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Autore: MadCheshireCat    21/06/2014    3 recensioni
Anche nel Santuario le persone si concedono qualche svago, ma in una torrida giornata estiva, Camus davvero non riesce a trovare niente di interessante. Deciso a vedere cosa stessero facendo gli altri, si incammina verso i Templi sottostanti, dove imparerà una lezione molto importante: 'Ricordatevi che non é mai una buona idea lasciare che Shura guardi Youtube.'
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Aquarius Camus, Capricorn Shura, Pisces Aphrodite, Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Mentre litigo con la mia testa per poter scrivere il terzo capitolo di 'Tea House', sono incappata in un giorno importante. Ossia il compleanno della cara Gem, per la quale ho deciso di scrivere qualcosa di divertente, qualcosa che magari riuscisse a strappare più di un sorriso. Il risultato, é lo scritto sottostante! Buona lettura c:

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Di recente, le cose al Santuario avevano preso una piega alquanto strana, non che normalmente la vita fosse normale, considerando che lì ci vivevano solo delle specie di ‘superuomini’ con troppo tempo tra le mani e molta immaginazione da sfruttare.
Non si poteva dire che Camus fosse un grande osservatore, non per mancanza di piglio o di interesse, ma semplicemente perché a lui mancava letteralmente la voglia di muoversi dal suo Tempio solo per incontrare molte, troppe persone annoiate almeno tanto quanto lui che lo avrebbero trascinato in chissà quale imbarazzante e moderatamente folle tentativo di ammazzare la noia che li attanagliava come una feroce trappola per orsi. E Atena sola sapeva quanto il Cavaliere dell’Acquario odiasse le trappole, specie quelle per orsi, che persino in Siberia tormentavano le sue giornate- Uno non poteva farsi una passeggiata tra i ghiacci senza rischiarci polpaccio e scaldamuscoli.

A peggiorare le cose, Milo era partito insieme ad Aphrodite per una missione che era stata definita ‘suicida’ con non poca ironia proprio dallo Scorpione stesso: come poteva essere chiamata altrimenti una missione che comprendeva il Cavaliere dei Pesci, una laguna e una temibile migrazione anticipata di zanzare? In breve, Camus era stato lasciato solo senza migliore amico (ancora aveva problemi a definirlo come qualcosa più di quello, dannato frigido blocco mentale!), in un Santuario afoso e pieno di gente che pur di scacciare la noia avrebbe invitato un manipolo di Specter a giocare a carte con loro. Così, giusto per rompere il ghiaccio e anche qualche mandibola mentre ci si scambiava amorevoli insulti tra un tris ed una doppia coppia, perdendoci insieme qualche dente e due terzi dello ‘stipendio’. Quale stipendio, poi?

Una singola, malefica goccia di sudore si mise a scivolare pigramente giù per il suo collo, facendolo rabbrividire: da quanto tempo era rimasto fermo lì, come imbambolato, a fissare il niente come se fosse uno dei molteplici gargoyle di una chiesa gotica? Probabilmente molto dato che sentiva chiaramente le parti interne dell’armatura aderire contro la sua pelle madida di sudore, cosa alquanto bizzarra per il ‘Signore delle energie fredde’, ma c’era una prima volta per tutto, no? Decidendo di essersi indirettamente abbrustolito abbastanza, Camus si scollò dal suo punto di osservazione per muovere due passi verso il basso, solo per rendersi conto di non avere un piano e lui non poteva muoversi senza un progetto ben studiato sul da farsi. Non sarebbe stato nel suo stile, ma non poteva perdere delle altre ore per pensare, altrimenti invece che ‘Camus, cavaliere dell’Acquario’, sarebbe stato conosciuto come ‘Camus, cavaliere dell’Aragosta bollita’ e quella non era una prospettiva allettante. 

Utilizzando questo pensiero come ulteriore motivo per muoversi e schiodarsi dalla sua posizione preferita, il francese iniziò la sua lenta discesa (particolarmente lenta a causa dell’intorpidimento degli arti da troppo stare fermo immobile) verso le altre case, sperando che il suo vicino di casa avesse trovato una qualsivoglia distrazione per passare il tempo nel migliore dei modi. Confidava nel buonsenso di Shura, o meglio, era convinto che almeno lui avesse trovato un buon metodo per usufruire della libertà che era venuta loro offerta per quel breve ed afoso lasso di tempo. 

La Decima Casa sembrava essere vuota a prima vista e per un singolo momento Camus temette di dover scendere ancora una rampa per trovare un qualunque essere vivente, ma uno strano rumore metallico attirò la sua attenzione, facendogli guardare intorno alla ricerca della possibile fonte di quel clangore sinistro che di certo non era stato causato dall’uso improprio di Excalibur su un innocente pezzo di metallo. Che motivo avrebbe Shura di tagliare una lastra? Nessuno, giusto? D’altronde, il Capricorno ci teneva davvero troppo alla sua sacra lama per utilizzarla su del mero ferro o dell’ignobile acciaio, quindi ci doveva sicuramente essere un altro motivo dietro quello strano rumore.

