Il padrone però stava con un’altra persona.
Loro si erano giurati amore eterno, promessa oramai spezzata essendo Len diventato l’amante.
C’erano molti rischi, ecco perché l’aveva nascosto in quella cella.
 

Però Kyte l’aveva scoperto.
Diventava sempre più geloso nei confronti della persona amata.
Anche se lo sapeva, non gli aveva detto nulla.
Si era vendicato, però.
 

Len era diventato l’amante di entrambi.
Il ragazzo però aveva una malattia, cosa che lo spinge a chiedere, tramite una lettera, di farsi uccidere.
Non riusciva più a reggerla… Fino a quando i suoi vestiti si sono macchiati di rosso.

 

Il padrone era affetto già da paranoia, infatti Kyte lo aiutava quando aveva alcuni attacchi.
Era un qualcosa di superficiale, spariva subito.
Dopo la sua morte, Gackpo non ha retto più.

 

La mente però veniva contrastata da un’altra voce, una che anche Kyte poteva sentire.
Diceva loro di pentirsi, cosa che loro stavano già facendo ma non sapevano, o peggio non capivano.
Non capivano che se non si fossero pentiti sarebbe successo il caos.
 

Ed infatti così è stato.
Hanno iniziato a litigare, a darsi la colpa.
Si sono divisi, uno per la propria strada, mentre il castello crollava a pezzi.
E proprio su quelle macerie, quei resti, si sono rincontrati ricordandosi quei momenti.
 

Felicità mista a dolore.
 

Finalmente Kyte ha potuto reincotrare colui che amava, ma per gelosia hanno iniziato a darsi la colpa, ancora.
Anche se, in verità non era colpa loro.
Era pur sempre un’ordine.
 

Si separavano ancora, questa volta per provare a cercare Len.
Solo dopo aver trovato un fiore in primavera, capiscono che non devono più preoccuparsi.
 

Sanno che hanno fatto la cosa giusta.