Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: Wren    15/08/2008    4 recensioni
Clow Reed era la persona più insopportabile di sua conoscenza...
[Clow/Yuuko]
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Clow Reed, Yūko Ichihara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*clicca* Clow e Yuuko, quelli veri! *clicca*










Clow Reed, il mago più potente di quel mondo -e di grandissima parte degli altri-, coi suoi occhialetti sempre troppo sulla punta del naso per servire davvero a qualcosa e coi suoi ingombranti abiti usciti dalle grazie della moda da almeno un secolo –per fortuna!-, era la persona più insopportabile di sua conoscenza. Sempre con quel sorriso pacifico e sonnacchioso davanti a qualsiasi cosa, con la sua bonaria sicurezza e quell’indisponente aura di saggezza che lo circondava in ogni situazione, anche quando si imbambolava a fissare il niente… Yuuko non pensava che sarebbe potuto risultare più insopportabile di così.
Questo prima che lui cominciasse a farle la corte.
Che razza di patetico spettacolo, era pazzesco vedere quanto un uomo, che usualmente dava l’impressione di sapere sempre tutto, potesse rivelarsi così ingenuo e tonto nelle questioni sentimentali. Per carità, il mago aveva il suo fascino, questo lei glielo concedeva, ed indubbiamente era rimasta colpita dall’incontro con quell’esistenza così incredibile -incredibile quasi quanto lei, quasi…- e, se solo si fosse impegnato un pochino a mostrarsi più serio, forse –forse!- l’avrebbe anche potuto prendere in considerazione.
Ma a vederlo lì, davanti alla sua porta, con quel sorriso ebete e quell’imbarazzante mazzo di fiorellini -che avevano tutta l’aria di essere stati raccolti a mano!- sembrava un dannato ragazzino alle prese con la prima cotta.
“Non compriamo niente.” dichiarò sarcastica Yuuko, chiudendo la porta di casa senza ripensamenti. La risata che, nonostante tutto, si sentì, chiara e limpida, provenire dall’altra parte riuscì comunque ad indispettirla.
“Non costringermi a mettere una tassa sui maghi da strapazzo che sostano nel mio giardino senza permesso.” lo minacciò lei, riaprendo la porta.
Il sorriso di lui non si scompose di un millimetro, divenne ancor più solare, se possibile.
“Yuuko cara, sono certo che non mi abbandoneresti mai fuori dalla tua casa!” le rispose Clow con la sua intollerabile sicurezza.
“E perché mai dovrei farti entrare, sentiamo?” stette al gioco lei, scettica.
“Per prima cosa, perché in fondo sei una donna gentile.” la lusingò Clow con uno sguardo tanto intenso da far arrossire. Yuuko rimase impassibile.
“Poi, perché tra qualche minuto verrà a piovere e io non ho un ombrello.” continuò lui imperterrito, lanciando un’occhiata al cielo ancora sereno.
“Peggio per te! Non è che non sapessi che avrebbe piovuto, quando sei uscito di casa!” lo rimbeccò Yuuko.
“Sapevo che sarei arrivato qui prima che cominciasse.” ribatté lui tranquillamente.
“E non hai visto che ti avrei sbattuto la porta in faccia?” incalzò la donna con aria di sfida.
Clow le sorrise soltanto, e lei fu certa di sentire un altro dei suoi nervi cedere per sempre.
“Infine, perché sai che accogliere in casa un mago della mia importanza può avere i suoi vantaggi…” proseguì gioviale Clow. “…come, ad esempio, questa bottiglia di Chateau Lafite del 1787…”
Yuuko stava per rispondere, ma si bloccò.
“Perfettamente conservato ed ancora perfettamente degustabile.” aggiunse Clow, e quello fu il colpo di grazia.
“Sei dannatamente scorretto, mago da strapazzo che non sei altro!” lo insultò lei, gonfiando le guance come una bambina arrabbiata. “E’ sleale sfruttare senza ritegno le debolezze altrui, lo sai?”
Clow non disse nulla, ma sembrò inorgoglirsi delle sue parole, quindi a Yuuko non restò che sbuffare sonoramente e farsi da parte per lasciarlo entrare in casa.
“Grazie del cortese invito, Yuuko cara. Con permesso…” disse lui con la sua esagerata educazione, accennando anche un piccolo inchino.
“Uno di questi giorni ti strozzo!” inveì la padrona di casa, sbattendo la porta con violenza.
Dal corridoio giunsero una risata ed una voce divertita, “Lo sai anche tu quanto uccidere possa risultare dannoso per l’anima!”.
“Che l’Hitsuzen ti fulmini, Clow Reed!”
