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Autore: Sara_Shadow    20/06/2014    4 recensioni
Manic, un giovane riccio pronto a tutto pur di non deludere il suo maestro.
Una guerra in arrivo cambierà la vita del giovane in bene o in male, dovrà superare duri ostacoli per guadagnare la vittoria. Ma non sarà solo , no di certo...
Genere: Comico, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Colonnello, ecco qui lo schema di pattuglia”
“No, allora non mi avete capito, ho detto che voglio i migliori sul campo!”
“Ma …Colonnello…non riusciamo a contattarli, non sappiamo dove siano”
“Non mi interessa dove sono, fateli venire qui! Immediatamente!”
“Agli ordini Colonnello”
Una grande guerra sta per iniziare, ma per capire meglio avete bisogno di tornare un giorno indietro, quando tutto è cominciato…
18 Novembre 2014 Mobius
La città di Mobius in questo periodo non è molto affollata, i turisti arrivano e dopo un giorno se ne ritornano a casa, diciamo che è una delle città meno importanti e considerate, solo una grande città quasi disabitata.
Questa mattina tutto si svolge come al solito, o quasi, Manic the Hedegehog passeggia allegramente tra le vie della città, le strade sono vuote , c’è solo un gruppetto di bambini che giocano a calcio, o almeno ci provano, Manic è talmente tentato di andare a giocare  che si avvicina e chiede loro di poter giocare.
“Ehi ragazzini, posso giocare pure io?” Chiede eccitato
“Sei sicuro di saper giocare?” Domanda uno di loro
“E come se so giocare! Cosa te lo fa pensare?” Risponde Manic
“Perché sei vecchio!” Risponde il ragazzino
“Io non sono vecchio! Ho solo 17 anni!” Dice Manic
“ Appunto! Sei vecchio! E poi puzzi ! Ma ti sei mai lavato? Mia mamma dice che non posso giocare con i barboni mi spiace!” Dice un altro ragazzino
“Ma guarda che insolente! Come ti permetti?! Io non sono un barbone! Che faccia tosta!” Risponde Manic prendendo il pallone ai bambini
“Ehi! Restituiscicelo subito!” Gridarono in coro
“Tenete!!” Dice Manic tirando un calcio al pallone e facendolo bucare su un ramo di un albero
“ Ma sei impazzito?! Ora ce lo ricompri! Quello lo avevamo comprato con la nostra paghetta!” Dice uno dei tre ragazzini infuriato
“ Cosi imparate ad offendere le persone ! E che vi serva da lezione!” Risponde Manic sorridendo a trentadue denti
“Tu sei pazzo!” Rispondono i bambini
Manic se ne infischia di ciò che dicono e continua per la sua strada, si era dimenticato di dover fare una commissione importante.
“Driin! Driin!” Manic prende il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e risponde
“Pronto? Maestro! Si , si sto arrivando…No no! L’ho presa…Si okay arrivo subito”
Manic inizia a correre, corre talmente forte che investe un bambino.
“ Guarda dove vai idiota!” Risponde subito a tono il padre del bambino
“E lei dica al suo bimbo minkia di spostarsi e camminare sul marciapiede!” Urla Manic per poi continuare a correre verso la destinazione, è preoccupato , molto preoccupato…
Si ferma in un’ infermeria e compra ciò che gli serve, dopo di che si inoltra in un veicolo cieco, in fondo a quest’ultimo si trova una piccola porta di legno con su scritto “Proprietà Privata” , il giovane riccio estrae dalla taschina della camicia strappata una piccola chiave alquanto bizzarra. Apre la porta e scompare nel buio totale.
“Maestro? Maestro? E’ qui? Mi sente?” Chiede Manic chiudendo la porta alle sue spalle
“Sono qui...avvicinati…”Risponde una voce
Le luci si accendono improvvisamente illuminando la piccola stanza.
Difronte a Manic vi è seduto un anziano orso, il colore del suo pelo è di un marrone spento con piccole chiazze rosse, gli occhi grigi mostrano un’aria stanca e dolorante , piccoli peli bianchi gli incorniciano il muso , segno ormai della vecchiaia, E’ seduto su una grande poltrona rossa che invade la maggior parte dello spazio , dietro di essa sono appesi circa 20 quadri, ognuno rappresenta una scena di guerra ; l’attacco della Germania nazista alla Polonia del 1939 , lo sbarco in Normandia del 1944 e le perdite nel D-Day ecc…Su tutti i quadri è dipinta la sofferenza, il dolore, l’angoscia, mai l’allegria , mai la gioia di aver vinto una battaglia e questo a Manic spaventa molto,
C’è una grande scatola di cartone chiusa , anzi, sigillata con del nastro adesivo, , il riccio verde è sempre stato curioso di dare un’occhiata li dentro, ma il maestro aveva sempre risposto con un sonoro “NO”  e quindi aveva rinunciato, ma oggi, oggi è diverso …non sembra la solita routine che il riccio svolgeva tutti i giorni.
