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Autore: Mirella__    18/06/2014    5 recensioni
Buon qualcosa a voi, impervi lettori che con coraggio avete aperto il link di questa storia dalle fattezze che potrebbero sembrar grottesche, ma che invero, vi dirò, corrispondono alla realtà odierna.
Scherzi a parte e linguaggio elaborato mandato a quel paese, vi presento la mia nuova fan fiction.
Metto le mani avanti dicendo che è una parodia di storie che spesso si trovano su questo fandom.
Signori e signore, siete stufi/e di vedere un L che arrossisce quando viene osservato da Light? Allora questa fan fiction non fa a caso vostro... o forse sì?
Genere: Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti | Coppie: L/Light
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon qualcosa a voi, impervi lettori che con coraggio avete aperto il link di questa storia dalle fattezze che potrebbero sembrar grottesche, ma che invero, vi dirò, corrispondono alla realtà odierna.

Scherzi a parte e linguaggio elaborato mandato a quel paese, vi presento la mia nuova fan fiction.

Metto le mani avanti dicendo che è una parodia di storie che spesso si trovano su questo fandom.

Signori e signore, siete stufi/e di vedere un L che arrossisce quando viene osservato da Light? Allora questa fan fiction non fa a caso vostro... o forse sì?


Dov'è finito l'ic?


Quando L verginello...


Lasciami!”
L'urlo del detective si diffuse per l'intero edificio e attirò l'attenzione di tutti i poliziotti del quartier generale presenti nella stanza.
Light osservò L confuso: aveva soltanto allungato una mano a sfiorargli la spalla e ora Ryuzaki si era spinto sulla sedia girevole oltre la sua portata, vicino alla porta, e lo osservava con il respiro affannato e gli occhioni da cucciolo indifeso.
S... smettila di... guardarmi in quel modo Light-kun, sembra che tu... che tu mi voglia mangiare”. Un conato di vomito risalì lungo l'esofago del castano – e anche di Soichiro, se vogliamo dirla tutta – tuttavia Light non si scompose e rimase a fissare L, cercando di capire di cosa si fosse fatto.
Dal canto suo, il detective non aveva idea del perché Light si stesse comportando a quel modo.
Per l'amor di Dio! Il detective aveva una certa età, con essa aveva imparato molte cose ed era diventato molto bravo a cogliere i segnali che gli altri mandavano.
Arrossì di più quando scambiò l'occhiata accigliata che Light gli rivolse con uno sguardo carico di lussuriose promesse e boccheggiò in cerca d'aria, sventolandosi con la mano per concedersi un po' di sollievo.
Oh! Se solo avesse creduto ad un Dio avrebbe invocato il suo aiuto.
Light, intanto, visibilmente più sconvolto e senza parole, cercò un punto di contatto con quel che gli sembrava essere il corpo del detective, perché per il cervello, beh, quello sembrava fosse stato appena cambiato con quello di Misa.
Cosa diamine gli era preso?
Fino a pochi minuti prima stavano lavorando fianco a fianco, come tutti i giorni d'altronde, e ora lui faceva la verginella bisognosa d'aiuto contro il crudele maniaco che di crudele non aveva fatto proprio nulla.
L, scusami, ma credo che tu abbia frainteso. Ti stavo solo chiaman...” ma non gli fu concesso di finire la frase che si ritrovò con un cuscino ficcato in bocca.
Non parlarmi con quelle tue labbra angeliche e sporche, mi fai sentire infetto. Specie dopo la violenza carnale che hai osato imporre su di me l'altro ieri. Ti sei approfittato del mio sonno e della mia innocenza!”
Soichiro ormai era a terra, in un angolo della stanza, più morto che vivo, il suo cuore sembrava essere stato preso di mira da infarti che si susseguivano a distanza di un secondo l'uno dall'altro, mentre Light trattenne l'ennesimo conato di vomito quando vide L accarezzarsi la guancia e facendo poi scorrere la mano lungo il petto, carezzando un seno che ovviamente non esisteva.
Matsuda era... confuso e guardava Ukita come se lui avesse tutte le risposte, ma questi sembrava soltanto più sconvolto! Aizawa invece continuava ad allentarsi il nodo della cravatta, studiando gli insoliti avvenimenti.
Light cercò d'avvicinarsi ulteriormente al detective, tentando di rassicurarlo e dirgli che no, non gli avrebbe fatto nulla, di smettere di fare il bambino e di tornare a sedersi.
Ho capito di che si tratta!” Annunciò Aizawa, attirando le attenzioni dei poliziotti, un po' meno quelle dei due geni, “siamo nel giorno che va dal ventotto febbraio al primo marzo e si sa, in questa sua particolare fase, la luna ha influenze strane sui protagonisti degli anime”.
Cosa vorresti dire?” Chiese ad un tratto Light che, dopo aver evitato una scarpa, una lampada, un altro cuscino, un vassoio di dolci, una sedia, un tavolino e un cellulare, aveva rinunciato ad avvicinare L.
Aizawa continuò la sua teoria con voce profonda e coinvolgente. “Si dice che in questo periodo ogni personaggio protagonista del proprio anime perda momentaneamente la propria caratterizzazione e si comporti in modo strano, a volte persino le capacità intellettive vengono diminuite”.
E mentre L iniziava a ripetere la percentuale esatta della perdita, Light si mise a ridere: era una risata folle, demoniaca, proveniente dai più profondi inferi.
“Approfitterò di questa situazione allora...” disse nella sua mente e la sua espressione dichiarava il pensiero, però, essendo in un anime, nessuno notò le dolci e fanciullesche fattezze del viso di Light farsi non dissimili da quelle del più terrificante tra i demoni.
  
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