Fuori intanto aveva già cominciato a piovere.

~~~



Le pareti profumavano di incenso antico, come se il legno ne fosse impregnato da secoli. La bottiglia di vino più pregiata e costosa del mondo –di quello, per lo meno- giaceva abbandonata su di un elegante tavolino intarsiato, minacciando di rotolare sul pavimento da un momento all’altro tanto era in bilico. Il suo prezioso contenuto era del tutto mancante, nonostante fosse stata stappata da relativamente poco tempo, visti e considerati le due centinaia di anni abbondanti che aveva speso ad invecchiare. Yuuko non era tipo però da fare troppe cerimonie davanti alla prestigiosità di un liquore, non credeva che esistesse altro modo di valorizzare un nettare prelibato all’infuori del consumarlo con entusiasmo. Senza contare che, al momento, il buon retrogusto che il vino le aveva lasciato sul palato era l’unica cosa a rendere quasi -quasi!- piacevole la presenza di Clow nella stanza. E, tutto sommato, anche lui ci stava mettendo del suo per non farsi cacciare di casa.
Sprofondato in silenzio nella poltrona d’angolo, sorseggiava ancora il suo primo ed unico calice di vino. Non aveva detto una parola, dopo le prime petulanti richieste di accettare l’indegno mazzolino e di fornirgli un vaso pieno d’acqua dove essere sistemato appropriatamente. Aveva rispettato la volontà inespressa della padrona di casa di non essere ulteriormente disturbata dalle sue chiacchiere. Non c’era stato bisogno di chiedere, Clow era fatto in quel modo, sapeva sempre tutto prima che gli altri parlassero. Anche per Yuuko era così, ma questo non leniva il fastidio latente sottopelle.
Gli scoccò uno sguardo irritato, senza che lui le avesse dato un vero motivo, giusto per ricordargli la propria ostilità. Scoprì che Clow la stava già guardando –chissà da quanto, a giudicare dall’intensità dei suoi occhi- e si ritrovò ad indispettirsi ancora di più.
“Non la finirai proprio mai con quest’assurdità?” gli chiese scocciata.
“Per me non c’è nulla di assurdo.” replicò pacatamente lui.
“Sei un imbecille, se lo pensi.” ed il tono di lei scivolò verso le profondità della voce riservate alle cose serie e spiacevoli. “Non puoi veramente pensare che noi… Sarebbe… beh, assurdo! Sappiamo entrambi che non può funzionare, sappiamo entrambi che finirà, sappiamo persino quando! Non siamo fatti per questo genere di frivolezze, sappiamo sempre troppo. E’… quello che siamo!”
“E’ buffo, sai? Che tu parli proprio di questo… Perché sta esattamente qui, il punto.”
Yuuko inarcò un sopracciglio. Clow era famoso per non reggere particolarmente bene gli alcolici, ma quel mezzo bicchiere non poteva avergli davvero già dato alla testa così tanto.
“L’hai mai notato? Per quanto attentamente osserviamo il futuro c’è sempre quella cosa che non riusciremo mai a prevedere. E’ la cosa più semplice e complicata degli universi e ce la facciamo scappare sempre da sotto il naso.”
Il sorriso che vide nascere sul viso di Clow ebbe il potere di trasformarlo. Le sembrò infinitamente più giovane, la stanchezza che rendeva scuri i suoi occhi si era dissolta in un azzurro da cielo sereno.
“I sentimenti. Non esiste veggente, mago, sacerdote, nemmeno una divinità, in grado di prevedere i sentimenti. Non ci riesco io e, se ci fai caso, non ci riesci nemmeno tu.”
Yuuko non rispose. Clow non le lasciò nemmeno il tempo di pensarci, come se già sapesse che lei non l’avrebbe fatto. Non ne aveva bisogno.
“Ecco, io avevo visto il nostro incontro moltissimo tempo fa, ma non immaginavo minimamente quello che sarei stato capace di provare per te. Rendermene conto è stato… un salto nel buio! Esaltante e spaventoso allo stesso tempo! Vediamo così tante cose che sorprenderci è un’esperienza che non prendevamo ormai più in considerazione, vero? E’ stato come vedere il mondo arricchito di una nuova dimensione… Perché il non sapere ci offre per la prima volta una possibilità, qualcosa che non è stato ancora deciso, qualcosa che può essere cambiato! Quante cose possono cambiare a causa di un sentimento? Io oggi non sapevo se mi avresti fatto entrare in casa o no. Non ho portato apposta l’ombrello ed avrei camminato volentieri sotto l’acqua, perché era un rischio che volevo provare a correre, anche se ci contavo, che tu mi lasciassi entrare. Ci speravo! Sperare e rischiare sono altre cose che non avevo mai preso in considerazione prima… e tu?”