“Ecco qua la medicina che mi aveva chiesto maestro, a proposito come sta? Si sente meglio?” Domanda Manic porgendogli un antibiotico
“No ragazzo mio…va sempre peggiorando, credo proprio che il mio momento sia arrivato , il mio dovere qui a Mobius è finito” Risponde il maestro
“ Cosa intende dire con questo? Si trasferisce ? Posso venire con lei, magari mi può illustrare dei posti dove…”
“No Manic” Interrompe l’orso
“Tu non verrai…intendevo dire che è giunta la mia ora, sto morendo” Conclude
“Ma maestro, non può lasciarmi ora! Lei mi ha promesso di insegnarmi a combattere , non ricorda? Ha detto che mi addestrava per una futura guerra nel caso fosse avvenuta! Non può abbandonarmi proprio adesso!” Risponde Manic pregandolo
“Hai ancora tante cosa da imparare” Risponde il maestro
“E allora me le insegni! Non mi lasci la prego!” Dice il riccio
“Sono cose che nemmeno io posso insegnarti ragazzo, cose che devi imparare da solo , ormai il mio tempo qui è finito…dovrai andare avanti senza di me, dovrai cavartela da solo” Risponde il maestro
Una piccola lacrima scende pian piano dagli occhi azzurri di Manic, per lui quell’orso è tutto, padre, fratello e amico, è l’unica cosa che gli rimane.
Quando i genitori di Manic morirono, quell’orso si prese cura di lui, gli insegnò a parlare, camminare, lo trattava come un figlio, per questo il riccio tiene tanto a lui, non può sopportare l’idea di perdere pure lui.
Dopo qualche minuto di silenzio, Manic accende un discorso.
“Maestro…posso farle una domanda?”
“Chiedi pure ragazzo”
“Come mai possiede tutti quei quadri…cioè, so che lei ha vissuto quei momenti quando era giovane, ma perché ritraggono solo dolore e rabbia ma mai felicità o orgoglio?” Chiede
“Vedi Manic, io non provo felicità vedendo milioni di soldati e civili uccisi davanti ai miei occhi, non provo orgoglio sapendo che per colpa della pazzia di una sola persona ci hanno rimesso tutti…” Risponde il grande orso abbassando lo sguardo
“Capisco maestro” Risponde Manic giocherellando con i suoi ribelli aculei verdi
“Vieni qui, siediti vicino a me” Dice il maestro indicando un piccolo sgabello grigio accanto alla sua poltrona
L’orso si alza pian piano e va a prendere quello scatolone sigillato tanto prezioso, lo maneggia con cura, cercando si non farlo cadere. Lo appoggia delicatamente a terra, davanti alla poltrona. Manic è scioccato, non avrebbe mai immaginato di riuscire a vedere ciò che si nasconde al suo interno, gli occhi brillano di gioia, non vede l’ora di poter ammirare quel che il maestro gli aveva nascosto per anni, lunghi anni.
“Manic, promettimi che non svelerai mai a nessuno ciò che sto per mostrarti , promesso?” Chiede l’orso
“Lo prometto”
La scatola si apre di colpo, come per magia, Manic rimane a bocca aperta, non crede a quel che vede
“M-Maestro, ma lei è…è davvero…” Non riesce nemmeno a parlare
“ Si ragazzo, io sono “The Armor Steel” l’armatura d’acciaio” Risponde il maestro
Narra una leggenda che 5 eroici soldati vagano per Mobius in incognito , si dice che ognuno ha un grande potere , cosi grande che sono richiesti per combattere guerre, ingiustizie e crimini, sono richiesti da tutti. Questi 5 soldati combatterono duramente per la loro patria , ognuno in una guerra diversa, non avevano mai combattuto insieme, uniti, sarebbe stata un’idea geniale no? Bè, uno di questi, è proprio il maestro di Manic.
“Wow! Non lo avrei mai immaginato, sono…WOW!” Il riccio è entusiasta all’idea di aver conosciuto uno dei 5 leggendari
“Come mai me lo aveva nascosto?” Continua osservando una luccicante armatura d’acciaio posta all’interno dello scatolone
“Mi avresti trattato in maniera diversa, mai giudicare una persona prima di conoscerla a fondo” Risponde il maestro estraendo la pesante armatura dalla scatola
“E’ semplicemente magnifica!” Dice Manic toccandola con un dito
“Già, e presto sarà tua” Risponde l’orso sorridendo
“Come?! No no no ! E’ sua!” Dice Manic alzandosi di scatto e facendo cadere lo sgabello
“E invece si , quando  morirò ho deciso che sari tu il mio successore e quindi indosserai la mia armatura” Concluse il maestro
“Lei sta scherzando vero?”  Risponde il riccio dando una pacca sulla spalla all’orso che lo guarda divertito
“No, non scherzo”
“Ma non mi ha insegnato a lottare! Non mi ha insegnato nulla ed ora pretende che mi finga lei? Un esperto in questo campo? No no, grazie ma no!” Risponde Manic
Il riccio verde cammina verso la porta confuso e spaesato.
“Vado a fare una passeggiata maestro…”
“Va bene , ma pensaci su, conto su di te ragazzo mio”.
 
Spazio Autrice:
Ciao, eccomi di nuovo a scrivere, dopo vari problemi ritorna una nuova storia.
Spero vi abbia incuriosito, miraccomando non siate timidi e ditemi cosa ne pensate ^^
Un Bacio Sara_Shadow.
  
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