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Autore: Paradichlorobenzene_    19/06/2014    1 recensioni
Dal Capitolo 1
Te ne vai, salutando il tuo amico sempre più scandalizzato dal tuo comportamento. Tornando verso casa prendi a calci un piccolo sassolino che si trovava proprio nel bel mezzo del marciapiede, sorridendo ripensando all’ultimo consiglio di Castiel, che con buona probabilità non seguirai.
Sai amico, secondo me dovresti trovarti una ragazza e scoparci un po’.
Questa FF è dedicata a Euphoria_ che, nelle notti di magra, mi regala idee su pairing improponibili.
Perché mi travi in questo modo?!
Genere: Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lysandro, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faremo una passeggiata,
faremo finta che siamo tutti cresciuti.
Ehi, ragazza ricca!
Beh, mi puoi dire perché
sei così presuntuosa?
Quando ti comporti come se ti sentissi giù
fai venire le paranoie a chi ti sta intorno,
non credi che sia ora di ampliare la tua mente?
Gira gli occhi!
C'è un'indagine da fare
Come chi è stato, cosa indossava e con chi era!
Allora, cosa sta succedendo?
Hai avuto modo di conoscere!
 
 
Così è successo, di nuovo.
Non che t’importi o che ti ferisca più del solito – ormai ci hai fatto l’abitudine – ma sentirsi chiamare puttana l’amaro in bocca lo lascia sempre. Probabilmente non metterai piede in quel sottoscala per un po’. Ma d’altronde , cosa ti aspettavi? Lo sai benissimo che un ragazzo rozzo come Castiel non ti merita. Rozzo, ma tremendamente sexy … No, non ti merita. Non dopo quello che ti ha detto.  “Ma che cazzo vuoi? Io le puttane come te non le posso proprio sopportare! E adesso gira a largo, mi fai schifo!”
Senti qualcosa di umido bruciare sugli occhi, ma di certo non sono lacrime. Ambra non piange mai, non può, non se lo può permettere. Ti appoggi a uno degli armadietti ringraziando il fatto che le altre classi hanno lezione- Faraize ogni tanto ammalandosi fa anche una cosa buona! – aspettando che questa sensazione di fastidio smetta. Diamine, ti si scioglierà tutto il mascara. Perché non hai messo il water-proof? Sei una stupida, ecco cosa sei. Stupida, stupida, stupida!
A quanto pare sono proprio lacrime quelle che premevano per uscire dai tuoi occhi, tant’è vero che adesso scorrono lungo la tua guancia portandosi via il nero del mascara.
Ma non ti fai pena da sola? Sei ridicola!
Qualcosa di alto ti si para davanti, occupando il tuo già sfocato campo visivo. Qualcosa di alto che ti porge un fazzoletto di stoffa bianca.
«… Prendilo, mi sembra che tu ne abbia bisogno.» Tsk, quel ragazzo. Deve ritenersi fortunato anche solo per il poterti guardare, uno sfigato come lui!
«Non ho bisogno della tua compassione, Lysandre.» Magari, visto che ti sta aiutando, puoi anche essere gentile. Magari adesso, ma non sempre. Anche perché tu sei nettamente superiore.
Lo vedi accennare a un sorriso, poco prima di voltarsi per andarsene.
«… Dopotutto, così è Castiel. Non devi aspettarti chissà quale grande impresa da lui solo, quando ce ne sono molto pronti a compierne mille altre di più grande valore.»
Come ha capito che c’entra Castiel in quelle tue lacrime continui a non saperlo, osservando attonita il fazzoletto sporco di rimmel che ti è rimasto tra le mani.
Sì che Lysandre è carino, ma … No, rimane comunque loser.
 
 
 
Ti dirò tutto quello che so,
Ogni piccola cosa che so.
 
«… E quindi le ho detto che doveva girare al largo … Lys, ma davvero ti convince questo pezzo con questa tonalità?»
Non lo stai ascoltando – non che ascoltare i resoconti delle discussioni tra Castiel e Ambra direttamente dalla bocca dell’interessato ti abbia mai divertito particolarmente, ma questa sera non hai proprio l’umore adatto per chiacchierare con lui.
Anche scrivere i testi – i tuoi amati, amatissimi testi scritti al chiarore della luna! – inizia a starti stretta come cosa.
«… Lysandre, ma mi stai ascoltando?» Senti Castiel, alle tue spalle, sbottare spazientito. Lo stavi ascoltando ma cosa stesse dicendo non lo ricordi proprio.
Cerchi di farti venire in mente pensieri positivi e con la testa sei lontano, molto lontano da dove realmente sei. Torni alla casa dei tuoi genitori, sperduta tra le colline, dove la luna non si nasconde dietro le nuvole e le stelle sembrano sempre brillare di più. Non che tu abbia nostalgia, ma l’ispirazione di quei luoghi difficilmente la ritrovi adesso che ti sei trasferito in città, seguendo Leigh che non voleva stare da solo.
Guardi Castiel, piegando la testa all’indietro e inclinando la sedia. I piedi sul tavolino basso ti fanno da perno, così da poterti dondolare.
«… Secondo te dovrei cambiarlo? In effetti non suona molto bene …» Castiel ti guarda meravigliato, ammutolendo di colpo. Sai meglio di lui il perché di quella sua reazione,sai meglio di lui che mai, davanti alla musica, la tua sicurezza era vacillata.
Quella canzone, tuttavia, doveva essere perfetta. Non lo era, ovviamente non lo era. Mancava qualcosa, e nessuno dei due capiva cosa. Ti guardi intorno, senza pensare però a nulla di particolare.
Guardi la polvere del sottoscala che si alza dal pavimento, dal davanzale, farsi bianca e brillare argentea come polvere di stelle. La luna che, fuori dalla finestra, sembra il ghigno splendido e inquietante del Gatto del Chesire – o, per i meno esperti, dello stregatto di Alice nel paese delle Meraviglie, come dimenticarsi di quanto, da bambino, hai amato il Bianconiglio?
Guardi la punta delle tue scarpe divertito dal contrasto dei tuoi vestiti con quelli degli altri, ricordando Leigh che, il primo giorno di scuola, cercava di persuaderti per farti indossare una camicia non ottocentesca. Ovviamente hai rifiutato.
Non ti era mai risultato così difficile scrivere una canzone, ma dei soliti testi riguardanti amore e affiliati ne hai abbastanza, fanno sempre sembrare tutto talmente facile! L’amore non è qualcosa da dare per scontato, e ancora più sbagliato è pensare che ci sia dovuto. Non ci puoi costruire sopra castelli che sai già che sono destinati a rompersi, perché come base è fragile.
«Ah, al diavolo. Senti Lys, forse è meglio se stasera torniamo a caso, la tua testa è più altrove del solito. Ma a cosa diamine stai pensando per ora, eh?»
Ma la tua testa non è mai altrove – anche se tu stesso non è che ti fidi tanto della tua memoria.
«A qualcosa che la tua mente ristretta temporaneamente non può comprendere, Cass.»
Te ne vai, salutando il tuo amico sempre più scandalizzato dal tuo comportamento. Tornando verso casa prendi a calci un piccolo sassolino che si trovava proprio nel bel mezzo del marciapiede, sorridendo ripensando all’ultimo consiglio di Castiel, che con buona probabilità non seguirai.
Sai amico, secondo me dovresti trovarti una ragazza e scoparci un po’.
   
 
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