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Autore: _ImADreamer_    21/06/2014    2 recensioni
Tratto dal capitolo III:
"- C'è qualcuno? - chiese.
Nessuna risposta. Eppure l'odore persisteva e si faceva sempre più intenso.
Adesso era come se fosse alle sue spalle.
Un brivido di paura, gelido come la morte, la percorse.
Cosa diavolo c'era li insieme con lei?
Si voltò nuovamente di scatto.
Ancora nessuno. Solo un grosso Cristo crocifisso che la guardava dalla sommità della croce.
Era spaventosamente vero.
Abbassò lo sguardo. Si sentiva come messa a giudizio da quel viso straziato dal dolore dei chiodi.
Andò quindi a sedersi di nuovo e sentì il bisogno di pregare.
- Pensi che quello ti potrà mai salvare? - domandò una voce, che sembrava provenire dall'oltretomba.
Aveva un timbro di scherno.
Conosceva bene quella voce e cominciò a respirare a grandi boccate, sentendosi mancare l'aria nei polmoni".
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il Monastero




La certosa non era mai stata così luminosa come quel giorno.

I raggi del sole creavano strani giochi di luce ed ombra tra le panche di legno di quercia che odoravano di lucido e di vecchio.

Tra questi, solinga, si aggirava un frate. Il volto coperto dal cappuccio del saio marrone, l’andatura lenta ma solenne, meditava tra sè e sè interrompendo ogni tanto le sue preghiere. Era molto giovane come molti suoi fratelli nel monastero… in particolare, lui e altri quattro arrivavano appena ai 18 anni: i suoi compagni di cella Luca e Alessandro e i due frati appena giunti da un monastero di Madrid che lui non ricordava affatto di aver sentito nominare.

I due stranieri dicevano di essere fra Adriano e Leonardo.

Eppure, le loro facce non lo convincevano molto.

I due erano schivi e non si separavano mai l’uno dall’altro.

Voci cominciarono a circolare che tra i due vi fosse una qualche relazione a tal punto che nessuno, ormai, sapeva più quale fosse la verità.

Ogni giorno fra Samuel si chiedeva e richiedeva, pensava e ripensava cosa nascondessero i due frati; così decise di parlare con i suoi migliori amici e confidenti fratello Luca e fratello Alessandro.

Passò qualche mese e i due frati non accennavano a voler integrarsi all’interno del complesso monastico e con i suoi residenti, cosi Luca, Alessandro e Samuel decisero di fare il primo passo e di attaccare discorso con quei due asociali.

E quale occasione migliore della mensa?

Presero la palla al balzo e si sedettero tra loro.

I tre frati erano abbastanza incuriositi dai due e così decisero che avrebbero fatto cadere il loro manto di mistero.

La mensa era particolarmente silenziosa e non aiutava i tre ad attaccare bottone ma ci provarono comunque. Il primo a parlare fu Alessandro, l’unico che poteva vantarsi di aver quasi un’abilità nel rompere il ghiaccio con gli sconosciuti, e si rivolse a fra Adriano, quello più vicino a lui.

-Buon appetito fratello Adriano, è di vostro gradimento il pasto?-. L’altro non accennò parola ma si limitò ad annuire leggermente con il capo e fissare Leonardo che sembrava guardare attraverso il tessuto fra Luca e lui faceva altrettanto.

Adriano gli diede una gomitata e lui tornò al suo piatto.

-Suvvia! Avete intenzione di stare solo voi due per tutta la vita? Andiamo qui siamo tutti fratelli. Non vi fidate?-continuò fra Alessandro.

-L’unica persona di cui io mi fidi è me medesimo, nessun altro- rispose in tono aspro fra Adriano.

-Fratello Leonardo voi non dite nulla?-intervenne fra Luca, che si era incuriosito ancor di più alla risposta del frate straniero. Come era possibile che due frati non si fidassero degli altri fratelli nel monastero? Eppure in Spagna le cose non potevano essere cosi diverse.

-Solo che vorrei mangiare in pace. Per il resto non ho nulla da aggiungere a ciò che ha detto fratello Adriano-. Dopodichè, i due si alzarono e si diressero alla loro cella.

Chiusa la porta e, dopo essersi assicurati che nessuno li udisse, tolsero il saio rivelando uno spettacolo davvero insolito. Sotto il sacro tessuto non vi era il corpo di due giovani frati, bensì quello di due ragazze.

Orrore!

Se qualcuno avesse scoperto questo loro terribile segreto!

Per questo non conferivano parola con nessuno… temevano che il minimo errore potesse tradirle.

Nel frattempo nella loro cella fra Luca, insieme ad Alessandro e Samuel, commentava il loro primo insuccesso con gli altri due frati.

-Oltre ad essere asociali sono anche scorbutici!- si lamentava fra Samuel, abituato alla disponibilità e alla gentilezza nei toni degli altri frati del monastero.

-Ma chi ce li ha mandati?- continuava.

Gli altri due,invece,non erano dello stesso avviso:vedevano in quei due qualcosa di più… anche nell’aspetto fisico non erano come gli altri ma quello poco contava. Erano tanti i frati ad avere una certa “tendenza” che non se ne faceva più caso.

Dall’altro lato del monastero una giovane dal carattere impetuoso stava parlando nel tono più basso possibile.

-Abbiamo rischiato grosso- disse alla ragazza seduta di fronte a lei, leggermente più bassa ma con un bel fisico, intensi occhi nocciola e capelli lunghi fino al ventre.

-Non nasconderlo: lo so che guardavi Alessandro- proruppe quest’ultima, fissando la compagna in modo sospettoso.

-No invece. Tu piuttosto ci farai scoprire, visto che mangi con gli occhi quel frate bell’imbusto - buttò li Bea, la prima, mentre sistemava la biancheria nel ripostiglio dietro l’armadio. -Dobbiamo stare attente, Ines. Non dobbiamo farci scoprire soprattutto non per colpa di quei due. Teniamo gli occhi aperti, specialmente tu, e non farti abbindolare dal suo fascino -.

Colta nel segno, Ines rimase in silenzio. Non voleva ammetterlo, ma fratello Luca gli interessava davvero. E non sapeva come Bea riuscisse a resistere al fascino magnetico di quei due bellissimi frati.

Intanto la sua amica dai lunghi capelli ricci continuava a sistemare la biancheria, cercando accuratamente in tutta la stanza qualche prova che potesse farle rischiare di essere scoperte. L’unico suo pensiero, in quel momento, non erano quei due fantastici bell’imbusti, che per di più lei considerava degli scocciatori; no, il suo più grande pensiero, che si presentava come un desiderio, era quello di restare nascosta il più lontano possibile. Mai nessuno sarebbe mai dovuto venire a conoscenza del motivo per cui erano in quel monastero, in Italia. Nessuno.




NOTE DELL'AUTRICE

Salve a tutti!
E' la prima volta che scrivo in questa sezione e per di più che decida di pubblicare, finalmente, la prima storia che io abbia mai scritto.
Ci tengo a specificare che è stata scritta non solo da me, ma anche dalla mia amica __KillTheQueen__, tanto ma tanto tempo fa.
Lascio a voi i commenti e che dire: sono impegnatissima con l'università ma spero di riuscire ad aggiornare con costanza =)
Un bacione

LeLe_Sun


  
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