Fanfic su artisti musicali > VIXX
Ricorda la storia  |      
Autore: Arwelin    20/06/2014    5 recensioni
HongBin è sempre un ragazzo carino e premuroso, ma dentro di se nasconde un animo da narciso.
Nessuno conosce questo lato del suo carattere, ma una ragazza riuscirà a farlo emergere, l'unica ragazza al mondo in grado di ignorarlo completamente.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hongbin, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nevicava a Seoul quel giorno, i passi di quel ragazzo restavano impressi lungo il tragitto.
Una mascherina gli copriva buona parte del volto, un lungo piumino andava a nascondergli le gambe sottili e toniche. Reggeva l’ombrello con la destra, mentre gli occhi scuri, fugacemente, andavano a guardare le vetrine del centro.
Non era truccato e non aveva la minima intenzione di tornare alla Jellyfish per continuare ad allenarsi.
Aveva fatto una promessa e voleva mantenerla.
 
 
Gli era passata accanto quella ragazza, un giorno di primavera, gli era passata accanto ignorandolo.
Lo aveva fatto anche lui all’inizio, in realtà, non era interessato alle ragazze in quel momento, soprattutto non era interessato a quelle che lo ignoravano.
Dannazione, lui era bello, non poteva essere ignorato così da una ragazza.
 
Quel caratteraccio che nessuno conosceva saltava fuori solo nella sua testa.
 
Non fu il loro unico incontro quel giorno, infatti, gli occhi del Visual si posarono di nuovo su quella ragazza che lo ignorò per l’ennesima volta.
Più lui la guardava e più lei lo ignorava.
Aveva catturato la sua attenzione, oh sì, se l’aveva catturata e in quel negozio di abbigliamento, lui, la prese per il braccio e la trascinò dietro ad una serie di vestiti tutti impilati ordinatamente.
-Che problemi hai?- chiese lui esterrefatto.
Lei non capiva, lo guardava alzando un sopracciglio e non capiva.
-Scusa? Ci conosciamo?- chiedeva lei interrogativa e perplessa.
- No, seriamente – perché stava venendo fuori quella parte che aveva sempre cercato di tenere nascosta?
- Nemmeno mi guardi! Possibile che non ti faccia effetto?!-
Uno schiaffo e l’allontanarsi di lei da lui.
 
Il cuore batteva all’impazzata vedendo la schiena di lei, vedendo quei lunghi capelli neri ondeggiare graziosi.
 
La seguì quel ragazzo. Per la prima volta era lui ad inseguire una persona, seppur non era la prima volta inseguisse un sogno e quel sogno, in quel momento, era quella ragazza.

Lei sparì poco più avanti, lasciando lui impietrito a cercarla mentre una ressa di ragazze lo circondavano.

Da quel giorno non fece altro che pensare a lei, ai suoi occhi perplessi, allo schiaffo che gli faceva portare la mano al viso per accarezzarsi la guancia e sorridere divertito.
Non se la toglieva dalla testa quella ragazza, non sapeva come si chiamasse, ma sapeva che voleva vederla, raggiungerla e parlarle, ancora ed ancora.

Era passata la primavera, l’estate era giunta e di quella ragazza nemmeno l’ombra, nemmeno lontanamente. Nonostante fosse tornato più e più volte nei luoghi in cui l’aveva incontrata, lei non era comparsa.
Come poteva rapirgli il cuore e scomparire così, nel nulla?
 
Si era quasi rassegnato quando, un giorno, lei era riapparsa davanti a lui.
Il suo cuore ebbe un battito in meno, le labbra si dischiusero in una espressione di stupore mentre gli occhi si riempivano di lacrime, cacciate violentemente indietro.
Improvvisamente prese il labbro, lo morse e si avvicinò a lei, lei che sembrava ignorarlo per l’ennesima volta.
- Voglio sapere il tuo nome – quella ragazza lo rivelava per ciò che era davvero, l’aveva afferrata per le spalle e l’aveva stretta, lei si era ribellata un attimo prima di finire nel vortice dei suoi occhi.
Un attimo sembrava una vita mentre si guardavano in mezzo alla gente, allibita, tra gli addetti ai lavori e agli altri membri che, mai, avevano visto comportarsi così il visual.
Lui la stava già baciando e stringendo a se quando lei lo spinge via con il viso rosso e gli occhi pieni di lacrime.
Ma lui non voleva che scappasse ancora.
Quello schiaffo, quello sguardo, quel viso rosso che stava mostrando, quegli occhi pieni di lacrime ma che non avevano paura, quell’affanno che usciva dalle labbra gonfie per il bacio.
Si sentiva impazzire lui.
- Dimmi come ti chiami, ti prego. – era disperato lui mentre la teneva dalle spalle con una forza che nemmeno lui sapeva di avere.
- Un He - Timidamente lei si presentava a lui cercando di non incrociare lo sguardo a quello di HongBin.
- Un He… Sono stato davvero fortunato ad incontrarti – non c’era nulla da fare, la perseveranza lo aveva premiato, nonostante tutto, nonostante che ci potessero essere problemi.
 