“No… Se sai che una cosa andrà in un modo, non ha senso sperare che vada diversamente… Niente rischi, solo strade obbligate.” mormorò Yuuko, ancora incerta su cosa fosse il brivido che le aveva accarezzato le spalle.
“Esattamente! Ma ora… io non ho la più pallida idea di cosa tu provi per me, né se mai verrò ricambiato… Ed è la sensazione più bella che io abbia mai provato! Posso sperare, posso rischiare! E sai quante cose possono cambiare se due persone si amano o si odiano? L’enorme differenza di uno stesso gesto fatto per amore o per odio?”
Clow esplose in una risata. “Non conoscere i sentimenti è il più bel regalo che il Destino potesse farci! Ci permette di credere ancora in un futuro non del tutto deciso!”
Gli occhi del mago tornarono con sicurezza ad incontrare quelli di Yuuko.
“Mi dispiace mia cara, sei condannata a dover sopportare la mia corte per molto tempo ancora, temo… ci sono cose per cui vale la pena aspettare, anche per sempre, specialmente se non sai come andrà a finire. E tornando al discorso iniziale, no. Non ci trovo davvero nulla di assurdo in tutto questo.”
Nulla sul volto della donna lasciò trapelare il turbamento che le aveva attraversato il petto come una scarica elettrica. Una possibilità che non aveva mai considerato… Una prospettiva che dava un nuovo spessore alle cose… Il fastidio che non somigliava più tanto alla sensazione spiacevole di poco prima…
Sentì un gran bisogno di bere di nuovo.
“Tsk! Sei sempre il solito chiacchierone! Vado a prendere un’altra bottiglia, non sia mai che io riesca a stordirti una volta per tutte, dannato quattrocchi!”
Yuuko sapeva che Clow avrebbe capito che quello era il suo modo per dirgli che aveva bisogno di tempo per pensarci su. Un futuro che si può cambiare era una cosa bella grossa persino per gente come loro.
Si sollevò tra il frusciare e tintinnare dei suoi abiti e si diresse verso l’armadietto dove conservava i liquori.

Nel dipanarsi delle labirintiche ragnatele del futuro tutto sembrò immutato, come era stato deciso chissà quanti eoni prima che la loro esistenza anche solo sfiorasse quella terra. Eppure lì, in quel frammento quasi impercettibile di presente, qualcosa nel cuore di Yuuko era indubbiamente cambiata.



Owari






Note finali: (dai, fate uno sforzo e leggetevi anche queste!)
1. Yuuko in questa storia mostra di vederla diversamente rispetto al personaggio che incontriamo in Tsubasa e Holic, perché, per l’appunto, volevo dar l’idea che anche l’incontro con Clow l’avesse cambiata. Per dirla in maniera fine, “nessuno nasce già imparato”! XD
2. Il loro rapporto dev’essere stato comunque litigarello, se lei continua a definirlo “un tipo malvagio” o “maledetto occhialuto” e così via così discorrendo… quello non penso che sia cambiato! XD
2bis. Yuuko evidentemente ha preso in simpatia Kurogane perché sa bene quanto sia frustrante star dietro ad uno stupido mago…
3. Il discorso sui sentimenti non è farina del mio sacco, se ne parlava in Card Captor Sakura ed io l’ho sempre preso per vero, anche se devo ammettere di avere forti sospetti su quanto Clow ne capisse di questioni sentimentali… cioè… Se avessi visto Yukito, così dannatamente spudoratamente uke, non avrei mica avuto bisogno di chissà quali poteri per capire da che parte avrebbe, per così dire, “tirato il vento”…
4. “Dobbiamo credere nel futuro…” è la frase clou di Clow (…ah ah… ci siamo capiti comunque…)!
5. Tutte queste vicende si svolgono in quel remoto passato in cui Yuuko ancora non aveva da badare ad un negozio, Clow non riciclava banconote fabbricava carte, non avevano ancora incontrato il paffutello Creatore dei Mondi né riprodotto la sua effige in duplice ed amorevole copia e, in generale, si conoscevano ancora da poco. Di quel quando non si sa nulla, nemmeno se sia effettivamente esistito, anche se almeno per produrre i Modoki devono pur essersi visti… Però, abbi pazienza, per me sono così canon che non posso evitare di farmi un sacco di film mentali sulla cosa! :D
6. Scoprire che lo Chateau Lafite del 1787 sia stato il vino più pagato della storia mi ha portato via un’intera serata.
7. Sei arrivato davvero a leggere fin qui??? Ma grazie!!!! XD *grabba*




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