Love actually (is
all around)
All’inizio
ha cercato di obiettare in nome della pura e semplice razionalità.
«Non
è esattamente il momento più adatto. Dura due ore e noi abbiamo un aereo
all’alba.»
Isaac
non gli ha dato retta. Del resto, quando si è presentato alla porta della sua
stanza d’albergo con il dvd in mano e in faccia un sorrisetto che era una mezza
scusa per quella gaffe durante il junket, Thomas ha
avuto l’improvvisa certezza che davvero
gli dispiacesse di non aver mai visto quel film. Una cosa stupida, si sarebbe
detto chiunque – ma Isaac fa le cose per bene, anche quelle stupide; è fatto
così.
È
rimasto a guardarlo con un (primo)
mezzo sorriso mentre lui trafficava con il dvd e si buttava di peso sul
tappeto, togliendosi le scarpe con tutta l’aria di chi si sente a casa.
Ha
tentato poi di sottrarsi, malgrado la resa, quando lo ha sentito cominciare a
commentare di qua e di là – quasi solo sulle scene di Sam.
«Non
c’è bisogno che ti sdilinquisca tanto...»
«Ma
Thomas» ha squittito lui, ridendo,
«cioè, voglio dire, ma guardati, ma quanto
eri carino?»
E
non è che esistano poi tante repliche coerenti a un’affermazione come questa, eh, si è detto lui grattandosi
goffamente la nuca, sorridendo (ancora).
Così,
alla fine, Isaac ha fatto il tifo per il piccolo Sam alle prese con la sua Joanna con l’entusiasmo e la partecipazione di un bambino
eccitato, battendo le mani nella scena del concerto di Natale, alzando le
braccia in segno di vittoria nella scena dell’aeroporto. Per tutto il tempo è
rimasto seduto lì a gambe incrociate, gomiti sulle ginocchia, ma così preso dal
film da dare l’impressione di potervi entrare fisicamente dentro. Thomas non
gli si è mai avvicinato, seduto contro il letto in direzione perpendicolare
alla sua – soltanto qualche volta si è chiesto se non si fosse ancora accorto
che il suo sguardo indugiava molto più spesso su di lui che non sullo schermo.
Durante
i titoli di coda, Isaac scioglie infine l’intreccio delle gambe, si stiracchia
e gattona verso Thomas, dove si sistema a sua volta con la schiena contro la
sponda del letto, si spinge gli occhiali sulla radice del naso e, dopo un breve
sbadiglio, sogghigna.
«È
un bel film.»
Thomas
non dice nulla. Già da un paio d’ore si è accorto di non riuscire a smettere di
sorridere in silenzio – una cosa stupida, in effetti.
Quando
Isaac si sistema meglio contro la sua spalla e fa come per addormentarsi lì e
subito, esagerando il sonno improvviso, gli viene il dubbio di conoscere la
risposta a quella domanda.
Nessuno
dei due sembra aver voglia di alzarsi per spegnere la tv.
[ 444 parole ]
Spazio
dell’autrice
L’ho scritta in un
momento di puro fangirling fine a se stesso e, in
origine, tale voleva restare – fine a se stessa. Invece poi l’ho pubblicata
prima da una parte, poi da un’altra, e alla fine mi son detta massì, tanto su EFP la sezione che mi serve c’è, che vuoi
che sia, mi sono già sputtanata [per amore (cit.)] a sufficienza, cosa vuoi che
cambi se lo faccio anche con una RPF? :P
I riferimenti al junket di Londra del 2014 e alla gaffe di Isaac, che ivi ha
ammesso di non aver mai guardato Love Actually, sono tratti da qui. Amateli tanto.
Aya ~