Lasciandosi guidare dall’udito, Camus si ritrovò di nuovo all’esterno e di nuovo sotto il sole battente, in una specie di ampio ‘cortile’, al centro del quale stava uno Shura che sembrava particolarmente interessato e completamente immerso in…Qualcosa. Stava chiaramente lavorando su un oggetto dall’aspetto lucido e metallico, ma da quella distanza l’Acquario non riusciva a distinguerne la forma. Metallico. Metallico. Perché Shura stava lavorando su qualcosa di simile ad un motore? Non aveva mai espresso interesse per la meccanica e quando Deathmask parlava amorevolmente della sua moto, lo spagnolo solitamente roteava gli occhi e faceva finta di non sentire.

Sentendo la curiosità crescere dentro di sé tanto velocemente quanto la temperatura esterna, il francese decise di rendere la sua presenza nota, tossicchiando e aumentando il suo Cosmo in modo che Shura se n’é accorgesse: lo spagnolo si girò di colpo, come se fulminato e i suoi occhi rimasero sbarrati per qualche secondo prima che la calma riprendesse il controllo su di lui. “Camus.” Disse con ostentata serenità, quando invece di sereno aveva ben poco. “Non mi aspettavo di vederti qui.” 

"Ho sentito il bisogno di…Farmi un giro." Sembrava una bugia ed era evidentemente una bugia, ma Camus fece del suo meglio per controllarsi e far sembrare che fosse sincero- Non poteva dire semplicemente che era sceso perché non aveva niente da fare, sentiva la mancanza di Milo e chissà quant’altro. Meglio mentire, no? "Tu che stai facendo?" Lo chiese con una punta di curiosità, frenando l’istinto che gli diceva di mettersi in punta di piedi e guardare cosa si celava dietro la figura accovacciata del Capricorno, che con una calma invidiabile si alzò e fece un passo di lato, mostrando l’oggetto che aveva catturato completamente le sue attenzioni.

E il Cavaliere dell’Acquario non poté fare a meno di sbarrare gli occhi. Non riusciva a credere a ciò che si era ritrovato davanti: niente meno che un jet pack. Uno di quelli che si vedono nei film futuristici, zaini a propulsione che con un semplice click ti portano lontano o ti fanno malamente schiantare contro muri. L’unica domanda che sorgeva nel rosso era pura e semplice, come quella di un bambino- Nonostante i suoi migliori propositi non riuscì a trattenersi come voleva. “…Perché?” 

"Perché? Perché ultimamente Deathmask mi ha mostrato alcuni video su quel sito, come si chiama…Youtube? Ecco, quello. Video di una capra che volava con uno di questi così. Non so perché, ma mi sono sentito ispirato a provare! Riesci a pensare a tutti i vantaggi? Colpire con Excalibur dall’alto, comparire all’improvviso sui nemici e…" Anche se Shura stava continuando con le sue ‘lodi al jet pack’, il cervello di Camus si era fermato completamente quando si rese conto di qualcosa di molto importante.

Numero uno, Shura non distingueva la realtà dal videogioco. Numero due, non era molto bravo in meccanica, si vedeva dai giunti. Numero tre: avrebbe dovuto impedirgli a qualunque costo di provare quella trappola mortale. Ora, perché il Capricorno si stava mettendo sulle spalle quella macchina del terrore…?

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Laguna sconosciuta, non molto lontano dal Santuario.

"Per la centesima volta, no. Non mi sono portato dietro l’Autan, Aphrodite!" Grazie a questo suo ennesimo intervento, Milo non vide il temibile ramo di una delle piante che stava cercando invano di superare e fu prontamente colpito in viso, cosa che gli fece scappare un insulto poco consono ad un Saint di Atena. Stavano cercando da ore ormai, ma non c’era traccia della Sacra Polla della Saggezza, o comunque si chiamasse quella stramaledetta pozzanghera troppo grossa di acqua pura che il Gran Sacerdote gli aveva mandati a cercare.

Proprio quando lo Scorpione era sul punto di esplodere, sia per il colpo ricevuto in faccia, sia per le cattivissime zanzare, la voce del Cavaliere dei Pesci lo richiamò alla realtà, insieme al dolorosissimo pizzicotto offertogli sempre dallo svedese. “Milo, Milo! Guarda là!” D’innanzi ai loro occhi, la celestiale visione. Distanziata dall’acqua putrida della laguna solo di qualche centimetro, c’era la bellissima Polla, intoccata, immacolata, stupenda. “C-ce l’abbiamo fatta…” Quasi non ci credeva il greco. E faceva bene.

Proprio mentre si stava avvicinando per sincerarsi della veridicità di ciò che si trovavano davanti, ci fu uno strano boato, seguito da urla indemoniate ed infine un enorme tonfo nell’acqua. Non appena l’onda causata dal tuffo fu passata, i due Saint completamente lavati e scioccati videro chi aveva appena mandato a monte la loro missione.

Certo non si aspettavano di vedere Shura mezzo fulminato con addosso un jet-pack e Camus lì accanto che inveiva contro qualcosa che aveva le corna e che non sapeva collegare il serbatoio al motore. 

Morale della storia: Mai lasciare che Shura guardi video del Goat Simulator, o la prossima cosa che farà sarà sacrificare cinque abitanti di Rodorio per ottenere poteri infernali. O peggio ancora, irrompere alle feste altrui per poter diventare una giraffa.

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P.S. Goat Simulator é questo capolavoro di gioco.

  
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