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Autore: flatwhat    21/06/2014    4 recensioni
“Se esco vivo da qui, mi troverete in Rue de l’Homme Armé numero 5”.
Così aveva detto Jean Valjean.
E quando Javert lo aveva visto riemergere dalle fogne, sudicio dalla testa ai piedi e portando un ragazzo sulle spalle, l’Ispettore Javert si era detto “Tanto so dove abita”.

(Javert, Valjean, e una portinaia indispettita)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Al Numero 5

“Se esco vivo da qui, mi troverete in Rue de l’Homme Armé numero 5”.

Così aveva detto Jean Valjean.

E quando lo aveva visto riemergere dalle fogne, sudicio dalla testa ai piedi e portando un ragazzo sulle spalle, l’Ispettore Javert si era detto “Tanto so dove abita”.

Gli aveva concesso l’ora che aveva chiesto, e anche di più, poiché uno strano turbamento nell’animo lo aveva costretto a perdere tempo a gironzolare presso la Senna, dove aveva lasciato l’ex-detenuto. Dopo essersi addirittura sporto un paio di volte ad osservare i neri gorghi che tormentavano la superficie del fiume, e aver riflettuto a lungo sulla condotta della propria vita, l’Ispettore Javert aveva infine deciso che era ormai troppo vecchio per queste rivoluzioni interiori, e che avrebbe continuato a compiere il suo dovere verso la Legge, come aveva sempre fatto.

Se solo la sorte glielo avesse lasciato fare.

Si era infatti recato all’indirizzo che gli aveva dato Valjean e non aveva trovato proprio nessuno. Né Valjean, né la ragazza che aveva con sé abitavano lì, come ora gli stava spiegando l’indispettita portinaia, che sottolineava ogni parola con un movimento oscillante del manico di scopa.

“Era naturale, in fondo, che un uomo del genere mi mentisse”, si disse Javert, provando una sorta di incomprensibile delusione per aver creduto alle parole di un carcerato. Doveva aspettarselo, per quanto ne poteva sapere, Valjean poteva anche abitare da tutt’altra parte della-

“Abitano al numero 7”.

“Come?”, Javert si riscosse dai suoi pensieri.

“Il vecchio e la ragazza abitano al numero 7, non al 5. Ora, per cortesia, potreste andarvene? Stavo pulendo”, disse la portinaia.

Javert batté le palpebre più volte, poi ringraziò e si allontanò. Possibile che Valjean non gli avesse mentito? Che si fosse semplicemente sbagliato? O che lui, Javert, avesse sentito male?

Ma, arrivato al numero 7, non trovò nessuno.

Il portinaio, questa volta, dava la conferma che Valjean e la ragazza abitassero lì, ma nulla toglieva che non fossero in casa ormai da un po’.
“Pazienza”, si disse Javert, pur cominciando a perdere la propria, “Aspetterò”.

Non tornò nessuno per alcuni giorni.

Jean Valjean gliel’aveva fatta di nuovo! Javert, furioso, anche per le ore di sonno passate ad osservare il portone del numero 7 ininterrottamente, giurò a sé stesso che lo avrebbe trovato, quel criminale, e gliel’avrebbe fatta pagare cara, stavolta. Niente più concessioni, niente più pietà, niente di niente!

“Ti troverò, 24601”, gridò a nessuno in particolare e fece per andarsene risolutamente a grandi passi, quando notò che una carrozza si stava fermando poco lontano.

Dalla carrozza era uscito Jean Valjean.

Javert si strofinò gli occhi, per assicurarsi che non fosse un’allucinazione dovuta alla stanchezza. No, Valjean era davvero lì. Dall’aspetto, non sembrava stare particolarmente bene. Ma di questo, a Javert non doveva importare nulla, non sarebbe stato bene a prescindere, se fosse ritornato a Tolone. Ma cosa ci faceva Valjean qui? Perché era tornato?

“Ispettore Javert”, Valjean lo salutò con fredda cortesia, “Vedo che avete infine deciso di tornare a prendermi”.

Tornare? Tornare?!

“Sono tornato già alcuni giorni fa, e non vi ho trovato, Valjean. Mi avete pure dato l’indirizzo sbagliato!”.

Valjean alzò un sopracciglio, forse all’accusa, forse all’uso del voi.

“Che indirizzo vi ho detto?”.

“Numero 5, invece di numero 7”.

Valjean sospirò e si appoggiò, stanco, al muro di casa propria.

“Un lapsus. Via, Javert, ho trascinato per mezza giornata un ragazzo moribondo per le fogne. Non vi hanno detto che stavo qui?”.

“Me l’hanno detto, ma non c’eravate”.

“Questo perché, non vedendovi tornare, ho pensato di accompagnare Cosette a casa del ragazzo. Vedete, il ragazzo, lui e mia figlia… si piacciono…”.

L’improvvisa malinconia di Valjean fu persa da Javert, tra le sue elucubrazioni. Pensò a quanto fosse stato stupido a non andare a controllare a casa del ragazzo. Poi si ricordò che questo era il musical e che quindi lui non aveva mai saputo dove stava.

“E perché siete tornato?”.

Valjean si costrinse a sollevare verso di lui lo sguardo affaticato e pure a fare lo sforzo di roteare gli occhi, come a volergli dire che non aveva affatto bisogno delle sue domande, in quel momento.

“Non pensavo che vi avrei trovato qui. Pensavo di cominciare a fare i preparativi per andarmene di qua”, disse, entrando dentro casa e cominciando a rovistare tra le proprie cose. Javert lo aveva seguito, senza aspettare un invito ad entrare, ma Valjean non pareva averci fatto caso.

“Pensavo di andare a passare i miei ultimi giorni in convento, dopo aver rivelato la mia identità a Pontmercy”, continuava, faticando a sollevare una valigia, “Ma se siete qui per arrestarmi, ripeto, non fa molta differenza. Tolone o il convento, cambia poco per me. Ci sono alcuni che considererebbero un convento di clausura come una prigione. C’è anche chi ne parlerebbe per 60 pagine. Ma la mia vita stessa è ormai una prigione, per me”.

Javert non ascoltava questa raffica di parole, si era fermato a “i miei ultimi giorni”. La vista della valigia che aveva tanto stancato l’ex detenuto gli aveva fatto anche una certa impressione. Non poteva fare a meno di ricordare il carro sotto cui era caduto il vecchio Fauchelevent, a Montreuil-sur-Mer.

Valjean aveva smesso di parlare, quando si era accorto che ora Javert lo stava aiutando a mettere in ordine. Lo fissò, e nei suoi occhi vi era una domanda, “Non mi state arrestando?”.

Javert restituì lo sguardo e sospirò.

“Penso che dovremmo parlare di voi, Monsieur”, disse.


Note: Scritta perché un'amica mi ha fatto notare che, nel film di Hooper, Valjean dice di abitare al numero 5 di Rue de l'Homme Armé, anche se nel libro abita al 7. Perciò, cosa sarebbe successo se Javert non si fosse gettato nella Senna, e fosse tornato ad arrestare Valjean?

  
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