Do you think we'll be in love forever?
Do you think we'll be in love?

"Volevo diventare un artista, drogarmi, essere conosciuto in tutto il mondo".

L'erba gli pungeva la nuca.

"Ma non uno di quegli artisti famosi, uno di quelli sconosciuti, squattrinati, che nessuno considera. Rimpianti solo alla loro morte".

Frank tirò una boccata profonda alla sigaretta che ormai stava finendo.

"Ti avrei seguito, Gerard, qualunque cosa tu avessi deciso di fare".

Il rumore di un'ambulanza gli fece portare infastidito le mani alle orecchie, che nell'ultima ora si erano abituate al silenzio del parco di notte e i sussurri di Gerard.

"Fosse stato così, oggi vivremmo insieme, solo io e te Frank. Sotto le luci di New York".

"Probabilmente barboneggieremmo nei vicoli".

Spostò lo sguardo sul viso dell'altro - ancora intento a fissare il cielo - e riuscì a intravedere un sorriso.

"E spaventeremmo i bambini".

Frank ridacchiò. Ridacchiò con quella sua risatina strozzata che a Gerard ricordava tanto un topolino - Un topolino carino eh, mica quei ratti di fogna.

"Io suonerò in mezzo alla strada con te, mentre cerchi di vendere i tuoi orribili quadri per qualche dollaro. E nessuno li vorrà e la polizia ci caccerà, perché per i loro gusti faccio troppo casino. E a noi andrà bene così".

"Gli sfuggiremo, vagheremo per i locali malfamati".

"Fumeremo nella nostra panchina sotto la pioggia".

Finalmente anche lui girò la testa e i loro sguardi si incrociarono "E poi tossiremo, perché non avremo neanche i soldi per mantenerci il vizio e di fumare non saremo più capaci".

Un grande sorriso.

"Oh, e ci scalderemo dentro a uno StarBucks".

Tipico di Gerard.

"Ohh, naturalmente Gerard, in uno Uno StarBucks. A cui daremo dei nomi falsi per poi scappare senza aver pagato il conto".

"Jared".

"Jason",

"Frank Iero".

"Cretino".

"...E la notte?".

Frank si avvicinò all'amico un altro po', in attesa di una risposta.

"E la notte..." riusciva a sentire il suo respiro sul viso " ... la notte ci stringeremo nella stanza di un motel. Scadente. Singola. Costretti ad abbracciarci perché un solo lenzuolo non basta e l'unico che c'è fa schifo".

Gerard tornò a giacere sulla schiena e Frank lo imitò.

"Poi la mattina presto ce ne andremo - pagando con i pochi spiccioli che abbiamo, questa volta - e ci fermeremo al parco, a dare nome ai piccioni come due stupidi stronzi".

"E la coppia di vecchietti davanti a noi ci fisserà".

"E un giorno lui morirà. E ci sarà solo lei a guardarci".

"Gee...".

"E presto anche io morirò, in quel vicolo Frank, nel nostro vicolo! E la mia sagoma sarà disegnata col gesso e anche il bambino che abbiamo spaventato mi piangerà. Ohh, se mi piangerà".

If you marry me, would bury me? Would you carry me to the end?

"Gerard?".

"Sì?".

"Ci sarà spazio fra le tue braccia per un chitarrista sfigato che vuole morire con te?".











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Niente, ho scritto questa cosa. Spero che lasciate una recensione - che la storia vi sia piaciuta o no, una critica di certo non fa male.
Il titolo della storia è stato preso dall'omonima canzone di Lana Del Rey, perché appunto parla di due ragazzi che si divertono girando per New York. Inoltre il caro Google mi informa che "Diet Mountain Dew", oltre ad essere una bibita scadente, significa anche "Sciocchezze", quindi mi sembrava ancora più appropriato.
Grazie per l'attenzione, vi regalo una stellina ☆