Mi disse. Io non riuscivo a rispondere, ero come paralizzata da lui. – Sai, forse è meglio che tuo fratello non ne sappia niente.- Affermò, e poi scoppio a ridere, ed io scoppiai a vivere. Accarezzai per l’ultima volta il suo volto e scesi dall’auto. 
   
 
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