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Autore: Miss Yuri    21/06/2014    1 recensioni
" Tornerò ancora. Solo per te. "
What if? di tre capitoli sull'Happy End di Mad Father.
Fanfiction incentrata sulla redenzione di Aya, presenza della coppia AyaxDio.
Buona lettura.
|Storia in revisione|
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aya Drevis, Dio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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3. To Live


- May you be smiled upon. -

 

Si era persa nello sguardo di quella bambina. Era stato come rinsavire da un sonno durato anni. Come risalire dal fondo di uno specchio d’acqua e poter ammirare la volta del cielo ancora una volta. Quella bimba aveva gli occhi azzurri. Come i suoi, non quelli spenti che aveva visto riflessi sulla lama del bisturi, no, ma quelli che ricordava di avere nel mondo reale.
La bambina inclinò la testa da un lato, allungando le manine verso di lei con quell’espressione ingenua e curiosa.
In un primo momento, si ritrasse quasi spaventata. Vedendola avvicinarsi in quel modo, si sentì male per aver pensato fino a pochi minuti prima di farle del male. Quale persone orribile oserebbe tentare di uccidere una bimba?
« Perché piangi? » Le chiese la piccola, abbassando le braccia.
Si sfiorò la guancia ora umida. Non se n’era nemmeno resa conto.
« Io… Come ti chiami? » Si era sentita in dovere di conoscere almeno il suo nome.
La bambina sorrise.
« Aya Drevis. »
Aveva il suo stesso nome, solo il cognome era differente. Era una coincidenza, pura coincidenza.
« E lei, signorina? »
Le stava per rispondere, ma le parole le si bloccarono in gola, come se qualcosa impedisse loro di venir pronunciate dalle sue labbra. Si tastò il collo, senza dare troppo nell’occhio. Non aveva niente di strano, altrimenti prima non sarebbe riuscita a parlarle.
« Non lo so. » Mentì, ma la piccola non sembrò crederci.
« Tutti hanno un nome. » Replicò certa l’altra Aya, incrociando le braccia.
« Io non ce l’ho. » Rispose lei. Nella sua testa, lo ripeté fino a convincersi che fosse vero.
La bambina ne sembrò delusa.
Lei, per cercare di sviare la conversazione, le si riavvicinò dominando il timore.
« Vieni. Usciamo di qui. » Disse, facendole un sorriso rassicurante. La prese e se la caricò sulle spalle. Era abbastanza leggera, ce l’avrebbe fatta a trasportarla facilmente verso l’esterno.
Si diresse verso la pesante porta in legno, girò la maniglia. Era aperta.
Presa da una ritrovata serenità, si lasciò alle spalle quella buia e umida stanza. Varcando la porta, si era ritrovata nell’atrio enorme e luminoso di una villa. Il pavimento a scacchi era talmente lucido che vi ci si poteva specchiare. Riflessi sulle piastrelle, vide due file di candelabri appesi al soffitto. Un lungo tappeto rosso era srotolato in mezzo alla grande sala, collegando la porta di quella che, supponeva, fosse il salone da pranzo, con il portone d’ingresso. Sulla soglia di quest’ultimo, vide un bambino. Ai suoi occhi risaltarono i biondi capelli lucenti, animati da miriadi di sfumature.
La bimba le scese dalle spalle, correndo felice verso il ragazzino, i suoi piedi producevano un lieve scalpiccio a contatto col pavimento.
Giunse al fianco del biondino e si presero per mano. Ridevano entrambi, le loro risate infantili riempivano l’atrio come il suono di tanti campanelli d’argento.
La bimba si voltò verso di lei, donandole uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto.
« Grazie. »
Lei ricambiò il sorriso, contenta di vederli giocare assieme.
Riflesso sulle piastrelle, vide una persona alle sue spalle. Era un ragazzo, con i capelli color dell’oro e gli occhi marroni e luminosi.
Non se ne spaventò, per qualche motivo la sua presenza la rassicurava.
Le braccia di lui la avvolsero, confortanti e salde. Ricordò. Ogni cosa.
Si strusciò contro il petto del biondo, baciandogli a fior di labbra il collo scoperto.
« Bentornata, Aya. » Le sussurrò all’orecchio, posandole un bacio sulla fronte. Sentì un brivido di piacere percorrerle dolcemente la schiena, quella sensazione era come se le appartenesse da parecchio tempo. Pronunciandolo, le aveva restituito il suo nome.
« Grazie per avermi aspettata. » Lo ringraziò lei, passando le mani tra i suoi capelli dorati.
Le loro labbra si incontrarono nello stesso istante. L’ambiente intorno a loro sfumò, fino a divenire sbiadito e confuso, come un ricordo riportato alla luce dopo molto tempo.
« Staremo insieme. Per sempre. »
 
***
 
Il sole filtrava tra le fronde degli alberi, creava chiazze di luce sull’erba del parchetto. Il lieve venticello che spirava si insinuava fra i suoi lunghi capelli neri.
Il ragazzino biondo era sempre lì. Solo e silenzioso, ma quel giorno non sorrideva.
Si chiese se gli era capitato qualcosa di brutto e provò una strana preoccupazione nei suoi confronti.
Si sedette vicino a lui, con le mani in grembo.
Parecchi secondi dopo, si accorse che la stava osservando. Alzando la testa a sua volta, si specchiò nelle iridi marroni del bambino.
« Stai aspettando qualcuno? » Gli chiese, cercando di essere cordiale.
Il biondino scosse la testa. « Non più, credo. »
Lei annuì, sollevata. Gli tese la mano, sorridente.
« Vorresti diventare mio amico? »
Lui annuì , accennando un sorriso.
Le loro mani si incontrarono.
 
***

Nei suoi sogni, vide sempre un bimbo e una bimba giocare assieme nel giardino di una villa e un ragazzo ed una ragazza osservarli allegramente, seduti sull'erba del prato.

 
 
~End~
 
Note 
TA-DA! Finita!
Ammetto di avervi fatto un po' penare per quest'ultimo capitolo, ma non volevo postarlo senza esserne pienamente soddisfatta. 
Spero che vi sia piciuta e che abbiate colto le metafore che ho disseminato lungo la strada. Magari è tutto chiaro solo nella mia testa, non esitate a chiedere, mi raccomando!
Ringrazio tutte le gentilissime persone che hanno lasciato un commeto ai due precedenti capitoli e che hanno inserito la storia in una delle tre liste. Grazie!

Probabilmente, tonerò di nuovo in questo fandom con qualche altra fanfiction, ma per il momento mi congedo. 
Baci e alla prossima!

Miss Yuri



 
  
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