Iniziarono a vivere nascosti da tutto e da tutti, non era semplice, anzi delle volte era insopportabile non potersi vedere e nemmeno sentire e, quella cosa, lo mandava di matto. Una sola persona poteva capirlo e solo grazie a lui, solo grazie a JaeHwan, poteva andare avanti. Si comprendevano in quella situazione avendo due vite simili, un amore che doveva rimanere dietro le quinte, che nessuno doveva scoprire, soprattutto l’Agenzia.
 
Soffrivano, entrambi, soffrivano e non potevano farci nulla.
Lei si era innamorata di lui il giorno stesso in cui le aveva dato il suo primo bacio, in realtà era forse stato un colpo di fulmine, uno di quelli di cui non ti accorgi di avere ma che si mostra palese solo più tardi quando rischi di perdere la persona che ami o lei si dichiara a te.
Lei soffriva più di lui, era da sola, non poteva parlare con nessuno, nemmeno con i suoi genitori. Era con HongBin da mesi ormai, l’inverno era arrivato e il tempo, a Seoul, non era dei migliori, probabilmente avrebbe nevicato da lì a qualche giorno.
Lo aveva chiamato quel giorno.
-Hong, non ce la faccio…Davvero… Penso impazzirò…-
- Cosa succede Un He?-
- Non ce la faccio – tra le lacrime – Non sopporto più il dover vivere nascosta, come se stessimo facendo qualcosa di sbagliato… Ti amo HongBin, davvero… Ma… Ma…-
- UN HE! – Stava urlando ora lui – Te lo prometto, Un He, domani, a quest’ora, aspettami davanti al primo negozio dove ci siamo incontrati, aspettami lì, arriverò sicuramente, ok? –
 
 
***
 
 
Nevicava a Seoul quel giorno, la ragazza stava aspettando immobile davanti al negozio. Un senso di irrequietezza dentro di lei la faceva camminare avanti e indietro per qualche passo, come a voler creare un solco nella neve che era iniziata a cadere dalla notte precedente.
Si mordeva un unghia, era determinata a lasciarlo ormai, stava impazzendo, lo avrebbe atteso, quello sicuramente, lo avrebbe atteso anche per tutta l’eternità se avesse dovuto, ma non voleva stare con lui a quelle condizioni, a doversi nascondere per paura dell’Agenzia e delle SaeSang… Voleva vivere la storia con lui alla luce del sole, non la chiedeva normale, solo alla luce del sole.
Era arrivata in anticipo lei, sapeva che lui probabilmente sarebbe arrivato in ritardo, come sempre, ma non capiva la scelta di vedersi davanti a quel negozio così affollato.
Era lì, che continuava a muoversi agitata quando uno stridio di gomme echeggiò in tutta la strada affollata.
Lei si girò soltanto.
 
 
***
 
HongBin sentii anche lui quello stridere di gomme sull’asfalto ghiacciato, temeva ed affrettò il passo, aveva paura e non sapeva il perché.
Iniziò a sudare freddo, iniziò a correre davanti a quel negozio e, raggiunto in poco tempo, una folla si era già accalcata sul quello che pareva essere un incidente. Cercava di farsi spazio, non vedeva Un He, vedeva solo la neve sporca di rosso e di benzina.
Stava piangendo già quando cercava tra la folla quella ragazza dai capelli neri e dagli occhi dolci.
-Un He!- gridava e cercava di chiamarla. Il cellulare era staccato.
- Un He! – Continuava frenetico togliendosi la mascherina e mostrandosi a tutti, ma non gli importava molto in realtà.
- Un He,  dove sei?! – Girava e rigirava intorno al negozio e aggirandosi tra la folla.
 
Aveva appena girato dietro quella macchina che era entrata nella vetrina di quel negozio a lui tanto caro, la vide, era lì, che stringeva tra le braccia un bambino che piangeva disperato.
Le forze gli vennero meno nelle gambe, si inginocchiò e prese a piangere più forte di prima.
 
-Un He – diceva tra se adesso.
 
I soccorsi erano arrivati e quando tutto si fu sistemato lui corse da lei, l’abbracciò e la baciò davanti a tutti.
 
-Cosa stai facendo?! – Disse sconvolta
- Un He, ho avuto così paura di perderti per sempre che… Non mi interessa, non mi interessa di quello che dice la Jellyfish o le Fan. Un He, voglio stare con te e voglio vivere con te il mio amore come se fosse la cosa più normale del mondo! –
Lei era shockata, sia per l’incidente che per quella dichiarazione di lui.
- Un He, vuoi stare con me? Sarà difficile e dovremo lottare, ma vuoi stare con me? Ti amo Un He e non avrebbe senso la mia vita se tu non ci fossi. –
 
Tra le lagrime la ragazza annuiva, tra le braccia id lui il suo cuore scoppiava.
 
-Ti amo HongBin e voglio stare con te fino alla fine dei mie giorni.-
 
 
Tra le foto delle Fan e le chiamate da parte dell’Agenzia i due confessarono a loro e al mondo quanto si amassero. Tra alti e bassi, lotte continue e momenti di felicità, HongBin e la sua metà si amarono fino all’Eternità.
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > VIXX / Vai alla pagina dell'autore: Arwelin